DATA ESCURSIONE: 14/07/2013 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993027357385121/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
[ILK]ColDiFavilla.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento su Col di Favilla.
Il sentiero 138 inizia sulla strada Arni-Castelnuovo, circa 2,5 km dopo Isola Santa, in direzione Castelnuovo, presso uno spiazzo con fermata dell’autobus e cartelli del Cai.
Scendiamo costeggiando la Tùrrite Secca, che teniamo a sinistra, e la strada, che rimane alta a destra, in questo modo perdiamo circa 17 metri di quota (441m punto più basso dell'escursione).
Il sentiero all’inizio è un largo stradello, con bella vista sul Pizzo delle Saette e, ben presto, inizia a salire.
A 7’ siamo a un ponte, che attraversiamo, la strada si fa asfaltata e sale più ripida e con qualche tornante ci porta al modesto abitato di Pizzorno, a 16’, esso è costituito da poche case ed era confine tra lo stato estense e il granducato di Toscana.
Lo attraversiamo e ci troviamo nel sentiero vero e proprio, che risale la valle del Fosso Rimondina che scorre più in basso a destra.
Il sentiero è ameno nel bosco ed è ben segnato e risale, costeggiandole, le pendici occidentali del monte Rovaio, qualche tratto è in falsopiano.
A 25' abbiamo una bella vista sul Pizzo delle Saette.
A 32’ attraversiamo un fosso che scende dal monte e il sentiero curva decisamente a U.
Pochi minuti dopo inizia una ripida salita nel castagneto, per tornantini che salgono un costone.
È necessario seguire attentamente i segni, poiché esistono tracce che tendono a confonderci, comunque il sentiero è ben segnato.
La salita ripida termina presso alcune siepi di bosso che ci annunciano dei ruderi (quota 656 nella carta IGM), dove arriviamo a 47'.
Adesso il sentiero si fa più dolce, con tratti in discesa e altri di falsopiano e poi saliscendi.
In basso, sulla destra, scorre il Fosso del Burrone, in autunno e inverno in questo tratto, sul sentiero, ci sono molte foglie per cui è necessaria un po’ d’attenzione supplementare.
A 01h 02' passiamo per un tratto degradato per la caduta di alberi dove dobbiamo salire e poi scendere. Poi il bosco si fa più luminoso e 01h 06' costeggiamo un ravaneto a sinistra, mentre a destra c'è il letto asciutto del Fosso del Burrone.
Saliamo, e presso un ometto, a 01h 08', dobbiamo attraversare una prima volta il fosso, seguendo un altro ometto, poi i segni si fanno nuovamente evidenti.
Poco dopo lo attraversiamo nuovamente e continuiamo a salire, mantenendolo a destra, sempre nel bosco fitto.
Lungo tutto il sentiero ammiriamo molti esemplari di Cephalanthera rubra, una bella orchidea.
A 01h 24' saliamo decisamente a sinistra, allontanandoci dal canale e avvicinandoci al monte Rovaio, il fondo del sentiero è a sfasciumi, ma ben percorribile e il bosco è formato da giovani faggi, tra i quali intravediamo il paesaggio circostante.
Comunque a 01h 37' il panorama si apre su Fiocca, Sumbra, Freddone, Corchia e Pizzo delle Saette e si comincia a vedere anche il profilo dell'Uomo Morto.
Poi rientriamo nel bosco fitto, a 01h 43', e saliamo abbastanza ripidamente fino ad arrivare, a 01h 51', presso una fonte di acqua freschissima, con abbeveratoio.
Il sentiero prosegue prima della fonte, ben indicato, si avvicina a un rudere che poi lascia a sinistra.
In alternativa è possibile proseguire a destra della fonte fino a una casetta con bella vista sull'Uomo Morto, poi il tracciato recupera quello del sentiero.
Un ultimo tratto in salita porta (02h 02') a un gruppo di case, alcune restaurate, questo è Colle a Panestra, dove arriva il sentiero 133 da Mulino al Riccio per Alpe di Sant'Antonio.
Il piccolo borgo è dominato da uno spigolo roccioso (Nome del Gesù 1145m) che costituisce l’estremità sud-est della cresta del Rovaio. Adesso proseguiamo sulla destra (rispetto al punto di arrivo), in direzione del Piglionico.
Saliamo passando presso alcuni ruderi e dopo pochi minuti la visuale si apre sull'Uomo Morto, altipiano della Vetricia, Pania della Croce e Pizzo delle Saette e poi sul Freddone, Fiocca e Sumbra.
Per un tratto il sentiero è erboso e panoramico, poi sale nel bosco e si apre nuovamente prima della salita finale, che a 02h 28' ci porta al piazzale della Foce del Piglionico.
Qua arriva la strada delle Rocchette ed è presente una cappella votiva, che ricorda il sacrificio di un gruppo di partigiani (Gruppo Valanga) che combatterono i tedeschi sul Monte Rovaio nel 1944.
Adesso seguiamo il sentiero 7 che è inizialmente un ampio stradello sterrato, aperto sul panorama circostante.
Dopo pochi metri vediamo sulla sinistra una casetta che è la sede del Soccorso Alpino.
Poi il sentiero si restringe e a 02h 32' entra nel bosco, in lieve discesa, seguono schiarite e saliscendi e a 02h 37' siamo a un bivio: a destra si stacca il sentiero 127 che più avanti si innesterà nel sentiero 9 per la Foce di Mosceta (nella seconda parte dell'escursione ne percorreremo un tratto).
Oggi 14 luglio è in corso la Skyrace delle Alpi Apuane e salendo (fino alla Focetta del Puntone) incontreremo molti dei valorosi atleti che stanno cimentandosi con questa massacrante competizione, per cui le numerose soste per farli passare in sicurezza ci fanno ritardare di almeno mezz'ora sui tempi abituali di percorrenza del sentiero.
Ancora qualche saliscendi nel boschetto giovane e poi a 02h 43' inizia la salita ripida nella faggeta, con tratti a tornanti, ampie radure e qualche tratto più ameno.
Ogni tanto qualche cartello che illustra la flora, la fauna e la struttura geologica della zona che stiamo percorrendo.
A 02h 51' siamo nei pressi di un rudere in una radura da cui riprendiamo a salire.
A 03h 17' percorriamo un tratto in falsopiano, che poi sale leggermente, fino a un punto panoramico sul monte Rovaio (03h 21').
Da qua ancora salita fino al Rifugio, a 03h 48' siamo fuori del bosco e facciamo una breve sosta.
Adesso il sentiero sale aperto e panoramico sulla Pania Secca, sulla sinistra, e sull'Uomo Morto, mentre sulla destra si intravede il Rifugio.
A 04h 10' un cartello indica, verso sinistra, il sentiero per la Pania Secca mentre a destra si prosegue per il Rifugio.
Più avanti c'è una timida fonte che lascia sgocciolare pochissima acqua e a 04h 15' siamo al Rifugio Rossi.
Esso è posto sotto il Naso dell’Uomo Morto, in felice posizione panoramica: la vista, completamente aperta, spazia sulle Apuane Nord, dal Sagro al Pisanino, sul monte Fiocca e Sumbra, in primo piano, e sull’Appennino.
Qua sostiamo una mezz'ora e a 04 45' riprendiamo a camminare, in lieve salita, molto panoramica sulla Pania delle Croce, sul Pizzo delle Saette e sull'altopiano della Vetricia, avanzando cominciamo ad ammirare anche la Borra di Canala che andremo a percorrere in discesa. In questo tratto raggiungiamo il punto più alto dell'escursione, a circa 1618 metri.
Ammiriamo belle fioriture, tra cui Acinos alpinus e Daphne oleoides. Poi una breve discesa su roccette ci porta, a 04h 52', alla Focetta del Puntone.
Questo è un ameno valico posto al centro del massiccio delle Panie: qua arriva il sentiero 126 da Mosceta che percorre il Vallone dell'Inferno, passa il sentiero 7 diretto a Foce di Valli e Cardoso e arriva il sentiero 139 della Borra di Canala, che andiamo a percorrere.
La Borra è un orrido canale che ha sulla destra l'altipiano carsico della Vetricia e sulla sinistra le propaggini orientali del Pizzo delle Saette, il sentiero ben segnato, a volte anche con ometti, si sviluppa su sfasciumi e su roccia e non è difficile trovare neve anche in estate, come infatti capita anche a noi.
Il primo tratto costeggia le rupi della Pania, in leggera discesa.
A 05h 08' si stacca verso sinistra, in salita, una traccia blu (per esperti) diretta al Pizzo delle Saette.
Per noi inizia invece un tratto di ripida discesa, per sfasciumi, da fare con la necessaria cautela.
Dopo 10' minuti questo tratto finisce e scendiamo per tornantini, abbastanza tranquilli, e a 05 36' siamo su un tratto meno ripido, cui segue il tratto finale su massi.
A 06h 02' siamo alla Porta di Borra di Canala, con bella vista sul monte Rovaio e sull'Appennino.
Ora scendiamo ancora per facili sfasciumi, con a destra ben evidente il monte Sumbra e a 06h 12' entriamo nel bosco.
Scendiamo ancora ripidamente e a 06h 16' superiamo un riparo sotto roccia, con attenzione proseguiamo, essendo il fondo del sentiero pieno di foglie, e a 06h 23' ci innestiamo nel sentiero 127 che proviene dal Piglionico ed è diretto a Mosceta.
Prendiamo verso sinistra, sempre nel bosco, con tratti anche molto ameni, qualche saliscendi e il superamento di qualche canale.
A 06h 55' ci immettiamo nel sentiero 9, che qua è un'ampia mulattiera che scende a destra verso Col di Favilla (mentre in direzione opposta va a Mosceta).
Scendiamo con qualche tratto anche piuttosto ripido e a 07h 11' superiamo il Canale delle Verghe che è secco, ma più sotto scorre anche l'acqua.
Adesso saliamo ripidamente per un paio di minuti e poi più dolcemente, costeggiamo alcuni ruderi a destra e, con un caratteristico tratto di sentiero costeggiato da faggi, arriviamo a Col di Favilla, a 07h 20'. Il borgo è ormai abbandonato e riprende vita per la Festa di Sant'Anna, a cui è dedicata la chiesa.
C'è una fontana dove ci rinfreschiamo e sulla sinistra si stacca il sentiero per il Puntato e Fociomboli.
Dal piazzale della chiesa è possibile ammirare il Pizzo delle Saette e nei pressi c'è una bella vista sul Freddone, la Cava Gufonaglia e il Fiocca.
Il sentiero 9 prosegue lasciando la chiesa a destra, costeggiando qualche rudere e, in alto, il cimitero del paese.
Avevamo percorso il sentiero qualche settimana fa e lo avevamo trovato in cattivo stato, con numerosi alberi a ostruire la sede, oggi invece è in ottime condizioni, essendo stato risistemato.
Scendiamo tranquillamente e a 07h 40' arriviamo a un traliccio (quota 830 m) dove cambiamo versante.
Poco più avanti cominciamo a scorgere il lago di Isola Santa, verso il quale siamo diretti.
Segue un tratto di discesa abbastanza ripida, a tornantini, per un costone alberato, fino ai resti di una teleferica e a un ponticello di legno (08h 02'), che supera un canale che va ad alimentare il lago. Scendiamo più tranquillamente e ci avviciniamo al lago e a 08h 15' siamo alla diga, che superiamo, portandoci sulla strada dove inizia il sentiero 9.
Il luogo è panoramico sul borgo e sul Pizzo delle Saette e su Corchia e Freddone.
Adesso scendiamo per la strada con tratti panoramici sul monte Rovaio e sul Pizzo.
Dopo 10' superiamo il cartello che indica 12 km della strada provinciale da Castelnuovo Garfagnana e, poco dopo, una breve galleria aperta verso destra.
A 08h 38' c'è il cartello degli 11 km, una curva decisa verso sinistra e a 08h 45' siamo al piazzale, dove chiudiamo l'anello.
Dalla strada Arni-Castelnuovo, in direzione Castelnuovo Garfagnana: circa 2,5 km dopo il cartello di Isola Santa si arriva ad uno spiazzo sulla destra, con fermata autobus (tra il km 11 e il km 10 della provinciale). Qua c’è un cartello del sentiero, all’inizio di uno stradello che costeggia il torrente Tùrrite e c’è spazio per posteggiare.
Il percorso è lungo e il dislivello da superare è molto elevato per cui è adatto a escursionisti ben allenati. La Borra di Canala è faticosa e va fatta con attenzione, evitando, se possibile, le ore più calde della giornata.
Il lungo itinerario transita per borghi abbandonati e per Isola Santa che merita una visita.
Il Rifugio Rossi da solo merita l'escursione per la sua posizione panoramica.
Buona parte dell'itinerario si svolge in boschi, ma notevoli sono i panorami su Fiocca, Sumbra, Rovaio e Pizzo delle Saette.
La parte più suggestiva è sicuramente la discesa per la Borra di Canala : un orrido canale che sale alla Focetta del Puntone in un ambiente mozzafiato, tra l’altipiano carsico della Vetrìcia, in cui si trova l’apertura superiore della Grotta del Vento, e i contrafforti orientali del Pizzo delle Saette.
È consigliato percorrerlo nella buona stagione, quando il caldo non è asfissiante.
Neve e ghiaccio rendono sconsigliabile l'escursione che è anche piuttosto lunga.
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