(f.f.) le minuscole specie del genere Sedum prosperano dal piano fino ad alte quote. Sono interessanti durante la fioritura.
IL GENERE SEDUM
Famiglia Crassulaceae.
Sedum L fu classificato da Linneo nel 1753.
Il nome generico Sedum deriva dal latino sĕdĕo, es, sēdi, sessum , ēre (= sedere, stare seduto) in riferimento al portamento prostrato della pianta che si adagia e si radica al suolo. Il termine sĕdum, i fu usato da autori latini come Plinio per riferirsi a piante come questa.
Il genere comprende circa 600 specie di piante succulente, prevalentemente perenni, originarie dell’emisfero boreale. Possono avere fusto eretto o pendulo e i piccoli fiori hanno forma a stella. Parecchie di queste specie sono spontanee in Italia dove vegetano su rocce e muri, inoltre sono usate per i giardini rocciosi e per la coltivazione in vaso per la loro bellezza. Sopportano bene le temperature basse e alcune anche il gelo.
Queste piante presentano adattamenti per immagazzinare acqua ed evitare la sua dispersione. In particolare aprono gli stomi delle foglie solo di notte quando la temperatura è inferiore e l’umidità maggiore. Inoltre utilizzano un processo metabolico diverso dalle altre piante (CAM: metabolismo acido delle Crassulacee) in modo da utilizzare in modo più efficiente il biossido di carbonio.
SEDUM DASYPHYLLUM
Sedum dasyphyllum L.
Classificata da Linneo nel 1753
Conosciuta volgarmente come: borracina, borracina cinerea, risetto cinereo, agnello grasso
Il nome specifico dasyphyllum deriva dal greco δασύς (= peloso) e dal greco φύλλον (= foglia) con riferimento alle foglie.
Esistono diverse varietà di questa specie a seconda della pelosità e del colore del fiore.
Dal fatto che cresce sui muri e sui tetti derivava la credenza popolare che le attribuiva la proprietà di proteggere la casa dal fuoco e dai fulmini.
SEDUM MONREGALENSE
Sedum monregalense Balbis[1]
Classificata da Giovanni Battista Balbis nel 1804
Conosciuta volgarmente come: borracina di Mondovì
Il nome specifico monregalense deriva da Mons Regalis antico nome della cittadina piemontese di Mondovì (provincia di Cuneo) dove la pianta prospera.
Sulle Alpi Apuane è frequente su verrucano dal fondo delle vallate fino alle faggete. Ama ambienti umidi, ombrosi e riparati.
Non è molto diversa dal Sedum dasyphyllum: comunque è decisamente verde e le foglie sono verticillate e allungate.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini[2]:
579. – Sedum dasyphyllum – L.
= Sedum hirsutum – Ten.
= Sedum anglicum – Re
= Sedum coereleum – Caruel.
(luoghi in cui è stata osservata:) A Massa Vecchia, alla Rocca, a Volpigliano, a Capaccola, a S. Lucia, sopra il Mirteto, a Codupino e in Candia. In località Raglia, a Fossone, a Nazzano, a Pontecimato, a Moneta e a Fontia di Carrara. Ad Albiano e nei colli intorno Aulla e Podenzana, a Tresana tra il ponte sulla Magra e Barbarasco, a Mulazzo tra Groppoli e l’Arpiola e nello stesso paese di Mulazzo e fra l’Arpiola e Pontremoli.
Fiorisce in giugno e luglio. Pianta erbacea perenne.
577. – Sedum monregalense – Balb.
= Sedum cruciatum – Desf.
(luoghi in cui è stata osservata:) Al M. Gotro in Lunigiana (Bert.), al M. Orsaio in località Frattamara, nelle Alpi Apuane, alla Tambura, alle sorgenti del Frigido, al Sagro e fra il Sagro e Vinca (Bert.), a Resceto sopra Massa (Ross.), nella valle del Biforco, a Renara, nella valle di Antona alle cave del Carchio. A Sassalbo di Fivizzano, sopra Collesino di Bagnone e in territorio di Pontremoli al M. Molinatico e alla Cisa.
Fiorisce da giugno a agosto. Pianta erbacea perenne.
Pellegrini cita altre specie dello stesso genere: Sedum acre L.; Sedum album L.; Sedum alpestre Vill.; Sedum atratum L. [Sedum atratum L. subsp. atratum]; Sedum boloniense Lois. [Sedum sexangulare L.]; Sedum cepaea L.; Sedum maximum Sut. [Sedum maximum (L.) Suter]; Sedum rubens L. [Sedum rubens L. subsp. rubens]; Sedum rupestre L.; Sedum stellatum L.
LA PIANTA 1 (DASYPHYLLUM)
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Rosidae; Ordine: Saxifragales Rosales; Famiglia Crassulaceae: Genere Sedum; Specie: Sedum dasyphyllum
Forma biologica: Camefita succulenta (simbolo: CH succ). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Succulenta (simbolo succ): mostrano fusti e/o foglie specializzati per immagazzinare acqua.
Descrizione: pianta erbacea succulenta perenne dal colore verde grigio con l’aspetto a pulvino. È alta fino a 15 cm ed è peloso-ghiandolosa. Presenta numerosi fusti gracili, ascendenti e legnosetti, le foglie sono carnose, opposte e ovali e lunghe fino a 5 mm. I piccoli fiori hanno aspetto stellato e sono raccolti in piccole cime e hanno da 5 a 6 petali bianchi o giallastri venati di rosa. Il frutto è un polifollicolo.
Antesi: giugno-luglio.
Tipo corologico: pianta euro-mediterranea presente anche a nord. È presente in tutto il territorio nazionale.
Habitat: vegeta da 0 a 1800 metri in luoghi sassosi, su rupi e su muri preferibilmente su terreno siliceo. Richiede poca acqua e minime quantità di terra.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette dove sono invece presenti le congeneri: Sedum alpestre L.; Sedum anacampseros L.; Sedum atratum L. subsp. atratum; Sedum caespitosum (Cav.) DC.; Sedum hirsutum All. subsp. hirsutum.
LA PIANTA 2 (MONREGALENSE)
Classificazione: Superdivisione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); Classe: Magnoliopsida; Sottoclasse: Rosidae; Ordine: Saxifragales Rosales; Famiglia Crassulaceae: Genere Sedum; Specie: Sedum monregalense
Forma biologica: Camefita succulenta (simbolo: CH succ). Camefita (simbolo Ch): piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. Succulenta (simbolo succ): mostrano fusti e/o foglie specializzati per immagazzinare acqua.
Descrizione: pianta erbacea succulenta perenne dal colore verde con l’aspetto a pulvino. È alta fino a 15 cm. Presenta numerosi fusti ascendenti e legnosetti, pubescenti in alto, con le foglie inferiori opposte e quelle superiori verticillate. Le foglie sono allungate e appiattite. I piccoli fiori sono raggiati e hanno 5 petali bianchi. Il frutto è un polifollicolo.
Antesi: giugno-luglio.
Tipo corologico: pianta sud-europea presente solo in Italia e in Francia. In Italia è limitata al Piemonte, Alpi Apuane, Appennino tosco-emiliano, ligure e abruzzese.
Habitat: vive su rupi e pietraie silicee dai 500 ai 2100 metri.
Conservazione: la specie non è compresa nella LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette dove sono invece presenti le congeneri: Sedum alpestre L.; Sedum anacampseros L.; Sedum atratum L. subsp. atratum; Sedum caespitosum (Cav.) DC.; Sedum hirsutum All. subsp. hirsutum.
Altre foto relative a questa specie, presenti su questo sito possono essere consultate qui e qui
Attenzione: le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimentari eventualmente indicati sono a puro scopo informativo. Decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro uso a scopo alimentare, curativo e/o estetico.
note
1 Giovanni Battista Balbis (1765-1831) fu medico e botanico piemontese e liberale progressista influenzato dalle idee della rivoluzione francese. Lavorò all’Orto Botanico di Torino, ma cadde in disgrazia dopo la caduta di Napoleone. In seguito lavorò a Lione all’Orto Botanico e alla locale università. Ha lasciato numerose opere e un erbario oggi conservato a Torino.
2 Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite, avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari, con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Pag. 123-124.