DATA ESCURSIONE: 01/05/2012 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1992968734057650/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
Superato il borgo di Forno, e trascurata la deviazione a sinistra per la zona del Vergheto, la strada prosegue costeggiando il Canal Secco, tra edifici che testimoniano un’intensa attività estrattiva ormai passata.
Alla fine della strada asfaltata ci fermiamo presso uno spiazzo protetto da un muro di cemento con indicazioni dei sentieri 36, 167 e 168.
Superiamo la sbarra posta di recente a chiudere la zona delle cave e in pochi minuti ci troviamo alla biforcazione che dà alla zona il nome di Biforco.
A destra sale il canal Cerignano con a fianco la marmifera, che percorreremo al ritorno, che costituisce, in parte, il sentiero 36 per le Vettoline e il Passo della Focolaccia, invece a sinistra c’è il Canal Fondone.
I due canali si fondono nel canal Secco tributario del Frigido, in realtà infatti i canali sono sassosi e secchi.
Prendiamo a sinistra la marmifera, subito molto ripida, dalla quale più in alto originano i sentieri 167 e 168.
La zona è ampiamente sfruttata per l’estrazione del marmo con numerose cave attive e in rapida espansione che stanno velocemente mutando la conformazione della zona.
A 18’ ci troviamo presso la cosiddetta Cava Romana posta a circa 500 metri.
La vecchia Cava Romana è abbandonata, ma fino a qualche anno fa era possibile entrare, mediante un cunicolo nel marmo, e visitare la cava che si presenta come un’enorme voragine, visibile salendo un poco il sentiero.
Oggi il cunicolo è stato ostruito, forse per impedire che incauti escursionisti si avventurino per la cava stessa.
Il nome è rimasto alla nuova cava che sta coltivando intensamente la zona a monte della vecchia cava che comunque non ha nulla a che fare con i romani, infatti l’attività estrattiva a Forno è iniziata nel 1800.
Sulla destra c’è l’ingresso della nuova cava mentre a sinistra inizia il sentiero 168 del Canal Fondone per la Foce Rasori.
Noi continuiamo di fronte, dove è ben indicato il sentiero 167 che, nella parte iniziale, coincide per lo più con la vecchia via di lizza degli Alberghi, ed è subito molto ripido.
È possibile seguire la via di lizza oppure lasciarla a tratti per evitare la parti più ripide.
Noi decidiamo di seguire i segni per cui, poco dopo la decisa curva a destra, prendiamo a 38’ la deviazione sempre a destra, indicata dai segni e da un ometto.
Il sentiero si mantiene parallelo alla via di lizza e un po’ più in alto, poi a 47’ incrociamo di nuovo la via di lizza e ci portiamo a sinistra per pochi minuti.
Infatti poi attraversiamo di nuovo la lizza e continuiamo sulla destra, di fronte iniziamo a scorgere il monte Contrario.
A 56’ siamo ancora sulla via di lizza che adesso seguiremo fino agli Alberghi.
Il fondo è sconnesso e parti della via sono franate, con un ultimo semicerchio molto ripido arriviamo a 01h 14’ a un intaglio posto a 794 metri.
Sulla destra c’è un modesto cocuzzolo detto localmente Il (sic) Zucco (811 metri).
Adesso il panorama si apre molto suggestivo sull’alta valle degli Alberghi, dominata dalla parete sud-ovest del monte Contrario, salendo poi si apre alla Forbice del Grondilice, a sinistra, e al monte Cavallo a destra, mentre sotto la mole del Contrario si vede la Casa degli Alberghi.
Pochi metri dopo l’intaglio è ancora presente un bel piro in marmo con le scalanature dovute alle corde usate nella lizzatura, nascosto alla vista da un masso caduto alcuni anni fa, c’è da dire che salendo troveremo altri piri di marmo.
Il sentiero adesso si fa ameno e sale modestamente mantenendo a sinistra il canale degli Alberghi.
A 01h 26’ si stacca, a quota 830 metri, a sinistra, il sentiero dei Pradacetti per il Passo delle Pecore e cava 27 che scende nel canale per proseguire nel versante opposto.
Questo sentiero è impegnativo e non è indicato nelle cartine. Continuiamo e poco dopo lasciamo il ramo principale della via di lizza, la quale si stacca verso sinistra per le cave degli Alberghi che si trovano alla base del Contrario, a 1050 metri.
Noi proseguiamo per i resti della via di lizza proveniente da Carpano di Sopra e iniziamo a salire prima su sfasciumi e poi sull’abbondante paleo.
Superiamo un rudere e dopo essere saliti per alcuni tornanti, a 01h 43’, troviamo il bivio posto a 907 metri: a sinistra si va alla casa degli Alberghi e alla ferrata del Monte Contrario.
Noi invece proseguiamo a destra, sempre nel sentiero nel paleo, superiamo poi un canalino in cui a volte scorre l’acqua per proseguire ancora nel paleo, in salita, per facili tornantini fino a un tratto scalinato, dal quale si gode di bella vista sul monte Sagro.
Continuiamo poi per un tratto misto di erba e roccia con a destra una cava abbandonata e, in breve, arriviamo (02h 10’), dopo aver superato vecchie cariche di marmo, a Case Carpano.
Esse si trovano sulla parte iniziale della cresta sud del monte Contrario, proprio all’incrocio tra i sentieri 167 e 170.
Il 167 sale a sinistra verso Forcella di Porta e il passo della Focolaccia con percorso impegnativo mentre il 170 scende alle Vettoline e a Resceto.
La località è Càrpano di Sopra ed è estremamente panoramica sulle pendici e sulle gobbe del Monte Cavallo oltre che sulla sottostante Valle degli Alberghi e su Canal Cerignano.
Le case sono ruderi di ricoveri di pastori e forse, in un secondo momento, di cavatori che lavoravano nelle vicine cave ormai abbandonate.
Molto caratteristico è un vecchio sambuco che si trova di fronte ad una di queste abitazioni.
Una lastronata di marmo vicino alle case riporta vecchie incisioni frutto della pazienza e dell’ingegno dei pastori nelle ore di riposo: tra le incisioni un volto femminile, il volto del diavolo, un uccello, un’orma, inoltre anche dei nomi e delle date.
C’è da dire che qualcuno ha aggiunto incisioni recenti che poco c’entrano con le altre.
Ci fermiamo a riposare e poi iniziamo la discesa lungo il sentiero 170, a 02h 33’.
Questo sentiero porta alla Foce delle Vettoline e poi a Resceto. Il tratto iniziale è molto ripido e, a tratti, serve aiutarsi anche con le mani, poi segue un tratto argilloso, in basso si vedono le vecchie cave di Carpano di Sotto con l’edificio di servizio e le nuove cave più sotto.
Continuando, il sentiero si sviluppa con tornantini, poi a 02h 51’ esso taglia a mezza costa il monte e cambia versante affacciandosi sulla orrida valle formata dal Canal Cerignano che scende da Piastra Marina.
Dopo qualche metro di rapida discesa attraversiamo un breve ravaneto e poi scendiamo per una distesa di eriche molto profumate e a 03h 04’ troviamo un bivio: il sentiero 170 prosegue in discesa verso sinistra, attraversa il canal Cerignano e poi sale verso la Foce della Vettolina.
Invece verso destra scende un sentiero segnato con punti rossi diretto verso la marmifera di canal Cerignano, noi seguiamo quest’ultimo sempre tra le eriche.
Subito dopo il sentiero devia verso destra, presso alcuni ruderi, scendendo vediamo il resti di una cisterna arrugginita in alto a destra e, dopo un altro breve tratto ripido, a 03h 14’ siamo a un piazzale di cava dove si trova un vecchio escavatore.
Scendiamo a sinistra per via di cava e in 5’ siamo alla costruzione che vedevamo dall’alto, oggi usata come riparo per le capre.
Continuiamo a scendere per la via di cava che attraversa le vecchie cave di Carpano di Sotto e a 03h 34’ siamo a un ravaneto dove la marmifera termina.
Inizia adesso il tratto più delicato da fare con attenzione per evitare di smuovere massi.
In parte il percorso è ancora segnato con punti rossi che poi scompaiono e bisogna procedere a caso e sempre con la necessaria prudenza.
A 03 57’ siamo sulla marmifera presso la cava della Vettolina in galleria, che è attiva.
Scendiamo abbastanza ripidamente per tornanti mantenendo a sinistra il canal Cerignano.
A 04h 04’, da sinistra, scende un’altra marmifera proveniente dalle cave più in alto, conosciute come Bore-Puntello e che costituisce il sentiero 36.
Ancora un po’ di discesa, superiamo un’altra deviazione a destra per le cave di Biforco, e a 04h 20’ chiudiamo l’anello arrivando a Biforco e in un paio di minuti siamo all’auto.
Da Massa si segue via Bassa Tambura in direzione Forno, a 4 Km si incontra Canevara, a 6,5 Km un bivio: a sinistra la strada si dirige a Forno mentre a destra continua per Gronda e Resceto. Dopo un chilometro raggiungiamo Forno che si sviluppa lungo il torrente e la strada. Superiamo il Pizzo del Cotonificio che si trova di fronte alla ex-Filanda che oggi ospita un Centro di Accoglienza del Parco delle Apuane. Proseguiamo e lasciamo a sinistra un ramo della strada che sale al Vergheto e continuiamo per la strada che diventa adesso strada marmifera con numerose curve tra edifici abbandonati sempre con il canal Secco sulla destra. A 10 km arriviamo a Biforco presso uno spiazzo cementato.
Questo percorso è molto panoramico sulla zona degli Alberghi e sui monti circostanti nella prima parte.
Poi scende ripido verso la marmifera, con bella vista sulla zona della Mandriola, della Vettolina e sull’orrido canal Cerignano che scende da Piastra Marina.
La discesa da Case Carpano è molto ripida e da fare con attenzione, ma il tratto più delicato è la discesa per il ravaneto che deve essere fatta con la massima attenzione per evitare di smuovere qualche masso instabile.
Per evitare questa discesa è possibile allungare l’escursione seguendo il 170 diretto alla Foce della Vettolina e prendere poi la deviazione del 36 che riporta sulla marmifera descritta.
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