(f.f.) il lino montano è specie diffusa sulle nostre montagne insieme a diverse congeneri. È molto bella alla fioritura e, naturalmente, merita rispetto.
IL GENERE LINUM
Famiglia Linacae
Linum L. fu classificato da Linneo nel 1753.
Il nome generico Linum deriva dal latino līnum, i (= lino, filo). Il termine greco λίνον (= lino come pianta e tela, filo) p simile a suggerire una comune derivazione.
Linum è un genere di piante erbacee annuali o perenni che comprende circa 200 specie diffuse nelle regioni temperate e subtropicali essenzialmente dell’emisfero boreale. Molte di queste specie sono presenti in Italia.
Sono piante alte da 25 centimetri a un metro, hanno foglie semplici sessili e fiori a 5 petali di colore blu, giallo, rosso, bianco o rosa raccolti in corimbi. Il frutto è una capsula globosa deiscente contenente una decina di semi.
La specie più nota è il Linum usitatissimum cioè il comune lino, esso ha fiori azzurri ed è coltivato sin dall’antichità sia per la fibra che per i semi. La fibra si ricava dagli steli mentre dalla paglia si ricava una carta di ottima qualità e dai semi un olio per pitture e vernici, per uso alimentare e industriale.
Nella medicina popolare con la farina di semi di lino si facevano cataplasmi per curare la bronchite e il decotto era usato come anti-infiammatorio, emolliente e lassativo.
A scopi ornamentali sono usati principalmente il Linum grandiflorum dai fiori rossi, il Linum narbonense dai fiori azzurri e il Linum maritimum dai fiori gialli.
LINUM TENUIFOLIUM
Linum tenuifolium L.
Classificata da Linneo nel 1753.
Conosciuta volgarmente come: lino montano, lino a foglie strette.
Il nome specifico tenuifolium deriva dai termini latini tĕnŭis, e (= tenue, sottile, fine) e fǒlǐum, ǐi (= foglia) in riferimento alla forma e alla dimensione delle foglie.
Il lino montano è pianta erbacea perenne con base legnosa da cui si formano ogni anno i fusti ascendenti alti fino a 30 cm. Ha foglie piccole e lineari e fiori con 5 petali di colore variabile dal bianco all’azzurro-lilla pallido e al rosato, la sua fioritura è piuttosto effimera. È presente in tutto il territorio nazionale.
Sono in corso studi per chiarire la variabilità genetica e dovrebbero esistere almeno 4 sottospecie.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[1]:
247. – Linum tenuifolium – L.
(luoghi in cui è stata osservata:) in loc. Groppi Neri a Pontremoli e a Fivizzano alla foce del Romito (Parl.), a Massa (Cel.). al M. Sagro (Bert.), alla Tambura (Ad. Targ.). Al M. Olivero sopra il Mirteto, nelle rupi sopra il fosso Colombera e nei colli di Candia. Tra Carrara e Fosdinovo, tra Pallerone e Moncigoli. Ad Aulla e a Podenzana, a Orturano e a Pastina di Bagnone, fra Arlia e Bottignana presso Fivizzano.
Fiorisce in giugno e luglio. Pianta erbacea perenne.
Pellegrini cita altre specie dello stesso genere: Linum alpinum L. [Linum alpinum Jacq. Subsp. gracilis (Bertol.) Pignatti]; Linum angustifolium Huds. [Linum bienne Miller]; Linum catharticum L.; Linum gallicum L. [Linum trigynum L.]; Linum liburnicum Scop. [Linum strictum L. subsp. corymbulosum (Rchb.) Rouy]; Linum mariticum L.; Linum strictum L. [Linum strictum L. subsp. strictum]; Linum usitatissimum L.; Linum viscosum L.
LA PIANTA
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta; Classe: Magnoliopsioda; Sottoclasse: Rosidae; Ordine: Linales; Famiglia: Linaceae; Genere: Linum; Specie: Linum tenuifolium
Forma biologica: Camefita suffruticosa (simbolo: Ch suffr). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Suffruticosa (simbolo: suffr): le parti erbacee seccano ogni anno e rimane in vita la parte legnosa.
Descrizione: pianta erbacea perenne con radice a fittone e fusto legnoso alla base, alta da 20 a 50 cm. I fusti sono eretti, rigidi e ramificati. Le foglie sono piccole, alterne, semplici e lineari aghiformi e sono addensate nella parte inferiore. I fiori sono raccolti in corimbi, sono variamente peduncolati e hanno 5 petali spatolati di colore rosa chiaro o azzurro biancastro che tendono a decolorarsi. Il frutto è un capsula deiscente ovoidale.
Antesi: maggio – settembre.
Tipo corologico: Europa centrale e mediterranea, Mar Nero. Presente in tutta Italia.
Habitat: prati aridi e sassosi su terreno calcareo dal piano fino a 1.500 metri.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette.
Altre foto possono essere consultate qui
Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.
note
1 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 62-63.