DATA ESCURSIONE: 03/04/2011 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993021824052341/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
La strada asfaltata ci porta a un parcheggio non molto distante dalla chiesa principale di Pomezzana, dedicata a S. Sisto, col suo grande campanile.
Il luogo è panoramico su Farnocchia, Stazzema e il Monte Lieto e il Gabberi.
Il sentiero 106, ben segnato, inizia da questa piazzetta: saliamo pochi scalini lasciandoci alle spalle la chiesa e siamo nel paese.
Percorriamo alcune strade salendo prima lievemente poi più decisamente.
A 10’ inizia una mulattiera lastricata con ardesia che corre parallela all’abitato di Pomezzana, il quale si allunga sul crinale ben esposto al sole.
A 17’ siamo su una strada e il sentiero si dirige a sinistra.
C’è una casa e il sentiero continua in lieve discesa (evitare la salita verso destra), tra gli alberi si scorgono, verso sinistra, Stazzema e di fronte il gruppo del Procinto.
Il sentiero poi prende a salire e a 30’ siamo presso una zona di cave di ardesia, di tentativi di cave e di ripari sotto roccia.
A 37’ incontriamo una casa in muratura e subito dopo l’edificio principale delle cave, ormai semi distrutto. Dietro esso ci sono gli ingressi della miniera parzialmente coperti da edere che formano una cortina discendente, diamo un’occhiata e poi proseguiamo il cammino.
A 50’ siamo a un luogo molto panoramico, anche se ci sono rami di alberi a ostacolare la visibilità, su Procinto, Nona, Matanna e la zona delle Panie.
Continuiamo con saliscendi mantenendo sulla sinistra Procinto e Nona mentre il Matanna rimane di fronte. A 01h a destra c’è un’altra miniera presso la quale c’è un immenso blocco di ardesia coperto in parte da edere.
Subito dopo superiamo un canalino e poi riprendiamo a salire.
A 01h 08’ troviamo dei ruderi, forse di un’antica maestà e a 01h 16’ superiamo un altro ruscello che scende dai monti scavando un ripido canale.
Subito dopo un’altra antica costruzione che sembra una calchera (struttura per produrre calce).
Il sentiero prende a salire e per qualche minuto la salita si fa più ripida per strette voltoline per poi addolcirsi e a 01h 41’ siamo presso il Rifugio Forte dei Marmi.
Dopo una breve sosta a 01h 50’ prendiamo verso destra per il sentiero 5, superiamo la deviazione a destra per il 121 per la Foce di Grattaculo e dopo pochi metri saliamo sulla destra per il Callare del Matanna (sentiero Bruni).
Adesso saliamo ripidamente per le pendici calcaree del monte Nona fino ad arrivare a 02h 01’ alla cengia rocciosa, attrezzata con una fune d’acciaio utile in caso di ghiaccio.
La vista è splendida: da una parte la strapiombante parete del Nona e dall’altra la costa con le isole dell’arcipelago.
Saliamo e a 02h 06’ troviamo a destra la deviazione per la Cintura del Procinto, che tralasciamo. Proseguiamo per il sentiero che continua a costeggiare il monte Nona fino ad un traliccio dell’Enel (02h 28’) da cui si ha una buona vista su Procinto e Matanna e poco dopo (02h 36’) siamo ad un intaglio con una sorta di ara pagana.
In realtà questo traforo (del Pizzo di San Pietro) è artificiale e fu fatto alla fine dell’ottocento per allestire una via attrezzata per il monte Nona che fu poi smantellata.
Noi saliamo ancora pochi minuti ed a 2h 50’ siamo al Callare del Matanna, segnalato da un altro traliccio dell’Enel e da un grande crocifisso di recente restaurato.
A sinistra sale il sentiero per il monte Nona mentre a destra quello per il Matanna.
In basso scende il sentiero 109 per l’albergo rifugio Alto Matanna (1037m) da cui è possibile proseguire con il sentiero 3 per la Foce delle Porchette.
Ci fermiamo fino a 03h 04’ a godere lo splendido panorama su Procinto, Panie, costa fino al Golfo della Spezia e sul monte Piglione, dietro al quale si intravedono i monti del pisano.
Poi prendiamo a destra per un sentiero non numerato che all’inizio presenta un cancelletto in ferro ed è delimitato a sinistra da una recinzione metallica.
Dopo poco, a 03h 12’, verso destra sale la traccia segnata in blu per la vetta del monte Matanna, noi proseguiamo tenendocii a mezza costa, mantenendo sulla sinistra la zona del Rifugio Alto Matanna da cui parte il sentiero 3, inizialmente una via sterrata, verso il quale dobbiamo dirigerci.
In zona pascolano liberamente mucche e cavalli.
A 03h 31’ siamo presso i due laghetti gemelli detti il Bozzone usati per abbeverare il bestiame, da essi in 2’ siamo sullo sterrato che costituisce il sentiero 3, che proseguiamo a destra in direzione della foce del Pallone.
Lo seguiamo il lieve salita fino ad arrivare alla maestà che si trova sotto la foce stessa a 03h 45’.
La maestà ha una bella icona marmorea della Madonna con il Cristo Morto.
Saliamo e siamo alla Foce del Pallone a 03h 46’: la zona è molto panoramica in particolare sul gruppo delle Panie oltre a Prana e Piglione e zone circostanti.
Adesso prendiamo il sentiero 3 diretto a Trescolli.
Esso descrive un semicerchio a mezza costa che segue il versante sud-est del Matanna, ed è inizialmente molto tranquillo poi a 04h 05’ affrontiamo un breve tratto di discesa più ripida su rocce.
Dopo circa un quarto d’ora iniziano i primi alberi lungo il sentiero e a 04h 25’ siamo in località Tricucci con un abbeveratoio e una bella fonte.
Qua sostiamo fino a 04h 41’ poi continuiamo e subito dopo ci sono i ruderi della antica località Toggiano.
Il bosco si fa più fitto e cambiamo versante.
A 04h 55’ sulla sinistra c’è un piccolo spiazzo panoramico che arriva alla costa.
A 05h 03’ siamo alla Foce di Grattaculo: il sentiero 121 si dirige a destra per il Rifugio Forte dei Marmi mentre il 3/121 continua per S. Rocchino.
Ancora qualche minuto e usciamo dal bosco, il sentiero continua tra vegetazione bassa e a 05h 15’ siamo presso l’agriturismo “Il Paesaggio”, che rimane sulla sinistra, immerso tra poggi coltivati con bella vista sulla costa e sul Prana.
Continuiamo per ampio sterrato e a 05h 21’ siamo a S. Rocchino dove è presente una chiesina dedicata a S.Rocco, esso è un importante nodo di sentieri.
A sinistra si dirige il sentiero 3 per Farnocchia che in pochi minuti incrocia il 106 per Trescolli e il 107 per il Gabberi.
Noi seguiamo a destra l’ampio stradello sterrato che porta a Pomezzana.
Purtroppo non ci sono indicazioni, ma l’itinerario è chiaramente evidente.
A 05h 27’ a destra c’è una grande abitazione con recinzione e a 05h 31’ troviamo una grande maestà con icona marmorea del 1706, con quella che sembra un’Ascensione della Madonna.
La strada continua con ampi tornanti in discesa segnalati da grandi pali verdi della corrente e sono presenti molte piante di agrifoglio.
A 05h 43’ siamo a un curvone a U, presso il quale c’è un vecchio ponte in pietra ormai inutilizzato, e a 05h 47’ siamo a una fonte con lavatoio da cui si accede alla strada asfaltata, qua ci sono le indicazioni per i sentieri e la strada appena fatta viene considerata come raccordo per gli stessi.
Noi tralasciamo il ramo della strada che sale e continuiamo per la strada in discesa e a 05h 55’, alla successiva curva a U, prendiamo diritto passando per le case di Mezzano, che lasciamo a destra, seguendo per uno stradello, a sinistra, all’inizio del quale sono alcuni lampioni.
A 06h passiamo presso alcune case e poi il sentiero si restringe e diventa panoramico poi scendiamo e siamo nuovamente sulla strada asfaltata, a 06h 08’, che seguiamo salendo verso destra, superiamo dopo 5’ un capannone industriale, tralasciamo una traccia che sale probabilmente a recuperare il sentiero fatto all’andata ed entriamo nel paese.
A 06h 10’ siamo alla chiesetta degli Angeli del 1703, continuiamo per il borgo e dopo pochi minuti chiudiamo l’anello.
Poi scendiamo al parcheggio dove arriviamo a 06h 30’.
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina (3,8 km), si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si oltrepassa Ponte Stazzemese, Mulina (8 km) e Culierchia, e si prende la ben evidente deviazione a destra per Pomezzana e Farnocchia (8,5 km). Poi si curva a sinistra seguendo le indicazioni per Pomezzana (10 km) e si prosegue fino al paese (12,8 km).
Percorso interessante per la varietà dei paesaggi e delle testimonianze dell’attività umana, dalle miniere di ardesia, alla calchera, al sentiero Bruni.
Molto interessanti i panorami dal Procinto, alle Panie, al Matanna e al Piglione.
Volendo è possibile completare il percorso salendo alla vetta del Matanna aggiungendo circa un’ora oppure scendere al Rifugio Alto Matanna.
Il percorso non è difficoltoso, richiede il giusto allenamento e maggior attenzione quando il terreno è bagnato in brevi tratti del sentiero 106.
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