Partenza dalla zona dei prati di Logarghena. È questo un bel luogo panoramico nel comune di Filattiera, è un insieme di pianori ondulati usati in passato come alpeggio per il bestiame.
In primavera fioriscono le giunchiglie (narcissus poëticus) che ricoprono i prati di un tappeto bianco ed in loro onore, ai primi di maggio, si celebra la festa delle giunchiglie.
Molti turisti vengono qua per fare picnic, godersi il panorama e fare quattro passi. È anche zona di addestramento per i cani da caccia ed è, naturamente, luogo di partenza per escursioni ed ascese ai vicini monti dell’Appennino tosco-emiliano.
Inoltre da qua si gode di una vista splendida sulle Apuane settentrionali che si stagliano imponenti a sud-est, oltre che sulla sottostante valle del Magra, sui monti liguri e sul mare. Possiamo lasciare l’auto lungo lo sterrato, dove troviamo posto, noi la lasciamo presso un bivio dove è presente anche un abbeveratoio per gli animali, che comunque è a secco.
Saliamo per lo sterrato fino ad un vicino boschetto di abeti (10’) presso un’abitazione, poco sopra c’è una maestà dedicata all’anno Mariano ed un monumento che ricordano entrambi la morte tragica, per esplosione di un proiettile, di 4 giovani nel 1927.
Il sentiero, che per il momento non è segnato, continua per l’ampio stradello sterrato verso sinistra in leggera salita, di fronte a noi le Apuane.
La zona è ricca, oltre che di giunchiglie, di viole del pensiero, di asfodeli non ancora fioriti e di orchidee.
A 26’ la salita si fa un po’ più ripida e si trova l’indicazione del sentiero 128 che sale da destra da Rocca Sigillina.
In effetti il sentiero che dobbiamo percorrere è proprio il 128 che da Rocca Sigillina porta al Passo del Cirone, chiamato strada lombarda e che serviva per mettere in comunicazione questa parte della Lunigiana col Parmense.
Ancora pochi minuti (32’) ed incontriamo i primi faggi, poco dopo (40’) a sinistra vediamo una captazione d’acqua, il sentiero adesso diventa un po’ più ripido, siamo circondati da eriche carnee in piena fioritura, da ginestre ancora indietro e da bellissime viole del pensiero.
A 46’ arriviamo al rifugio Mattei (m.1150) del CAI di Pontremoli, per accedere al quale è necessario avere le chiavi, non essendo normalmente aperto.
Il sentiero aggira il rifugio lasciandolo a destra, per cui volendo si può anche tagliare nel bosco per riportarsi in alto al sentiero stesso.
Subito dopo aver aggirato il rifugio il sentiero perde quota nel bosco per qualche minuto, poi (1h 02’) c’è un falsopiano e poi ancora si sale dolcemente (1h 05’).
A 1h 20’ arriviamo al Portile (m.1173), un intaglio ai piedi del Monte Logarghena.
Da qua si diparte un sentiero che torna indietro, segnato, con l’indicazione variante, che riporta in prossimità del rifugio, il 128 invece continua perdendo di quota mentre il sentiero 130 si stacca a destra verso l’alto seguendo la cresta ovest del monte Bràiola.
Noi seguiamo quest’ultimo sentiero che si inerpica subito molto ripido, inizialmente tra i faggi e poi sulla cresta erbosa.
Il sentiero è scavato nell’erba ed è ben visibile anche se i segni non sono molti e, soprattutto sono vecchi, ma aiutano alcuni ometti.
A 1h 52’ un piccolo pianoro per prender fiato, poi continuiamo la salita fino a trovare su una roccia una scritta di un buontempone (Puf! Puf!) che rende bene il senso della fatica.
Poco dopo la salita si fa più dolce e ci fermiamo per rifocillarci presso un altro pianoro dal quale comincia a vedersi la cresta del Monte Orsaro.
Poi passiamo per radi alberi aggirando leggermente il monte, a 2h 23’ riprende la ripida salita fino ad arrivare in 5 minuti ad un altro crinale. Intorno fioriture di crochi, scille, eriche, pulsatille e, piuttosto rare, anche di Primula appenninica.
Seguiamo qualche minuto il crinale fino ad alcuni faggi contorti per il vento e riprendiamo la salita ripida per il pendio erboso che ci porta a 3h su una cresta sommitale dalla quale si scorgono le vette dell’Orsaro e del Bràiola.
Da qua si sale un poco seguendo il sentiero in cresta che porta, volendo, ad una vetta (1563m) dalla quale si vede anche il monte Marmagna.
Poi il sentiero curva verso sinistra e scende tra qualche faggio fino ad una sella di roccette, qua i segni sono scarsi, ma basta tenersi a destra seguendo i ben evidenti segni di sentiero, poi in alto i segni diventano numerosi.
Adesso si tratta di seguire un crinale abbastanza ampio: saliamo il pendio e raggiungiamo una cima a 3h 42’ e seguitiamo per il crinale sempre in salita, poi raggiungiamo l’antecima del monte (m.1717) da cui scendiamo brevemente fino ad una selletta (4h 10’) da cui si vede bene il Marmagna e dalla quale iniziamo la salita finale ripida, ma meno faticosa di quelle già fatte. A 4h 25’.
La vista spazia dal monte Orsaro al Marmagna, oltre il quale si scorgono anche le Apuane, ed arriva fino al mare.
Poi ci sono gli Appennini verso il Lagastrello ed il Cerreto con ancora un po’ di neve.
Sulla vetta c’è un cippo di confine tra il granducato di Toscana ed il ducato di Parma ed una palina segnaletica con i sentieri: qua passa lo 00 di crinale della GEA che dal Marmagna scende alla bocchetta dell’Orsaro, lo faremo in discesa.
Ci fermiamo a rifocillarci. Poi scendiamo alla bocchetta dell’Orsaro ed in 17’ siamo alla Bocchetta (m.1723), da qua è possibile salire all’Orsaro, oltre che con un tratto difficile salendo un pendio roccioso, anche con una deviazione facile sulla sinistra.
Inoltre il sentiero 729 scende alla Capanna Bràiola e al Lago Santo, invece il 132 sulla sinistra scende verso il sentiero 128. Noi seguiamo questo sentiero. La discesa è inizialmente molto dolce seguendo le pendici dell’Orsaro fino alla conca della Borra del Sale (m.1634 - 34’) dove si curva un poco e dopo pochi minuti inizia una discesa abbastanza ripida, prima tra le rocce e poi (48’) nel bosco.
Costeggiamo un ruscello con una conduttura dell’acqua che ci segue e pian piano la discesa diventa più tranquilla.
A 1h 09’ siamo al Bivacco Tifoni (m.1356) del Cai di Pontremoli sempre aperto, presso il quale c’è una fonte che oggi, comunque, è a secco.
Ci fermiamo qualche minuto e poi continuiamo la discesa che a 1h 33’ ci riporta sul 128 che prendiamo verso sinistra.
È anche possibile, seguendo tracce di sentiero, scendere al paese di Pracchiola, che si trova sulla carrozzabile da Pontremoli al passo del Cirone. Adesso il sentiero segue il bosco per poi continuare più aperto con saliscendi sulla pendici del monte e a 1h 55’ chiudiamo l’anello pervenendo al Portile. Continuiamo in discesa per poi percorrere l’ultima salita (a 2h 16’ per 6 minuti) fino al rifugio Mattei e poi la discesa finale fino all’auto facendo qualche foto. Siamo all’auto a 3h 05’. SALITA 4h 25’ DISCESA 3h 25’. TOTALE con la sosta in vetta 8h 05’.