(DATA ESCURSIONE: 04/01/2015)
L'escursione inizia dal Colle del Telegrafo, una sella tra le alture che sovrastano Biassa, frazione collinare della Spezia. Esso deve il suo nome al fatto che, all'inizio del 1800, qua c'era un stazione di un sistema di trasmissione di informazioni detto Telegrafo Ottico (usavano dispositivi a braccia mobili dalla cui posizione dipendeva l'informazione e cannocchiali per vederli).
La strada asfaltata continua verso la Locanda Paradiso, la Foce e oltre. Al Telegrafo è presente un bar ristorante e c'è un importante crocevia di sentieri.
Il sentiero AV5T (Alta Via delle 5 Terre) o sentiero 598 (ex sentiero 1) che proviene da Portovenere e continua in salita nel bosco verso Cigoletta e Levanto. Il 530 (ex 503a) va a Volastra (con deviazioni per Montenero e per il sentiero AV5T) e il SVA (Sentiero Verde Azzurro) o 593 (ex sentiero 3) va a Riomaggiore passando dal Santuario della Madonna di Montenero e inizia a fianco del ristorante.
La nostra escursione inizia presso l'incrocio del 530 con l'AV5T che si trova proprio alla sinistra della curva a gomito presso il Ristorante.
Al ritorno con il 593 torneremo al Telegrafo. Prendiamo il sentiero 1 il cui inizio è ben evidente presso la curva della strada, saliamo subito per un boschetto di pini e lecci tra cui c'è qualche quercia da sughero, il sottobosco è tipicamente mediterraneo.
A 5' sulla sinistra c'è un rudere dopo il quale la salita si addolcisce con anche tratti di falsopiano. Di fronte scorgiamo il Santuario di Montenero, dal quale passeremo, e sullo sfondo Punta Mesco, dietro di noi c'è la zona di Fossola.
Ogni tanto troviamo dei cippi di confine in arenaria (tra i comuni di Riomaggiore e della Spezia), il bosco è molto aperto sul mare sulla sinistra e, a tratti, a destra scorgiamo anche la catena delle Alpi Apuane.
Il bosco è molto degradato con molti pini malati e alcuni caduti anche sulla sede del sentiero.
A 17' sulla destra c'è un capanno aereo per l'avvistamento degli uccelli, più avanti ne incontreremo altri.
A 23', tra le fronde, si intravedono i promontori delle Cinque Terre con il paese di Volastra in primo piano, quest'ultimo poi ci accompagnerà a lungo in questa prima parte dell'escursione.
Dopo 5', in basso, vediamo anche Riomaggiore verso cui siamo diretti. Poco più avanti il panorama si apre nuovamente con vista fino a Punta Mesco, in alto sulla destra scorgiamo i ripetitori di Monte Verrugoli, essi ci accompagneranno praticamente per tutta l'escursione.
A 37' siamo presso un intaglio che a destra porta al bivio Bramapane (622m), questo dista pochi metri dal nostro sentiero.
Qua passa la strada asfaltata che dal Telegrafo prosegue per la Locanda Paradiso e la Foce. Presso questo bivio dalla strada si stacca uno sterrato per il monte Verrugoli inoltre c'è una bella vista sulle Apuane.
Il sentiero ora diventa un ampio stradello su cui possono transitare anche le auto e segue, più o meno, lo spartiacque tra la Val di Vara a destra e la costa a sinistra.
Procediamo in falsopiano con un minimo di salita tra giovani castagni, lecci e roverelle con qualche tratto panoramico sulla costa (in particolare a 48').
A 57' arriviamo a un bivio presso il Monte Grosso (641m): a destra scende il sentiero 4e (nuova numerazione 523C) per l'Osteria Paradiso e Biassa.
Qua è presente una costruzione in muratura fatta costruire dalla Marina Militare come segnale per la navigazione.
Proseguiamo e dopo 5' troviamo un appostamento per la caccia e a 01h 07' un altro. Tra i due c'è il punto più alto della nostra escursione a circa 655 metri. Poco dopo a 01h 11' siamo a un nodo di sentieri presso la Sella la Croce.
Questa località deve il nome alla presenza di un masso di arenaria inciso con coppelle e cristianizzato con una croce (molto piccola posta nella parte alta), il masso si trova lungo il sentiero ed è coperto dai segni indicatori (piuttosto deturpanti).
Il sentiero 1 prosegue in leggera salita di fronte a noi lasciando lo sterrato che scende un po' a destra per Codeglia.
La Sella è poi attraversata dal sentiero 501 (ex 01) che a destra va alla Foce della Spezia mentre a sinistra scende a Riomaggiore.
Lasciamo il sentiero 1 e prendiamo in discesa il 501 per Riomaggiore. Esso scende piuttosto ripido tra querce che poi lasceranno posto a castagni e più in basso alla macchia. La zona che scendiamo è la Costa di Campione.
Un tratto è mulattiera lastricata di arenaria, ma poi questa si perde anche a causa dei lavori per la posa delle condutture del metano (indicazioni presenti) risalenti a diversi anni fa. Continuiamo a scendere con tratti aperti e panoramici su Punta Mesco e Volastra.
A 01h 50' arriviamo su uno sterrato che il sentiero attraversa per continuare dopo aver passato un cancelletto metallico contro le incursioni dei cinghiali, è presente anche cavo elettrificato. Lo sterrato che abbiamo attraversato fa parte della Via dei Santuari.
Continuiamo a scendere avendo sulla sinistra una recinzione anti cinghiali e scorgiamo verso destra un tratto della panoramica su piloni, verso cui siamo diretti e a 01h 54' c'è un tratto molto ripido con breve scalinata cui segue un tratto più tranquillo con muretto a secco a sinistra e sempre vista aperta, intanto procediamo tra eriche e ginestre.
A 02h 10' scorgiamo in alto, a sinistra, il santuario di Montenero e se ci spostiamo pochi metri a sinistra vediamo sotto di noi Riomaggiore. Questo borgo è la più meridionale delle Cinque Terre e si è sviluppato nella valle tra il Rio Finale e il Rio Maggiore dal quale ha preso il nome e risale al XIII secolo. Subito dopo superiamo una cremagliera per l'uva e ci troviamo sulla destra un'altra cremagliera che ci accompagnerà spostandosi poi a sinistra.
Scendendo troviamo qualche tentativo di recuperare i vigneti ormai invasi dalla flora arbustiva mediterranea.
A 02h 19' scendiamo per una scalinata in cemento con parapetto metallico piuttosto malfermo e in 5' siamo sulla strada panoramica delle 5 Terre (SP 370) sul tratto a piloni che poi attraversa in galleria la Costa di Corniolo.
Attraversiamo con prudenza la strada e riprendiamo il sentiero da parte opposta in lieve salita, ma subito dopo scende. Siamo su una bella mulattiera gradinata tra orti e a 02h 36' siamo alle prime case di Riomaggiore e in un paio di minuti siamo sulla strada presso il Castello di Riomaggiore. Questo è una piccola costruzione a pianta quadrangolare con due torri e una bassa cinta muraria, risale al XIII secolo, in seguito divenne cimitero e di recente è stato restaurato.
A fianco del castello c'è una piccola chiesa bianca (Oratorio dei santi Rocco e Sebastiano) del XV secolo.
Noi saliamo alla terrazza del Castello da cui si vede la Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista (secolo XIV) e il centro storico del borgo, in alto i ripetitori del monte Verrugoli e verso la costa il primo tratto della Via dell'Amore e Punta Mesco. Ricordiamo che la Via dell'Amore (sentiero 592 ex 2) è attualmente interdetto causa pericolo di frane e come alternativa c'è il sentiero 531 (in precedenza senza numero) che sale a mezzacosta la costa del Corniolo. Inoltre dalla terrazza possiamo vedere la Costa da noi appena percorsa.
Dopo la sosta al Castello a 03h 06' riprendiamo il sentiero e scendiamo seguendo la traccia per le vie della parte più recente del paese (Quartiere della Stazione) e a 03h 16' siamo nella Piazza di fronte alla stazione che è il punto più basso dell'escursione, continuiamo verso sinistra e superiamo il sottopasso della ferrovia che ci porta sulla strada principale di Riomaggiore (via Cristoforo Colombo).
Dobbiamo ora seguire il sentiero 593 (ex 3) e sono presenti le indicazioni 3 e 3a (oggi 593V). Saliamo ripidamente tra le case del paese dove numerosi sono i turisti, lasciamo sulla destra l'Oratorio di Santa Maria Assunta e a 03h 30' superiamo le sbarre che limitano l'accesso delle auto e più avanti ne superiamo delle altre.
A 03h 34' presso la curva della strada che sale verso destra, troviamo a sinistra le indicazioni del sentiero (siamo in località Lavaccio).
Questo tratto del sentiero è la Via Grande che collega Riomaggiore al santuario di Montenero e dal 2009, lungo il percorso, sono state messe alcune edicole votive. Il sentiero sale per una mulattiera, tra orti e case, delimitata da muri a secco.
A 03h 45' passiamo sopra un ponticello in pietra, poi c'è una casa sulla sinistra e dopo il percorso diventa, per un tratto, scalinato per poi tornare mulattiera.
A 04h 01' incrociamo la strada litoranea (località Bargon) e la attraversiamo. Sulla sinistra c'è un'ampia proprietà terrazzata e coltivata a vite con un edificio in ristrutturazione, si accede a questa proprietà con un ponte di pietra su cui è posta una delle nuove edicole della Via Grande. Più avanti c'è un altro ingresso in muratura alla stessa proprietà.
La salita continua piuttosto ripida per la mulattiera selciata tra muri a secco e qualche piccolo vigneto, la maggior parte della valle è ormai dominata da arbusti e castagni che hanno preso il posto delle vigne.
Il percorso inizialmente segue il Rio Maggiore poi lo lascia curvando a destra e a 04h 12' percorriamo un tratto panoramico su Riomaggiore e la costa cui segue, coperto dalla vegetazione, un "cavaneo" incorporato nel muro a secco che delimita il sentiero sulla sinistra.
Queste costruzioni sono fatte di muri a secco con copertura a cupola, sempre in pietra, essi servivano da ripari e ripostigli per i contadini. Sono tipiche della Liguria e ricordano vagamente forme architettoniche mediterranee come i nuraghi sardi e i thelos micenei.
Proseguiamo e subito dopo, a 04h 17', troviamo sul lato destro un'edicola bianca con immagine della Madonna di Monte Nero. Saliamo lievemente tra qualche residuo vigneto con ruderi, tratti panoramici sulla costa e iniziamo a vedere la cupola del Santuario.
A 04h 38' arriviamo al Santuario della Madonna di Monte Nero (o di Nostra Signora di Monte Nero), esso risale al XIV secolo, ma forse un edificio religioso preesisteva dall'VIII secolo. Dal piazzale antistante la chiesa si gode di bella vista sul sottostante borgo di Riomaggiore e sul mare e le Cinque Terre che si sviluppano di fronte fino a Punta Mesco, in alto vediamo le alture dello spartiacque con la Val di Vara, che in parte abbiamo appena percorso.
Da parte opposta vediamo la Costa di Fossola, quella di Monesteroli, lo Scoglio Ferale e in fondo Palmaria e Tino. Annesso al santuario c’è un ristorante oltre a un punto informativo del Parco, il luogo è panoramico, ma ha perso qualsiasi significato spirituale.
Al piazzale arriva il sentiero 3a (593V con la nuova numerazione) da Riomaggiore.
A 04h 55' riprendiamo il cammino aggirando l'edificio sacro e recuperando il sentiero che dietro di esso rientra nel bosco, sono presenti le indicazioni 3/3a. Infatti questo secondo sentiero per un certo tratto è comune al sentiero 3.
Inizialmente siamo nella lecceta che ben presto lasciamo per un tratto aperto lungo il crinale con presenza di case sparse e di vigneti e panorama sul mare. Siamo in falsopiano.
A 05h 04' troviamo un'indicazione a sinistra per Volastra (strada dei santuari). Cinque minuti dopo c'è un bivio: il 3a continua verso sinistra (arriva al Telegrafo per altra via) mentre il 3, che seguiamo, sale a destra.
Ora attraversiamo Casalino: ancora case sparse e vigneti, poco più avanti sono ben evidenti i segni di un incendio che nel 2011 ha devastato questa zona. In basso scorgiamo la strada e anche la spiaggia di Canneto.
Continuiamo il percorso tra vigneti, eriche e ginestre e a 05h 28' siamo all'Oratorio di San Bernardo, restaurato di recente, attorno al quale si trova un gruppo di case conosciuto come Lemmen. Di un certo interesse a lato dell'Oratorio c'è una vasca poco profonda di arenaria usata per la preparazione del verderame usato per le viti.
All'Oratorio arriva una traccia dalla via panoramica che segue il percorso della cremagliera. Proseguiamo ancora tra gli ultimi vigneti per poi salire ripidamente per una scalinata di ardesia piuttosto degradata dalle acque e più avanti troviamo una croce di legno che sormonta un altarino in pietra (località Crocetta).
La salita si fa meno ripida e in breve arriviamo al Telegrafo proprio di fianco al ristorante dove chiudiamo l'anello a 05h 53'.