(LU-Seravezza) COLLE DEL CIPOLLAIO–PASSO DEI FORDAZZANI(1060m)–PASSO DI CROCE (1160m)–DEVIAZIONE PER CAMPANICE (1281m)–CAMPANICE(1053m)–PASSO DEI FORDAZZANI(1060m)–COLLE DEL CIPOLLAIO (in parte ANELLO)
Loc. di partenza: Colle del Cipollaio (990 mt)
Loc. di arrivo: Colle del Cipollaio (990 mt)
Dislivello mt.: 381
Tempo totale: 5 h
Difficoltà: E
Punti d'appoggio: nessuno
Rifornimento acqua: nessuno
Tratti di ferrata: No
Sequenza sentieri: 141, 11, 129, 10, 141
DATA ESCURSIONE: 27/11/2011 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1991301227557734/?type=3&theater[FXLK][TYLK]

Arriviamo all’imbocco meridionale della galleria del Cipollaio, a circa 800 metri, dove poco prima, sulla sinistra, si stacca una strada asfaltata a servizio delle cave, che seguiamo per circa 1,5 km, fino a una sbarra che impedisce di proseguire.
Questo è il Colle del Cipollaio, dove è possibile parcheggiare. ed è presente una palina segnaletica con tutti i sentieri della zona.
La strada asfaltata continua dopo la sbarra e permette di raggiungere il sentiero 31 per la Cava delle Cervaiole e Arni.
Noi invece prendiamo dalla parte opposta, seguendo uno sterrato in leggera salita, che costituisce il sentiero 141.
Superiamo una catena che impedisce il passaggio di auto, infatti lo stradello continua verso un gruppo di case che incontreremo poco più avanti.
In 2’ il sentiero sale a destra, lasciando lo sterrato che rimane più in basso.
Il sentiero è ben evidente e, tra la rada vegetazione, scorgiamo Freddone e Sumbra a sinistra, e a destra il Cavallino di Azzano.
Lungo il percorso ci sono alcune grotte scavate nella roccia, probabilmente ricordo della seconda guerra mondiale, infatti a lungo il fronte si fermò in queste zone.
A 10’ un piccolo spiazzo aperto permette di ammirare il panorama.
In basso scorgiamo alcune case restaurate, dopo le quali bisogna salire a destra per evitare di andare presso un’altra abitazione che rimane a sinistra.
Subito sopra c’è un altro buon punto panoramico, poi il sentiero prosegue verso sinistra in un boschetto con diverse betulle.
A 24’ cambiamo versante e ci troviamo verso sud, in leggera discesa: davanti abbiamo il Passo Croce e il Monte Corchia.
Ci spostiamo nuovamente nel versante nord, in un boschetto di cerri, e a 49’ siamo al Passo dei Fordazzani.
A destra scende il sentiero 10 per Terrinca, noi proseguiamo verso sinistra e, subito dopo, troviamo il bivio tra il 10, verso sinistra, per Ponte dei Merletti, che faremo al ritorno, e il 141, a destra, per Passo Croce che continuiamo a seguire.
La salita che percorriamo ora è ripida e molto panoramica: dal Monte Sella, al Fiocca, al Sumbra, al Corchia e, in primo piano, dal Picco di Falcovaia, all’Altissimo, al Monte dei Ronchi e al Freddone.
A 01h 01’ siamo sulla strada, dove prendiamo a sinistra e, in pochi metri, siamo alla marginetta del Passo di Croce.
(Nella parte finale il sentiero 141 può essere preso direttamente a destra verso la strada, oppure a sinistra e arriva ancora alla strada, qualche metro più avanti, dove sono le indicazioni canoniche dei sentieri).
Continuiamo superando il monumento marmoreo ai due ideatori della strada che stiamo percorrendo e, a 01h 06’, arriviamo a un bivio: a destra sale la via marmifera per le cave dei Tavolini e il monte Corchia, noi proseguiamo verso sinistra in direzione di Fociomboli.
Il percorso corrisponde a una strada inizialmente asfaltata, ed è il sentiero 11.
Il panorama sulle Apuane è veramente splendido: Pizzo di Falcovaia, Altissimo, Fiocca, Macina, Sella, Sumbra.
Sullo sfondo ci sono: Sagro, Grondilice e Tambura.
Davanti a noi c’è il monte Freddone e a destra l’imponente mole del Corchia, che costeggeremo fino al sentiero per Campanice.
Più avanti il sentiero diventa sterrato, in ottimo stato e, a 01h 29’, siamo al bivio per Campanice (sentiero 129), presso una curva decisa della strada.
Subito sotto, presso un traliccio dell’elettricità, c’è una maestà senza icone marmoree, sistemata abbastanza recentemente.
Adesso scendiamo nel bosco di faggi, con tratti abbastanza ripidi, seguendo una ben evidente mulattiera che, in alcuni punti, è piuttosto degradata, i segni del sentiero sono comunque chiari.
A 01h 50’ la discesa comincia a farsi meno ripida e, più avanti, troviamo muri a secco di confine e di contenimento, mentre tra gli alberi iniziano a comparire numerosi abeti.
A 01h 59’, sulla sinistra, troviamo una casa in buon stato di conservazione di fronte alla quale abbiamo la parete del monte Freddone.
In 5’ siamo ai ruderi delle case di Campanice (una sorta di villette a schiera), poi il sentiero è fiancheggiato da bosso e, a 02h 07’, siamo alla chiesetta di Campanice.
Essa è posta in zona molto panoramica sotto il monte Freddone e i Torrioni del Corchia, in una posizione incantevole e baciata dal sole.
Questa località era anticamente alpeggio della comunità di Terrinca.
Sostiamo una decina di minuti poi, a 02h 19’, scendiamo per il sentiero lastricato posto di fronte alla chiesa, fiancheggiato a sinistra dalla solita siepe di bosso, quindi incontriamo un rudere che aggiriamo e poi il sentiero continua ripido nel bosco.
Incontriamo altri ruderi e a 02h 30’ prendiamo decisamente a sinistra, lasciando un gruppo di ruderi in alto a destra.
Più avanti incontriamo un rudere isolato presso il quale, a 02h 42’, abbiamo, sulla destra, un canale secco tributario del canale della Macchia che è invece ricco di acque.
Lo seguiamo per un paio di minuti, fino a trovare un segno, poco evidente, che indica il sentiero 10, il quale attraversa il canale di fronte (canale della Macchia) per immettersi nella ben evidente mulattiera, in salita, che costituisce il sentiero 10.
Questa zona è il punto più basso del percorso, a circa 900 metri.
(Volendo è possibile proseguire sul 129 fino al ponte di tronchi, posto 5’ più avanti, e salire a sinistra a recuperare la mulattiera ben evidente).
Il sentiero sale come ampia mulattiera parallela al canale.
A 02h 56’ cambiamo versante, il sentiero continua molto ameno nella faggeta, a destra in basso si scorge il Canale del Piastrone oggi ricco di acque.
A 03h 15’ un piccolo guado ci permette di traversare il canale e continuare paralleli allo stesso, in direzione opposta a quella seguita finora.
Poi il sentiero prende a salire seguendo la diramazione destra del canale a cui rimane abbastanza vicino.
A 03h 29’ guadiamo questo canale, anche se mancano le necessarie indicazioni del sentiero, essendo chiara la direzione.
Continuiamo sull’altro versante, per tratto di sentiero via via più degradato e umido con rari segni rossi, ma comunque sempre molto evidente.
A pochi minuti dal guado, sul lato sinistro, ci sono diversi ruderi.
Saliamo per un tratto piuttosto ripido, avendo di fronte la mole del Corchia e, a 03h 53’, siamo al Passo dei Fordazzani, dove chiudiamo l’anello.
Qua ci fermiamo a rifocillarci per 25’.
Riprendiamo il cammino a 04h 18’, per il percorso fatto in mattinata e, a 04h 56’, siamo al colle del Cipollaio.
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana (strada del Cipollaio), si lascia sulla destra il bivio per Ponte Stazzemese, e si arriva poco dopo alla deviazione per Retignano (9 km) e poi a quella per Levigliani (12 km).
Si supera il bivio per Terrinca, poi si continua fino all’inizio della Galleria del Cipollaio (20km) e si prende la deviazione in salita verso sinistra fino alla sbarra delle cave (21,5km).
É possibile arrivare alla Galleria del Cipollaio anche da Massa passando per Arni, prendendo la deviazione verso destra usciti dalla galleria stessa, e arrivare alla sbarra (29km).
Oppure da Castelnuovo Garfagnana in circa 21 km.
Il percorso è semplice e molto appagante per i panorami che offre e per i boschi che attraversa, ed inoltre consente diverse alternative per compiere escursioni più ampie, nella buona stagione.
Di rilievo il panorama incantevole di Passo di Croce, che permette di ammirare le Apuane nord e centrali, e il tratto di sentiero 11 parallelo alla parete del Corchia.
Molto interessante il borgo abbandonato di Campanice, in posizione incantevole alle falde del Freddone, e poi la faggeta che viene attraversata dal sentiero 10 che, con i colori dell’autunno, diventa magica.
Da tenere presente che il percorso prevede numerosi saliscendi anche se non è impegnativo.

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