(f.f.) questo sentiero, abbastanza breve, unisce Forno e Casania. Permette di vedere le sorgenti del Frigido, il vecchio borgo di Pian di Santo e la cava di Onice. Il percorso è ameno per ambiente prettamente mediterraneo.
SENTIERO 154
Il sentiero è di competenza del Cai sezione di Massa.
Tragitto
Forno (Filanda) (216 m) – Sorgenti del Frigido – Pizzo della Bandiera (479 m) [raccordo con sentiero NN dal Ponte dell'Indugio] - Piano dei Santi (565m) [raccordo con sentiero NN dal Ponte dell'Indugio] – Cava d’Onice (571m) [raccordo con sentiero NN per il 161] – Casania (309).
Informazioni sulla zona di partenza
Da Forno:
Da Massa si segue via Bassa Tambura in direzione Forno, a 4 Km si incontra Canevara, più avanti si trascura una strada che sale a sinistra in direzione Casette. A 6,5 Km un bivio: a
sinistra la strada si dirige a Forno mentre a destra continua per Gronda e Resceto. Dopo un chilometro raggiungiamo Forno che si sviluppa lungo il torrente e la strada. Ancora un
chilometro circa e arriviamo alla ex-Filanda con di fronte il Pizzo del Cotonificio. Non è difficile parcheggiare nei pressi.
Da Casette:
Da Massa si segue via Bassa Tambura in direzione Forno, a 4 Km si incontra Canevara poi, a 6,5 Km a sinistra, la strada si dirige a Forno, si continua invece per il ramo di
destra, si superano le Guadine (6,9 km) e in prossimità del cartello per Gronda si svolta a sinistra per arrivare a Casania (8,8 km) dove la strada termina. Qua è presente uno
slargo-parcheggio dove è semplice parcheggiare.
Descrizione del percorso
Esso unisce due frazioni montane di Massa e nel suo percorso incontra tracce non numerate che permettono di effettuare anche interessanti anelli.
Difficoltà: E, il sentiero non è lungo e i dislivelli sono limitati.
Stato del sentiero: il sentiero è evidente e ben segnato.
Tempi: andata 02h 40', ritorno 02h 20'.
Il percorso
Sintesi: il sentiero inizia presso la Filanda, che costeggia nella sua parte iniziale, poi sale per terrazzamenti sparsi di abitazioni e arriva al Pizzo della Bandiera, da cui sale nel bosco fino a Piano dei Santi e alla vicina cava di onice. Da qua scende nel bosco e per tratti aperti fino alla chiesa di Casania.
Il sentiero inizia presso la Filanda, che costeggia nella sua parte iniziale, poi sale per terrazzamenti sparsi di abitazioni e arriva al Pizzo della Bandiera, da cui sale nel bosco
fino a Piano dei Santi e alla vicina cava. Da qua scende nel bosco e, per tratti aperti, fino alla chiesa di Casania. Dobbiamo attraversare un ponte di ferro sul Frigido, che porta
la dicitura ” Vicolo delle Tre Casette” e un segno bianco rosso del Cai a indicare l'inizio del sentiero.
Saliamo alcuni scalini di cemento e poi il sentiero prosegue a sinistra (segno) passando di fronte ad alcune costruzioni, per poi salire nuovamente con tratto scalinato
che, per buona parte , costeggia un alto muro, a vecchia delimitazione della zona di proprietà del Cotonificio.
Saliamo e, a 20', un segno ben evidente ci dice che il sentiero sale a sinistra, mentre la traccia principale continua verso destra, diretta a un gruppo di case presso
terrazzamenti.
Il panorama si apre su tutto il complesso della Filanda, in parte distrutto, in cui si riconosce il camino, e sulle cosiddette Sorgenti del Frigido. Queste sono una risorgenza
spettacolare di acque provenienti da tutto il settore nord-orientale delle Apuane, dal Grondilice fino
al Macina, che va ad alimentare il fiume Frigido. Passiamo sotto alcune case e poi attraversiamo le loro
pertinenze, sempre seguendo una traccia ben evidente e ben segnata. Intorno il panorama si apre a partire dal Monte Sagro. A 34' siamo presso dei vecchi terrazzamenti, con tratti molto panoramici sulla Filanda e le zone circostanti. A 43' la salita si fa molto ripida poiché taglia i
terrazzamenti, poi il sentiero continua per un bosco di conifere e il panorama si apre su tutte le Apuane, dal Sagro fino al Cavallo.
Poi un breve tratto di discesa, cui segue altra salita, fino ad arrivare a 01h 08' al Pizzo della Bandiera, dove incrociamo un sentiero non numerato, ma segnato, che proviene dalla
Maestà Fruzzetti, cui si arriva, sempre da Forno, per una traccia che parte dal Ponte dell'Indugio, posto proprio all'inizio del paese (salendo da Massa).
Il Pizzo della Bandiera è una bella cresta panoramica sulle vette apuane, dal Sagro al Cavallo. Adesso il sentiero sale ripido, sulla sinistra, con tornantini nel bosco, per
poi addolcirsi con tornanti più lunghi e meno faticosi e la visuale si apre sul monte Brugiana e le cave delle
Casette.
A 01h 34' siamo a un bivio, dove le indicazioni molto chiare dicono di continuare sulla destra per Piano dei Santi. Nei pressi c'è il punto più alto dell'escursione, intorno a 615
metri.
Adesso scendiamo e a 01h 45' siamo presso un gruppo di ruderi che costituiscono l'antico borgo di Pian dei Santi, sulla sinistra ci sono le indicazioni per la vicina Miniera di
Onice e per Casania, mentre sulla destra ci sono segni di un sentiero ben evidente e non numerato che porta alla Maestà Fruzzetti e da qua a Forno.
Alcune delle costruzioni del borgo furono usate anche dai cavatori della vicina cava di onice, la zona è circondata da terrazzamenti, segno di antiche coltivazioni. Oggi rimangono
ulivi, qualche vigna e alcuni ruderi che sono stati in parte recuperati. Qui sono presenti interessanti cartelli, i quali raccontano la storia delle famiglie che hanno
abitato queste piane, i cartelli proseguono per tutto il tratto di sentiero che arriva fino alla Maestà Fruzzetti.
Continuiamo per la cava di onice e cambiamo versante, trovandoci così nella Valle di Renara e a 01h 52' siamo all’ingresso della cava abbandonata di onice, in realtà il materiale
scavato era un calcare stratificato, con colorazione particolare che lo faceva somigliare al più prezioso onice (una varietà di quarzo che è una roccia silicea e non
calcarea).
Entriamo nella parte iniziale della cava, dove sono presenti cartelli indicatori che spiegano il lavoro effettuato in passato nella cava e poi torniamo indietro (per esplorarla
serve attrezzatura adeguata e una guida che la conosca).
Sulla destra prosegue un sentiero, non numerato, che percorre a mezza costa il versante sud del modesto monte Girello, in piano o in leggera salita, e si mantiene sempre molto
panoramico sul monte Sella e sul Pelato,
esso in circa 1h 10' recupera il sentiero 161 Resceto-Castagnolo.
Dopo una breve sosta, a 02h scendiamo per Casania, presso i ruderi della costruzione con i macchinari a servizio della Cava di Onice, seguendo dei tornantini e, a 02h 07', sulla
sinistra, troviamo indicazioni per una "grotta".
Questa si trova a una decina di metri ed è, in realtà, una miniera abbandonata posta in posizione molto panoramica, con vista fino al mare.
Continuiamo la discesa costeggiando un ravaneto, tra alberi radi (per lo più pini) e vegetazione mediterranea.
A 02h 12' arriviamo presso uno spuntone panoramico, da cui scendiamo e più avanti vediamo un vecchio carrello metallico usato dai minatori, infatti tutta la zona è ricca di miniere
sfruttate nel secolo scorso e anche precedentemente.
Poi percorriamo un tratto in falsopiano, panoramico sulla strada, e a 02h 35' troviamo alcuni ruderi.
Il sentiero a tratti si sviluppa nel bosco e a tratti è aperto. Scendiamo ripidamente fino a una captazione per l'acqua e poi costeggiamo terrazzamenti coltivati a vite e ulivo e in
breve, a 02h 40', raggiungiamo il borgo di Casania, presso la chiesa dipinta di rosso, con il suo campanile in pietra, dove inizia il sentiero. Scendendo un centinaio di metri siamo
allo slargo parcheggio, alla base del paese, dove arriva la strada.
Aspetti di rilievo del sentiero
Forno
È una paese a monte, nel comune di Massa, posto a quota 212 metri. Esso si è sviluppato tra le pendici del monte Tamburone e il letto del fiume Frigido, per cui è piuttosto
allungato ed è percorso dalla strada per le cave. Esso è formato da case a molti piani addossate alla roccia, in particolare due casoni, alla sinistra del fiume, erano le case delle
operaie della Filanda.
Esso è compreso tra la valle di Colonnata a ovest, quella di Vinca a nord ed è circondato dalle Apuane: dal Grondilice
fino alla Tambura e oltre. Anticamente era denominato Rocca Frigida per le fredde acque del fiume Frigido che
qua ha le sue sorgenti, presso la Filanda, e per la presenza di una Rocca, oggi di incerta ubicazione. Il paese si sviluppò nel XIII secolo per la lavorazione del ferro che continuò
fino al XVI secolo, per terminare con l’esaurimento del legname che era necessario per alimentare i forni di fusione del metallo, tra l’altro da questi forni esso prese la
denominazione attuale.
Quindi il paese si riconvertì all’agricoltura e alla pastorizia. In seguito prosperò la fabbricazione dei cappelli di feltro e nella prima metà del 1800 furono aperte le prime cave
di marmo, ma lo sviluppo demografico del paese si ebbe con l’apertura della Filanda.
Forno è tragicamente noto anche per la rappresaglia nazi-fascista del 13 giugno 1944 che fece 75 vittime e che è ricordata da un monumento all’ingresso del paese.
Questo paese è importante come punto di partenza per numerose escursioni, da esso partono il sentiero 169 per le Casette, il 161 per Resceto e, salendo di poco, il 37 per il canal
Regòllo, il 38 per Foce Luccica e Vinca, il 167 per gli Alberghi, il 168 per canal Fondone e Foce Rasóri e il 36 per Foce della Vettolina e il Passo della Focolaccia. Inoltre il
nuovo sentiero 154 per le Guadine, il sentiero del Bizzarro per le Casette e un sentiero non numerato per Pian dei Santi.
La Filanda
È una importante testimonianza di archeologia industriale, situata a Forno di Massa. La struttura fu ideata e iniziata, alla fine del 1800, dall’imprenditore savonese Prospero
Schiaffino che intendeva usare il salto d’acqua del fiume Frigido per produrre elettricità. Poi essa fu rilevata e terminata da Ernesto Lombardo per conto del Cotonificio Italiano
di Genova. Oltre alla fabbrica il complesso comprendeva anche abitazioni per i dipendenti e la casa del direttore. L’attività della fabbrica era la lavorazione del cotone. Essa fu
molto importante per l’economia locale, fu attiva fino al 1942, arrivando ad impiegare 500 operaie e portando un notevole incremento demografico al borgo. Comunque la sua attività
andò diminuendo a causa della crisi economica degli anni trenta e della chiusura della tramvia a vapore che da Forno portava a Massa. Poi divenne magazzino militare e fu distrutta
nel 1944 nel corso di una rappresaglia nazista. Nel 1983 il complesso entrò a far parte del patrimonio del Comune di Massa, fu in parte restaurato e in esso si stabilì la sede di un
Centro di Accoglienza del Parco delle Alpi Apuane e un Museo Tecnico di Archeologia industriale. In seguito fu anche riattivata l'antica centrale idroelettrica, ma i lavori di
recupero si interruppero e la sede del centro di accoglienza fu spostata a Massa, favorendo un nuovo declino della struttura. Nel 2013 è stato riaperto il Museo di
Archeologia industriale, con l'impegno di valorizzarlo. Comunque molta parte della struttura rimane in rovina, compreso il corpo principale dell'edificio con il suo
alto camino. Di fronte alla Filanda c’è la guglia rocciosa detta Pizzoacuto o Pizzo del cotonificio. Nei pressi di esso inizia il sentiero 154 diretto a Casania.
Frigido
È il fiume di Massa ed è lungo circa 17 km, esso origina da due rami: quello di Forno e quello di Renara che si uniscono a Gronda. Il canale di Forno raccoglie, a sua volta, le
acque del canal Regollo (dal Monte Sagro) e dal canal Fondone (dal Monte Rasori) che scompaiono nelle viscere delle terra per ricomparire poi prima del paese di Forno. Più avanti il
fiume raccoglie le acque del Fosso di Antona e del Canale del Cartaro. Proprio la zona del Cotonificio di Forno è considerata la sorgente del fiume. Il fiume Frigido versa in mare
il doppio delle precipitazioni che cadono nel suo bacino idrografico, infatti il suo bacino idrogeologico è più ampio e sottrae acqua ai bacini dell'Aulella e del Serchio a causa
dei fenomeni carsici che interessano le montagne apuane.
Sorgente del Frigido
La sorgente del Frigido si trova a 235 metri, nel versante occidentale del Monte Castagnolo, presso
Forno, vicino alla Filanda e al sentiero 154. La cavità principale è collegata con un secondo ingresso (detto localmente Bucone), situato 500 metri più a monte, che svolge la
funzione di troppo pieno e può produrre spettacolari cascate in caso di precipitazioni molto intense. La sorgente ha una portata di 1550 l/sec che possono arrivare a 8000 ed è la
più grande in Toscana. L'area di alimentazione della sorgente, oltre al settore settentrionale delle Alpi Apuane, si estende al settore nord-orientale (Pisanino, Cavallo, Tambura, Sella, Macina e buona parte della Carcaraia). Uno dei primi studiosi a interessarsi a questa sorgente fu
Lazzaro Spallanzani (1729-1799) che la visitò di persona nel 1783 e intuì la provenienza delle acque da zone poste oltre lo spartiacque principale della catena apuana. La sorgente
testimonia il fenomeno, diffuso sulle Alpi Apuane, della cattura di acque per via sotterranea da parte dei bacini costieri a danno di quelli interni. Ciò si spiega con la
composizione della catena montuosa apuana, costituita da rocce calcaree molto permeabili che si comporta come un enorme serbatoio acquifero che assorbe le abbondanti precipitazioni
apuane. La sorgente è oggi considerata un geosito di interesse nazionale (categoria sorgenti di natura carsica), lo stato di conservazione è considerato buono e il rischio
antropico è molto basso. La sorgente fu sfruttata dalla Filanda (vedi) per produrre corrente elettrica e di recente è ripresa l'utilizzazione per il borgo di Forno.
Pizzo della Bandiera
È una cresta molto panoramica sulla zona che va dal monte Sagro al Monte Cavallo. Essa è situata lungo il sentiero 154 Forno-Casania. Essa raggiunge i 479 metri di quota. Nei pressi si trova
un bivio: da una parte passa il sentiero 154 e dall'altra un sentiero non numerato per Forno (Ponte dell'Indugio).
Piano dei Santi
Anche Pian di Santi o Pian di Santo. Esso è oggi costituito da un gruppo di ruderi posti a 565 metri di quota e fa parte della comunità di Forno di Massa. Essi sono quello che
rimane di abitazioni rurali alcune delle quali furono anche usate dai cavatori della vicina cava di onice, la zona è circondata da terrazze che furono coltivate in passato, oggi
rimangono alcuni ulivi e vecchie viti. Alcune case sono state recuperate dai proprietari. Qua passa il sentiero 154 che collega Casania con Forno e un altro sentiero, non numerato,
che scende alla Maestà Fruzzetti e poi al Ponte dell'Indugio di Forno. Forse il nome deriva dalla presenza in loco di eremiti in un lontano passato.
Casania
È un borgo montano nel comune di Massa, raggiungibile dalla via della Tambura, con deviazione prima di Gronda. Esso è situato a 343 metri di quota in posizione aperta e soleggiata e
possiede, nella parte alta, una chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo risalente al XIV secolo. Il paese è nato come borgo agro-pastorale e ha avuto un certo sviluppo con
l'apertura di miniere di metallo in zona. Dalla chiesa inizia il sentiero 154 per Piano dei Santi e Forno.
Deviazioni e possibilità di escursioni
Il sentiero permette di fare diverse escursioni connettendosi ad altri sentieri. Diamo qualche suggerimento:
Itinerari relativi al sentiero CAI 154 presenti sul sito:
Commento
Il sentiero non è impegnativo e permette di visitare due borghi della montagna massese. A Forno esiste un Museo di Archeologia industriale e interessante è Pian di Santo e la vicina Cava d'onice. Le fioriture sono ricche e nella stagione adatta cresce molto origano di ottima qualità.