(MS-Massa) RESCETO–CANALE DEI VERNACCHI–LOCALITA' ALL'ACQUA (980m)–RIFUGIO CONTI AI CAMPANILETTI (1434m)–EDIFICIO CAVE GRUZZE (1557m)-VIA VANDELLI-RESCETO (ANELLO)
Loc. di partenza: RESCETO (485m)
Loc. di arrivo: RESCETO (485m)
Dislivello mt.: 1075
Tempo totale: 07h
Difficoltà: EEA
Punti d'appoggio: Resceto, Rifugio Conti
Rifornimento acqua: Resceto, Località All'Acqua, Rifugio Conti
Tratti di ferrata:
Sequenza sentieri: vicoli: 165; 164; raccordo Vandelli; 35
DATA ESCURSIONE: 25/04/2014 - AGGIORNAMENTO 2021: lungo il sentiero 164 sono state poste delle corde metalliche nei tratti esposti.
Ricordiamo che il sentiero 164 è difficile e assolutamente da evitarsi col maltempo. Stessa considerazione vale per il tratto attrezzato che porta all'edificio della Cave Cruze.

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[ILK]Vandelli.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sulla Via Vandelli

Partiamo dal paese di Resceto dove è semplice parcheggiare: o alla fine della strada principale, in una piccola piazzetta, o lungo la strada.
[Il nome Rescéto deriva, forse, dal termine dialettale réscia, di origine versiliese, usato per indicare i rovi. Il borgo si trova ai piedi della Tambura e del Monte Cavallo ed è dominato dalla mole di Piastra Marina. La carrozzabile della bassa Tambura finisce nella piazzetta di questo paesino da cui continua diventando la famosa Via Vandelli. Il borgo si sviluppò proprio dopo la costruzione della Vandelli e non presenta particolarità oltre la posizione che è molto panoramica. È un paese di cavatori e di pastori, le case sono costruite con ardesia e brecciame di marmo. La chiesa è intitolata alla beata Vergine del Carmine e risale al XVIII secolo con rifacimenti successivi, il campanile fu aggiunto nel 1931.]

Essendo il parcheggio della piazzetta pieno ci fermiamo lungo la strada, poco dopo l'inizio del sentiero 161 (Resceto-Forno) e prima della stradina che porta alla chiesa. Ricordiamo che dalla piazzetta inizia il sentiero 35 Via Vandelli (Resceto-Arnetola) che percorreremo, in parte, al ritorno.
Scendiamo pochi metri e entriamo nel borgo seguendo una strada che va a sinistra. Passiamo presso il bar-alimentari e, subito dopo, siamo davanti alla Chiesa della Beata Vergine del Carmine, seguiamo a destra per gli stretti vicoli del borgo fino a uscire dallo stesso.
Qua scendiamo per traccia in ripida discesa fino a portarci ai piedi del paese (si può arrivare qua anche scendendo a destra per i vicoli). Davanti a noi si apre il Canale dei Vernacchi. Occorre precisare che le vecchie cartine IGM e alcune guide continuano a usare il nome Canale dei Piastriccioni per questo canale, mentre il realtà il canale dei Piastriccioni è quello subito a sud.
Qua si trovano le indicazioni dei sentieri 160, 164 e 165, indicati tutti per escursionisti esperti. Il 160 inizierà più in alto, presso Località all'Acqua e porta al Monte Sella. Anche il 164 inizierà più in alto, sempre presso Località all'Acqua e porta al Rifugio Campaniletti e alla Focetta dell'Acqua Fredda (lo percorreremo quasi interamente). Invece il 165 inizia qua e porta alla Località All'Acqua, poi alle Cave Cruze e termina alla Focetta dell'Acqua Fredda. Lo percorreremo fino alla Località All'Acqua.
Siamo scesi di almeno una trentina di metri e, a 8', siamo su un cementato nel Canale di Resceto, che è, comunque, sassoso. Qua prendiamo subito a salire ripidamente e lo faremo fino all'edificio delle Cave Cruze. Il sentiero 165 è ben segnato e segue la sinistra orografica del canale dei Vernacchi.
All’inizio ci sono alcuni ovili, sia a destra che a sinistra, poi, a 13', siamo presso una costruzione con torretta usata come captazione d’acqua (585m), presso essa saliamo a destra. Il sentiero che stiamo percorrendo in parte segue antiche vie di lizza, altre sono visibili sul versante destro del canale. Esse testimoniano i tentativi, per lo più infruttuosi, di aprire cave in questa zona. Di fronte abbiamo costantemente la cresta del monte Sella, invece dietro noi c'è il Monte Castagnolo e la Cima della Croce con la Mandriola. A tratti alcuni alberi offrono un po’ di ombra. A 44’ arriviamo sotto al Ponte del Pisciarotto (696m). Questa è un’opera veramente imponente della via di lizza delle Cave delle Gruzze (o Cave Cruze) che permetteva di superare la parte finale del canale della Neve. Le cave si trovano alle pendici dell'Alto di Sella e più avanti arriveremo all'edificio di cava, sotto la Focetta dell'Acqua Fredda.
Il ponte è altissimo e su di esso sono rimaste due longarine di ferro, mentre la copertura è franata, il sentiero scende sotto, nel canale, per poi salire ripidamente seguendo un’altra via di lizza tra sfasciumi. Sulla sinistra, in alto, ci sono resti di vecchie costruzioni. In zona prosperano, nella giusta stagione, diverse specie di orchidee, ed è così anche nel resto del percorso.
Il sentiero arriva presso una costruzione di servizio panoramica, proprio sopra il ponte, e continua per poi deviare a destra per un tratto scalinato e ripido che ci porta, a 01h 06', su un crinale che costeggia il Canale della Neve che percorriamo fino a scendere a 01h 12' presso un masso enorme dove ci troviamo di nuovo sulla via di lizza.

[Il Canale della Neve scende dall’Alto di Sella e in esso, presso la Casa della Selvarella, si immette nella sua destra orografica, la via di lizza delle cave Cruze. Il canale poi va a formare il Canale dei Vernacchi fondendosi con quello dei Paleri nella zona del Ponte del Pisciarotto. Infatti il canale termina con un orrido che passa sotto detto ponte. Il canale prende il nome dal fatto che, data la sua pendenza, in inverno la caduta di slavine faceva accumulare la neve che, a volte, rimaneva anche in estate e gli abitanti di Resceto salivano qua per procurarsi il ghiaccio.]

Adesso c’è un tratto dove sono cresciuti alberi dal quale usciamo per attraversare, a 01h 17', un ponte crollato della via di lizza, lo aggiriamo a destra in discesa, poi risaliamo (invece il canale va a sinistra). Intanto la valle si va restringendo e abbiamo a sinistra la confluenza del canale dei Campaniletti percorso dal Fosso del Canalone. Subito dopo, a destra, la confluenza dell’orrido canale che proviene dalla Focola del Vento e lungo il quale, più in alto, passa il sentiero 160.
Poi vediamo, a sinistra, un altro ponte rotto della via di lizza e lo aggiriamo a destra e subito dopo, a 01h 38', siamo in Località all'Acqua, presso una bella fonte di acqua freschissima.
l sentieri 160/165 vanno a destra con tratto comune e, pochi minuti più in alto, si separeranno; il 160 va a destra per il Monte Sella mentre l'altro prosegue per le Cave Cruze e la Focetta dell'Acqua Fredda. Salendo nel tratto iniziale del 164 vedremo bene la deviazione. Invece il 164, che seguiremo, per i Campaniletti si stacca, a sinistra, dal 160/165 pochi metri più in alto. Esso percorre il Canale dei Campaniletti mantenendosi sulla sua sinistra orografica, è molto ripido e tre brevi tratti sono un po' esposti per cui è sconsigliabile percorrerlo con fondo scivoloso e, a maggior ragione, con neve e ghiaccio.
Noi invece seguiamo una evidente traccia sulla sinistra che porta al sentiero. La traccia si sviluppa tra qualche albero, su ripidi sfasciumi, e ci porta a 01h 44' sul vero sentiero. Subito c'è un breve tratto attrezzato con corda metallica che ci porta su una facile crestina. La salita è sempre molto ripida per quella che anticamente era una via di lizza (dalle Cave Cruze) come si evince dai numerosi fori per piri disseminati lungo il percorso. Nella giusta stagione qua prospera la Gentiana clusii.
Salendo costeggiamo decisamente il canale e, a 02h 07', superiamo un primo breve tratto esposto, attrezzato con corda metallica, da percorrere comunque con la dovuta attenzione. Poi segue un canalino roccioso molto ripido, ma non difficile e non esposto, in cui è necessario un po' aiutarsi con le mani, anche questo è attrezzato con corda metallica, lo superiamo a 02h 11'. Dopo 5' c'è un altro breve tratto un po' esposto cui ne segue un altro dopo altri 4', entrambi sono attrezzati con corda metallica. Poi iniziano a comparire alcuni alberelli lungo il sentiero e iniziamo a vedere il rifugio e le cave del Sella.
A 02h 39' iniziamo una ripida salita, per tratto erboso della via di lizza, per circa 3', anche questo è attrezzato con corda non metallica e a 02h 34' siamo a un bivio: a destra si stacca, in salita nel bosco, un raccordo per il sentiero 165 che recupererà alla Casa della Selvarella. Invece il 164 continua a sinistra in leggera discesa, con indicazione Campaniletti su una pietra.
Arriviamo in tre minuti a un ramo roccioso che poi si inserirà nel Fosso del Canalone; esso scende dalle pendici dell'Alto di Sella. Proseguiamo e superiamo subito un altro ramo roccioso. Il sentiero riprende a salire per voltoline e poi per ripide balze erbose, in cui prosperano le carline. Di fronte il rifugio e le guglie dei Campaniletti e, a destra, l'Alto di Sella con incisa la via di lizza delle Cruze, a sinistra il panorama si apre sulla costa, sul monte Brugiana e sul Sagro.
La salita è aspra e faticosa e a 02h 57' passiamo per un tratto alberato che ci porta in pochi minuti a un crinale panoramico sulla costa. Proseguiamo ancora per tratto erboso e a 03h 16' superiamo una vecchia recinzione e poco dopo, a 03h 23', siamo al rifugio Nello Conti ai Campaniletti, posto in posizione panoramica sul Monte Focoletta e sul gruppo del Sella.

[Il Rifugio si trova alle pendici del Monte Focoletta nel gruppo della Tambura. È detto anche rifugio ai Campaniletti per la vicinanza a questi torrioni. Appartiene al Cai di Massa. Si sviluppa su due piani con cucina, sala ristoro e stufa al primo piano, camerata con 20 posti letto al secondo piano, inoltre c'è il bivacco invernale sempre aperto. Esso richiese 9 anni di lavoro da parte dei volontari del Cai di Massa e fu inaugurato ufficialmente nel 1992 (ma era già operativo da qualche tempo sicuramente dal maggio 90) e fu intitolato alla grande guida alpina Nello Conti nato nel 1895 a Resceto. Qua sorgeva il Casone dei Campaniletti che era una costruzione a servizio della via Vandelli.]

Proseguiamo, senza fermarci, verso le Cave Cruze. Naturalmente l'escursionista che non volesse affrontare il tratto attrezzato prima delle Cave Cruze può scendere da qua per la Via Vandelli accorciando l'escursione di circa 1h 30'.
Quindi lasciamo il rifugio e ci portiamo al raccordo con la Vandelli, distante pochi metri, e prendiamo a destra sempre sul sentiero 164. Subito troviamo il locale sempre aperto del rifugio cui seguono pannelli solari per dare energia allo stesso.
Ai saliscendi iniziali segue la salita, a 03h 30' prendiamo a destra su rocce seguendo deboli tracce. La salita si fa più ripida a zig zag su roccia, poi segue un tratto di sentiero ben disegnato.
Saliamo ancora e un tratto ancora molto ripido ci porta a 03h 37' presso un rudere panoramico sui Campaniletti, sull'Alto di Sella e sulla zona delle Cruzze. Subito dopo il rudere inizia il tratto attrezzato con corda metallica e molto esposto. Esso è lungo circa 60 metri e si sviluppa alle estreme pendici del Focoletta su roccia calcarea. Aiutano nella progressione numerosi appigli e appoggi per i piedi e parte del percorso è su una cengia naturale. Serve naturalmente attenzione e la necessaria attrezzatura, in dieci minuti a 03h 47' siamo all'edificio delle Cave Cruze, nel punto più alto dell'escursione dove arriva il sentiero 165.

[Il toponimo Gruzze o Gruze è presente nel massese e anche nello spezzino. Probabilmente esso deriva dal termine longobardo per “rilievo, massa rotonda” per quanto nella zona apuana esso sia usato per indicare risalti di roccia e guglie. La cava si trova a circa 1550 metri di quota addossata alla cresta sud-ovest dell’Alto di Sella. Il termine Cruze, usando nelle cartine IGM e in alcune guide, è da intendersi come italianizzazione del termine dialettale. Cave Gruzze si usa per denominare tutte le diverse cave della zona sud-ovest dell’Alto di Sella, ma, in realtà, la vera cava delle Gruzze è di limitate dimensioni e si trova, in salita, poco prima del cisternone metallico ben visibile anche da lontano, per esempio dal rifugio Conti ai Campaniletti o dalla vicina Finestra Vandelli. La cava fu dismessa per la difficoltà di portare a valle il marmo. Nel 1931-32 fu poi costruito un sistema di lizzatura meccanica che non riuscì a rivitalizzare più di tanto l’attività estrattiva. La crisi economica e la guerra portarono all’abbandono definitivo delle cave dell’Alto di Sella.]

L'edificio è in posizione molto panoramica sulla costa, sull'Alto di Sella e sulla scavo della vecchia cava. Volendo è possibile salire per un ripido pendio roccioso ed erboso e, in 10', si arriva alla Focetta dell’Acqua Fredda. Essa è panoramica sulla valle di Arnetola e le sue devastanti cave, sull’Alto di Sella, sul Fiocca, sul Sumbra e sulle Panie.
La Focetta è attraversata dal sentiero 146 che da Arnetola, per la Casetta di Colubraia, arriva al passo della Tambura con tratto finale attrezzato.
Noi decidiamo di tornare indietro, comunque consigliamo almeno di salire alla Focetta per il panorama e perché nei pressi, in questo periodo, prospera l'Artemisia nitida, pianta molto rara.
Scendiamo subito e in 10' siamo ai ruderi (04h 08'). Qua sostiamo dieci minuti. A 04h 18' scendiamo e a 04h 40' siamo nuovamente al rifugio. Non ci fermiamo e proseguiamo percorrendo il raccordo per la via Vandelli.
Esso sale inizialmente e poi scende costeggiando la piazzola dell'elicottero e alcuni torrioni rocciosi e a 04h 45' siamo alla finestra Vandelli. La zona fu spianata, durante la costruzione della Via Vandelli, per farne un punto di la sosta per le carrozze. Dalla Finestra in pochi metri siamo sulla Vandelli, oggi sentiero 35, a destra il sentiero porta al Passo della Tambura, da cui si sale al monte, e poi prosegue per Arnetola.
La Vandelli era una strada progettata dall’ingegner Domenico Vandelli e costruita a metà del 1700 per unire Modena con Massa, doveva essere carrozzabile, ma in realtà fu poco più di una mulattiera, almeno nella zona di crinale. Attualmente il versante massese è stato in parte restaurato e reso facilmente percorribile, negli ultimi anni sono cresciuti anche molti alberi per cui a tratti il percorso è all’ombra, ma rimane una discesa aspra e faticosa ripagata dalla bellezza dei panorami.
Il percorso dalla Finestra fino a Resceto è di poco più di 5 km. Il panorama dalla finestra va dalla costa fino al gruppo del monte Sagro, al Grondilice e al Cavallo mentre, e da parte opposta sulla Cresta del Sella, sulla Selvarella e ancora sulla costa.
Scendiamo per le ripide voltoline, superiamo il segno dei 5 chilometri e a 05h 09' troviamo sulla destra l'indicazione per la vicina miniera di ferro e per il sentiero 163 che va a immettersi nel 166 (via di lizza Magnani) nel Canal Pianone.
Scendiamo superando altre indicazioni: Lama del Venaro (1230 m) e Casone (1145 m) e a 05h 36' siamo presso un marginetta con immagine in terracotta di S. Bernardo di Mentone, patrono degli alpinisti, posta nel 1996 per i 50 anni del loro matrimonio dai coniugi-alpinisti Chiappe di Carrara, che fecero restaurare anche la marginetta. Da qua si gode di bella vista sul passo della Focolaccia e si intravede il bivacco Aronte, presso la marginetta c'è l’indicazione che indica che mancano 3,5 km per Resceto.
Più avanti il panorama si apre sulla via di lizza Magnani che percorre le pendici del Cavallo. A 06h 19' una lapide in marmo ricorda che siamo in località Le Teste (788m) dove erano esposte le teste dei malfattori che infestavano la Vandelli.
A 06h 32' siamo al ponte di ferro sul canal Pianone costruito nel 1980 e dedicato a Rolando Conti. Dopo 5' sulla destra c'è un bivio per i sentieri 166 (via di lizza Magnani) e 166A (via di lizza Silvia o del Padulello) che si dividono poco più in alto. I due sentieri si incroceranno più in alto e si porteranno insieme al Passo della Focolaccia.
A 06h 46' siamo presso la Casa del Fondo (627 m) da cui, a destra in salita, iniziava la via di Lizza Silvia e dove, in passato, ad agosto si teneva la rievocazione storica della lizzatura. La costruzione è stata sistemata dal Parco delle Apuane, ma è sempre chiusa e, attualmente, appare vandalizzata.
Scendiamo ancora e a 06h 54', sulla destra, c'è l'innesto del sentiero 170 diretto alle Vettoline e a Case Carpano. Poco più avanti, sulla sinistra, presso uno spiazzo a fianco della strada c'è la piazzola dell'elicottero.
Ancora pochi minuti e, a 07h, su una roccia c'è l'indicazione dell'inizio del percorso della Vandelli con la scritta 6 km al passo e subito dopo siamo sulla strada asfaltata.
Scendiamo e troviamo a sinistra una marginetta con icona marmorea di San Giovanni Battista che battezza Cristo. A 07h 04' siamo alla piazzetta di Resceto (presente fontana) dopo 2' siamo all'inizio del sentiero 161 che si stacca sulla sinistra (diretto al Castagnolo e poi a Forno) e a 07h 08' siamo all'auto dove chiudiamo l'escursione.
Da Massa si segue via Bassa Tambura in direzione Forno, a 4 Km si incontra Canevara. A 6,5 Km a sinistra la strada si dirige a Forno, si continua invece per il ramo di destra, si superano le Guadine e Gronda e si continua la strada che finisce a Resceto (11,5 km) nella piazzetta del paese (mantenersi sempre a sinistra).
Questo percorso è abbastanza lungo e faticoso e richiede il giusto allenamento. Permette di percorrere una zona selvaggia delle Apuane, rimasta tale nonostante il tentativo di aprire cave qua e là. Interessanti il Ponte del Pisciarotto, la zona del rifugio, la Cava Cruze e tutta la Vandelli. Notevoli sono i panorami e sempre interessanti le fioriture. Il sentiero 164 è considerato difficile e confermiamo la valutazione. In almeno due brevi tratti occorre piede sicuro per procedere in quanto la vecchia via di lizza è scomparsa e c'è esposizione (non guasterebbe una corda metallica). Inoltre c'è un breve canalino (non esposto) che richiede l'aiuto delle mani. Sconsigliamo di percorrerlo a chi non ha la necessaria esperienza e, comunque, in caso di terreno scivoloso per la pioggia e in caso di neve e ghiaccio. Abbiamo prolungato l'escursione fino alla Cava Cruze con il sentiero 164. Questo richiede di superare una cinquantina di metri di sentiero esposto e attrezzato con corda metallica. Chi non volesse percorrerlo può terminare la salita al rifugio e tornare indietro con la Vandelli.
Il sentiero 164 è considerato difficile e confermiamo la valutazione. In almeno due brevi tratti occorre piede sicuro per procedere, in quanto la vecchia via di lizza è scomparsa e c'è esposizione (non guasterebbe una corda metallica). Inoltre c'è un breve canalino (non esposto) che richiede l'aiuto delle mani.
Sconsigliamo di percorrerlo a chi non ha la necessaria esperienza e, comunque, in caso di terreno scivoloso per la pioggia e in caso di neve e ghiaccio.

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