(MS-Fivizzano) VINCA (Madonna del Cavatore)-MAESTA' DEL DOGLIO-CASE DEI FIORENTINI-INN. SENT. NN )-FOCE RASORI (1316 m)-CAPANNA GARNERONE -INN. STRADA -MADONNA DEL CAVATORE (doppio anello)
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

Vinca (Madonna del Cavatore 782 m)

Località di arrivo:

Vinca (Madonna del Cavatore 782 m)

Dislivello mt.:

575

Tempo totale:

04h 10'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Vinca, Capanna Garnerone

Rifornimento acqua:

Madonna del Cavatore, Fonte della Vacchereccia

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

strada tedesca; 38/strada tedesca; 38/153; 38/strada tedesca; raccordo NN; 37/173/186; 153; 38/153; 153; strada/153

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (53)
Disclaimer
Descrizione itinerario
Data escursione: 20/12/2020




Qui un approfondimento su Vinca.

Partiamo dalla Madonna del Cavatore di Vinca. Questa si trova presso una curva ad U sulla strada asfaltata (Via Tedesca o Via Monte Sagro) a circa 600 m dalle ultime case di Vinca. La strada poi continua con tratti malridotti per poi diventare stradello (ne parleremo più avanti). Al ritorno la seguiremo per il tratto asfaltato.
Adesso saliamo qualche metro sulla sinistra e ci portiamo alla marginetta con icona marmorea della Madonna con il Bambino del 1569. Vicino si trova anche una utile fontana. Salendo c'è poi la statua della Madonna del Cavatore del 1963, fatta erigere dai cavatori del borgo in segno di devozione della Madonna loro protettrice. Sullo sfondo il Pizzo d'Uccello e la cresta Nattapiana, da parte opposta il Sagro e le sue propaggini fino alla Torre di Monzone. Qua inizia il tratto a tornanti della Via Tedesca per la Maestà del Doglio.
Nel 2020 la Via Tedesca è stata recuperata fino al Fosso della Vacchereccia e può essere percorsa agevolmente.

[Al progetto di recupero si sono interessati il Cai Carrara, l'Ente Parco, la Marmi Walton Carrara e i Beni Sociali di Vinca. La strada fu realizzata dalla Todt nella seconda Guerra Mondiale per approvvigionare le truppe tedesce dislocate sul crinale presso la Foce di Vinca. La manutenzione straordinaria si è resa necessaria per le condizioni di impraticabilità di alcune porzioni della strada (oggi parte di essa costituisce il sentiero 38) a causa degli eventi meteo degli ultimi anni che avevano scavato solchi nella stessa. Inoltre in alcune parti della strada la vegetazione era cresciuta e scariche di sassi si erano depositate sulla sede stradale rendendo difficoltoso percorrerla anche a piedi. La strada permetterà, si spera, il recupero dei castagneti e dei pascoli alti, il controllo delle specie arboree infestanti e, magari, il recupero del complesso delle Capanne dei Fiorentini. Inoltre la strada, arrivando nei pressi del punto di partenza della teleferica di servizio per la Capanna Garnerone, permetterà una migliore attività di questo importante rifugio.]

La strada è chiusa da una sbarra che permette l'accesso ai soli veicoli autorizzati. La superiamo e prendiamo a salire per sei ripidi tornanti tra i castagni avendo sulla destra il Sagro. A 5' siamo alla prima curva nei pressi di un rivolo che scende sulla destra, proseguendo ne troveremo molti altri che la strada supera su ponti o mediante canalizzazioni.
A 14' presso la curva tra il quinto e il sesto tornante troviamo l'arrivo di una traccia che in un quarto d'ora porta alla strada asfaltata. Al ritorno passeremo presso il punto di arrivo di questa traccia. L'ultimo tornante ci porta a 17' alla maestà del Doglio (880m), in posizione panoramica sulla Nattapiana e sul Pizzo. In essa c’è un’immagine marmorea della Madonna Ausiliatrice (Madonna col Bambino) datata 1890.
Qua c'è un quadrivio: la strada tedesca va a destra in basso come sentiero 38. Da sinistra arriva un sentiero da Vinca che passa sopra il Canale di Doglio, che scende dalla cresta del Pizzo d’Uccello. Questo sentiero è tratto comune al 38 e al 175. Quest'ultimo sale sulla destra più in alto rispetto al 38/Strada Tedesca. Ricordiamo che il 175 unisce Vinca con la Foce di Giovo, invece il 38 unisce Vinca con Colonnata passando dalla Foce di Vinca.
Noi seguiamo il 38 essendo nostra intenzione percorrere il tratto risistemato della Via Tedesca. Adesso il sentiero pianeggia o scende lievemente poi a 22' sale ancora. A 28' scende da sinistra il Fosso Barca che passa sotto la strada. Il sentiero/strada si sviluppa per i bei castagneti della Valle di Vinca, con tratti pianeggianti e qualche tornante più ripido, con diversi attraversamenti di fossi che scendono dalle pendci del Pizzo. Le recenti nevicate rendono il bosco più affascinante.
A 41' c'è un ponte sul Fosso dei Pioppi con in alto una capanna e subito dopo altri due attraversamenti di fossi (il primo è il Fosso Riviera) . A 51' siamo nei pressi delle Case dei Fiorentini (1000 m). Sono una serie di costruzioni, sulla destra del sentiero, di una struttura campeggio usata, in passato, per le vacanze estive dei ragazzi, su una delle costruzioni è ancora scritto “Campo Firenze”. Il sito è in abbandono da diversi anni. Saliamo ancora un po' e a 55' siamo presso una costruzione riattata che rimane sulla sinistra, davanti c'è un bel piazzale panoramico sul Sagro (alla destra del sentiero).
Poco più avanti a 58' arriva dalla destra il sentiero 153. Questo sentiero inizia presso il parcheggio dove termina la strada asfaltata, anche se sulle cartine viene fatto iniziare dalla ex-scuola elementare di Vinca, oggi B&B Casa di Montagna.
La zona è estremamente panoramica sul gruppo del Monte Sagro, che rimane a destra e su Pizzo d’Uccello e Cresta Garnerone che rimangono a sinistra, ergendosi dalle Prade sassose. Il luogo è veramente molto bello con una grande variabilità di paesaggi dalla primavera all’autunno e dall’estate all’inverno. Sulla sinistra dell'innesto, una traccia sale fino a un vicino stradello da cui poi si stacca una traccia di raccordo con il sentiero 37.
Saliamo per il sentiero e in un paio di minuti abbiamo sulla sinistra lo stradello di cui abbiamo parlato e diretto ad alcune costruzioni nascoste dal verde. Proseguiamo e a 01h 03' siamo al bivio tra il 153 che sale a sinistra diretto al Rifugio e il 38 che va a destra e che seguiamo. Come detto il sentiero è stato sistemato e non ci sono più rovi e altra vegetazione che ostruiva parte del sentiero.
A 01h 05' presso uno spiazzo panoramico, a una curva del sentiero, vediamo bene il borgo di Vinca sulla destra e di fronte il Sagro.
A 01h 10' superiamo su ponte il Fosso della Fola; di fronte abbiamo il boscoso Monte Rasori e a destra il Sagro. Dopo 3' su tratto cementato scorre un modesto rio sul sentiero. Adesso saliamo più ripidamente mentre siamo da un po' nel bosco di conifere, frutto di errati rimboschimenti successivi alla guerra. Sulla destra in basso è scavato il percorso del ripido fosso che raccoglie le acque che scendono dalla zona del Monte Rasori.
A 01h 20' siamo presso un tratto dove c'era stato uno smottametno della sede stradale, sistemato molto bene con tronchi e sassi. Il breve tratto è protetto sulla destra da una staccionata. Questa zona è conosciuta come Acquabomba.
A 01h 25' un grosso ponte alla curva della strada supera il Fosso della Vacchereccia. Qua sono terminati i lavori di sistemazione della Via Tedesca e qua vicino arriva la teleferica di servizio della Capanna Garnerone.
Saliamo ancora ripidamente e dopo 5', presso la successiva curva, superiamo un altro fosso. Continuiamo a salire per tratto più accidentato, ma sempre ben percorribile e a 01h 33', presso una curva, (1150 m) troviamo l'inizio di un sentiero di raccordo per la Capanna Garnerone e per Foce Rasori. Questo è un vecchio sentiero, con pochi segni ormai stinti, che porta alla Capanna Garnerone e a Foce Rasori con due percorsi distinti (bivio più in alto). Lasciamo quindi il 38 e seguiamo questo raccordo.
Saliamo e in un paio di minuti siamo a un bivio presso un canalino (che non dovremo mai attraversare) e prendiamo verso destra in salita. Saliamo per traccia abbastanza evidente qualche tornante con qualche raro segno. A 01h 46' siamo a un bivio (presenti segni): a sinistra si attraversa il fosso e si continua per raccordarsi con il 173 per la Capanna Garnerone. Invece a destra in salita, che seguiamo, si continua per la Foce Rasori. I segni ci accompagnano per un po', con qualche albero a ostruire la traccia. Poi seguiamo un evidente e lungo tornante che dopo curva verso destra.
Proseguiamo al meglio tra alberi caduti e a 01h 54' siamo presso una piazzola con muri di contenimento, che potrebbe essere una vecchia carbonaia. Prendiamo sulla destra fino a recuperare il sentiero che seguiamo fino ad alcuni alberi caduti, qua saliamo al meglio verso la foce che rimane di fronte a noi recuperando in breve la traccia.
A 02h 11' arriviamo alla Foce di Rasori, presso la palina dei sentieri. Il panorama è splendido sui vicini Monte Rasori (sulla destra) e Monte Grondilice con la Forbice, la Punta Questa e il Torrione Figari (con caratteristico masso sulla vetta). Poi esso si allarga al Monte Sagro, in parte al Cavallo e poi alla Tambura, Sella, Macina, Altissimo e al crinale dal Monte Focoraccia fino al Folgorito e alla costa.
Dopo una breve sosta a 02h 20' scendiamo verso il rifugio seguendo il sentiero 37/173/186. Il 186 va a destra per la piazzola dell'elicottero e porta al Rifugio Orto di Donna passando dalla Finestra Grondilice. Il 37 proviene da Forno Mozziconi per la Foce di Navola e il 173 inizia dal Rifugio Carrara a Campocecina e passa da varie foci tra cui quella del Pollaro. Il sentiero è molto ameno nel bosco di alte conifere e ci porta a 02h 35' alla Capanna Garnerone (1261 m). Il nuovo edificio ha sostituito il vecchio prefabbricato del 1963 ed è stato inaugurato nel 2015. Esso ha una superficie un po' più grande (72 mq) ed è costruito interamente in legno. Il locale invernale sempre aperto ha 4 posti letto, c'è poi la cucina, un locale sosta e pranzo e due camerate con 12 posti letto. Presso il rifugio c'è la fonte della Vacchereccia, che in estate può essere secca. Sostiamo una decina di mintui e a 02h 44' scendiamo seguendo il 153. Invece il sentiero 37 sale verso destra diretto alla Foce di Giovo e poi scenderà in Val Serenaia.
Il primo tratto è ancora nel bosco, ma ben presto si apre per un lungo tratto tra arbusti, molto panoramico sul Pizzo, sul Sagro e sulle guglie della Cresta Garnerone. Oggi la neve ci rallenta un po'. Scendendo siamo poi nuovamente nel bosco e a 03h 12' siamo ai ruderi della Casa della Forestale. Proseguiamo tra arbusti e poi ancora nel bosco e a 03h 19' chiudiamo il primo anello arrivando al bivio 153/38. Proseguiamo e poco dopo a 03h 23' imbocchiamo il 153 verso sinistra e ben presto siamo nel bosco di faggi che più in basso diventa un bel castagneto. Dopo 5' incontriamo i ruderi della Casa Farfareto, continuiamo a scendere tra i castagni con esemplari ultracentenari. Poi costeggiamo il modesto Fosso dell'Acqua Bianca e subito dopo, a 03h 40', siamo al cartello del sentiero 153 sulla strada (925 m). Questa strada asfaltata era destinata negli anni 50 del secolo scorso a collegare Vinca con le Cave del Sagro, ma si fermò qua come esempio di sperpero di denaro pubblico. Sulla sinistra essa continua come stradello alla fine del quale una traccia segnata porta a Pian di Maggio mentre lo stradello si perde come traccia di sentiero. Adesso scendiamo per l'ampia strada con tratti molto malandati, ma agevole andando a piedi come noi. All'inizio essa è panoramica sulla Nattapiana e sul Pizzo. Seguiamo in discesa e a 03h 53' superiamo, su ponte, uno dei fossi già superati sulla Via Tedesca (Fosso Riviera) e subito dopo sempre su ponte il Fosso dei Pioppi. A 04h sulla destra sale la traccia che si interseca con la Via Tedesca nel tratto iniziale a tornanti. Poco dopo superiamo il Fosso Barca.
A 04h 08' a sinistra si dirige il sentiero 39 (Equi-Foce di Pianza) e un paio di minuti dopo chiudiamo il secondo anello terminando l'escursione.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Aulla si segue la statale 63 per Fivizzano, superata Rometta (6,6 Km) si prende la deviazione a destra per Gassano (13,3 km) e da qua si continua, a destra, per Gragnola (15,7 Km) e Monzone (19,8 km) da cui si prosegue per Vinca. L’ultimo tratto è incanalato in una valle selvaggia per poi inerpicarsi verso il borgo con 12 ripidi tornanti. Al cartello indicatore di Vinca (27 km) si prende a destra, si lascia il borgo e si prosegue fino a una curva a U (28, 3 km) dove si parcheggia ai lati della strada. Qua si trova la Madonna del Cavatore.
Note
L'escursione è finalizzata a percorrere la Via Tedesca/sentiero 38 recentemente sistemata e perfettamente percorribile. Il percorso è interessante e affascinante con la prima neve. Molto bello il castagneto. Siamo saliti poi alla Foce di Rasori per traccia poco segnata, ma abbastanza evidente. I panorami sono interessanti su Sagro e Pizzo d'Uccello e da Foce Rasori anche su altre cime apuane. Grande è la variabilità dei paesaggi nel corso delle stagioni. Non ci sono difficoltà anche se è richiesta un po' di attenzione nel seguire la traccia di raccordo tra il sentiero 38 e Foce Rasori. In rete è disponibile la relazione tecnica dell'intervento di recupero della Via Tedesca.