L’alta valle del torrente Edron è dominata nel suo settore di Sud Ovest da quattro maestose vette Apuane: la Roccandagia, la Tambura, il Fiocca ed il Sumbra, la cui spalla, sulla quale risiede Careggine, la limita anche ad oriente, mentre, a settentrione degrada nei boscosi monti di Roggio.
COME ARRIVARE:
In auto: si arriva a Vagli di Sopra dalla SR445 della Garfagnana, svoltando a destra deviando per chi scende verso Lucca o a sinistra per chi sale verso Piazza al Serchio, in località Poggio, quindi seguendo la strada che costeggia il fiume Edron.
In treno: dalla stazione FF.SS. Poggio-Careggine-Vagli (linea Lucca-Aulla), Vagli di Sotto e Vagli di Sopra sono poi raggiungibili a mezzo autobus con la linea VAIBUS Q51 Castelnuovo-Poggio-Vagli di Sopra.
In autobus: Vagli di Sopra e Vagli di Sotto sono collegati a Castelnuovo Garfagnana con la linea VAIBUS Q51 Castelnuovo-Poggio-Vagli di Sopra.
CENNI GEOGRAFICI
Vagli di Sopra è situata a circa 750 metri slm, meno di un paio di chilometri dopo la deviazione per Vagli di Sotto (loc. Bivio). Dominata dalla chiesa di San Lorenzo e circondata da stupendi boschi di castagno essa introduce alla Valle di Arnetola, alle sue cave ed alla bellissima conca di Campocatino.
Campocatino
All’attacco della parete orientale della Roccandagia c’è la conca di Campocatino, antica valle glaciale e sede pastorale estiva fino ai tempi antecedenti l’avvento dell’estrazione marmifera, quando quest’industria sostituì ai vertici dell’economia locale l’agricoltura montana, lo sfruttamento dei boschi ed appunto la pastorizia. Gran parte delle casupole dei pastori, i cosidetti "caselli", considerata la bellezza del posto, sono state oggi riattate ad uso turistico ed è presente un ristorante, la “Buca dei Gracchi”, che è anche sede del Centro Visitatori della locale OASI LIPU e punto di partenza di un Sentiero Natura, nonché luogo dove è possibile ritirare (e riconsegnare) le chiavi del vicino Eremo di San Viano, protettore delle Apuane.
A Campocatino si arriva anche in auto attraversando Vagli di Sopra (strada molto stretta) oppure percorrendo una via al momento in costruzione e ancora sterrata che evita il paese (presente cartello indicatore). Il parcheggio è a pagamento anticipato tramite parchimetro e costa 2 euro per tutta la giornata.
CENNI STORICI:
In età medioevale Vagli di Sopra, come Vagli di Sotto, sottostette ai de Caricino, Signori di Careggine, per passare successivamente sotto la Repubblica di Lucca.
A partire dal XIII secolo i paesi di Vagli di Sotto e quello di Vagli di Sopra, pur vicinissimi tra loro, seguirono, per ragioni politiche, strade diverse: nel 1271 infatti, Vagli di Sopra, ghibellina, si sottopose alle ali protettrici della Vicaria di Castiglione, mentre Vagli di Sotto, guelfa, rimase sotto quelle della Vicaria di Camporgiano[1].
Accorpamenti dovuti ad occupazioni belliche e secessioni comunali, modificarono ancora, successivamente, lo stato dei due paesi , che trovarono unità di intenti soltanto alla metà del XV secolo, allorchè, il 24 Luglio 1451, si sottomisero agli Estensi, formando la Vicaria delle Terre Nuove[2] ed entrando a far parte della Provincia Estense della Garfagnana.
Da allora i paesi di Vagli di Sotto e di Vagli di Sopra hanno mantenuto tale assetto fino alle soglie dell’Unità d’Italia.
CENNI ARTISTICI:
La chiesa di San Lorenzo a Vagli di Sopra, che in origine sembra fosse dedicata a San Michele, ospita un’icona di marmo raffigurante la Madonna posta tra San Giovanni Battista ed il Santo titolare, con incisione degli Apostoli sulla base, e un Crocifisso con due angeli, situato sopra una Santissima Annunziata, e ai lati del quale sono scolpite due “imprese estensi”, che riportano nella predella sottostante la frase “1485 a dì 22 agosto Zan Pedre da Catta(n)”. Tale dicitura, considerato che “Zan Pedre” (cioè “Gian Pietro”) non fu certo espressione dialettale toscana, fa presupporre più ad una committenza romagnola che non ad una locale. Ad ogni modo la fattura, non certamente eccelsa dell’opera, induce a pensare che essa fosse di natura prettamente artigianale[3].
La chiesa, nel 1837 fu soggetta ad un ampliamento a 3 navate e quindi in gran parte riedificata.
Eremo di San Viano (o Viviano)
Si tratta di un oratorio, già citato nel ‘600, classico esempio di costruzione “d’abri”, situato a circa 1090 m. di quota, sulle dirupate pendici orientali della Roccandagia e raggiungibile in circa 40 minuti da Campocatino, seguendo prima il sentiero 147 e poi una breve deviazione con segnali bianco-verdi e di cui diamo qui un più dettagliato approfondimento e qui, selezionando Vagli Sopra-Campocatino-Eremo di San Viviano (o San Viano), il download della traccia gps per raggiungerlo partendo da Vagli di Sopra.
SPIGOLATURE:
L’uscio di San Viviano
A seguire, riportiamo un riassunto della storia dell’Uscio di San Viviano, uno dei racconti straordinari che hanno contribuito a rendere localmente “Santo” il penitente arrivato da Reggio Emilia.
Questa storia riguarda un pastore di Vagli di Sopra, che poco o niente credeva al Santo ed ai suoi miracoli, al quale, trovandosi un giorno nei pressi dell’oratorio che i Vaglini avevano eretto alla memoria di quel personaggio che tanto li aveva colpiti, venne in mente di portarsi via il suo uscio per sostituire quello della stalla dove teneva le pecore, “ che tanto poi i Vaglini al loro Santo glielo rifanno…”.
Scardinò così la porta e se la caricò sulle spalle iniziando a scendere le scale dell’eremo per portarsela via. Una porta di legno di quei tempi non poteva pesare più di 10-15 chili al massimo, una sciocchezza per un montanaro di quello stampo, eppure essa, ad ogni passo che il pastore faceva, sembrava diventare più pesante, addirittura sembrava raddoppiare il proprio peso, cosicchè quando il poveretto arrivò in fondo alla scalinata, vicino alla pietra dove il Santo soleva pregare, si trovò praticamente schiacciato da quell’uscio. Decise allora di fermarsi per toglierselo di dosso e riposare, ma quello gli si era attaccato alle spalle, e lui riuscì soltanto a sedersi a terra appoggiandolo con la schiena contro il poggio.
Si mise a pensare come uscire da quella strana situazione, ma non gli veniva in mente niente: non sapeva che pesci pigliare perché l’uscio dalle sue spalle proprio non voleva saperne di staccarsi e ad ogni passo che faceva pesava sempre di più. E nella sua testa cominciava a frullargli l’idea che forse in tutto quello che si diceva su San Viviano, alla fin fine, qualcosa di vero ci fosse veramente, che forse non si trattava soltanto di fantasia...e così accadde, come accade sempre quando le cose non vanno come si vuole che vadano e non si vede via di uscita, che il malcapitato pastore dovette convincersi a raccomandarsi a colui che, fino a quel momento, non si era neanche sognato di prendere in considerazione, chiedendogli aiuto perché riuscisse a liberarsi da quella incredibile situazione in cui si era cacciato: “San Viano, aiutami…per piacere aiutami…staccami l’uscio dalla schiena…” e, guarda caso, subito dopo il suo cervello ricominciò a funzionare e gli venne l’idea, sì di muoversi, ma soltanto per tornare indietro a riportare la porta al proprio posto.
E così si alzò e cominciò a risalire la scalinata e…porca miseria, pur andando in salita, ad ogni passo si sentiva meno pesante,… più leggero, …sempre più leggero, finchè, arrivato dove aveva divelto l’uscio, questo gli si staccò subito dalla schiena.
Capita l’antifona il pastore si affrettò a rimettere al proprio posto quella porta, si inginocchiò, farfugliò qualche Padre Nostro e qualche Ave Maria e, da quel momento, fin quando campò non si perse più una messa dedicata a San Viviano.
ESCURSIONISMO:
Vagli Sopra è percorsa dal Garfagnana Trekking (GT) nel tratto Rifugio Donegani (Orto di Donna)-Foce di Cardeto-Campocatino-Vagli Sopra-Vagli Sotto-Careggine-Isola Santa.
Usufruendo del sentiero CAI 177 che, passando per Campocatino e percorrendo tutta la Carcaraia, raggiunge il Passo della Focolaccia, è possibile raggiungere la vetta della Tambura, effettuarne la traversata, per raccordarsi poi, al Passo della Tambura, con la Via Vandelli (sentiero CAI 35) con possibilità di scendere nel massese oppure di tornare a Vagli Sopra attraverso il Vallone di Arnetola o immettendosi nel sentiero CAI 147 in località Cava Formignacola, passando ancora per Campocatino.
Dal Passo della Focolaccia, consultando una cartina, sono possibili, sia nel versante massese sia in quello garfagnino, diversi altri itinerari di più giorni, i quali, attraverso Orto di Donna e la Val Serenaia, possono condurre in Lunigiana e nel carrarese utilizzando i vari posti tappa presenti.
Sempre utilizzando il 177 fino a Campocatino, poi il 147 per tutto il tragitto che esso coincide con uno stradello sterrato e quindi seguendo una deviazione segnalata è possibile raggiungere in circa 1 ora e mezzo, l’Eremo di San Viviano (chiavi reperibili presso il Ristorante “La Buca dei Gracchi” a Campocatino).
Con il sentiero CAI 149 (ex 34) è possibile inoltre percorrere la sinistra orografica del torrente Edron, da Poggio fino a Campocatino. E’ un itinerario che consente con piccole deviazioni di vedere la bella ed antica (XI secolo) chiesetta di San Biagio (un tempo Santa Maria di Rogiana) e il Ponte Vecchio (oggi ricostruito) per il quale passava la Via Clodia Secunda, entrambi a Poggio, la torre campanaria e i pochi resti delle mura di Roccalberti, la chiesa tardo-medioevale di Santa Maria Assunta a Puglianella, e quella di origine romanica di San Bartolomeo a Roggio.
Itinerari E.A. relativi a Vagli di Sopra:
MANIFESTAZIONI E SAGRE:
Festa molto sentita in Garfagnana è L’Epifania. A Vagli di Sopra la sera del 5 Gennaio si tiene la Befanata di Questua. Da segnalare che in questo paese è ancora sempre viva l’usanza di far interpretare la simpatica vecchietta portatrice di doni da un uomo, in ricordo di un’antica usanza secondo la quale, un tempo, alle donne non era permesso recitare e travestirsi.
Ogni tre anni, in alternativa con le vicine Roggio e Vagli di Sotto, la sera del Venerdì Santo si tiene la cosiddetta “Tragedia di Vagli”, una rappresentazione della Passione di Cristo, con tanto di attori e di figuranti in costume, che recitano un copione che fino a qualche tempo fa era interamente in dialetto locale.
San Viviano viene festeggiato per tre volte: il 22 Maggio, giorno della sua morte, nel quale viene ricordato anche come patrono delle Apuane, la seconda domenica di Giugno quando la sua statua in legno viene portata dall’Eremo alla chiesa di Campocatino e la seconda domenica di settembre quando la si riporta dalla chiesa all’Eremo.
Agli appassionati dei funghi consigliamo di tenere d’occhio il programma del sito del Gruppo Micologico Lucchese "B. Puccinelli", il quale, generalmente l’ultima domenica di settembre, organizza a Campocatino la Mostra dei Funghi.
Nel periodo della raccolta delle castagne, in varie domeniche si tengono sagre dedicate a questo frutto sia a Vagli che a Campocatino.
La sera del 23 Dicembre, presso la Chiesa di San Lorenzo, si tiene il Concerto di Natale.
VARIE:
Gli abitanti del Comune sono detti “Vaglini”, e, in particolare, quelli di Vagli Sopra, “Vaglisoprini”.
Il patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 di Agosto.
[gv-31/05/2011]
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note
1 Nel 1248, Federico II, subita la sconfitta da parte di Lucca nei pressi di Parma, fu costretto a cedere la Garfagnana ai Lucchesi e la Lunigiana ai Pisani. I lucchesi, nel 1271, pur mantenendo il precedente ordinamento svevo, istituirono due circoscrizioni, la Garfagnana a Perpore supra e la Garfagnana a Perpore infra, ambedue, però governate da un solo vicario. L’anno successivo la prima venne divisa nelle vicarie di Camporgiano (guelfa) e di Castiglione (ghibellina) e la seconda in quelle di Barga e Coreglia. Soltanto la Garfagnana a Perpore supra, però, ebbe effettivamente due vicari.(G. BEDONI, La provincia della Garfagnana dal 1430 al 1619, in “La Garfagnana - Storia, cultura, arte”, p.88, Aedes Muratoriana)
2 La Vicaria delle Terre Nuove comprendeva le comunità di Casatico, Sassi, Vitoio, Vagli di Sotto e Rontano già appartenenti alla Vicaria di Camporgiano e le comunità di Palleroso, Ceserana, Vagli di Sopra, Roggio e San Donnino già appartenenti alla Vicaria di Castiglione. Essa fu affidata al marchese Borso d’Este (1413-1471), in occasione della sua investitura, da parte di Federico III, del titolo di duca di Modena e Reggio, il 18 Maggio 1452, insieme a tutto il resto della Provincia Estense della Garfagnana, riconosciuta anche successivamente dai diplomi imperiali di Massimiliano I e Carlo V.
3 Da “Storia e Arte in Garfagnana” di Mons. Lorenzo Angelini – Maria Pacini Fazzi Editore.