DATA ESCURSIONE: 06/06/2010 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993023834052140/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
Parte di questa escursione (fino al bivio 164/165 e il tratto alto del 165) è già stato descritta nell’itinerario: Resceto-Canale dei Vernacchi-Passo Tambura-Monte Tambura-Passo della Focolaccia-Lizza della Focolaccia-Resceto (Anello)
E la parte finale relativa alla via Vandelli nell’itinerario: Resceto-Passo della Tambura-Rifugio ai Campaniletti-Resceto
Partiamo dal paese di Resceto dove è semplice parcheggiare: o nel parcheggio alla fine della strada o lungo la strada stessa.
Entriamo nel borgo, passiamo presso la chiesetta e scendiamo al fondo del paese: davanti a noi si apre il Canale dei Vernacchi.
Occorre precisare che le cartine IGM ed alcune guide continuano ad usare il nome Canale dei Piastriccioni per questo canale, mentre il realtà il canale dei Piastriccioni è quello che si trova più a sud.
Il sentiero 165 del Cai, ben segnato, segue la sinistra orografica del canale salendo subito ripidamente, all’inizio ci sono alcuni ovili e a 18’ una costruzione con torretta usata come captazione d’acqua (585m), presso essa saliamo a destra.
Il sentiero che stiamo percorrendo in parte segue antiche vie di lizza, altre sono visibili sul versante destro del canale e di fronte abbiamo costantemente la cresta del monte Sella.
A tratti alcuni alberi offrono un po’ di ombra. A 36’ arriviamo al Ponte del Pisciarotto (696m).
Questa è un’opera veramente imponente della via di lizza delle Cave delle Gruzze (o Cruze) che permetteva di superare la parte finale del canale della Neve.
Il ponte è altissimo e su di esso sono rimaste due longarine di ferro, il sentiero scende sotto, nel canale, per poi salire ripidamente seguendo un’altra via di lizza tra sfasciumi, a sinistra in alto vediamo alcuni ruderi.
Il sentiero arriva poi presso una casetta proprio sopra il ponte e continua per poi deviare a destra per un tratto scalinato e ripido che ci porta (52’) su un crinale che costeggia il Canale della Neve che percorriamo fino ad un masso enorme dove ci troviamo di nuovo sulla via di lizza.
Adesso c’è un tratto dove sono cresciuti molti alberi dal quale usciamo per attraversare un ponte rotto della via di lizza, lo aggiriamo a destra, intanto la valle si va restringendo ed abbiamo a sinistra la confluenza del canale dei Campaniletti e subito dopo, a destra, dell’orrido canale che proviene dalla zona di cava Bagnoli e lungo il quale, in alto, passa il sentiero 160. Poi vediamo un altro ponte rotto della via di lizza e lo aggiriamo a destra.
A 1h 31’ siamo ad un primo bivio (970m), presso il quale c’è una fonte: il sentiero 164, per il rifugio dei Campaniletti, va a sinistra il 160 e 165 vanno a destra (in realtà è più agevole imboccarli pochi metri più in alto dove troviamo un’altra indicazione).
Il 165 è diretto alle cave Gruzze e lo recupereremo più in alto, invece il 160 è diretto alla Focola del Vento e al Monte Sella.
Seguiamo a destra il 164 che va a percorrere il canale dei Campaniletti mantenendosi sulla sua sinistra orografica e, in un paio di minuti, siamo al tratto iniziale con un breve tratto di corda metallica.
La salita è molto ripida per quella che anticamente era una via di lizza come si ricava da fori per piri disseminati lungo il percorso.
A 01h 51’ costeggiamo decisamente il canale dei Campaniletti, dopo 5’ un primo tratto un po’ esposto da fare con un minimo di attenzione poi segue un corto canalino ripido, ma facile.
A 02h 07’ un altro breve tratto esposto cui ne segue un altro e poi sul sentiero iniziano a comparire giovani alberi.
A 02h 19’ una ripida salita che ci porta, in un paio di minuti, al bivio che cercavamo indicato da una scritta per i Campaniletti. A destra inizia il sentiero che ci porterà a recuperare il 165 poco prima della casa della Selvarella.
Il tratto iniziale nel bosco è molto ripido con qualche flebile segno stinto, ma ben evidente, per gli sfasciumi di una antica via di lizza. A 02h 41’ troviamo un segno ben evidente su un albero che ci dice di svoltare a destra come confermato da altri segni poco lontano sulle rocce.
Adesso la salita si fa normale per sentiero e in 10’ siamo su una facile cresta nel bosco e a 02h 55’ siamo sul 165 e in 5’ arriviamo alla casa della Selvarella (1355m) da cui iniziamo la salita della via di lizza delle Gruzze.
Essa è situata in un ripiano panoramico addossato alle ripide e lisce pareti dell’Alto di Sella. L’edificio serviva come alloggio per i cavatori ed ospitava i motori dell’impianto di lizzatura meccanica, che serviva le cave a monte, permettendo il trasporto del marmo fino a Resceto.
L’edificio è fatiscente e sul piazzale ci sono ancora vecchi blocchi di marmo.
La salita finale della via di lizza è subito molto ripida, il primo tratto è diritto verso il monte, poi curva a sinistra per mantenersi poi intagliata nelle piastre marmoree dell’Alto di Sella.
In questo tratto la via è abbastanza ben conservata, ma la parte più alta è ormai degradata.
A 3h 17’ arriva un ramo da destra e la pendenza diminuisce, a 3h 24’ c’è uno slargo e scende dal monte un canalone ripido, il fondo del sentiero è adesso molto sassoso e la ripidità aumenta, per poi diminuire di nuovo.
A 3h 33’ superiamo i resti della Cava delle Gruzze e qualche minuto dopo una grossa cisterna arrugginita, ben visibile anche da lontano.
A 3h 42’ arriviamo alla cava che si trova sotto alla Focetta dell’Acqua Fredda e subito dopo (03h 45’) ad un edificio di servizio delle cave che si trova a dominare la sottostante zona dei Campaniletti con il relativo rifugio.
Da qua, a sinistra, parte il sentiero 164 per il rifugio il cui primo tratto costeggia un costone roccioso mediante un cavo fisso.
Dopo una breve sosta dedicata anche a fotografare le numerose Pinguicole saliamo verso la Focetta continuando il sentiero segnato che sale in alto a sinistra dell’edificio.
Esso supera un ripido pendio roccioso ed erboso ed a 3h 42’ siamo sulla cresta dell’Alto di Sella che prendiamo verso sinistra.
Il panorama si è apre sulla valle di Arnetola e le sue devastanti cave, sull’Alto di Sella, sul Fiocca, sul Sumbra e sulle Panie.
Il primo tratto del sentiero è segnato con segni gialli un po’ stinti ed è la parte finale della Ferrata Vecchiacchi e subito dopo un cavo metallico permette di superare agevolmente una gobba sul lato destro del crinale, verso Arnetola.
Poi la cresta continua molto facile costeggiando il monte Focoletta e a 4h 13’ arriviamo ad un ripiano erboso dal quale scendiamo, a 4h 20’ a destra il sentiero scende verso Arnetola, mentre in un paio di minuti il nostro porta al Passo della Tambura (4h 22’).
A destra il sentiero 148 porta in vetta al monte Tambura, noi invece scendiamo per la via Vandelli (sentiero 35).
A 04h 45’ siamo alle Tecchiacce dove qualche anno fa c’è stato un distacco di rocce e a 04h 58’ siamo al bivio per il rifugio.
Saliamo a sinistra alla vicina Finestra Vandelli (1442m) molto panoramica sulla zona del Sagro e del Grondilice da una parte e sulla Cresta del Sella e le cave Gruzze dall’altra.
Essa è una spianata per la sosta delle carrozze costruita contestualmente alla strada, da qui in pochi minuti siamo al rifugio Nello Conti ai Campaniletti (05h 03’) dove sostiamo per rifornirci di acqua e riposarci. Riprendiamo il cammino a 05h 37’ e dopo 5’ siamo sulla via Vandelli.
A 06h 32’ siamo alla maestà Chiappe, a 06h 54’ al segno di 2,5 km e a 07h 52’ siamo all’auto.
Da Massa si segue via Bassa Tambura in direzione Forno, a 4 Km si incontra Canevara a 6,5 Km a sinistra la strada si dirige a Forno, si continua invece per il ramo di destra, si superano le Guadine e Gronda e si continua la strada che finisce a Resceto (11,5 km) nella piazzetta del paese (mantenersi sempre a sinistra).
Questo percorso richiede buon allenamento per la lunghezza e il dislivello.
Il sentiero 164 richiede attenzione per qualche tratto un po’ esposto, come pure il tratto alto che unisce la Focetta dell’Acqua Fredda con il passo della Tambura.
Da evitarsi assolutamente con neve e ghiaccio.
Esso rappresenta un percorso alternativo per la cava delle Gruzze, altrimenti raggiungibile semplicemente con il sentiero 165.
Il tratto nel bosco era percorso in passato dalla via di lizza delle Gruzze, sostituita poi nelle sue funzioni dal piano inclinato, oggi percorso dal sentiero 165.
Il percorso unisce alla grande bellezza dei panorami selvaggi una notevole testimonianza di archeologia industriale come la zona delle Gruzze, oltre alla notevole opera rappresentata dalla Via Vandelli.
Il rifugio dei Campaniletti, posto in posizione suggestiva, può essere punto di partenza per molte interessanti escursioni sulle Apuane massesi.
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