DATA ESCURSIONE: 02/07/2017
Qui un approfondimento su Vinca.
Qui un approfondimento sul Monte Rasori.
Iniziamo l'escursione alla fine della strada asfaltata, piuttosto dissestata, che costeggia Vinca e passa dalla Maestà del Cavatore. Qua c'è uno spiazzo parcheggio e la strada continua come sterrato, con all'inizio un ponte di cemento sul modesto Fosso Nebbieto.
Prima del ponte inizia il sentiero 153 (presente l'indicazione), anche se le cartine lo fanno iniziare da Vinca presso la ex scuola elementare, adesso Bed & Breakfast "La Casa di Montagna".
Da questo punto iniziamo a prendere i tempi. Il sentiero 153 è diretto alla Capanna Garnerone, ne percorreremo un tratto adesso e un altro al ritorno in discesa.
Il primo tratto del sentiero è in ripida salita e fiancheggia un rivolo d'acqua, poi entra in un bel bosco di castagni che in alto lasceranno posto ai faggi. Tra i castagni ce ne sono alcuni monumentali, con diversi secoli di età.
Continuiamo a salire, con sottobosco di lamponi, e ben presto siamo ai ruderi di Casa Farfareto da cui abbiamo una bella visuale sul Monte Sagro. Saliamo ancora e a 15' ci innestiamo sul sentiero 38 proveniente da Vinca e diretto alla Foce di Vinca e poi a Colonnata. Noi lo seguiremo fino all'innesto con un sentiero non numerato che porta alla Foce di Rasori; il primo tratto è comune con il 153.
La zona dove i due sentieri si innestano è aperta e molto panoramica sul Sagro dietro di noi, sul Pizzo d'Uccello e sulla Cresta Garnerone che si ergono sulle sassose Prade.
Il sentiero 38 qua è uno stradello pietroso in salita (pochi metri più in basso c'è una casa isolata, piena di fiori nella buona stagione, con di fronte un piccolo piazzale panoramico sul Sagro). Poco più avanti, sulla sinistra, una traccia di sentiero sale a innestarsi sul sentiero 37 diretto a Foce di Giovo. Il breve tratto che abbiamo percorso presenta una gran variabilità di paesaggi, nel corso delle stagioni, con ricchezza di belle fioriture.
A 22' siamo a un bivio: il sentiero 153 sale a sinistra, mentre il 38 continua in lieve salita di fronte a noi. Il sentiero 38 è quello che rimane della strada costruita dalla Todt durante l'ultima guerra e presenta muri di contenimento sulla sinistra, alcuni ormai in pessime condizioni.
Il primo tratto è ricco di vegetazione e sempre panoramico sul monte Sagro e sulle sue propaggini, fino alla Torre di Monzone.
Più avanti, presso uno spiazzo panoramico, a una curva del sentiero, vediamo bene il borgo di Vinca, sulla destra. Poi in alcuni tratti il sentiero è ostruito anche da rovi e bisogna fare attenzione. In una decina di minuti torniamo a una vegetazione meno fitta e la salita comincia a farsi più ripida ed entriamo decisamente nel bosco. La vegetazione presenta una predominanza di conifere, frutto di errati rimboschimenti successivi alla guerra.
Continuiamo a salire con qualche tornante, superiamo un ponte di cemento presso un ripido tornante e alla curva successiva, a 52', troviamo a sinistra vecchie indicazioni per la Capanna Garnerone. È un vecchio sentiero, con segni ormai stinti, che porta alla Capanna Garnerone e a Foce Rasori con due percorsi distinti (bivio più in alto).
Nella parte alta c'è un po' di degrado causato da alberi caduti e in qualche tratto si procede al meglio, essendo la traccia difficile a seguirsi.
In un paio di minuti siamo a un bivio dove seguiamo i segni verso destra in salita, il bosco che percorriamo è un rimboschimento a pini e abeti che rendono l'ambiente più alpino che apuano. Dobbiamo seguire il tracciato verso destra, sono lunghi e ripidi tornanti.
A 01h 01' a una curva mancano i segni, ma si prosegue a sinistra per un tornante che porta in due minuti a un evidente bivio (A sinistra si continua per raccordarsi con il 173 e per la Capanna Garnerone mentre a destra un altro vecchio cartello indica Foce Rasori). Poi i segni ci accompagnano per un po'.
A 01h 14' siamo presso una piazzola con muri di contenimento, che potrebbe essere una vecchia carbonaia. Prendiamo sulla destra fino a recuperare il sentiero che seguiamo fino ad alcuni alberi caduti, qua saliamo al meglio verso la foce che rimane di fronte a noi, recuperando in breve la traccia.
A 01h 29' siamo alla Foce di Rasori, presso la palina dei sentieri che adesso comunque giace abbandonata a qualche metro di distanza. Il panorama è splendido sui vicini Monte Rasori e Monte Grondilice con la Forbice, la Punta Questa e il Torrione Figari (con caratteristico masso sulla vetta). Poi esso si allarga al Monte Sagro, in parte al Cavallo e poi alla Tambura, Sella, Macina, Altissimo e al crinale dal Monte Focoraccia fino al Folgorito e alla costa.
Adesso seguiamo il sentiero 37/173 verso destra (il 37 arriva a Foce di Navola e scende verso i Mozziconi di Forno; il 173 arriva a Foce di Vinca e poi prosegue per il Rifugio Carrara di Campocecina). Siamo nel bosco e poco dopo il panorama si apre sul Pizzo e sul Grondilice.
A 01h 37', sulla destra, c'è una corda metallica di sicurezza in un breve tratto leggermente esposto che potrebbe essere insidioso con ghiaccio e pioggia. Essa ci accompagna per un paio di minuti, ancora godiamo di buon panorama anche sul borgo di Vinca.
Proseguiamo nel bosco con un po' di falsopiano e a 01h 48' dove il sentiero si apre e curva verso destra, saliamo, verso sinistra, per un costone erboso diretti alla vetta del Monte Rasori.
Mancano tracce e ci teniamo ai bordi del bosco spostandoci poi verso sinistra, procediamo al meglio con fatica poiché la salita è molto ripida.
A 01h 55' siamo in una zona con molti alberi caduti, poi saliamo e incontriamo una traccia che seguiamo e che, con qualche tornante, ci porta fuori dal bosco fino a una trincea che circonda la parte sommitale del Rasori, dove arriviamo a 02h 05'.
Le pendici del monte sono verdissime e saliamo alla vetta dove arriviamo a 02h 10'. La vetta è molto panoramica sui canali Regollo e Fondone, separati dai contrafforti sud del monte stesso.
Poi ammiriamo le vette apuane: dal Sagro, al Pizzo, Grondilice, Contrario, Cavallo, Tambura, Sella, Macina, Altissimo, Carchio e Folgorito e dietro Pania e Corchia.
La vetta è anonima, con solo un accumulo di sassi. Dopo 10' di sosta scendiamo e seguiamo per un po' la traccia verso destra che scende a tornantini, ma si perde poi tra alberi caduti. Per cui scendiamo al meglio e a 02h 38' recuperiamo il sentiero.
Torniamo indietro e a 02h 49' siamo di nuovo a Foce di Rasori. Adesso seguiamo il sentiero 37/173/186 per la Capanna Garnerone (il sentiero 186 dalla Capanna porta al Rifugio Orto di Donna, passando dalla Finestra Grondilice).
Il sentiero è ameno nel bosco di alte conifere e ci porta a 03h 03' alla Capanna Garnerone. Il nuovo edificio ha sostituito il vecchio prefabbricato del 1963 ed è stato inaugurato due anni fa. Ha una superficie un po' più grande (72 mq) ed è costruito interamente in legno. Il locale invernale sempre aperto ha 4 posti letto, c'è poi la cucina, un locale sosta e pranzo e due camerate con 12 posti letto. Presso il rifugio c'è la fonte della Vacchereccia, ma oggi è a secco. Il sentiero 37 sale verso destra diretto alla Foce di Giovo, noi seguiamo adesso il 153 in discesa.
Il primo tratto è ancora nel bosco, poi si apre per un lungo tratto tra arbusti, molto panoramico sul Pizzo, sul Sagro e sulle guglie della Cresta Garnerone.
Scendendo siamo nuovamente nel bosco e a 03h 28' siamo ai ruderi della Casa della Forestale. A 03h 36' ci innestiamo nel 38 chiudendo l'anello e a 03h 55' siamo al punto di partenza.
INTEGRAZIONE ESCURSIONE PRECEDENTE (per salire all'antecima Sud)
Al punto di salita per il Monte Rasori (dove la trincea curva verso sinistra), a circa 1406 m, prendiamo invece verso destra evitando di sporgerci troppo a sinistra. Ci sono delle rocce che teniamo a sinistra e scendiamo facilmente senza traccia definita spostandoci leggermente verso destra. Non c'è esposizione e le roccette offrono appigli per scendere senza alcuna difficoltà. A sinistra il panorama si apre verso Canal Fondone mentre sulla destra sul Sagro nella sua imponenza. Dopo 5' riprendiamo a salire per balze erbose fino alla sommità dell'antecima Sud del Rasori dove arriviamo a 12'. Il luogo è molto panoramico sul Monte Rasori con dietro il Pizzo d'Uccello e il Grondilice e sulle propaggini meridionali del Rasori stesso fino al Picco di Navola, che da qua appare erboso. Poi il panorama si apre fino alla costa con ben evidente il porto di Marina di Carrara, il Monte Brugiana, i Campanili e le pendici del Sagro. Naturalmente il panorama si apre sulla corona di monti dal Contrario al Cavallo alla Tambura al Sella che già avevamo ammirato dalla vetta del Rasori. Dopo una breve sosta a 20' siamo nuovamente alla base del Rasori da cui eravamo scesi.