(f.f.) l’agrifoglio è pianta comune e molto conosciuta molto diffusa anche sulle montagne apuane. In alcune zone ha trovato l’habitat ideale e prospera come albero che supera i 10 metri di altezza. è specie protetta e, in Toscana, è soggetta a limitazioni nella raccolta poiché è molto usata come decorazione durante le feste di fine anno.
IL GENERE ILEX
Famiglia Aquifoliaceae
Ilex L. fu classificato da Linneo nel 1753.
Il nome generico Ilex deriva dal latino īlex,-ĭcis (= leccio, elce) voce di probabile origine mediterranea.
In realtà il leccio (Quercus ilex) appartiene al genere Quercus e il nome è attribuito al genere per la somiglianza delle foglie a quelle del leccio che sono appuntite, anche se non spinose.
Ilex è un genere che comprende circa 400 specie di alberi, arbusti decidui o sempreverdi con i fiori non appariscenti e bacche con vari colori che contrastano, comunque, con il colore delle foglie. Queste piante crescono lentamente, ma possono superare i 10 metri di altezza.
Esse sono presenti nelle zone temperate e tropicali dell’Asia (in particolare Cina), dell’Africa del Nord e dell’America. In Europa l’unica specie spontanea è proprio l’agrifoglio.
In genere sono piante dioiche.
Sono usate come piante ornamentali nei giardini e anche in vaso. Alcune specie hanno proprietà medicinali e il legno bianco, molto duro viene usato, in ebanisteria.
Di un certo rilievo è l’Ilex paraguariensis, conosciuto col nome di Matè, con le cui foglie si prepara l’infuso omonimo ricco di caffeina e molto usato nell’America del Sud.
ILEX AQUIFOLIUM
Ilex aquifolium L.
Classificata da Linneo nel 1753
Conosciuta volgarmente come: agrifoglio, pungitopo maggiore
Il nome specifico aquifolium deriva dal latino ăquĭfŏlĭum (= agrifoglio) o anche ācrĭfŏlĭum. A sua volta i due termini derivano da ācěr, acris, acre (= acre, pungente) e da fǒlǐum, ǐi (= foglia). Esso si riferisce alle foglie pungenti di questa pianta.
L’agrifoglio è un grande arbusto sempreverde che può svilupparsi come albero alto circa una decina di metri. Ha foglie frastagliate e spinose verde scuro e belle bacche rosso vivo.
È specie europea molto longeva[1] e può superare i 300 anni di età, predilige i terreni ricchi di humus e il clima umido e si sviluppa molto bene all’ombra di piante più grandi.
È molto apprezzato come pianta ornamentale nei giardini e sono stati prodotti numerosi cultivar alcuni adatti anche alla coltivazione in vaso.
Gli antichi romani durante i saturnali, feste che precedevano il solstizio d’inverno, portavano ramoscelli di agrifoglio (e di pungitopo) come talismani contro i malefici. A volte la pianta di agrifoglio era piantata vicino alla casa per proteggere dal male e garantire fecondità e continuità della vita.
Queste credenze sono legate all’aspetto della pianta: le foglie coriacee e spinose sono simbolo di difesa, l’aspetto sempreverde è simbolo di durata e i frutti rossi sono simbolo della rinascita del sole nel solstizio d’inverno e augurio di buona fortuna per il nuovo anno.
C’è da aggiungere che già gli etruschi e i greci avevano credenze simili condivise anche dai popoli nordici.
Questa usanza continua ancora oggi, infatti le fronde di agrifoglio sono molto usate durante le feste natalizie a fini decorativi per le loro belle bacche rosse e, in certe varietà, per il fogliame variegato di giallo o di bianco.
Proprio quest’ultima tradizione mette in pericolo la specie per cui in molte regioni l’agrifoglio è protetto o soggetto a forti limitazioni nella raccolta.
La corteccia e le foglie contengono principi attivi con proprietà antireumatiche, antiartritiche, diuretiche, febbrifughe e tossifughe. C’è da dire, però, che la pianta è considerata tossica, in particolare le foglie e la bacca che è comunque molto appetita dagli uccelli che favoriscono la dispersione dei semi.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[2]:
299. – Ilex aquifolium – L.
(luoghi in cui è stata osservata:) Al colle dei Tecchioni sopra la Rocca e alle sorgenti del Canal Magro, rari esemplari anche nei boschi della Marina di Massa. In Lunigiana frequente nei monti di Aulla, specie tra il ponte sul Taverone e il paese di Quercia e tra Canova e Serricciolo, a Bibola e Vecchietto e a Licciana. In territorio di Fivizzano a Ceserano e tra Soliera e Moncigoli, a Olivola e Bigliolo. Tra Castelpoggio e Fosdinovo e lungo la via di Marciaso.
Volg. Agrifoglio. Fiorisce in maggio e giugno. Pianta legnosa.
LA PIANTA
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Rosidae; Ordine: Celastrales; Famiglia: Aquifoliaceae; Genere: Ilex; Specie: Ilex aquifolium
Forma biologica: Fanerofita cespugliosa (simbolo: P caesp). Fanerofita (simbolo: P): pianta perenne e legnosa con gemme svernanti poste a più di 30 cm dal terreno. Cespugliosa (simbolo: caesp): ha portamento cespuglioso.
Descrizione: alberello o arbusto sempreverde che può raggiungere i 9 metri di altezza. Il fusto ha corteccia verde che diventa scura a maturità. Le foglie sono alterne, coriacee, verde cupo, le più basse sono spinose e con margine ondulato mentre le più alte sono lisce e non spinose. Le foglie possono essere anche variegate di bianco o sfumate di giallo. I fiori sono bianchi, profumati, piccoli, con 4 petali. Essi sono unisessuali in piante dioiche. Il frutto è una bacca, a maturazione in ottobre è rosso viva, ma esistono varietà con bacche gialle, la bacca persiste in inverno.
Antesi: aprile - maggio
Tipo corologico: pianta euro-mediterranea. Presente in tutto il territorio nazionale.
Habitat: prospera in boschi di faggi, querce, carpini in forma arbustiva, ma all’aperto assume andamento arboreo. Presente dal piano fino a 1400 metri.
Altre foto possono essere consultate qui
Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.
note
1 Sulle Madonie, in Sicilia, è presente un boschetto puro di agrifoglio in cui la pianta più vecchia raggiunge i 900 anni.
2 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 73.