(DATA ESCURSIONE: 28/09/2014)
L'inizio dell'escursione è dal Passo dell'Abetone, vicino a un ampio parcheggio.
Il passo si trova nella cosiddetta Piazza delle Piramidi così denominata per la presenza di due piramidi che ricordano la costruzione della strada Giardini-Ximenes che, alla fine del 1700, unì Modena con la Toscana. Essa diede stimolo allo sviluppo del borgo dell'Abetone, oggi importante stazione sciistica. Dalla piazza si sale a destra per strada asfaltata e si seguono le indicazioni per la pista di Fondo, si supera una sbarra e alcune costruzioni di servizio per gli sciatori.
Lo stradello che percorriamo è lo 00 (all'inizio anche sentiero 11 della Forestale) diretto al monte Maiori e alla Foce delle Verginette e buona parte del percorso si trova nella Riserva naturale dell'Abetone, così pure è per lo stradello 11 della Forestale che faremo al ritorno.
Al primo tratto asfaltato segue poi un ampio sterrato nel bosco.
L'ampio stradello percorre il bosco in falsopiano o in leggera salita. Il bosco è conosciuto come Boscolungo e in esso predominano le conifere come l'abete bianco e l'abete rosso oltre a latifoglie come il faggio.
A 27' siamo presso una fontana con indicazione dei sentieri. A destra lo 00 sale alla vetta del Maiori mentre alla sua destra continua lo stradello 11 della Forestale (che faremo al ritorno).
Il sentiero sale con tratti anche ripidi, inizialmente tra abeti mentre in discesa dalla cima del monte prevalgono i faggi.
Lungo il percorso troveremo diversi cippi cilindrici di confine tra lo stato estense e quello fiorentino risalenti al 1793, infatti il crinale costituiva il confine statale oggi regionale. A 42' siamo sulla cima boscosa del Maiori indicata da un cartello.
Scendiamo con il bosco che man mano si apre permettendo la vista sull'Appennino (sulla estrema destra notiamo il Libro Aperto) e a 55' siamo alla Foce delle Verginette. Qua arriva dalla destra il sentiero 11 che avevamo lasciato presso la fontana.
Proseguiamo e a 58h siamo al spiazzo deve si trova il Rifugio Casetta di Lapo che è aperto solo in estate.
In questa stagione predomina la carlina bianca che forma estesi tappeti, ma si trovano belle fioriture di genzianella ciliata e di cardo nano (cirsium acaule) di colore rosso con qualche raro esemplare dai fiori bianchi.
Qui la visuale è aperta sulla catena appenninica e due sentieri portano al Libro Aperto: lo 00 di crinale (che faremo al ritorno) che sale a destra e il 495 che si sviluppa interamente in territorio modenese (indicazione per Lago della Risaia che in estate è asciutto).
Dopo una breve sosta prendiamo verso sinistra il 495 che all'inizio è un ampio stradello aperto con ampie distese di mirtillo, poi entra nella faggeta con alternati tratti aperti in cui prosperano i mirtilli.
Il sentiero prende pian piano a salire più ripido e la visuale si apre sui monti circostanti, a 01h 35' saliamo per facili rocce avendo sulla sinistra un piccolo corso d'acqua più in basso (rio Borgognoni). Ci troviamo adesso nelle praterie della valle amena del Libro Aperto: a sinistra si trova il monte Rotondo preceduto da una antecima a NE mentre a destra si trova il monte Belvedere (1896 m) con le sue propaggini lungo le quali si trova il sentiero 00 che faremo al ritorno e la linea di confine. Ricordiamo che questo monte deve il suo nome all'aspetto che si apprezza dal pistoiese di un libro aperto di cui Rotondo e Belvedere costituiscono le pagine.
La zona è ricca di fioriture di Genzianella campestre sia con i fiori viola che con i fiori bianchi.
A 01h 58' arriviamo presso una palina dei sentieri: il sentiero 495 prosegue in salita verso sinistra mentre di fronte un tratto di sentiero va a raccordarsi con lo 00 presso la Sella del Libro Aperto: noi seguiamo il 495 che sale verso un pianoro alla base dell'antecima del monte Rotondo.
A 02h 07' lasciamo sulla destra una variante per la cresta del Rotondo e arriviamo in pochi minuti al pianoro. Qua ci sono le indicazioni di diversi sentieri tra cui il 447 per la vetta del monte Cimone che con i suoi 2165 m è il monte più alto dell'intero Appennino settentrionale.
Adesso saliamo per facili roccette (arenaria) che ci portano a 02h 16' sulla vetta dell'antecima (1932 m) del monte Rotondo, il luogo è molto panoramico in particolare sul Cimone. Scendiamo e poi percorriamo un breve tratto di falsopiano che ci riporta poi a salire per roccette con l'ausilio anche di una catena metallica.
A 02h 24' siamo sulla cima del monte Rotondo. Qua sostiamo qualche minuto poi scendiamo alla sella con facile percorso.
A 02h 36' siamo alla Sella dove sostiamo 20', qua si incrociano diversi sentieri lo 08 che scende verso Rivoreta, lo 00 che torna al Rifugio di Lapo da una parte e dall'altra si dirige al lago Scaffaiolo, inoltre altri sentieri portano alle località modenesi da cui si sale al Libro Aperto.
Ricordiamo che nel versante modenese del Libro Aperto prospera il Rhododendrum ferrugineum, arbusto estremamente raro in Appennino, noi sfortunatamente non riusciamo a vederlo, inoltre in zona vive la marmotta.
Dalla Sella è possibile salire molto facilmente alle due cime del Libro Aperto: a sinistra il Rotondo, evitando il tratto su roccette e a destra l'erboso monte Belvedere di poco più basso. Di conseguenza dal bivio sul 495 dirigendosi direttamente alla Sella si può evitare il tratto su roccia.
A 02h 56' riprendiamo il cammino seguendo adesso lo 00 di crinale che si dirige verso la cima del Belvedere senza però raggiungerla.
All'inizio il sentiero taglia una prateria di mirtilli per poi svilupparsi sulla cresta di arenaria seguendo sempre il confine con numerosi vecchi cippi cilindrici.
Perdiamo quota e dopo aver superato un boschetto di faggi a 03h 54' arriviamo nei pressi di un'edicola risalente al 1998 con immagine in pietra della Madonna e, in un minuto, siamo nuovamente al Rifugio di Lapo dove chiudiamo il primo anello.
Da qua scendiamo alle Verginette e in 5' siamo al bivio tra lo 00 per il Maiori e lo stradello 11 della forestale che seguiamo verso sinistra.
A 04h 24' evitiamo la deviazione a destra del sentiero 12 della Forestale. Il sentiero che stiamo percorrendo è molto ameno e scende lieve nella splendida abetaia del Boscolungo, dove dominano gli abeti bianchi.
A 04h 57' siamo alla fontana dove chiudiamo anche il secondo anello. Percorriamo poi il sentiero dell'andata e a 05h 30' siamo nuovamente alle Piramidi dove terminiamo l'escursione.