DATA ESCURSIONE:01/05/2009 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993015700719620/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
[ILK]ColDiFavilla.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento su Col di Favilla.
Superato il bivio che porta a Capanne di Careggine, dopo 300 metri sulla sinistra, troviamo uno spiazzo che permette di parcheggiare: qua inizia una strada per la vicina cava e per Col di Favilla.
Questa strada è chiusa da una sbarra metallica le cui chiavi sono in possesso degli abitanti di Col di Favilla, ma la sbarra è facilmente aggirabile.
Il sentiero inizialmente scende ad incontrare alcune capanne dove si taglia il legno, poi devia decisamente a sinistra a 4’ con salita ripida e a 7’ un cancello indica l’ingresso della vecchia cava.
Adesso la salita è aspra, qualche freccia rossa indica il percorso che, comunque, è obbligato.
La cava è abbandonata, ma riveste un certo interesse.
Sulla sinistra scende impetuoso il Canale delle Fredde, che per un tratto seguiremo, poi costeggeremo un suo affluente che forma la Val Terreno.
A 16’ incontriamo una bella cascatella e dobbiamo seguire a sinistra.
Salendo iniziamo a vedere il Sumbra.
A 19’ incontriamo l’altro cancello della cava ed entriamo bel bosco.
Il sentiero è ora un ampio stradello su cui possono salire le auto per Col di Favilla, a destra abbiamo il torrente che incontreremo più volte durante l’ascesa, oggi c’è tanta acqua che ci costringerà a qualche modesto guado, ma in genere esso è piuttosto secco. A 23’ troviamo un ponticello di legno non molto utile e subito dopo un bivio: dobbiamo proseguire a sinistra (c’è anche un’indicazione) in leggera discesa.
Poi riprende la salita lungo la quale vediamo alcune case sparse sulla destra e a 39’ un grosso rudere presso il torrente che potrebbe essere quello di un vecchio mulino.
Continuiamo a salire intravedendo tra le fronde il monte Sumbra e a 56’ siamo ad uno spiazzo-parcheggio abbastanza panoramico con un rudere. Qua, da destra, arriva il sentiero 11 dal Puntato e da Foce di Mosceta.
Noi saliamo a sinistra ed in un paio di minuti siamo a Col di Favilla (940m) presso il piazzale della chiesa. Ci fermiamo un attimo alla fontana e poi la aggiriamo a destra seguendo il sentiero 9 che porta a Foce di Mosceta. Costeggiamo alcuni ruderi a sinistra e passiamo per un bel tratto di sentiero fiancheggiato da faggi e poi scendiamo verso un torrente.
Qua a 01h 13’ il sentiero diventa una bella mulattiera che si inerpica nel bosco piuttosto ripidamente.
Ad 01h 30’ siamo al bivio con il sentiero 127, mentre il 9 a destra prosegue per Mosceta, noi prendiamo a sinistra il 127 in lieve salita.
Poco più in alto si apre una finestra panoramica sul Sumbra ed il Fiocca.
Il sentiero si fa più stretto e pieno di foglie per cui richiede attenzione, segue un tratto in discesa e saliscendi ed uno dei tanti ravaneti che scendono dal monte, qua il sentiero è aperto e molto panoramico.
A 02h 11’ siamo al bivio con il sentiero 139 che sale a destra per la Borra di Canala, il 127 prosegue fino ad incrociare il sentiero 7 e lo faremo al ritorno.
La salita è molto ripida, prima nel bosco, poi su roccette e a 02h 28’ siamo all’aperto alle pendici di un ravaneto con il panorama aperto sul monte Rovaio e Capanne di Careggine.
Saliamo ancora e a 02h 41’ siamo alla Porta di Borra di Canala (1260m).
Questo orrido canale ha sulla sinistra l’altopiano carsico della Vetrìcia con la Torre Oliva e a destra le propaggini orientali del Pizzo delle Saette e di fronte la Pania della Croce.
La salita, molto ben segnata, avviene su roccette con tratti di sentiero più agevole: è faticosa, ma non difficile e l’orientamento è facilitato anche da una serie di ometti in pietra.
La parte più alta è quella più ripida per sfasciumi e a 03h 55’ sulla destra si stacca un sentiero ben evidente e segnato di blu per il Pizzo delle Saette.
A 04h 11’ siamo alla Focetta del Puntone (1611m). Questo è un ameno valico, molto panoramico, tra il massiccio della Pania della Croce e l’Uomo Morto, qua arriva il sentiero 7 da Foce di Valli per il Passo degli Uomini della Neve ed il 126 da Mosceta per il vallone dell’Inferno.
Prendiamo a sinistra il sentiero 7 che ci porta facilmente al Rifugio Rossi (1609m), lontano si vedono Sumbra e Fiocca e dietro ci sono le apuane settentrionali ben evidenti sono Sagro, Sella, Tambura e Pisanino.
A 04h 30’ siamo al Rifugio che si trova proprio sotto il naso dell’Uomo Morto. Qua sostiamo una mezz’ora. Poi scendiamo per il sentiero 7 con di fronte la bella massa della Pania Secca, ci lasciamo sulla destra alcune timide fonti e seguiamo i segni fino ad entrare nel bosco a sinistra a 12’, il sentiero tiene sulla destra le pendici della Pania Secca.
A 27’ un bel punto panoramico sul massiccio del monte Rovaio, il sentiero poi continua a scendere nella faggetta con qualche cartello posto del Parco per illustrare flora e fauna apuana.
A 55’ siamo presso alcuni ruderi e a 01h 07’ ad un bivio (ca 1150m), mentre il 7 scende a Piglionico il 127, che prendiamo, va a sinistra scendendo fino ad entrare in un giovane bosco poi risale fino ad un bel punto panoramico a 01h 17’ i monti che vediamo sulla destra sono il Rovaio e più avanti il Sumbra.
Il sentiero è un continuo saliscendi che fiancheggia diversi ravaneti dovuti all’erosione delle ultime pendici delle Panie che stiamo costeggiando, muri a secco permettono che il sentiero rimanga pulito.
A 01h 40’ cominciamo a vedere in alto la Borra di Canala e a 01h 54’ siamo al bivio con il 139, dove chiudiamo l’anello.
A 2h 30’ siamo al bivio con il 9 proseguiamo a destra ed arriviamo a Col di Favilla 02h 56’ da cui scendiamo per la strada fatta in mattinata, a 3h 28’ siamo alla cava e a 03h 46’ siamo all’auto.
Dalla strada provinciale Arni-Castelnuovo in direzione Castelnuovo Garfagnana: si continua fino ad arrivare alla deviazione a sinistra per Capanne di Careggine. Si continua la provinciale e 300 metri dopo la deviazione, sulla destra, uno spiazzo permette di parcheggiare proprio all’inizio dello stradello per la cava e per Col di Favilla generalmente chiuso da una sbarra che si aggira facilmente.
L’itinerario è lungo e vario ed offre bei panorami, in particolare sul Monte Sumbra, sul Fiocca e sul Rovaio.
Costeggia tutte le Panie con vista splendida sulla Pania Secca e sul Pizzo delle Saette e sull’Uomo Morto.
È possibile visitare il piccolo borgo abbandonato di Col di Favilla con il suo cimitero dove in primavera sbocciano i crochi ed il vicino borgo di Isola Santa sul lago omonimo, le cui case sono in ristrutturazione.
La parte più interessante dell’itinerario è sicuramente la Borra di Canala: un orrido canale che sale alla Focetta del Puntone in un ambiente mozzafiato, tra l’altipiano carsico della Vetrìcia, in cui si trova l’apertura superiore della Grotta del Vento, ed i contrafforti orientali del Pizzo delle Saette.
Il rifugio Rossi alla base dell’Uomo Morto è situato in posizione panoramica e da solo merita l’escursione. La lunghezza ed il dislivello lo rendono adatto ad escursionisti esperti, ma non è difficile.
È consigliato percorrerlo senza neve che aumenta la fatica e le difficoltà ed inoltre evitare la Borra di Canala nelle ore più calde della giornata.
È possibile da Col di Favilla con il sentiero 9 scendere nel bosco fino ad Isola Santa e tornare per la strada all’auto (circa 1,5 km), ma in questo modo si allunga l’itinerario di almeno mezz’ora.
ATTENZIONE!!!
Lo staff di www.escursioniapuane.com declina qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul proprio sito. Declina altresì qualsiasi responsabilità per differenze eventualmente riscontrate rispetto a tali descrizioni, riguardanti alterazioni dello stato dei suddetti percorsi (quali: danni associati alle condizioni meteorologiche e ad altri eventi naturali, carenze di manutenzione, interventi umani, sostituzione delle numerazioni dei sentieri ecc.ecc.) successive alle date di effettuazione delle proprie escursioni.
Ricorda inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni, riportate sul proprio sito, sono prettamente soggettive. In montagna, per motivi esclusivamente personali, ciò che è estremamente facile per qualcuno, potrebbe essere estremamente difficile per altri e viceversa. Quindi, durante le escursioni, sta al buonsenso di ciascuno di coloro che ci leggono, decidere quando e se proseguire o meno.