(f.f.) pianta dall’aspetto modesto ben presente nei boschi apuani, è velenosa e la sua bacca non deve essere consumata.
IL GENERE PARIS
Famiglia Melanthiaceae
Paris L fu classificato da Linneo nel 1753.
Il nome generico Paris deriva dal Πάρις (= Paride), figlio di Priamo, responsabile, suo malgrado, della guerra di Troia e della distruzione della sua città. In latino il nome è Păris, ĭdis. Forse Paride e i troiani conoscevano e usavano la pianta a fini medicamentosi, oppure la bacca in qualche modo ricorda il pomo della discordia causa dei problemi di Troia.
Per altri autori, invece, la derivazione è dall’aggettivo pār, păris (= pari, uguale) in riferimento alla regolarità della disposizione delle foglie di questa pianta.
Il genere Paris comprende 24 specie di piante erbacee perenni delle zone temperate di Europa e Asia. In Europa è presente Paris quadrifolia e nel Caucaso Paris incompleta, mentre le rimanenti specie sono limitate all’Asia orientale, in particolare alla Cina che costituisce il centro della diversità genetica del genere. Queste piante sono tipicamente montane e tipiche di foreste sempreverdi di conifere e latifoglie. Alcune di esse sono apprezzate in Cina per le loro proprietà medicinali come analgesici, antitumorali e anticoagulanti e, in particolare, è usato il loro rizoma.
PARIS QUADRIFOLIA
Paris quadrifolia L
Classificata da Linneo nel 1753.
Conosciuta volgarmente come: uva di volpe, parisetta, quadrifoglia, erba crociona.
Il nome specifico quadrifolia deriva dai termini latini quădrĭ a sua volta da quattŭŏr (= quattro) e fǒlǐum, ǐi (= foglia) in relazione alle quattro foglie della pianta.
Paris quadrifolia è l’unica specie del suo genere presente in Europa, ama terreni calcarei e luoghi umidi e ombreggiati.
Tutta la pianta è velenosa e, in particolare, le bacche la cui ingestione può essere mortale. Comunque può essere usata, con attenzione, per le sue proprietà purgative, emetiche, narcotiche e antispasmodiche.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[1]:
1429. – Paris quadrifolia – L.
(luoghi in cui è stata osservata:) Nei boschi ombrosi nella valle Frattetta sotto il Sagro (Bertol.), sopra il Passo della Cisa (Somm.), fra Vinca e la foce, a Campo Catino.
Volg. Erba crociola, uva di volpe.
Fiorisce da maggio a luglio. Pianta erbacea perenne.
LA PIANTA
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Liliopsida; Sottoclasse: Liliidae; Ordine: Liliales; Famiglia: Melanthiaceae; Genere: Paris; Specie: Paris quadrifolia
Forma biologica: Geofita rizomatosa (simbolo G Rhiz). Geofita (simbolo G): pianta erbacea perenne con gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei. Rizomatosa (simbolo Rhiz): il fusto sotterraneo è detto rizoma e da esso, ogni anno, si dipartono le radici e i fusti aerei.
Descrizione: pianta erbacea perenne con rizoma orizzontale strisciante di colore biancastro. Il fusto è unico, eretto, cilindrico e glabro alto fino a 50 cm. Esso porta alla sommità 4 foglie (più raramente 3, 5,6) disposte a verticillo o a croce, esse sono praticamente sessili, ovali, acuminate e lunghe fino a 10 cm. Il fiore è singolo, peduncolato, di color verde-giallastro ed è situato al centro del verticillo fogliare. Il frutto è una bacca sferica, nero-bluastra provvista di numerosi semi e matura in agosto.
Antesi: maggio-luglio.
Tipo corologico: specie euroasiatica presente in Europa dal nord fino alle regioni mediterranee. In Italia è presente in tutto il territorio nazionale eccetto Sicilia, Puglia e Basilicata.
Habitat: boschi umidi di latifoglie e conifere in posizione ombreggiata, ama terreni calcarei. Dal piano fino a 2000 metri.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette. Comunque risulta protetta in alcune regioni italiane.
Altre foto possono essere consultate qui
Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.
note
1 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 287.