(MS-Carrara) TARNONE-BERGIOLA FOSCALINA-MONTE BRUGIANA (973m)-LA ROCCHETTA-BERGIOLA FOSCALINA-TARNONE (in parte anello)
Loc. di partenza: TARNONE (380m)
Loc. di arrivo: TARNONE (380m)
Dislivello mt.: 593
Tempo totale: 6h
Difficoltà: E
Punti d'appoggio: Bergiola
Rifornimento acqua: A pochi passi dal sentiero 151
Tratti di ferrata: No
Sequenza sentieri: Sentiero dei Cavatori (non numerato) - 152 - 151 - Sentiero dei Cavatori
DATA ESCURSIONE: 24/08/2013 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993031494051374/?type=3&theater[FXLK][TYLK]

[ILK]Brugiana.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sul monte Brugiana.

Relazione a cura di Francesco Salvatori.

Dal piazzale dove abbiamo parcheggiato torniamo brevemente indietro sulla strada asfaltata e incontriamo dei segni bianco-rossi; questi ultimi proseguirebbero anche nell'altra direzione, portandoci sul Sentiero del Marmo. Noi invece dobbiamo prendere il Sentiero dei Cavatori: arrivati alla curva, notiamo un cartello recante l'indicazione “cava 177” e, sotto di esso, un secondo con scritto “sentiero Tarnone-Bergiola”. Qua saliamo, aiutandoci con le mani, alcune roccette, dopodiché ci addentriamo tra gli alberi iniziando a salire. Dopo 10' sulla nostra destra vediamo una cava, mentre a sinistra il panorama si apre su Grondilice, Contrario e Cavallo. Saliamo un breve ravaneto e in 2' vediamo, sempre sulla destra, una cava ormai abbandonata. Il sentiero procede sulla sinistra e si addentra nel bosco, incontrando ai 16' una vecchia costruzione di pietra e dopo altri 4' una cisterna squadrata a dire il vero piuttosto a secco. Al centro del sentiero è ben evidente un solco probabilmente causato dalle alluvioni dello scorso autunno: è preferibile camminare lateralmente.
In breve le pendenze si attenuano: si prosegue ora pressapoco in piano. Una serie di ragnatele testimonia che il sentiero è attualmente poco frequentato (ben diversa la situazione in autunno, quando si popola di cercatori di funghi); e questa impressione viene confermata da svariati alberi caduti e non ancora rimossi.
Passati 40' da quando siamo partiti, incontriamo un primo avvertimento di come le frane abbiano colpito questa zona: attraversando un canalone, occorre passare sotto a un grande tronco, in mezzo a sassi. Sarà solo il primo segnale: dopo altri 10' notiamo una seconda frana che ha avuto conseguenze ben maggiori. Il sentiero originale è completamente scomparso per un breve tratto, e l'unico modo per passare è avvalersi di alcuni tronchi caduti. Superato con cautela questo passaggio, incontriamo in sequenza delle scalette e successivamente una vecchia casetta in pietra ormai priva di tetto. Stiamo camminando da 1h 15' e troviamo un terzo tratto franato, sempre in corrispondenza di un canalone: il passaggio è molto stretto, e occorre procedere un piede dopo l'altro.
Altri 7' e compare di fronte a noi un tavolo da pic-nic, segno che ormai siamo nei pressi di Bergiola Foscalina. Il sentiero diventa una strada sterrata. Poco dopo, superata una catena volta a impedire il passaggio alle macchine incontriamo un bivio: immediatamente alla nostra sinistra arriva il sentiero 151; davanti a noi troviamo invece una strada sterrata, che seguiremo, e leggermente più a destra una strada asfaltata che scende in paese. Superiamo un paio di case alla nostra sinistra e a 1h38' dalla partenza troviamo i segni bianco-rossi del sentiero 152, che d'ora in poi seguiremo. 5' e incontriamo una casetta in legno gialla con tetto rosso; altri 3' e le tracce si dividono in due ma alla nostra destra è ben visibile l'indicazione del sentiero.
Si inizia adesso a salire senza sosta, con qualche piccolo tornantino ma in generale mantenendosi nella direzione di massima pendenza: occorrono 25' prima che le pendenze si attenuino e altri 10' servono per uscire dal bosco. Immediatamente incontriamo un magnifico punto con vista sulla città e sul mare, dotato peraltro di una panchina su cui è possibile riposarsi o semplicemente sostare per godersi la vista (siamo in tutto a 2h 21').
Da qui si procede avvolti in un sottobosco che invade il sentiero: costeggiamo, sulla destra, un antecima superata la quale la vista si apre sulla vetta; raggiungiamo quest'ultima in 15' da quando abbiamo lasciato il punto panoramico. In vetta è presente una grande croce bianca eretta nel 1986, sulla quale è apposta una placchetta metallica recante incisa una poesia (in dialetto massese) di Sergio Pucci di Mirteto. Qui è doverosa una sosta contemplativa: di fronte a noi è ben visibile la vetta minore, con la sua stazione meteo; il panorama si apre inoltre sulle Apuane settentrionali, interamente visibili, e su quelle centrali. Più in basso è ben evidente il bacino marmifero di Colonnata; si dominano infine l'intera città di Massa e quella di Carrara.
Trascorsi 40' in sosta ripartiamo dalla vetta (siamo adesso sul sentiero 151), e incontriamo immediatamente un tratto scivoloso (l'erba è secchissima) e subito dopo una ripida discesa su roccette che richiede l'uso delle mani. In 7' siamo a una selletta, da cui si risale verso una zona boscosa (le tracce sono ora leggermente confuse, il sentiero costeggerebbe il boschetto sulla sinistra ma, anche se sbagliassimo, ci si ricongiungerebbe al percorso corretto subito dopo). In seguito si costeggia l'antevetta, e scorgiamo sulla destra la Comunità del Monte Brugiana; da qui un traverso su roccette ci porta innanzi agli edifici di una vecchia cava ormai abbandonata. Per un breve tratto si sale.
Passati 27' da quando abbiamo lasciato la vetta, scolliniamo e inizia finalmente la discesa e dopo 18', superato un tratto più ripido, il sentiero raggiunge una strada sterrata che seguiremo interamente. A 4h 28', in corrispondenza di un tornante, notiamo sulla destra delle cisterne: seguendo una traccia, troviamo dell'acqua fresca e sgorgante. Una breve sosta e torniamo sulla strada sterrata: presto i tornanti finiscono e le pendenze si attenuano, e in poco più di 20' siamo nuovamente al bivio già incontrato all'andata.
Da qui seguiamo il percorso già effettuato, prestando attenzione alle numerose deviazioni che incontriamo, probabilmente imputabili ai cercatori di funghi. In particolare, dopo 40' siamo in un punto in cui un grosso albero bifido copre il vero sentiero, sulla destra e in salita, mentre un'ingannevole traccia sembrerebbe proseguire dritto davanti a noi in leggera discesa. Ancora un po' di attenzione ai segni (decisamente meno evidenti che all'andata, specialmente nella parte finale) e in 20' siamo nuovamente sulla strada.
Sono trascorse circa 6h da quando siamo partiti, ma considerando le numerose e lunghe soste 5h dovrebbero essere più che sufficienti per completare questo itinerario.
Da Carrara si passa il Ponte di Ferro e si segue per Bedizzano, superando il paese senza entrarvi. Si prosegue per Fantiscritti sino a incontrare, sulla sinistra, un grosso piazzale ove parcheggiamo l'auto
Il cosiddetto Sentiero dei Cavatori non è numerato, ma è riportato sulle cartine più recenti, compresa quella edita dal CAI di Carrara, ed è costantemente segnato in bianco-rosso. L'intero percorso è senza dubbio classificabile come “E”; la presenza di tratti franati in seguito alle ultime alluvioni e purtroppo ancora non risistemati eleva però le difficoltà, richiedendo il superamento di passaggi che possono essere decisamente insidiosi per chi non ha esperienza. La scarsità dei segni nella parte finale dell'itinerario richiede inoltre un buon senso dell'orientamento.

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