(f.f.) il sentiero unisce la parte più meridionale del territorio apuano col Piano d'Orsina ai piedi del Matanna. Il percorso è facile e panoramico con interessanti testimonianze storiche come l'oratorio di san Jacopo, i resti della chiesa di San Rocco a Campallorzo e l'albergo Alto Matanna a cui è legata la storia dei pionieri dell'escursionismo apuano.
SENTIERO 101
Il sentiero è di competenza del Cai sezione di Lucca.
Tragitto
Passo del Lucese (558 m) – Mirabello (896 m) – Focetta San Vincenzo (912 m) [innesto sentieri 104 e 112] - Chiesa di Campo all’Orzo (938 m) [innesto 102] - Foce del Termine (974 m) [innesto sentieri 2 e 103] - Foce del Pallone (1092 m) [innesto sentiero 3] - Rifugio Alto Matanna (1037 m) [innesto sentieri 5 e 109]
La parte finale dalla Foce del Pallone all'Alto Matanna è comune con il sentiero 3.
Informazioni sulla zona di partenza
Dal Passo del Lucese
Da Camaiore si segue la SP 1 per lasciarla a 9,5 km svoltando a sinistra. Si arriva a Gombitelli (14,1 km) si supera il cartello Passo Lucese e poco dopo si arriva al Bar Ristorante Lucese (14,1 km) dove inizia il sentiero.
Dal Bar Ristoro Alto Matanna
La località Piano d'Orsina dove si trova l'Albergo-Rifugio è raggiungibile in auto dalla Foce di Bùcine. Partendo da Diecimo (comune di Borgo a Mozzano nella media valle del Serchio) si va a Pescaglia (11,2 km), a Pascoso (18,6 km), a Foce di Bùcine (20,2 km) e all'albergo (22,8 km). Da Lucca sono circa 41 km. Partendo da Camaiore in totale sono 38,5 km.
Da Stazzema con il sentiero 5 servono circa 2 ore. È possibile arrivarci anche da Trescolli con percorso di circa 2h e 30'.
Descrizione del percorso
Difficoltà: E (facile) il dislivello è moderato e non ci sono tratti esposti. Con la neve serve l'attrezzatura adatta, ma le difficoltà rimangono moderate.
Stato del sentiero: ben segnato, sempre molto evidente con tratti di stradello.
Tempi: andata: 03h 25'; ritorno: 03h
Il percorso
Sintesi: Dal passo il sentiero sale come stradello con a sinistra il monte Pedone, passa per la località Casa Bianca e per i ruderi del borgo di Mirabello e sale decisamente nel bosco fino alla Baita Barsi. Da qua si sviluppa ameno nel bosco, ricco di agrifoglio, fino ad innestarsi con il 112 alla Focetta San Vincenzo, poi il sentiero arriva in poco tempo alla chiesa di Campo all’Orzo, segue un tratto di crinale per proseguire a mezza costa verso le Foce del Crocione dalla quale continua a mezza costa fino a un pianoro panoramico che domina il monte Matanna. Poi continua come bella e ampia mulattiera che porta alla Foce del Pallone e continua come stradello per il bar ristoro Alto Matanna.
La partenza è dal Passo del Lucese. Qua si trova una chiesa di impianto pre-romanico risalente all’VIII secolo, dedicata a San Jacopo il Maggiore. Il toponimo Lucese deriva da Lucus (= bosco sacro) e, forse, prima della chiesa cristiana era presente un tempio pagano. Oggi qua ci sono alcune case e un bar-ristorante (chiuso il martedì) e passa una strada diretta in Garfagnana. Il sentiero è un ampio stradello in salita percorribile anche dalle auto, lo percorriamo e a 20' incontriamo una sbarra che impedisce il transito alle auto. Nei pressi si trova una piccola cava ormai dismessa. Continuiamo per lo stradello sempre ampio avendo, sulla destra, il monte Pedone (1074m) che è la vetta più meridionale delle Alpi Apuane ed è una propaggine meridionale del Prana. Superiamo poi un bivio con a sinistra una traccia in discesa diretta alla Casa Bernardi. Saliamo con qualche tornante e a 40' siamo presso una edicola del 1986 dedicata alla Madonna (questa è la località Casa Bianca). Adesso lo sterrato si restringe, continuiamo a salire trascurando due deviazioni sulla sinistra che arrivano a case sparse della zona. A 53' siamo a un altro bivio che porta, sempre a sinistra, alle case di Località Stradone (850 m). Continuiamo per normale sentiero e a 01h 07' attraversiamo un gruppo consistente di ruderi che era l’antico borgo di Mirabello (869 m). Sulla sinistra scorgiamo il monte Prana. Saliamo per un bosco di castagni, lecci e carpini, poi seguono dei saliscendi, per salire e arrivare a 01h 40' al bivio, a sinistra, per la Baita Barsi degli Amici della Montagna di Camaiore. A 01h 45' usciamo dal bosco presso la Focetta San Vincenzo. Qua ci sono numerose indicazioni di vari sentieri. Infatti qua arriva, oltre al sentiero 101, il 104 da Metato e il 112 dalla località Cericcia di Casoli (cimitero). Inoltre qua inizia anche la via più semplice per salire al monte Prana. Inoltre una ampia traccia verso destra porta alla vicina Baita Verde degli Amici di Campallorzo. La zona è panoramica in particolare sul vicino monte Prana, sul Piglione e sul Matanna. Nel primo tratto la visuale è aperta sulla sinistra sulla costa e su Gabberi, Lieto e di fronte sul Matanna. A 01h 50' siamo ai ruderi della Chiesa di san Rocco a Campallorzo che da tempo si vorrebbe restaurare e trasformare in una struttura ricettiva per escursionisti e scolaresche. I ruderi si trovano in bella posizione panoramica e qua si ammira , in particolare, il Piglione. Qua arriva il sentiero 102 da Piè Lucese e, in basso, verso destra si nota una costruzione rurale con davanti i tipici covoni versiliesi. Stiamo percorrendo la parte alta di Campo all'Orzo che scende verso destra, nei suoi terrazzamenti era coltivato l'orzo da cui il nome. Lasciamo la zona della chiesa percorrendo un tratto ameno di crinale per poi spostarci sul versante di destra che guarda sul Piglione. Saliamo un poco e cominciamo a trovare qualche albero, a 01h 58' troviamo i ruderi di una marginetta dedicata a Sant'Antonio. Continuiamo in falsopiano tra vegetazione più abbondante e a 02h 04' siamo presso un'abitazione sulla sinistra con indicazione via Lencia (nome della zona) e un'altra costruzione si trova più in basso verso destra, lungo questo tratto prosperano le piante di agrifoglio con le loro bacche rosse (nella giusta stagione). Le piante diminuiscono fino a scomparire e a 02h 10' siamo a 1010 metri, il panorama si riapre anche verso sinistra sul mare e di fronte abbiamo una splendida vista sulle Panie innevate. Adesso scendiamo a mezzacosta per raggiungere a 02h 25' la Foce del Termine o del Crocione con un breve tratto finale di salita. La foce è un importante valico tra il Camaiorese e la Garfagnana da cui passava l’importante strada Lombarda (via dell’olivo). Essa è conosciuta come Foce del Termine perché rappresenta il punto di confine tra i comuni di Camaiore, Stazzema e Pescaglia. Oggi si trovano tutti nella provincia di Lucca, ma prima del 1847 (quando lo stato di Lucca passò alla Toscana) Stazzema era enclave del Granducato di Toscana mentre sia Camaiore che Pescaglia appartenevano al Ducato di Lucca. Di conseguenza qua passava un confine di stato. Oggi qua transita il sentiero 2 che appunto ricalca l’antica via Lombarda da Casoli per Pascoso, poi il 103 per la Groppa con deviazione alla vetta del Piglione, il 101 che siamo percorrendo e che continua per la Foce del Pallone. Il luogo è aperto e molto panoramico anche sull'Appennino e sul monte Croce. Proseguiamo un po’ più in basso della cresta per tratto molto panoramico sulla costa e sul Lago di Massaciuccoli e su Prana e Piglione che rimangono alle nostre spalle. A 02h 34' evitiamo tracce di sentiero che salgono e seguiamo il nostro sentiero ben segnato sulla sinistra. Ancora qualche minuto e troviamo qualche raro albero. A 02h 50' siamo a un bel pianoro panoramico sul monte Matanna e su tutta la valle percorsa dal sentiero 3 proveniente da Capezzano Monte. Il sentiero continua come bella e ampia mulattiera che si apre a 02h 58’ con una bella vista sulle Panie ancora 5’ e siamo alla Foce del Pallone a 03h 03'. Anticamente conosciuta come Colle della Prata o degli Asini è una larga sella a quota 1092 metri tra le pendici sud-orientali del monte Matanna e la più bassa foce del Termine che si trova a sud-est. Essa è molto panoramica su Camaiore e sulla costa. Il nuovo nome della Foce è legato all’impresa della funicolare aerostatica di vita effimera nel 1910. Qua arriva anche il sentiero 3 (Capezzano Monte-Foce Sant‘Anna-San Rocchino-Palagnana) e il tratto finale del 101 fino all'Alto Matanna è comune ai due sentieri. Nelle vecchie cartine il tratto dal Crocione al Pallone è indicato ancora come 105, ma questo sentiero è stato eliminato nel 1995. Dalla Foce parte anche un sentiero con tracce di segni, ma ben evidente, per la cresta Est-sud-est del Matanna che porta poi alla vetta del monte stesso. Scendiamo a destra alla vicina marginetta con icona marmorea della Deposizione di Cristo dalla Croce e allo sterrato che seguiamo verso sinistra in lieve discesa. In zona è facile trovare mucche e cavalli allo stato brado anche lungo il sentiero. A 03h 14' abbiamo sulla sinistra i due laghetti gemelli detti il Bozzone usati per abbeverare il bestiame, da qua con un po' di salita si arriva a 03h 25' al Rifugio (o meglio Bar Ristoro) Alto Matanna. Esso risale alla fine del XIX secolo e fu fatto costruire da Alemanno Barsi che fu anche ideatore della sfortunata funicolare aerostatica da Grotta all’Onda per la Foce del Pallone. Il sentiero 3 prosegue a destra diretto a Palagnana, mentre i sentieri 5 e 109 salgono a sinistra del Rifugio diretti rispettivamente a Stazzema e alla Foce di Petrosciana.
Passo del Lucese
Anche Passo Lucese. Si trova a 558 metri di quota nel comune di Camaiore e collega la zona di Camaiore con la Garfagnana. È presente un gruppo di abitazioni e anche un bar ristorante omonimo. Il passo è considerato il confine sud-est della parte montuosa delle Alpi Apuane. Ci si arriva con strada asfaltata Gombitelli (Camaiore) - Trebbio (Pescaglia). Presso il passo si trova l’oratorio di San Jacopo il Maggiore, questa chiesa, di impianto preromanico, risale all'VIII secolo. Forse, prima della chiesa cristiana era presente un tempio pagano come suggerisce il toponimo Lucese che deriva da lucus (= bosco sacro). L'importanza del passo nella via che collegava la Garfagnana con la costa, detta via del Lucente, era attestato anche dalla presenza in zona di un hospitale dedicato a San Graziano e di un eremo. Oggi dal passo inizia il sentiero 101 per Campo all'Orzo, Foce del Pallone e rifugio Alto Matanna. Inoltre tracce di sentiero portano a Gombitelli e quindi ad innestarsi nella Traversata delle Frazioni Camaioresi. Sempre dal passo inizia la Traversata dell'alta via camaiorese che porta alla Culla seguendo sentieri cai.
Monte Pedone
Modesta quota di 1074 metri che rappresenta il punto più meridionale della cresta sud-est del monte Prana. Raggiungibile per tracce di sentiero da Agliano Peralla e da Torcigliano e dal sentiero 101. È la vetta più meridionale delle Apuane.
Baita Paoli - Barsi
É situata alle pendici orientali del monte Prana a 853 metri di quota nel comune di Pescaglia, proprio a confine con quello di Camaiore, al Colle della Poraglia. Appartiene al Gruppo Amici della Montagna di Camaiore. Questa associazione è nata nel 1972, ma già dal 1970 il gruppo organizzava la festa della Patata presso la Baita Verde a Campallorzo, ricordiamo che sulle piane circostanti era diffusa, in passato, la coltivazione del prezioso tubero. In seguito essi non poterono più usare la Baita Verde e la XIII edizione fu tenuta presso i Bozzoni del Matanna. Poi decisero di crearsi una propria sede e comprarono quella che sarebbe diventata la Baita Barsi in cui iniziarono a lavorare dal 1987 e nello stesso anno vi allestirono la loro festa. La baita è usata dall’associazione per lo svolgimento delle proprie attività sociali come la Festa della Patata, la prima domenica di agosto. Nei pressi è stato realizzato anche un orto botanico a fini didattici. La baita è punto di partenza per le escursioni alle cime meridionali delle Apuane come il Prana e il Piglione. Essa è facilmente raggiungibile da Casoli con il sentiero 112, da Metato con il 104, da Foce Lucese con il 101 e da San Giuseppe in Trebbio con il 102. Il camaiorese Delio Barsi, al quale è intitolata, apparteneva a una famiglia di Palagnana che nel 1911 acquisì la ferriera di Candalla per costruire utensili metallici, egli fu tra i soci fondatori del sodalizio e grande amante della montagna. Nel 2012 la baita venne cointitolata ad Alessandro Paoli (1926-2011) anch'egli socio fondatore dell'associazione. La baita è a disposizione dei soci, delle scolaresche e di associazioni escursionistiche ed è dotata di una ventina di posti letto.
Focetta San Vincenzo
È posta a 912 metri di quota sul crinale che scende dal Monte Prana in direzione nord. Qua arrivano il sentiero 112 da Casoli località Cerriccia, il sentiero 104 da Metato e il sentiero 101 da Foce del Lucese per Foce del Pallone e l'Alto Matanna. Poco distante, lungo quest'ultimo sentiero, si trova la Baita Barsi, inoltre dalla focetta un sentiero porta alla vicina Baita Verde. Non molto distanti sono anche i ruderi della Chiesa di san Rocco di Campo all'Orzo, in direzione nord. La Focetta è un buon punto per salire alla vetta del monte Prana. Il toponimo è stato recuperato di recente.
Baita Verde
O Baita di Campallorzo. Si trova al centro di un bosco di ontani di circa 4 ettari nel comune di Camaiore a 938 metri di quota. Fu sede delle prime feste della patata. La baita è proprietà dell'Associazione Amici di Campallorzo di Camaiore che dal 2007 lavora per migliorare la struttura e la zona circostante. Nei progetti dell'associazione c'è anche il recupero della vicina chiesa, dal 2014 nella baita è conservata la statua di Sant'Antonio proveniente dalla chiesa stessa dopo interventi di restauro. Si arriva alla baita dalla Focetta San Vincenzo con breve deviazione o dal sentiero 102, proveniente da San Giuseppe in Trebbio, poco prima della Chiesa di San Rocco.
Chiesa di San Rocco a Campallorzo
È situata a 938 metri di quota nel punto più alto di Campo all’Orzo a dominare la vallata, in particolare è panoramica sul monte Piglione. Era intitolata a San Rocco e fu costruita nel 1910 dagli abitanti di Casoli che avevano diverse proprietà a Campo all'Orzo. Attualmente è in rovina, con il tetto ormai distrutto. È costruita in pietra ed è piuttosto grande considerata anche la zona. Delle opere che abbellivano la chiesa è rimasta una statua lignea di Sant'Antonio Abate che è stata restaurata e, dal 2014, è conservata presso la Baita Verde. Davanti alla chiesa c'è il bivio tra i sentieri 101 e 102. Da qualche anno c'è il progetto di trasformarla in un rifugio il cui nome dovrebbe essere Rifugio Camaiore e dovrebbe essere gestito dal gruppo Amici di Campallorzo di Camaiore. Nella zona circostante si pensa, inoltre, di costruire un campeggio nei pressi della Baita Verde che si trova poco distante. Comunque il progetto sembra di difficile realizzazione.
Campo all'orzo
Localmente Campallorzo. È la valle situata, nel comune di Camaiore, tra il monte Piglione ed il Prana in testata del Rio delle Càmpore, tributario del torrente Pedogna. È zona prativa, ricca di acqua e di boschetti, raggiunge la quota massima di 938 metri presso i ruderi della Chiesa e degrada verso sud-est verso il solco del Rio e il gruppo di case di Ritrògoli a cui arriva una strada da Pescaglia. Il nome deriva dalla coltivazione del cereale nelle terrazze che scendono a valle. La zona è meta di facili escursioni e pic-nic. È percorsa dai sentieri 101 e 102 ed è presente anche un rifugio: la Baita Paoli - Barsi e la Baita Verde.
Foce del Crocione (o del Termine)
Conosciuta anche come Foce del Termine, infatti rappresenta il punto di confine tra i comuni di Camaiore, Stazzema e Pescaglia. Oggi si trovano tutti nella provincia di Lucca, ma, prima del 1847 (quando lo stato di Lucca passò alla Toscana), Stazzema era enclave del Granducato di Toscana mentre sia Camaiore che Pescaglia appartenevano al Ducato di Lucca. Di conseguenza qua passava un confine di stato. La foce, quota 978 metri, è un importante valico tra la zona di Camaiore e la Garfagnana, in particolare la zona di Pascoso da cui passava l’importante strada Lombarda (via dell’olivo). Oggi dalla foce passano il sentiero 2 che appunto ricalca l’antica via Lombarda da Casoli per Pascoso e il 101 dal Passo del Lucese per l'albergo rifugio Alto Matanna. Inoltre qua arriva il sentiero 103 per la Groppa, con deviazione per il monte Piglione. È quindi un nodo importante nella estrema zona orientale delle Apuane ed è molto panoramico sulla costa, sul Piglione, sull'Appennino e sul monte Croce.
Foce del Pallone
Anticamente conosciuta come Colle della Prata o degli Asini è una larga sella a quota 1092 metri tra le pendici sud-orientali del monte Matanna e la più bassa foce del Termine che si trova a sud-est. Costituisce un buon punto panoramico su Camaiore e la costa. Il nuovo nome della Foce è legato all’impresa della funicolare aerostatica, di vita effimera, nel 1910. Qua arrivano il sentiero 3 da Capezzano Monte per Palagnana e il sentiero 101 dalla Foce del Lucese per l'Albergo - Rifugio Alto Matanna. Sulle vecchie cartine il tratto dal Crocione al Pallone è indicato come 105, ma questo sentiero è stato eliminato nel 1995. Presso la Foce è presente una bella maestà con icona marmorea della deposizione di Cristo. Dalla Foce parte il sentiero con tracce di segni, ma ben evidente, per la cresta Est - sud - est del Matanna che porta alla vetta.
Bar Ristoro Alto Matanna
È situato nel comune di Stazzema alle pendici del monte Matanna all’ombra di conifere ed è raggiungibile per strada asfaltata dalla Foce di Bùcine. Fu fatto costruire da Alemanno Barsi che già possedeva e gestiva l’Albergo alpino del Matanna alle Ferriere di Palagnana (687 metri). L’Albergo, che prese la denominazione di Alto Matanna, sorse al Piano d’Orsina a 1040 metri alle pendici del Matanna alla fine del 1800. Il 29 giugno 1893 fu posta una lapide che ricordava l’inaugurazione del sentiero Stazzema-Palagnana: Inaugurandosi la nuova strada/ Stazzema-Palagnana/ il 29 giugno 1893/ auspice la Sezione di Firenze dal C.A.I./ e il cav. Budden presidente/ la Sede Centrale, il Comune e gli Abitanti/ a memoria del convegno intersezionale/ Q.M.P. Barsi insieme al figlio Daniele fu l’ideatore, nel 1910, della famosa e sfortunata funicolare aerostatica da Grotta all’Onda per la Foce del Pallone. I Barsi permettevano agli escursionisti l’uso gratuito della sala dell’albergo. Il 27 maggio 1923 qua fu fondata la sezione lucchese del Cai. L’albergo passò poi alla famiglia Rossi di Camaiore che nel 1973 lo cedette al comune di Pietrasanta suscitando il risentimento dei camaioresi che sentivano l’albergo-rifugio come loro proprietà e che avrebbero voluto che lo comprasse il comune di Camaiore. Pietrasanta utilizzava la struttura come colonia estiva per bambini e, nel 2007, decise di venderlo. Il comune di Camaiore si attivò per rilevarlo con l’intenzione di farne una colonia per ragazzi e anziani e lasciare uno spazio per gli escursionisti. In realtà la struttura fu poi venduta a privati che attualmente la gestiscono. L’albergo è in posizione privilegiata: qua passa il sentiero 3 (Palagnana - Foce del Pallone - Capezzano Monte) e iniziano i sentieri 5 (Alto Matanna - Callare del Matanna - Stazzema) e 109 (Alto Matanna - Foce delle Porchette - Foce di Petrosciana) ed è facile salire alle vette dei monti Nona e Matanna. Il complesso è dotato anche di una piccola cappella destinata al culto. Oggi fa servizio di bar ristorante e il luogo presenta un certo degrado dovuto a costruzioni e baracche dove sono allevati anche animali.
Deviazioni e possibilità di escursioni
Sono possibili molte escursioni utilizzando il sentiero, ne citiamo alcune:
Andata e ritorno: servono circa 7 - 8 ore con le dovute soste.
Anello del Prana: si parte da Camaiore, via delle Silerchie bivio per Salapreti, si segue per Metato con il Trekking delle Frazioni Camaioresi (TFC), poi con il 104 si arriva alla Focetta San Vincenzo. Con il 101 si scende al Passo del Lucese. Poi per strada e sentiero non numerato si recupera il TFC a Torcigliano da cui si continua per Salapreti da cui si torna al punto di partenza. Il percorso richiede circa 8 ore non è difficile e attraversa interessanti paesi, con tratti panoramici.
Anello Casoli - Focetta San Vincenzo - foce del Termine - Casoli: da Casoli in prossimità del cimitero si sale con il sentiero 112 fino alla Focetta San Vincenzo da cui, con il 101, si arriva alla Foce del Termine da cui, con il 2 si torna al punto di partenza. Servono circa 5 ore.
Itinerari relativi al sentiero CAI 101 presenti sul sito:
PASSO DEL LUCESE (550 m) -CASA DEL MAESTRO (887 m) - QUOTA 1062 m - MONTE PEDONE (1013 m)
Commento
Il sentiero parte in zona periferica, ma merita il lungo percorso in auto per arrivare al luogo di partenza. Unisce interesse storico a quello ambientale. Notevole la chiesetta di San Jacopo al Lucese testimonianza dell'importanza del passo nel'antichità per unire la costa con la Garfagnana. Interessanti pure i ruderi di San Rocco a Campallorzo meritevoli di un intervento di recupero. Carico di storia dell'alpinismo romantico di fine ottocento è poi il bar ristoro Alto Matanna che ha visto passare personaggi mitici dell'alpinismo apuano. Notevoli i panorami sulle Panie e sulle cime minori delle Apuane meridionali. Non ci sono difficoltà ed è adatto a tutti coloro che abbiamo un minimo di allenamento. Molto interessante con la neve che non aumenta di molto le difficoltà.