DATA ESCURSIONE: 03/01/2008 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993023944052129/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
[IWLK]http://www.escursioniapuane.com/Fotoalbum/Slideshow/Vandelli.mp4[FWLK][TWLK]
[ILK]MonteTambura.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sul Monte Tambura
[ILK]Vandelli.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sulla Via Vandelli.
La partenza avviene dalla piazzetta in fondo al paese con il monumento all’alpino ed una fontana che, in estate, è spesso a secco.
Saliamo la strada ancora asfaltata sulla sinistra, subito molto ripida, superiamo l’ultima casa del paese e poi una maestà dedicata a S. Giovanni Battista sulla destra.
Dopo un centinaio di metri il sentiero diventa sterrato e presso la vicina curva, alla base di un ripido canalone con muretti di cemento armato per imbrigliare la forza delle acque, c’è un segno che indica l’inizio della via Vandelli (07’) con l’indicazione 6 km al passo della Tambura.
Qua inizia praticamente la Via Vandelli. Superiamo un piccolo castagneto e subito dopo (10’) siamo allo Zucco di Zanghin (564m) molto panoramico sulla via Vandelli che vediamo inerpicarsi sulla destra e sulla lizza Magnani (sentiero 166) che sale le pendici del monte Cavallo.
A 18’ si stacca sulla sinistra il sentiero 170 per la Foce delle Vettoline e a 24’ siamo a Ca’ del Fondo (627m) nei pressi della quale arrivano antiche vie di lizza.
Da questo punto la massicciata della via comincia ad essere ben curata per recenti interventi di restauro. Saliamo ripidamente per i primi tornanti e a 34’ troviamo sulla sinistra le indicazioni per i sentieri 166 e 166bis (che diventerà 156 con la nuova numerazione) che seguono antiche vie di lizza, a 40’ siamo al Ponte di Ferro sul Canale Pianone (705m) ed inizia la vera e propria via a tornanti.
Il panorama progressivamente si apre sul monte Castagnolo, sul Sagro e sulla costa con le isole e sulle pendici del monte Cavallo solcate dalle impressionanti vie di lizza che abbiamo citato in precedenza.
A quota 788 (55’) c’è un cartiglio marmoreo che ricorda la località "Le Teste", dove venivano appese le teste dei malfattori decapitati.
Poco dopo c’è l’indicazione dei primi 2 km e poi a quota 880 metri c’è la località "I Marmoletti", così chiamata per la presenza di alcuni blocchi di marmo di una cava vicina.
Il panorama diventa interessante anche sulla zona della coda del Cavallo con il rifugio Aronte. Salendo si trovano adesso alcune zone in cui i carpini danno ombra.
A 01h 28’ c’è l’indicazione dei 3 km, su un bel cippo di marmo ad una curva molto stretta e subito dopo l’indicazione dei 3,5 km arriviamo (01h 45’) alla Maestà Chiappe, a circa 1100 metri, fatta restaurare nel 1996 da Carlo e dalla moglie Rosetta per i loro 50 anni di matrimonio e dotata di bella terracotta di S. Bernardo di Mentone, protettore degli alpinisti.
Da qua si gode di bella vista sul passo della Focolaccia e si intravede il bivacco Aronte, subito sopra c’è la piazzola per gli elicotteri.
Continuiamo e a 1145 metri il toponimo "Il Casone" fa pensare alla presenza, in passato, di un edificio di sosta per i viaggiatori del quale non è rimasta traccia. A 02h 03’ c’è l’indicazione dei 4 km su una roccia e la vista si apre sui versanti della Tambura e sulla parte alta della Vandelli.
Arriviamo poi alla Lama del Venaro (1230m) dove la strada si fa più impervia.
Superiamo un obelisco grigio e a 02h 20’ siamo al bivio per la vicina miniera tramite il sentiero 163 che va ad immettersi molto più avanti nel 166.
Da qua per ripidi tornanti il sentiero, superata l’indicazione dei 5 km, arriva fino alla deviazione (02h 41’), a destra, per la finestra Vandelli (1442m) e per il vicino rifugio dei Campaniletti, dove ci fermeremo in discesa.
Continuiamo a salire, la via, ormai estremamente degradata, passa per le Tecchiacce (1510m) dove qualche anno fa c’è stato un distacco di rocce e a 03h 10’ per il Funtanin (circa 1600m) che è una fonte, pericolosa in inverno perchè si forma il ghiaccio.
Superiamo il segno dei 6 km e a 03h 30’ siamo al passo della Tambura (1620m), allargato con esplosivo durante la costruzione della vecchia strada.
Qua è presente un’immagine marmorea della Madonna datata 2003.
Da questo punto inizia il tratto garfagnino della Vandelli, in discesa, subito sotto ci sono gli Acquifreddi (1562m), un pianoro con una fonte perenne.
Un sentiero, numero 165, prosegue a destra verso il monte Focoletta, le cave Gruzze e la cresta di Sella (quest’ultimo è percorso per rocciatori).
Invece a sinistra c’è il sentiero 148 per la vetta della Tambura ed il passo della Focolaccia.
Dopo una sosta di 15’ iniziamo la discesa ed in mezz’ora siamo al bivio per il rifugio.
Saliamo a sinistra, alla vicina Finestra Vandelli (1442m), molto panoramica sulla zona del Sagro e Grondilice da una parte e sulla Cresta del Sella e le cave Gruzze dall’altra. Essa è una spianata per la sosta delle carrozze costruita contestualmente alla strada, da qui in pochi minuti siamo al rifugio Nello Conti ai Campaniletti (42’) dove sostiamo per rifornirci di acqua e riposarci.
Riprendiamo il cammino (1h) e a 2h siamo alla maestà, a 02h 45’ siamo al ponte ed a 3h siamo all’auto. SALITA 03h 30’; SOSTA 15’; discesa al RIFUGIO 42’; SOSTA 18’; resto DISCESA 01h 45’. TOTALE 06h 30’.
Da Massa si segue via Bassa Tambura in direzione Forno, a 4 Km si incontra Canevara a 6,5 Km a sinistra la strada si dirige a Forno, si continua invece per il ramo di destra, si superano le Guadine e Gronda e si continua la strada che finisce a Resceto (11,5 km) nella piazzetta del paese (mantenersi sempre a sinistra).
La via Vandelli, vale a dire il sentiero Cai numero 35, è un percorso classico delle Apuane.
È un sentiero non difficoltoso in un ambiente molto bello che riporta idealmente l’escursionista indietro di quasi trecento anni quando da qua passavano carri e persone.
La salita non dà tregua, come del resto la discesa, ed il percorso è quasi integralmente esposto al sole, per cui il periodo preferibile dell’escursione è la tarda primavera o l’autunno.
I panorami sono splendidi e la salita va fatta con calma per apprezzarli completamente. Volendo è possibile salire anche in vetta alla Tambura aggiungendo circa 1h 30’ tra salita e discesa.
In inverno con neve ghiacciata il tratto alto (ultimi 1,5 km) diventa molto pericoloso.
È comunque possibile arrivare al rifugio attrezzati con ramponi e piccozza facendo attenzione nell’ultimo chilometro prima del rifugio.
La traccia allegata riporta il percorso Resceto-Rifugio Conti. Il tratto dalla deviazione per il rifugio fino al Passo Tambura è mancante.
ATTENZIONE!!!
Lo staff di www.escursioniapuane.com declina qualsiasi responsabilità riguardo eventuali malaugurati incidenti che potrebbero accadere percorrendo gli itinerari descritti sul proprio sito. Declina altresì qualsiasi responsabilità per differenze eventualmente riscontrate rispetto a tali descrizioni, riguardanti alterazioni dello stato dei suddetti percorsi (quali: danni associati alle condizioni meteorologiche e ad altri eventi naturali, carenze di manutenzione, interventi umani, sostituzione delle numerazioni dei sentieri ecc.ecc.) successive alle date di effettuazione delle proprie escursioni.
Ricorda inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni, riportate sul proprio sito, sono prettamente soggettive. In montagna, per motivi esclusivamente personali, ciò che è estremamente facile per qualcuno, potrebbe essere estremamente difficile per altri e viceversa. Quindi, durante le escursioni, sta al buonsenso di ciascuno di coloro che ci leggono, decidere quando e se proseguire o meno.