(LU-Seravezza) GALLERIA DEL CIPOLLAIO NORD - MONTE DEI RONCHI (1354 m) - GALLERIA DEI RONCHI (1065 m) - COLLE DEL CIPOLLAIO (990 m) - GALLERIA DEL CIPOLLAIO NORD (ANELLO)   
Loc. di partenza: GALLERIA DEL CIPOLLAIO NORD (840 m)
Loc. di arrivo: GALLERIA DEL CIPOLLAIO NORD (840 m)
Dislivello mt.: 530
Tempo totale: 05h 30'
Difficoltà: EE
Punti d'appoggio: nessuno
Rifornimento acqua: nessuno
Tratti di ferrata: No
Sequenza sentieri: sentiero blu; 31; 141, sentiero NN
DATA ESCURSIONE: 17/07/2016
Itinerario percorso nuovamente in data 07/11/2020, lo stato dell'intero percorso coincide con quanto relazionato. I segni blu sembrano essere stati ripassati abbastanza di recente e nel complesso appaiono frequenti e non fraintendibili.[IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1992970384057485/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
[ILK]MonteDeiRonchi.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sul Monte dei Ronchi.

Leggete le note a questa escursione, il percorso è adatto a escursionisti esperti allenati, in grado di orientarsi e di superare qualche tratto impegnativo con l'aiuto delle mani (primo grado).


L'inizio dell'escursione è all'uscita nord della Galleria del Cipollaio: è presente un ampio parcheggio panoramico sul Sumbra e sulle pendici del Fiocca.
Sulla destra della galleria sale uno sterrato che seguiamo per pochi metri, infatti deviamo subito a destra su un ponte seminascosto dalla vegetazione (prima della vicina costruzione più in alto a uso delle cave).
Lo stradello invece continua nel bosco e andrà a immettersi nel sentiero 141 presso il Colle del Cipollaio. Lo faremo al ritorno per chiudere l'anello.
Adesso percorriamo il ponte sul Canale Freddone e seguiamo la traccia erbosa in salita, verso destra, tra gli alberi.
A 5' il sentiero si apre verso destra, permettendo di vedere il monte Freddone e la zona del Passo di Croce. In basso vediamo la strada e il parcheggio al Ponte dei Merletti e la costruzione conosciuta come Palazzo, sulla via stessa.
Ora è evidente che quella che stiamo percorrendo è una via di lizza a servizio di alcune piccole cave, o tentativi di cava, presenti in zona.
A 7' siamo presso una piccola cava con un'invitante freccia blu che ci assicura di essere sul giusto percorso. Qua predominano la Santolina pinnata con la sua parassita Orobanche Apuana, entrambe sono endemismi apuani. Il panorama si apre sul Sumbra e sul Corchia.
A 13' siamo a un bivio: il nostro percorso va in salita verso sinistra con tanto di freccia blu, invece la via di lizza, che continua verso destra in falsopiano, porta a una vicina cava panoramica sulla zona del Freddone e a picco sulla strada.
Noi seguiamo la via di lizza di sinistra, molto ripida, che si sviluppa in un boschetto con qualche tratto aperto. È necessario un minimo di attenzione per seguire la traccia giusta verso sinistra, aiutano qualche segno blu e un vecchio piro (palo di legno usato per assicurare le corde che permettevano ai blocchi di scendere lungo le vie di lizza) che vediamo a 18'. Ricordiamo che i segni blu ci accompagneranno per tutta l'escursione e ci aiuteranno molto nella progressione, anche se in certe zone non saranno esaurienti.
Continuiamo la ripida salita e a 27', presso un ometto e una grossa pietra segnata di blu, siamo sulla mulattiera che univa Campagrina (gruppo di case tra Arni e Tre Fiumi) con l'alpeggio di Betigna (Bétigna).
Prendiamo verso destra per tratto in falsopiano e poi salita, con bel panorama sul Corchia. A 33' un segno ci fa salire verso il vicino traliccio che era a servizio delle cave in zona. Adesso siamo sulla cresta est del monte dei Ronchi, piuttosto larga e aperta con rari alberi. Essa è costituita da placche rocciose non difficili, miste a fastidioso paleo, sulla destra il panorama si apre anche sul monte Fiocca. Salendo poi la vista si aprirà anche sul Sella, sul Macina, su Cavallo e Contrario e su Grondilice e Sagro. Sulle rocce prosperano erbe aromatiche tra cui, in particolare, la santoreggia. La cresta non è difficile, ma è ripida e faticosa e qualche segno aiuta nel trovare il percorso più semplice.
A 53' sulla sinistra abbiamo un ravaneto e un tentativo di cava. Continuiamo a salire abbastanza ripidamente e a 01h 20' iniziamo a vedere la ripida piramide sommitale che andremo a salire, per poi spostarci verso sud.
Adesso seguiamo il filo di cresta, non esposta, superando rocce carbonatiche che formano anche modeste guglie. A 01h 32' attacchiamo la ampia e ripida piramide, con il panorama che si apre sulle Apuane settentrionali.
A 02h 08' siamo nella parte alta della piramide, presso un boschetto di faggi. Dietro di noi il panorama, oltre che su Freddone e Corchia, si è aperto sulle Panie.
Entriamo nel bosco e ci spostiamo verso sinistra (segno), tra roccette e faggi, e saliamo un breve canalino aiutandoci anche con le mani.
A 02h 17' siamo su tratto aperto e panoramico da dove, sulla nostra sinistra, vediamo la vetta del monte. Seguendo i segni blu scendiamo verso sinistra (cioè in direzione sud), ancora nel bosco, per poi riprendere a salire su roccette per tratto aperto.
A 02h 37' saliamo un altro facile canalino usando anche le mani e, dopo altre roccette, a 02h 43' siamo alla vetta, segnata da un modesto ometto sommitale. Il panorama si apre sul Picco di Falcovaia, ormai mangiato dalle cave, sull'Altissimo e sulla costa. Ricordiamo che il monte si trova interamente nel comune di Seravezza e il nome deriva dal latino medioevale runcus (= terreno disboscato, sterpeto, terreno incolto da dissodare), probabilmente per la pratica di disboscare per ricavare carbone. Alcuni invece lo riferiscono a ronchio (spuntone roccioso) riferendosi ai campaniletti scistosi che si trovano sul versante meridionale.
Dopo 10' sulla vetta scendiamo per il versante meridionale, infatti intendiamo recuperare la marmifera (sentiero 31) per percorrere un anello.
Il percorso in discesa in questo versante è più corto, ma più impegnativo e richiede di usare le mani (tratti di primo grado) ed è sconsigliato quando il terreno è scivoloso per le piogge. Chi non volesse affrontarlo può scendere per il percorso fatto in salita.
Noi scendiamo seguendo i segni e costeggiando alcune guglie carbonatiche che ci portano a un ripido canalino erboso che a 03h attraversa un boschetto di faggi. Le foglie disturbano nella progressione, poi ci spostiamo verso destra per fondo ricco di fastidioso paleo.
A 03h 11' siamo per tratto aperto sulle rocce, seguiamo il filo di cresta tra guglie scistose e molto paleo, cercando e seguendo i non numerosi segni blu che risultano molto utili.
Scendiamo poi a sinistra un canalino erboso che poi ci riporta alla cresta, in qualche tratto rientriamo anche nel boschetto, e poi seguiamo un tratto erboso con un po' di esposizione, aiutandoci con le mani (fare attenzione).
A 03h 38' le difficoltà finiscono e ci troviamo presso uno slargo erboso (presente albero secco segnato) che costituisce il colle dei Ronchi (1210 m), da qua la cresta risale verso la cresta dell'Altissimo.
Non è evidente, ma dobbiamo spostarci a destra (capannello di cacciatori) nel bosco dove i segni blu tornano in quantità.
Seguiamo il sentiero nel bosco e poi ci spostiamo verso sinistra poiché vediamo sotto la marmifera. È necessario fare attenzione perché i segni blu continuano anche in un ramo di destra, ma è impossibile sbagliare sapendo che dobbiamo andare alla sottostante marmifera.
A 04h siamo all'imbocco della galleria dei Ronchi, dove termina il sentiero segnato di blu. La marmifera proviene dalle cave del Fondone (zona monte Altissimo) e costituisce anche il tratto del sentiero 31 proveniente dal Castellaccio (inizia da Arnetola) e che termina alle cave delle Cervaiole dove si interrompe.
La galleria che percorriamo è lunga un centinaio di metri e all'uscita posiamo vedere parte della cresta che abbiamo appena percorso. La marmifera scende lievemente con tratti aperti e panoramici sul Corchia e tratti in cui la vegetazione impedisce di vedere il panorama.
A 04h 17' troviamo sulla sinistra un deposito per l'acqua e dopo un paio di minuti la marmifera finisce con una sbarra e si immette in una strada asfaltata che dal Cipollaio porta alla cava delle Cervaiole.
Il sentiero 31 sale a destra seguendo la strada, invece il ramo della strada che scende costituisce il sentiero 141 che qua inizia e va al Passo dei Fordazzani e termina al Passo di Croce.
Seguiamo la strada in discesa, all'ombra di conifere e a 04h 26' arriviamo ad un cancello posto di recente, presso una casetta panoramica su Corchia e Freddone.
Ancora 5' e siamo a una sbarra chiusa che superiamo: siamo al Colle del Cipollaio (990 m) [attenzione perché la carta IGM lo indica a est in posizione più elevata]. Qua c'è spazio per parcheggiare e mentre la strada scende verso destra, uno sterrato si stacca a sinistra costituendo il sentiero 141. Lo imbocchiamo e troviamo subito (04h 33') l'innesto del sentiero non segnato che seguiremo per tornare al punto di partenza.
Qua ci fermiamo a rifocillarci e a 04h 51' riprendiamo il cammino, scendendo per il sentiero non segnato.
A 04h 55' siamo a un bivio: la traccia continua verso sinistra come mulattiera per l'alpeggio di Betigna, ormai completamente invaso dalla vegetazione, noi invece prendiamo il ramo di destra, dove è presente una piccola sbarra.
Subito c'è una casa, sulla sinistra, coperta da eternit con l'altisonante nome di Villa. Scendiamo per un rimboschimento a conifere, per tratto ameno, anche se qua e là troviamo alberi caduti sul sentiero. A 05h 12' percorriamo alcuni tornanti che ci portano dopo 5' a un modesto ponticello coperto di lamiera sul Canale del Freddone, che prendiamo a costeggiare avendolo a sinistra.
A 05h 21' sulla destra c'è l'ingresso di un riparo nella roccia, forse risalente all'ultima guerra. Scendiamo per tratti ricchi di vegetazione, con qualche albero caduto, e a 05h 29' siamo presso una costruzione, probabilmente a servizio delle cave, e in paio di minuti siamo al piazzale dove chiudiamo l'anello.
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana (strada del Cipollaio), si lascia sulla destra il bivio per Ponte Stazzemese, e si arriva poco dopo alla deviazione per Retignano (9,3 km) e poi a quella per Levigliani (12,1 km), si supera il bivio per Terrinca. Poi si continua fino all’inizio della Galleria del Cipollaio (17,5 km) che si percorre interamente fino al parcheggio alla fine (18,6 km). É possibile arrivare alla Galleria del Cipollaio anche da Massa passando per Arni (25 km) oppure da Castelnuovo Garfagnana in circa 18,5 km.
Il percorso è faticoso e prevede qualche tratto da classificarsi di primo grado perché richiede l'uso delle mani, con un minimo di esposizione. Questo vale, in particolare, per la cresta meridionale che dalla vetta porta alla galleria. Quindi è adatto a escursionisti esperti che sappiano orientarsi, per quanto i segni blu siano di grande aiuto, e non soffrano di vertigini.
Da evitarsi con la pioggia e con il terreno bagnato per il rischio di scivolare e, a maggior ragione, con neve e ghiaccio.
I panorami sono molto interessanti sulle Apuane centrali e settentrionali.

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