DATA ESCURSIONE: 26/09/2010 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993027330718457/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
[ILK]Procinto.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sul monte Procinto.
La strada asfaltata finisce poco dopo una casa con annessa maestà privata, qua fermiamo l’auto.
Ben evidente è l’inizio, a destra, dei sentieri 5/6 rispettivamente per il rifugio Forte dei Marmi e per il Forato.
A pochi metri dalla partenza c’è una prima maestà con annesso tavolo per riposarsi, essa è stata restaurata dalla famiglia Giannaccini.
Il sentiero sale a sinistra nel bosco di castagni e per un breve tratto si vede lo sterrato in basso che continua la strada asfaltata che abbiamo fatto in auto e che porta verso le Scalette.
In 6’ siamo al bivio: a sinistra si stacca il sentiero 6 per la Foce di Petrosciana, a destra il sentiero 5, che imbocchiamo, per il Rifugio Forte dei Marmi e il Callare del Matanna.
Il sentiero è molto tranquillo e si sviluppa nel bosco di castagni.
A 11’ incontriamo un’altra maestà, in questa c’è un’immagine in terracotta del 1998 della Madonna del Popolo, probabilmente quella originale, in marmo, è stata asportata da vandali.
Notiamo discrete fioriture di Genziana asclepiadea lungo tutto il percorso del sentiero 5.
Lungo il sentiero ci sono tre brevi tratti attrezzati con corde metalliche per agevolare la progressione quando il terreno è scivoloso, ma non ci sono particolari problemi: danno solo sicurezza.
Inoltre sono presenti ruderi diversi, alcuni, le cosiddette “burraie”, servivano ai pastori e ai montanari per conservare gli alimenti, altri sono fornaci di calce usata per costruire le abitazioni.
A 31’ c’è un breve tratto di salita più ripida: di fronte il Procinto ed il Nona mentre a destra abbiamo il Matanna.
Proseguiamo con tratti pianeggianti seguiti da salite e a 47’ incrociamo un traliccio dell’Enel.
Finalmente a 58’ arriviamo alle Sorgenti della Grotta: qua c’è una captazione d’acqua con relativa fonte freschissima e l’incrocio con il sentiero 5 A che proviene da sinistra dalle Scalette.
Pochi metri a sinistra c’è anche l’imbocco del sentiero 121 (fonte di Moscoso-S.Rocchino) (il breve tratto da qua fino all’Alpe della Grotta è a comune tra 5 e 121).
Inoltre c’è una maestà con icona marmorea del 1727 dedicata a S.Antonio e Santa Margherita.
Dopo una breve sosta prendiamo a destra per il 5/121 in direzione del Rifugio.
Costeggiamo le pendici del Nona con un tratto agevole del sentiero.
Ad 1h 07’ arriviamo al bivio: a destra continua il sentiero 121 sul quale, a 50 metri tra gli abeti, si trova il rifugio Forte dei Marmi, invece a sinistra sale il sentiero 5 per il Callare del Matanna.
Questo tratto è il sentiero dedicato all’ingegner Aristide Bruni (che nel 1879 scalò il Procinto) e sale ripidamente per le pendici calcaree del Monte Nona: la vista che si gode è splendida sul Procinto, sul Gabberi e il Lieto e arriva al mare.
Su noi incombe la parte del Nona molto amata dagli arrampicatori.
In dieci minuti arriviamo alla cengia rocciosa attrezzata con una fune d’acciaio molto utile in caso di ghiaccio, ma anche per la presenza di un fondo spesso scivoloso per la pioggia o per l’acqua che scende dalle pareti.
Saliamo ancora ed a 1h 28’ troviamo la deviazione a sinistra per il Procinto che porta alla cintura e alla ferrata.
Il tratto iniziale è un po’ bagnato e sale per poi deviare a sinistra e continuare ancora sotto le pendici del Nona in maniera abbastanza agevole.
È presente molta vegetazione erbosa anche alta e molte Parnassia palustris, belli sono i panorami sul vicino Procinto e sul Matanna che rimane alle nostre spalle e naturalmente sull’inquietante parete del monte Nona che incombe su noi.
Salendo troviamo anche un po’ di vegetazione di alto fusto.
A 01h 46’ scorgiamo sulla parete del Nona la targa di marmo dedicata a Giulio Allegri che cadde nell’affrontare il canalino che si sviluppa poco distante e che è ben evidente.
Subito dopo aggiriamo un costone roccioso e troviamo uno spiazzo ameno e panoramico sulla sinistra e a 01h 51’ siamo alla Foce del Procinto.
Questa è un intaglio roccioso tra le pareti verticali del Procinto e del Nona, il luogo è molto panoramico sulle Panie e su Corchia.
Superiamo l’orrida spaccatura tra i due monti su un ponticello di legno.
Oltre il ponte si sviluppa la Cintura del Procinto che consiste di una larga cengia alberata a mezza costa che circonda tutto il monte, con dislivelli irrilevanti sulla quale è tracciato un sentiero ben evidente, piacevole e panoramico; senza fermate richiede meno di 20’ per tornare al punto di partenza.
La Cintura non è difficile, ma richiede un minimo di attenzione per la presenza di qualche tratto un po’ esposto.
Su questo sentiero ci sono le diramazioni per accedere alle vie di arrampicata e qua e là qualche caverna scavata nelle pareti del monte per l’erosione delle acque.
Noi la seguiamo in senso orario verso sinistra e in 4’ una deviazione in alto a destra porta all’attacco della Ferrata.
Andiamo a esplorare l’attacco e in un altro paio di minuti (a 01h 57’) siamo sotto la scala metallica che costituisce l’inizio della Ferrata stessa a circa 1000 metri di quota che dovrebbe essere il punto più alto dell’escursione.
sostiamo qualche minuto e poi torniamo indietro e a 02h 05’ siamo nuovamente sul sentiero della cintura che continuiamo in senso orario.
Ancora qualche minuto e a 02h 12’ di fronte a noi appare, tra gli alberi, la Cresta dei Bimbi e dietro essa La Bimba (989 m) e il Piccolo Procinto (1038 m) il sentiero devia verso nord-est e, con tracce, è possibile scendere alla Foce dei Bimbi con percorso molto difficoltoso con tratti di secondo grado. Continuando il sentiero della Cintura troviamo comunque alcuni spiazzi panoramici che ci permettono di ammirare lo spettacolo tanto più che oggi alcune cordate di alpinisti stanno salendo questi interessanti picchi rocciosi.
Continuiamo poi trovando di fronte le asperità del monte Nona e dietro in lontananza il monte Croce.
A 02h 30’ siamo nuovamente al ponte di legno concludendo l’anello attorno al monte.
Adesso seguiamo il percorso fatto all’andata, a 02h 49’ siamo nuovamente sul sentiero 5 e a 03h 06’ siamo presso la deviazione per il Rifugio Forte del Marmi.
A 04h precise siamo alla fine.
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina, si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si oltrepassa Ponte Stazzemese, Mulina e Culierchia, si lascia a destra la deviazione per Pomezzana e Farnocchia e, poco dopo, su un ampio tornante prima di arrivare a Stazzema, si imbocca la deviazione a destra contrassegnata con una rustica ma utile indicazione "Rifugio Forte dei Marmi" (Basta fare attenzione).
Il tratto sul sentiero 5 è facile, maggiori difficoltà le presenta il tratto iniziale del sentiero Bruni che percorre una cengia del Nona in genere scivolosa per la discesa di acqua dalle pareti del Monte, comunque il tratto è ben attrezzato con corde metalliche, ma è sconsigliato in presenza di ghiaccio.
Più agevole il tratto successivo per la Foce del Procinto.
Anche il sentiero per la cintura è agevole anche se va percorso con un minimo di attenzione per la presenza di qualche tratto esposto.
Quest’ultimo sentiero è molto panoramico sia sulle Panie che sulle cime secondarie del gruppo del Procinto e permette di girare a mezza costa attorno al monte apprezzandone la singolare bellezza.
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