(DATA ESCURSIONE: 04/10/2009). [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993033050717885/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
[ILK]Vinca.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento su Vinca.
Partenza dalla piazzetta con il negozio di alimentari a fianco del quale ci sono le indicazioni dei sentieri 38, 175, 190.
I segni bianco rossi sono indicati bene per il borgo insieme ad altri verde-giallo.
Li seguiamo e quindi facciamo un bel giro per la parte alta di Vinca. Dopo 7’ troviamo un bivio: a destra continua il 38-175, noi prendiamo a sinistra, in salita, per la Foce dei Lizzari.
Ci sono anche dei segni giallo-verdi che indicano un percorso a tratti leggermente diverso che possiamo seguire fino ad un bivio più in alto.
Dopo pochissimo sulla destra si stacca il sentiero che lascia la strada asfaltata per salire tra i castagni.
Il primo tratto è scalinato poi a 12’ cominciamo a vedere bene, di fronte a noi, la cresta Nattapiana ed in particolare il Pizzo dell’Aquila alla base del quale siamo diretti ed il sentiero diventa erboso per antiche balze.
A 19’ siamo in un bel punto panoramico sul Sagro e la zona del Balzone.
Tralasciamo poi segni giallo-verdi che porterebbero a destra e proseguiamo seguendo quelli a sinistra.
La zona è amena ed aperta: sono antichi terrazzamenti chiamati localmente Casali, ci sono molti noccioli e qualche muro a secco di contenimento insieme a qualche rovo.
A 34’ inizia una bella pineta formata da alberi maestosi che seguiremo a lungo ed il sentiero si sposta verso destra.
Attenzione perchè proprio qua, a sinistra, si stacca un sentiero per il Poggio di Altana, malamente indicato e che faremo al ritorno.
Esso è sicuramente la via più agevole ed amena per recarsi al poggio stesso.
A 42’ siamo ad un primo bivio a circa 850 metri: a destra proseguono sia i segni giallo-verdi che quelli bianco rossi, noi prendiamo a sinistra in salita seguendo i soli segni bianco-rossi.
La salita è amena ed agevole.
A 55’ un secondo bivio, non evidentissimo, a sinistra si stacca una deviazione per la Sella di Altana (cioè il Colle di Nattapiana), mentre il sentiero 190 prosegue in avanti.
Noi prendiamo la deviazione a sinistra. Il primo tratto è abbastanza ameno sempre nel bosco, ci sono rari segni sbiaditi e ben evidenti tracce di sentiero.
Per un buon tratto esso ha sulla destra un muretto di contenimento per le balze sovrastanti e si sviluppa poi in lieve discesa.
A 01h 07’ presso una roccia con flebile segno rosso alcune tracce si spostano verso l’alto, presumo siano dovute al percorso di un animale, ma non dobbiamo considerarle.
Dobbiamo invece scendere ancora un po’, attraversare una scarica di sassi fino ad incrociare un sentierino ( 01h 10’) che sale a sua volta costeggiato da un muretto di contenimento: flebili segni ci dicono che qua passa anche il nostro sentiero.
Il sentiero sale dal bivio di cui abbiamo parlato in precedenza e che risulta malamente segnato, lo faremo al ritorno.
In un paio di minuti inizia il tratto in salita ben evidente e con qualche traccia di antichi segni ed ogni tanto degli ometti.
Il sentiero procede con comode voltoline in ripida salita, poi qualche roccetta ci porta ad una sella molto panoramica sotto il Pizzo dell’Aquila a 01h 31’.
Il panorama si apre sull’arco che va dal monte Aquila alla cresta Nattapiana, al Pizzo, Giovo, Cresta Garnerone proseguendo fino al Sagro ed al Balzone. A destra scorgiamo anche La Spezia e la Lunigiana nonostante le nuvole e la foschia.
Sotto noi il tratto finale della cresta Nattapiana: quello che dal basso si vede come scavato da un’immensa lingua di ghiaccio.
Ancora più in basso la strada e la chiesa della Madonna della Neve.
Il luogo è selvaggio e bellissimo ed è ricco di santoline sfiorite ed altre piante.
È veramente un luogo di meditazione.
Sostiamo una ventina di minuti e riprendiamo il cammino a 01h 50’.
A 02h 02’ abbiamo una bella vista su Vinca e sul Sagro e a 02h 17’ siamo alla fine del tratto ripido di sentiero che prosegue adesso a mezza costa. Finalmente dopo 4’ siamo al muretto di contenimento semicircolare dove si incontrano i due sentieri per Altana e decidiamo di scendere per il ben evidente sentiero di destra.
Il percorso è molto ameno nel bosco, inizialmente non presenta segni, ma è molto evidente, più avanti compaiono numerosi segni rossi e diversi ometti di pietra.
A 02h 40’ siamo di nuovo sul sentiero principale e poco dopo siamo fuori del bosco.
Percorrendo la strada fatta in mattinata siamo in piazzetta a 03h.
Da Aulla si segue la statale 63 per Fivizzano, superata Rometta (6,6 Km) si prende la deviazione (13,3 Km) a destra per Gassano e da qua si continua, a destra, per Gragnola (15,7 Km) e Monzone (19,8 km) da cui si prosegue per Vinca (27,6 Km).
L’ultimo tratto è incanalato in una valle selvaggia per poi inerpicarsi (ultimi 3 km) verso il borgo con 12 ripidi tornanti.
Questo breve itinerario porta ad un luogo estremamente panoramico sulla Cresta Nattapiana, sul Pizzo, sulla Cresta Garnerone ed il Sagro.
La sella finale è veramente luogo unico da meditazione alla base della parete rocciosa del monte Aquila.
Molto ricche anche le fioriture tipicamente apuane. Naturalmente diventa più difficile con condizioni climatiche avverse.
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