(LU-Stazzema) INIZIO STRADA PER PASSO CROCE (ca700m) -PASSO DEI FORDAZZANI (1060m)–COLLE DEL CIPOLLAIO (990m) INIZIO STRADA PER PASSO CROCE (ca700m) [ANELLO]
Loc. di partenza: inizio strada per Passo Croce (ca700m)
Loc. di arrivo: inizio strada per Passo Croce (ca700m)
Dislivello mt.: 390
Tempo totale: 04h 15'
Difficoltà: E
Punti d'appoggio: Terrinca
Rifornimento acqua: fonte sul sentiero 10 e lungo la strada
Tratti di ferrata: No
Sequenza sentieri: 10, 141, strada
DATA ESCURSIONE: 03/02/2013 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993015677386289/?type=3&theater[FXLK][TYLK]

La partenza dell'escursione è poco dopo aver imboccato la strada per Passo di Croce che si stacca a destra dalla provinciale del Cipollaio, provenendo da Seravezza.
L'indicazione del sentiero 10 si trova proprio presso il cartello stradale che indica lo stop a 150 metri per l'innesto nella provinciale. È semplice parcheggiare lungo la strada.
Il sentiero è una mulattiera ben evidente e ben segnata. Essa all'inizio è molto panoramica sul monte Corchia che si trova davanti a noi, invece sulla destra c'è la dorsale che dal monte Alto arriva al Passo dell'Alpino.
Il sentiero sale più o meno ripidamente e incontra diversi casolari, anche in buon stato di conservazione.
A 5' c'è una prima costruzione e siamo nel castagneto, a 08' dopo alcuni ruderi c'è una prima maestà con icona marmorea di N.S. della Guardia.
Superiamo altre costruzioni e a 17' arriviamo presso un grande traliccio dell'elettricità e nel bosco compaiono anche dei faggi.
A 27' c'è una casa gialla e il percorso si fa meno ripido, inoltre iniziano a comparire le prime betulle che aumenteranno di numero salendo. Da una radura del bosco abbiamo anche una bella visuale su Basati.
A 30' siamo presso un gruppo di case con bella vista sul Corchia, essendo la vegetazione molto ridotta. Pochi metri dopo c'è un'altra maestà della famiglia Cocci (con bella citazione dantesca in una lapide), continuiamo a salire lievemente e il bosco si fa sempre più aperto.
A 42' un'altra casa cui segue a 45' un'altra maestà, ricostruita nel 1959, con una bella maestà del 1638 fatta scolpire da Pellegrino di Clemente da Terrinca.
Saliamo e a 48' troviamo un bivio ben indicato da una palina con cartello : a destra il sentiero va a Pian di Lago e poi Levigliani, mentre il sentiero 10, che seguiamo, continua a sinistra.
Saliamo pochi metri e abbiamo di fronte una bella vista sul Picco di Falcovaia, il sentiero ora si restringe e si sviluppa a mezza costa di un crinale scistoso che scende dal Passo dei Fordazzani.
Troviamo subito, a 52', una fonte con acqua che esce da una botticella di materiale plastico che funziona da collettore idrico.
Il sentiero è aperto e la vegetazione mostra ancora i segni di un incendio di qualche tempo fa che colpì questa zona.
La visuale si apre su Falcovaia e monte Altissimo, sulla provinciale in basso e sulla valle del Giardino e il crinale del Cavallino di Azzano. Ci sono molti arbusti come eriche e ginestroni e sulle pendici che ci circondano molte betulle.
A 01h 23' scorgiamo in alto la zona del Passo dei Fordazzani e un tratto del sentiero 141 che percorreremo. Qualche albero ostruisce il sentiero e a 01h 44' siamo presso una vecchia maestà, comunque in parte recuperata, che non ha icona marmorea, sicuramente trafugata.
Adesso saliamo qualche tornantino e a 01h 47' siamo al Passo dei Fordazzani. Qua sono possibili tre itinerari, a seconda del sentiero che si segue: il 10 prosegue in discesa a sinistra a un bivio, che si trova 50 metri più avanti a destra, esso permette di andare a Ponte dei Merletti, sulla provinciale, oppure a Campanice (sentiero 129), da qua tornare indietro a Passo Croce (sentiero 11) e scendere per la strada all'imbocco del sentiero 10; questo itinerario è molto bello, ma la molta neve ci consiglia di non farlo.
La seconda possibilità è continuare a destra con il sentiero 141 che porta a Passo di Croce e di qua scendere con la strada a recuperare l'imbocco del sentiero 10.
Noi optiamo per il sentiero 141, verso sinistra, che ci porterà al Colle del Cipollaio, dal quale scenderemo per la strada asfaltata fino al punto di partenza.
Il primo tratto del sentiero segue, nel bosco di cerri, il versante interno con bei panorami su Corchia, Freddone, Sumbra, Fiocca e Sella e Macina quando la vegetazione si apre.
A 02h 05' il sentiero cambia versante e si sposta a sud ed è aperto e in leggera salita su rocce, dietro abbiamo bella vista sul Corchia e di fronte e di lato vediamo il sentiero 10 percorso in precedenza, il Cavallino, la valle del Giardino e la costa.
A 02h 15' c'è una trincea usata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, qui saliamo per portarci nuovamente nel versante nord a 02h 18', ancora nel bosco.
In questo punto abbiamo la massima elevazione raggiunta oggi che corrisponde a circa 1090 metri e iniziamo a scendere lentamente fino al Cipollaio.
A 02h 21' gli alberi si diradano permettendoci di vedere molto bene Fiocca e Sumbra.
A 02h 29' siamo presso un gruppo di case restaurate cui si arriva con uno stradello dal Colle del Cipollaio e qua c'è un altro bel punto panoramico sulla valle del Giardino e la costa.
Scendiamo incontrando alcune grotte scavate nella roccia, probabile ricordo della guerra, e a 02h 41' ci immettiamo sullo stradello, superiamo una catena e siamo al Colle del Cipollaio in un minuto.
Qua è presente una palina indicatrice dei sentieri: salendo per la strada asfaltata si raggiunge il sentiero 31 per la Cava delle Cervaiole e per Arni.
Noi scendiamo per la strada asfaltata che si immette nella provinciale del Cipollaio: il percorso è circa 1,5 chilometri per lunghi tornanti in discesa.
A 03h 10' siamo sulla strada provinciale, a circa 800 metri di quota: a sinistra c'è l'imbocco della galleria del Cipollaio. Adesso seguiamo la strada provinciale verso destra per tornare al punto di partenza: sono 3,5 chilometri che ci permettono di osservare sulla destra la valle del Giardino con le sue cave e di visitare le numerose maestà presenti lungo il percorso.
A 03h 15' abbiamo la maestà Santini e poco più avanti, sulla sinistra, un edificio della provincia per la manutenzione delle strade.
Dalla strada man mano il panorama si apre sulle cave del Giardino.
A 03h 37' abbiamo sulla destra ruderi di una marginetta e poco più avanti un'altra costruzione della provincia (località Grotta Nera).
A 03h 45' una marginetta della famiglia Silvestri-Cocci con icona della Madonna del Carmelo. A 03h 52' sulla sinistra troviamo una sorgente di acqua buonissima.
A 03h 53' un'altra maestà con lapide che ricorda un rastrellamento dei tedeschi e con icona della Madonna del Frassino.
A 04h 03' attraversiamo una galleria di solo 75 metri. A 04h 12' alcune costruzioni, tra cui la maestà Giannelli in ricordo di un giovane cantoniere.
Ancora un paio di minuti e incontriamo la strada per il Passo di Croce che seguiamo sulla sinistra.
A 04h 18' chiudiamo l'anello tornando all'imbocco del sentiero 10.
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana (strada del Cipollaio), si lascia sulla destra il bivio per Ponte Stazzemese, si superano le deviazioni per Retignano e per Levigliani sulla destra e per Terrinca sulla sinistra (13,5 km da Seravezza). Dopo un km sulla destra si stacca un’ampia strada per il passo che porta al passo di Croce, la si percorre per meno di 200 metri e si trova l'imbocco del sentiero.
Il sentiero 10 è interessante per le opportunità che offre, la più interessante è l'escursione su Campanice (già descritta in altra escursione con partenza dal Cipollaio).
Il percorso da noi descritto è un anello con un lungo tratto di strada asfaltata che sicuramente potrebbe essere considerata noiosa, ma è forse l'unico modo per osservare con attenzione la sottostante valle del Giardino, il sentiero di Basati, il sentiero per il Masso di Terrinca (in parte) e le numerose marginette che la pietà popolare ha eretto lungo la strada.
Notevoli sono i panorami lungo il sentiero 141 su Corchia, Freddone, Sumbra, Fiocca, Macina e Sella, inoltre su Falcovaia e Cavallino di Azzano.
I boschi variano da castagno a faggio a cerro e a betulla.
Interessanti sono pure le marginette lungo il sentiero 10.
Le difficoltà aumentano con neve e ghiaccio per cui è necessaria l'adeguata attrezzatura anche se le quote sono modeste.

ATTENZIONE!!!

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