(f.f.) nel 2013 fu inaugurato questo sentiero che ha recuperato vecchie tracce percorse dai cavatori nel quadro di un progetto di riscoperta del versante meridionale dell'Altissimo, che speriamo continui.
SENTIERO 32
Il sentiero è di competenza del Cai sezione di Pisa. È stato inaugurato il 26 ottobre 2013 nell'ambito delle celebrazioni dei 150 anni del Cai nazionale. Esso è stato realizzato dai volontari della sezione pisana con il patrocinio del Comune di Seravezza (nel cui territorio il sentiero si sviluppa) e con il contributo del Parco Regionale delle Alpi Apuane, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Gruppo Regionale Toscana del Cai. Inoltre c'è stato il supporto logistico della Ditta Henraux.
Al momento attuale il sentiero 32 è l'unico ufficiale nel versante sud del monte Altissimo dove sono presenti altre tracce di itinerari percorsi in passato dai cavatori. Questa zona delle Apuane è di grande importanza dal punto di vista storico (sentieri della Libertà), culturale (archeologia industriale), ambientale e alpinistico. Essa è quindi un patrimonio da tutelare e da valorizzare.
Tragitto
Azzano marmifera Henraux (440 m) - La Polla (600 m) - [deviazione Sentiero dei Cavatori] - [deviazione sentiero della Libertà per Passo della Focoraccia] - [deviazione sentiero della Libertà per il Passo della Greppia] - innesto marmifera (1115 m) - [innesto sentiero NN per il Passo degli Uncini] - ferrata - Cava della Tela (1230 m) - Foce dell'Onda (1460 m) [innesto 143] - Passo del Vaso Tondo (1382 m) [innesto 142] – Cave del Fondone (1207 m) [innesto 31].
Il tratto dalla Foce dell'Onda al Passo del vaso Tondo è comune con il sentiero 143. Il tratto dal Passo del Vaso Tondo alle Cave Fondone è comune con il 142.
Rimane da chiarire se il sentiero deve intendersi terminato alla Foce dell'Onda oppure alle Cave Fondone. Alcuni lo fanno terminare in vetta all'Altissimo.
Informazioni sulla zona di partenza
Esistono due possibilità
Descrizione del percorso
Il sentiero ricalca nella parte iniziale vecchi percorsi tra la Polla e il Passo della Greppia e, in alto, vecchie tracce usate dai cavatori per andare al lavoro.
Difficoltà: EEA a un tratto iniziale semplice segue qualche tratto ampio, ma con esposizione. Poi una ripida salita con un breve tratto attrezzato. Dalla marmifera dopo un tratto semplice segue un tratto attrezzato con una scaletta metallica e con cavi d'acciaio per circa 400 metri (con qualche interruzione). Lo sviluppo è orizzontale per cui la fatica fisica è minima, ma sono richiesti casco e imbrago. Poi la salita finale per ripido canalino in cui è consigliato continuare a indossare il casco per il rischio di caduta sassi. Il resto è semplice. Con neve e ghiaccio le difficoltà aumentano molto, così pure in caso di terreno scivoloso per la pioggia.
Stato del sentiero: è ben segnato, la traccia è evidente. In discesa sarebbe bene indicare con un cartello il sentiero alla Foce dell'Onda, ma forse è stato posizionato dall'ultima volta che abbiamo percorso il sentiero.
Tempi:
andata: 05h 30' (passo fermo e tranquillo di escursionisti allenati, ma non più giovani che fanno soste per fotografare e godere il panorama; tempo da diminuire per giovani allenati)
ritorno: 04h 30'
Il percorso
Sintesi: Inizialmente segue il comodo tracciato del vecchio sentiero Fanfani, poi si inerpica ripidamente (con breve tratto attrezzato) fino alla marmifera. La segue per un breve tratto e poi traversa su strette placche rocciose la parete sud dell'Altissimo con un lungo tratto attrezzato fino a sfasciumi di cava. Qua risale un erto valloncello fino alla Foce dell'Onda da cui scende alle Cave Fondone.
La marmifera per le cave si inerpica in ripida salita, ma è subito interrotta da un cancello (presente da poco) che permette il passaggio agli escursionisti sulla sinistra.
Il primo tratto del percorso si svolge su marmifera ampia e agevole a percorrersi, anche se sempre piuttosto ripida. Ultimamente essa è stata sistemata alla luce dei progetti di
riapertura sia della Cava Mossa che della cava Macchietta (quest'ultima già riaperta) del gruppo della Tacca Bianca.
Iniziamo a camminare avendo, sulla sinistra, la cresta che dal Monte Folgorito (croce di vetta ben
evidente) arriva al Monte Carchio e da qua al Monte Focoraccia e al Passo della Focoraccia (conosciuto
impropriamente come Passo del Pitone). La visuale si apre poi, progressivamente, sulla cresta dei Pitoni che segue fino al passo della Greppia, agli Uncini e poi al Monte Altissimo.
In basso c’è l’alta valle boscosa del fiume Serra.
A 12’ siamo al Palazzo dell’Altissimo (ex casa Henraux) in località Mortigliani a 521 metri di quota, esso è una bella costruzione in posizione molto panoramica (non è più possibile
fare rifornimento di acqua). Saliamo più ripidamente e a 24’ arriviamo a una sbarra e il panorama si apre sull’Altissimo inciso dalle vie di cava e dilaniato da cave e da ravaneti.
Subito sulla destra c’è una vecchia cabina per l’elettricità e a 26’ arriviamo alla località “La Polla” e sulla destra troviamo la cappella della Tacca Bianca contenente la Madonna
collocata alla Tacca Bianca nel 1946 e trasportata qua nel 1979.
Qua c’è un bivio: a destra sale la marmifera per la Cava Mossa (o Michelangelo) e le altre cave dell’Altissimo, invece a sinistra scende un altro breve ramo della marmifera che noi
seguiamo. È presente l'indicazione sentiero 32 per la cresta SE del monte Altissimo, mentre è stata rimossa l'indicazione del Sentiero dei Cavatori, anch'esso segnato di recente.
Seguiamo il sentiero 32 a sinistra, sempre per ampia marmifera, e a 30' siamo presso l'ampio ravaneto che scende dalla Cava Mossa, scendiamo a sinistra con un minimo di attenzione e
troviamo la Polla, cioè un getto di acqua che sgorga dalla roccia e che viene considerato la sorgente del torrente Serra.
Risaliamo per il ravaneto e in breve ci ritroviamo sulla marmifera, la seguiamo per poco e a 35’ troviamo un bivio: a destra sale il Sentiero dei Cavatori, segnato con segni rossi,
esso arriva alla cresta sud-ovest del monte Altissimo (raggiunta anche dalla marmifera passante per la cava Mossa), poco dopo la cava stessa, poi prosegue, con percorso
difficile, per la cava Macchietta (questo tratto comunque non è più indicato, probabilmente per scoraggiarne l'uso). Invece a sinistra continua il sentiero 32, la cui parte iniziale
era conosciuta come sentiero Fanfani / Agheti. Il primo tratto ampio deriva dall'uso di esplosivi, esso fu aperto nel dopoguerra nel quadro del Piano di rimboschimento nazionale,
voluto da Amintore Fanfani nel periodo in cui fu ministro dell’Agricoltura (1951-53), finalizzato a ridurre la disoccupazione. Il sentiero prosegue poi come mulattiera,
preesistente, diretta alla zona del Passo della Greppia, passando per la zona conosciuta, impropriamente, come Agheti.
Nel suo tratto iniziale il sentiero è panoramico sulla zona della Polla, sulla Cappella e sul Palazzo dell'Altissimo mentre, più avanti, si apre sulla valle del Serra fino al
mare.
A 45’ superiamo un canalino roccioso, dopo il quale la sede del sentiero torna ampia. A 50’ il sentiero si fa più stretto e più avanti si vede bene che esso è una mulattiera
lastricata, piuttosto degradata, e cominciano anche gli alberi, in particolare eriche con portamento arboreo.
A 01h 10’ superiamo un canale roccioso che scende dalle pendici dell’Altissimo e va a immettersi nel Canale del Prato della Greppia, affluente del Serra, che raccoglie le acque che
scendono dall’Altissimo. Adesso il sentiero sale un po’ per paleo e a 01h 15’ siamo su un tratto aperto e panoramico sulla zona di Azzano e sul suo Cavallino fino al mare.
Poi riprendono le eriche e gli alberi. Seguono altri tratti ripidi e un po’ esposti e a 01h 23’ siamo a un bivio a 790 metri: a sinistra sale ripido nel bosco un sentiero segnato di
arancione diretto al Passo della Focoraccia (impropriamente chiamato passo del Pitone), invece il sentiero principale continua in salita, curvando decisamente a destra (presente
indicazione).
Noi seguiamo quest’ultimo, sempre tra eriche e con interessanti scorci panoramici sul monte Altissimo, sul Picco di Falcovaia (devastato dall'estrazione del marmo), sulle Cave dei
Colonnoni e sulla marmifera. Più avanti il sentiero procede tra alberi, per entrare poi decisamente in un breve tratto boscoso, a 01h 38', da cui usciamo ben presto per poi curvare
a sinistra a 01h 49' per sfasciumi di marmo, in ripida salita (circa 900 m).
Il sentiero adesso è molto segnato e sale a zig-zag un erto canalino roccioso che scende dalla Greppia, qua e là sono presenti alcuni ometti. A sinistra il panorama si apre su
Folgorito, monte Focoraccia e costa mentre a destra sul Picco di Falcovaia e sulla marmifera.
La salita è ripida e lenta e a 02h 21' il fondo si fa erboso e ci si sposta verso destra diretti al il tratto finale prima della marmifera.
Dopo 5' riceviamo dalla sinistra (quota 1090 m) un sentiero proveniente dal Passo della Greppia (Sentiero della Libertà). Esso è stato segnato e sistemato di recente dal Cai di
Pisa.
Poi prendiamo a salire su rocce e a 02h 30' c'è un breve tratto un po' esposto, attrezzato con corda metallica (una decina di metri). Poi, con un ultimo tratto di ripida salita,
arriviamo a 02h 34', sulla via di cava proveniente dalla Polla.
Adesso saliamo sulla marmifera verso sinistra, il primo tratto è per sfasciumi e troviamo subito, a 02h 39', le indicazioni stinte per il passo degli Uncini (percorso difficile) che
portano al canale Uncini-Greppia che scende da quota 1401 del sentiero 33. Continuiamo a percorrere la marmifera che è abbastanza ampia e piuttosto aerea, con bella vista sulla
parete sud dell’Altissimo, sulla zona della vetta, sulle cave dei Colonnoni e, sulla destra, quelle delle Cervaiole fino al Picco di Falcovaia.
Il percorso non è difficile, anche se in qualche breve tratto c’è un po’ di degrado. A 02h 51', presso una scarica di massi sul sentiero, troviamo le indicazioni del sentiero 32 che
sale a sinistra, invece più avanti c'è l'imbocco di una galleria che portava ad un altro percorso aereo, usato dai cavatori, che si ricollegava al nostro percorso.
Saliamo subito e dopo pochi minuti troviamo un tratto di cavo metallico che aiuta nella progressione in caso di terreno scivoloso, segue un tratto erboso e a 03h 02' siamo
all'inizio del tratto attrezzato.
Pochi metri prima una traccia segnata di rosso porta al Passo degli Uncini. Ci mettiamo casco e imbrago e a 03h 12' iniziamo il percorso. Il primo tratto è attrezzato, oltre che da
cavo metallico, con quattro gradini metallici infissi nella roccia che ci permettono di superare una roccia liscia e molto ripida, poi percorreremo un lungo traverso orizzontale
quasi del tutto attrezzato con cavo metallico con qualche breve interruzione senza sicurezze. Comunque il percorso non presenta difficoltà tecniche e non richiede fatica e la sede
del sentiero, pur non essendo ampia, permette la progressione senza difficoltà.
A 03h 36' finiamo il tratto attrezzato e ci troviamo, in lieve discesa, tra sfasciumi di marmo che annunciano la zona delle cave.
A 03h 45', presso i ruderi di un edificio di cava,con chiare indicazioni, dobbiamo salire a sinistra. Inizia adesso una ripida salita di circa 250 metri che ci porterà a recuperare
il sentiero 143 (questo tratto è detto anche sentiero del Tubo).
La salita è inizialmente erbosa tra rari alberi e a 03h 52' arriviamo presso il piazzale della Cava della Tela, a destra del sentiero, con indicazioni per la vicina Cava dei
Colonnoni. C'è un muro di contenimento, sfasciumi, qualche blocco abbandonato e due vasconi per la raccolta dell'acqua.
Continuiamo a salire per tornanti, con qualche tratto scalinato. A 04h 15' incrociamo un tubo metallico per l'acqua, diretto alla cava, che seguiamo per qualche minuto tra piante di
faggio. Poi affrontiamo l'ultimo tratto ripido, con scalini di marmo, tra cui prospera la rosa pendolina e a tratti scorgiamo, sulla nostra sinistra, la croce apicale
dell'Altissimo.
Arriviamo poi a un breve tratto di cresta che ci porta al sentiero 143 a 04h 40'. Questa è la Foce dell'Onda (rammentiamo che ci sono delle dispute toponomastiche e alcuni la
chiamano Foce dell'Orso).
Il luogo è caratterizzato dalla presenza di una trincea-appostamento della seconda guerra mondiale e poco sotto c'è un riparo dentro la roccia, al momento mancano indicazioni
evidenti della Foce, ma un palo presente in loco fa pensare che presto saranno messe.
Salendo verso sinistra in circa 25' si arriva alla vetta dell'Altissimo con il sentiero 143, noi scendiamo verso destra su facili rocce, con qualche resto di fortificazioni della
Linea Gotica e a 05h 07' arriviamo al Passo del Vaso Tondo. Qua scende una ripida e impegnativa traccia per le cave della Tacca Bianca, intagliata nella parete del monte, esposta,
piuttosto stretta e senza cavi di sicurezza.
Inoltre qui termina il sentiero 143 e transita il 142 proveniente dalle Cave delle Cervaiole. Lo seguiamo in discesa verso sinistra, per un tratto agevole sulla roccia, in parte
scalinato, e arriviamo alla marmifera a 05 18'.
Questa è la zona delle cave Fondone, alcune delle quali sono attive. Seguiamo la via di cava che si sviluppa per tornanti e a 05h 30' siamo presso un gruppo di vasconi a uso delle
cave nei quali prospera il Tritone alpino.
Scendiamo ancora fino a un bivio a 05h 35'. La marmifera si biforca: il ramo di destra prosegue come sentiero 31 per le Cave delle Cervaiole e, con deviazione, per il Passo del
Cipollaio. Invece il ramo di sinistra (inizialmente comune con il 31 per il Castellaccio) prosegue per innestarsi con il 33 per le Gobbie.
Aspetti di rilievo del sentiero
Azzano
È un piccolo borgo del comune di Seravezza posto a 452 metri di quota. È situato, in posizione panoramica sul monte Altissimo, alle pendici del monte Cavallo (detto anche Cavallino di Azzano). Esso, in passato, forniva carbone e legna al capoluogo poi, con l’apertura delle cave del monte Altissimo, molti abitanti sono diventati cavatori. Vi si arriva facilmente da Seravezza per strada asfaltata che poi torna indietro verso Riomagno e Seravezza costeggiando il torrente Serra. Una marmifera per le cave meridionali del monte Altissimo si stacca verso destra, circa un chilometro oltre il paese, prima che la strada torni indietro. Nel borgo si trova la chiesa di S. Michele e, a circa un chilometro, la notevole Pieve della Cappella. Di un certo rilievo è la focaccia salata di Azzano (pane di Azzano). Qua parte il sentiero 31 per le vecchie cave delle Cervaiole da cui si stacca un percorso non numerato per il Cavallo.
Marmifera Henraux
Questa marmifera inizia dalla strada asfaltata, circa 1 km dal paese di Azzano. Sale alla Polla dove è presente una maestà e poi con tornanti arriva prima alla Cava Mossa e poi a un bivio che porta al piazzale della Cava Macchietta. Prima di questa c'è la possibilità di salire alla Cava dei Colonnoni mediante una corda fissa. La stessa marmifera continua fino a quota 1115 metri dove curva decisamente a destra e continua, degradata, per qualche centinaia di metri come sentiero 32 e poi come traccia non numerata fino ad una galleria scavata nella roccia dopo la quale scompare. Con la riapertura della cava Macchietta è stata risistemata.
Palazzo dell'Altissimo
Sulle cartine IGM è una delle tante case Henraux del territorio apuano. Si trova a 521 metri di quota in località Mortigliani, lungo la marmifera che sale poco fuori l’abitato di Azzano per le cave meridionali dell’Altissimo. La costruzione è posta in posizione molto panoramica sulla costa oltre che sul monte.
La Polla
È il nome dato alla zona chiusa dalla sbarra della marmifera Henraux alle pendici meridionali del monte Altissimo. È situata a circa 600 metri e qua si trova la nuova Cappella della Madonna della Tacca Bianca e, poco in basso sulla sinistra, la vera e propria Polla, cioè le sorgenti del Serra. La marmifera che passa qua sale poi verso la cava Mossa e oltre mentre sulla sinistra inizia il sentiero 32 e il Sentiero dei Cavatori.
Cappella della Madonna della Tacca Bianca
Si trova, a circa 600 metri, in località La Polla alle pendici meridionali del monte Altissimo lungo la marmifera Henraux addossata alla parte del monte. Essa contiene una piccola icona marmorea della Madonna col Bambino, protettrice dei cavatori, situata, in origine, alla cava della Tacca Bianca dal 1946 e poi murata qua nel 1979. L'icona è opera dello scultore Leone Tommasi. All’esterno una scritta: 22 settembre 1996 ricorda i 50 anni dell’immagine marmorea.
Sentiero dei cavatori
È un sentiero non numerato, ma segnato di rosso, che dalla Polla porta alla marmifera Henraux poco sopra la cava Mossa e poi prosegue per la cava Macchietta. Esso segue un'antica via di lizza solo in parte ancora esistente fino alla cresta sud-ovest del monte Altissimo oggi raggiunta dalla marmifera per poi continuare, con percorso più difficoltoso, fino al piazzale della cava Macchietta.
Sentiero Fanfani
Questo sentiero prende il nome dal politico toscano Amintore Fanfani (1908-1999) più volte presidente del consiglio. Egli, come ministro dell'agricoltura (1951-1953), promosse un piano di rimboschimento nazionale inteso a dar lavoro ai molti disoccupati dell'epoca oltre, naturalmente, ad aumentare il patrimonio boschivo del paese ridotto dalla guerra. Esso interesso anche le province di Massa e di Lucca e in particolare la zona della Linea Gotica, martoriata dallo stazionamento del fronte per molti mesi. Questo sentiero si trova nell'alta valle del Serra e inizia subito dopo la Polla e la deviazione del Sentiero dei cavatori. La parte iniziale fu allargata con uso di esplosivi, poi il sentiero si sviluppa come mulattiera, preesistente, diretta al Passo della Greppia. In alto una deviazione segnata, ma malagevole, porta al Passo della Focoraccia (è un sentiero della Libertà), mentre poi il sentiero continua verso il Passo della Greppia per perdersi tra sfasciumi di roccia (questa parte è stata recuperata nel 2015 come Sentiero della Libertà dal Cai di Pisa). La parte alta del sentiero è conosciuta, impropriamente, come sentiero degli Agheti. In zona è possibile ammirare la Salamandrina perspicillata interessante endemismo apuo-appenninico. Nel 2013 questo sentiero è stato segnato e numerato dal Cai Pisa ed è adesso sentiero 32.
Agheti/Aguti
Il toponimo Agheti, meglio sarebbe Aguti (come riportato nel catasto lorenese), è da riferire a una zona a sud del Passo della Greppia prossima alla cresta passo della Focoraccia - Passo della Greppia. In ogni modo essa non è percorsa dal sentiero 32 che rimane più a ovest. In realtà la zona percorsa dal sentiero 32 dovrebbe chiamarsi Alle Grotte di Celè.
Alle Grotte di Celè
È il nome della zona, in ripida salita, percorsa dal sentiero 32 prima di immettersi nella marmifera. In alcune carte è definita, per errore, Agheti. Nel catasto lorenese si parla anche di Canale della Greppia per definire in modo più ampio la zona in questione.
Sentieri della Libertà
Sono itinerari percorsi durante la seconda guerra mondiale da migliaia di persone per passare il fronte che, tra la fine del 1944 e l'aprile 1945, stazionò sul crinale Carchio - Uncini. Infatti la cosiddetta Linea Gotica (vedi) stazionava tra le province di Massa e di Lucca, per cui i partigiani locali accompagnavano gli sfollati per questi percorsi impervi e pericolosi per raggiungere la Versilia liberata. La direttrice fondamentale era quella Antona (Massa) - Azzano (Seravezza). La ricerca storica e le testimonianze hanno individuato alcuni di questi itinerari, anche se i percorsi sono, almeno in parte, ipotetici. Al momento c'è ne sono due con percorso definito. Uno, inaugurato nel 2015 e segnato dal Cai di Pisa, unisce il Passo della Greppia con il nuovo sentiero 32 ed è classificato EE (il percorso inizia dal Colle della Tecchia come sentiero 188). L'altro dal Colle della Tecchia passa per Campiglia, sale al Passo della Focoraccia e scende a innestarsi nel 32, questo non è ben segnato ed è anch'esso per escursionisti esperti. Naturalmente il percorso iniziava da Antona fino alla Tecchia per entrambi gli itinerari descritti.
Cava della Tela
Si trova 1280 metri di quota alle pendici meridionali del monte Altissimo un po' a nord rispetto alla cava dei Colonnoni posta a quota inferiore. Una ripida via di lizza collega le due cave. Essa fa parte delle cave della cresta Sud-Ovest dell'Altissimo nella sua parte occidentale, un taglio di cava ha aperto un foro nella montagna (Occhio dell'Altissimo) da cui si vede il piazzale della Tacca Bianca. Al piazzale panoramico della cava arriva il sentiero 32 con breve deviazione. Dalla cava
Foce dell'Onda
È il punto di arrivo del sentiero 32 sulla cresta sud-est del monte Altissimo dove incrocia il 143. La quota è 1460 metri e nei pressi sono presenti due postazioni della Linea Gotica. Alcuni lo chiamano anche Passo dell'Orso o Foce dell'Orsone, ma quest'ultima denominazione andrebbe riferita al vicino Passo del Vaso Tondo.
Passo del Vaso Tondo
È un’incisione nella cresta sud-est del monte Altissimo a quota 1382 metri. Il passo si affaccia sull’anfiteatro della Tacca Bianca con la caratteristica forma che giustifica il nome. Si arriva qua facilmente dalle Gobbie con il sentiero 33 e poi marmifera, oppure con il sentiero 31 dalla Galleria del Castellaccio e poi con il 142. Da qua passa il sentiero 143 per il monte Altissimo, il 142 per Falcovaia e tracce del ripido sentiero dei cavatori, molto esposto, per le cave della Tacca Bianca. In passato era usato il nome di Foce dell'Orso, che alcuni hanno trasferito alla vicina Foce dell'Onda.
Cave orientali dell'Altissimo (Fondone)
Esse sono situate nel versante orientale del monte Altissimo a nord delle quote 1460 e 1470 e del Passo del Vaso Tondo. Si arriva facilmente alle cave con il sentiero 31 (con breve deviazione sul 142) che inizia prima dell’ingresso della galleria del Castellaccio per Arni o con una marmifera che si stacca dal sentiero 33. È possibile anche arrivare dal Cipollaio con strada asfaltata che poi diventa marmifera, segnata ancora come sentiero 31. La quota va dai 1230 metri del piazzale a oltre 1400, la zona è ricca di edifici e reperti dell’antica attività estrattiva tra cui un’ardita via di lizza. Sono poi presenti alcuni vasconi per la raccolta delle acque in cui prospera il Tritone alpestre. Queste cave sono anche conosciute con il nome collettivo di cave del Fondone. Dopo essere state abbandonate per anni attualmente è ripresa l’attività di estrazione in galleria.
.
Deviazioni e possibilità di escursioni
Il sentiero 32 permette di fare diverse escursioni e, connettendosi ad altri sentieri, permette interessanti percorsi ad anello.
Diamo qualche suggerimento, ricordando di partire sempre con buone scorte di acqua e di effettuare i percorsi esclusivamente nella buona stagione:
.
Itinerari relativi al sentiero CAI 32 presenti sul sito:
.
Commento
Il nuovo sentiero 32 permette di accedere con sicurezza al versante meridionale del monte Altissimo salendo alla vetta da Azzano e permettendo notevoli percorsi ad anello evitando tracce esposte e difficili. È un sentiero che racchiude in sé interesse storico, culturale ed escursionistico. Divertente il breve tratto attrezzato che offre l'ebbrezza di percorrere un panoramico percorso aereo in sicurezza. L'escursionista può visitare cave ormai abbandonate di notevole interesse di archeologia industriale (cava della Tela e Cava dei Colonnoni), inoltre può facilmente salire alla vetta del panoramico monte Altissimo. Non mancano le fioriture interessanti come sempre sulle Apuane.
Consigliamo l'uso dell'imbrago e del casco e invitiamo a percorrere il sentiero con tempo buono e evitando la neve e il ghiaccio invernale, sempre molto insidiosi.