(f.f.) interessante genziana, dalla fioritura tardiva, che allieta le nostre montagne. Ama i luoghi umidi ed è pianta protetta come tutte le genziane locali.
IL GENERE GENTIANA
Famiglia Gentianaceae
Gentiana L. fu classificata da Linneo nel 1753.
Il nome generico Gentiana deriva dal latino gentĭāna usato dal naturalista Plinio il Vecchio. Egli sostenne che la pianta e le sue proprietà curative fossero state scoperte da Genzio[1] re degli Illiri (Gentius rex Illyriorum, in greco Γενθιος).
Gentiana è un genere di piante erbacee, annuali, biennali e perenni, che comprende oltre 400 specie diffuse nelle regioni temperate. In Italia esse sono presenti sia sulle Alpi che sull’Appennino e sono, in genere, piante protette. Hanno foglie intere e opposte e fiori campanulati comunemente di color blu scuro o violetto, ma il colore può anche variare dal bianco, al giallo e al rosso.
Vengono utilizzate nei giardini rocciosi per la loro bellezza.
Queste piante sono state usate, in passato, come piante medicinali; in particolare la radice era considerata una panacea contro le epidemie e i morsi e le punture degli animali velenosi. È ancora usata come febbrifugo, lassativo e stimolante della digestione proprio per i principi attivi presenti nella radice.
Proprio per questo la genziana è un componente di liquori tonici, in particolare per la fabbricazione di amari e la raccolta sconsiderata della radice ha fatto sì che la pianta sia protetta dappertutto.
Tra le specie più conosciute ricordiamo la Gentiana lutea o Genziana maggiore con fusto alto oltre il metro e fiori gialli; la Gentiana purpurea o Genziana porporina sempre a fusto alto e con bei fiori rossi; la Gentiana acaulis[2], la Gentiana Kochiana e la Gentiana clusii che sono tutte specie con fusto ridotto e foglie basali a rosetta e fiore turchino; la Gentiana verna che appartiene alle genziane nane con fiore aperto a stella di un bel colore blu intenso.
Localmente sono specie importanti: la Gentiana asclepiadea, la Gentiana clusii e la Gentiana verna.
GENTIANA ASCLEPIADEA
Gentiana asclepiadea L.
Classificata da Linneo nel 1753.
Conosciuta volgarmente come: genziana di Esculapio, asclepiade, genziana minore.
Il nome specifico origina dal greco Ασκληπιός (= Asclepio) dio della medicina, per i romani Esculapio. Asclepio, per molto miti considerato figlio di Apollo, fu affidato al centauro Chirone che gli insegnò i segreti della medicina nei quali divenne abilissimo. Egli era originario di Epidauro, nel Peloponneso, e proprio in quella città si sviluppò una scuola di medicina che anticipò la medicina scientifica. I suoi discendenti, detti Asclepiadi, erano importanti medici e tra loro ricordiamo Ippocrate di Coo, considerato, appunto, il padre della medicina moderna. Quindi il nome specifico deriva dalle proprietà medicinali della pianta comuni a molte congeneri.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[3]:
998. – Gentiana Asclepiadea – L.
(luoghi in cui è stata osservata:) lungo i canali e luoghi ombrosi di montagna, nella valle di Montignoso, tra l’abitato di S. Vito e Vietina e a Massa al Boscone sopra la Rocca lungo la mulattiera dei Tecchioni, nel M. Brugiana presso il canale di Bergiola Maggiore, a S. Carlo Pò e nella valle di Antona ai mulini Manfredi presso Pariana e tra il fosso del Banditello e il fosso delle Madielle. Alle Canalie presso Carrara, a Bedizzano, a Torano e fra Gragnana e Castelpoggio. In Lunigiana nel territorio di Pontremoli sopra Pracchiola (Parl.), a Guinadi, a Bratto, a Montelungo, alla Cisa, a Veserado, a Navola e a Versola. Trovasi anche nella valle di Zeri e nella valle del Lucido al Solco d’Equi e fra Monzone e Vinca. Indicata anche nella Val d’Antena (Parl.), fra Calice e Giovagallo di Tresana e nei Monti Apuani alle sorgenti del Frigido e sotto il Giovo (Bert.).
Fiorisce in luglio e agosto. Pianta erbacea perenne.
Pellegrini cita anche: Gentiana acaulis L.; Gentiana acaulis L. γ angustifolia (Vill.) [Gentiana angustifolia Vill.]; Gentiana campestris L. [Gentiana campestris (L.) Börner subsp. campestris]; Gentiana ciliata(L.) Borkh. subsp ciliata; Gentiana cruciata L. [Gentiana cruciata L. subsp. cruciata]; Gentiana purpurea L.; Gentiana utriculosa L.; Gentiana verna L.
La pianta ha proprietà medicinali ed è usata come digestivo e febbrifugo inoltre, localmente, il decotto ottenuto dalla radice era utilizzato come depurativo e ricostituente.
LA PIANTA
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Ordine: Gentianales; Famiglia Gentianaceae; Genere Gentiana; Specie: Gentiana asclepiadea.
Forma biologica: Emicriptofita scaposa (simbolo: H scap). Emicriptofita (simbolo H): pianta erbacea biennale o perenne con gemme svernanti a livello del suolo che sono protette dalla lettiera o dalla neve. Scaposa (simbolo Scap): pianta dotata di asse fiorale eretto e spesso senza foglie.
Descrizione: pianta erbacea perenne alta da 30 a 80 cm. e provvista di un robusto rizoma. Il fusto è eretto o incurvato, liscio e cilindrico. Le foglie sono numerose e disposte a coppia, opposte, sessili e di forma ovato-lanceolata e lunghe fino a 10 cm. I fiori penduli sono inseriti all’ascella delle foglie superiori in gruppi da 1 a 3. Essi sono campanulati, divisi in 5 lobi acuti, di colore blu violaceo e punteggiati di viola all’interno. I frutti sono capsule con numerosi semi alati.
Antesi: agosto-settembre.
Tipo corologico: presente sulle montagne sud-europee. In Italia comune sulle Alpi e sull’Appennino tosco-emiliano e sulle Alpi Apuane.
Habitat: vegeta nei boschi umidi e nelle radure, su terreni sassosi, preferendo gli ambienti calcarei. Si trova dai 300 metri ai 2300.
Conservazione: la specie è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette insieme ad altre specie dello stesso genere: Gentiana acaulis L., Gentiana cruciata L., Gentiana lutea L. Ra., Gentiana pneumonanthe L., Gentiana purpurea L., Gentiana utriculosa L., Gentiana verna L.
Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui
Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.
note
1 Genzio visse nel II secolo avanti cristo e fu sconfitto dai romani nel 168 a.C. e questo segnò la fine del regno che fu smembrato per essere meglio dominato. Ricordiamo che l’Iliria comprendeva l’odierna Albania e altri territori balcanici.
2 La Gentiana acaulis propriamente detta esiste ancora come specie distinta dalle altre due per lievi differenze morfologiche ed ecologiche. Inoltre esistono altre specie simili riconducibili al gruppo introdotto da Linneo.
3 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 204-206.