DATA ESCURSIONE: 29/01/2017 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993017794052744/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
Lasciamo l'auto in un piccolo parcheggio sotto l’edificio della scuola materna, all’ingresso di Mulina (più corretto Le Mulina). Questo gruppo di case è chiamato Carbonaia ed è dominato dal Monte Alto, in questo momento ben illuminato dal sole.
Continuiamo in salita la strada che fiancheggia il torrente Mulina, con abitazioni e vecchi mulini siti nell’alveo del torrente stesso.
In 5' arriviamo all'inizio del sentiero 4 che sale verso destra (presente indicazione), in località Culerchia. Il sentiero è diretto a Farnocchia, Sant'Anna e Valdicastello, noi lo seguiremo fino a Farnocchia. A sinistra vediamo Nona e Procinto, ma il panorama si aprirà su tutti i monti, dal Corchia, alle Panie, al Matanna man mano che saliremo. Inoltre si vedrà bene il borgo di Stazzema con la sua chiesa.
A 8’ siamo presso la chiesa di S. Rocco, con campanile a parte nel parco della Rimembranza. Il sentiero sale a destra ben indicato: è una evidente mulattiera che si sviluppa a tornantini per tratto aperto.
A 12’ attraversiamo una stradina asfaltata che, a destra, porta al piccolo cimitero locale. Pochi minuti dopo, sulla sinistra, una croce ricorda il martirio di Don Fiore Menguzzo, parroco di Mulina ucciso dai tedeschi nel 1944.
Il sentiero sale, aperto e panoramico, per tornanti con il fondo umido e scivoloso (fare attenzione in discesa).
A 24', a sinistra del sentiero, si trova una bella casa isolata in posizione panoramica. Per tracce, è possibile scendere a Calcaferro, il terzo borgo delle Mulina (oltre a Carbonaia e Culerchia). Qua erano presenti miniere di ferro e di altri metalli, sfruttate sin dal XVI secolo.
Noi proseguiamo per il sentiero 4, per tornanti adesso più lunghi. C'è da dire che negli ultimi anni il maltempo ha colpito duramente questa zona, con cadute di alberi, frane e smottamenti, ma il sentiero è perfettamente percorribile per l'impegno delle locali sezioni del Cai.
Il bosco è adesso molto rado e questo permette, come già detto, di apprezzare bei panorami sulle Apuane e sui borghi dell'Alta Versilia.
A 36' superiamo dei ruderi e aumentano gli alberi. Inizia poi un alto muro a secco, sulla destra, presso dei terrazzamenti con una costruzione.
A 44' abbiamo sulla destra una prima marginetta che porta alla casa isolata di prima, la maestà è diventata un ricovero di legna e di attrezzi e l’immagine sacra è stata trafugata.
Poco dopo c'è uno smottamento che ha coinvolto molti alberi, e, per evitarlo, una traccia ci porta a deviare leggermente sulla sinistra, per recuperare poi il sentiero.
Saliamo ancora e a 54' troviamo una seconda maestà, a sinistra, anch’essa senza l’immagine sacra, è rimasta una scritta relativa a un restauro del 1893 (coniugi Antonucci) e un basamento di marmo più antico. Attualmente c'è un una riproduzione della Madonna col Bambino.
Saliamo ancora e, a 01h 08', una traccia verso destra porta a una casa tra gli alberi. Superiamo poi un ponticello di legno e a 01h 13' siamo alla terza marginetta. con un’icona marmorea del 1808 della Madonna del Carmelo, forse la vicinanza dal centro abitato ha impedito il furto.
La marginetta si trova proprio alla fine del bosco, seguono adesso, sulla destra, tratti terrazzati e in parte coltivati. Il panorama è notevole sulle Panie e in particolare su Pomezzana, dietro cui sono Procinto, Nona e Matanna.
Superiamo una cabina dell'elettricità e a 01h 18' siamo sulla strada asfaltata, la attraversiamo e siamo su tratto scalinato e cementato (Via Vecchia Mulina) che porta alle prime case e poi al borgo di Farnocchia.
Arriviamo in breve a incrociare Via Fillungo, presso un'immagine sacra e, seguendo i segni verso destra, arriviamo a una bella piazzetta panoramica su Corchia, Pania e Forato, da cui scendiamo alla strada asfaltata che seguiamo in salita.
Trascuriamo la deviazione della strada che porta alla Chiesa di San Michele Arcangelo (precedente all'anno 1000) e arriviamo ben presto a Piazza IV Novembre a 01h 29'. Qua è presente un monumento ai caduti della Grande Guerra e sulla destra c'è la Chiesa del Carmine (XI secolo). Sulla sinistra della Piazza il sentiero 3 porta a San Rocchino e oltre (comunque dal 2015 il tratto Farnocchia - San Rocchino è considerato inagibile).
I sentieri 3 e 4 adesso proseguono insieme, qualche decina di metri su strada asfaltata, sulla destra della Piazza, passando davanti al Bar Trattoria da Franca.
A 01h 30' (presenti indicazioni) lasciamo la strada per salire a sinistra, nel bosco, accompagnati da bel panorama su Corchia, Panie, Forato, Croce, Procinto, Nona e Matanna.
Il sentiero diventa uno stradello che poi devia sulla destra e porta, a 01h 42', a una grossa marginetta (Bertelli), la cui immagine sacra del 1773 fu trafugata ed è oggi sostituita da due statuette di Gesù e di Maria.
Qua i due sentieri si dividono: il 4 sale a sinistra della marginetta e lo percorreremo al ritorno. Invece il 3 prosegue sulla destra diretto alla Foce del Compito (o di Sant'Anna) noi lo seguiremo fino a incrociare la deviazione per salire alla vetta del Monte Lieto.
Il sentiero si sviluppa nel bosco, inizialmente in falsopiano e saliscendi.
A 01h 51' sulla sinistra ci sono i resti di una marginetta e poi il sentiero prende a salire.
Da qui, per circa mezz'ora, segue un tratto costellato da diversi ruderi. A 02h arriviamo a una mestaina la cui immagine sacra è stata trafugata.
Salendo troviamo poi a destra una bella casa con una teleferica. A 2h e 14'inizia un altro tratto con alcuni saliscendi e a 02h 24', oltrepassata l'ennesima marginetta diroccata, troviamo le indicazioni della deviazione per salire alla vetta del Monte Lieto.
Il sentiero è ben segnato con segni rossi ed è evidente. Il primo tratto è per ripidi zig zag su roccette, dietro noi abbiamo l'erboso Monte Rocca e scorgiamo i Pizzi del Bottino e poi la costa, fino al Golfo della Spezia.
La traccia si sviluppa tra arbusti e giovani alberi. Poi aumentano gli alberi e la traccia segue il crinale fino ad arrivare, a 03h sulla vetta.
La vetta è segnalata da un cippo di cemento di una compagnia mineraria. Il Monte Lieto è una cima modesta, ma da esso si gode di panorama notevole sulle Apuane: Carchio, Folgorito, Sagro, Altissimo, Cavallo, Pisanino, Tambura, Fiocca, Sumbra, Corchia, Panie, Forato, Croce, Procinto, Nona, Mattana, Piglione e Prana. La visuale verso la zona di Sant'Anna è invece ostacolata dalla vegetazione. Il monte era probabilmente considerato sacro per i Liguri Apuani che praticavano il culto delle vette.
Dopo una decina di minuti, a 03h 12', lasciamo la vetta per dirigerci alla Foce di Farnocchia, proseguendo per il sentiero rosso che segue in parte la cresta e in parte il bosco.
Seguiamo la cresta e saliamo per roccette, aiutandoci un po' anche con le mani e a 03h 20' siamo nel punto più alto dell'escursione (un metro più della vetta), da cui iniziamo la discesa per boschetto pulito, nel versante verso mare.
La traccia è ben evidente ed è sempre ben segnata. Ora praticamente aggiriamo la quota 981 della cresta che scende come ripida parete che poi vedremo più avanti.
A 03h 46' vediamo Farnocchia dall'intaglio formato da questa paretina. Riprendiamo a salire e in breve iniziamo a vedere il panorama aprirsi sulle Panie, sulla cresta del Lieto e la parete strapiombante e, da parte opposta, vediamo bene il Monumento Ossario di Sant'Anna e la costa.
Saliamo ripidamente e a 03h 55' siamo in cresta che per un po' seguiremo. Subito dopo siamo su un piccolo pianoro aperto che costituisce la quota 935, da cui scendiamo nel bosco, con qualche tratto ameno.
A 04h 16' ci spostiamo nel versante interno per un paio di minuti. Arriviamo presso un traliccio dell'elettricità con bel panorama, specialmente sulla sottostante Farnocchia, e torniamo al versante verso mare.
Passiamo presso un appostamento fisso dei cacciatori (capannello) e scendiamo nel bosco e a 04h 23' arriviamo alla Foce di Farnocchia (detta anche Le Focette) dove sono presenti le indicazioni dei sentieri. Una traccia, non numerata, porta alla vetta del Gabberi dopo aver recuperato il sentiero 107.
La foce è attraversata dal sentiero 4 che da una parte va a Case Sennari e Valdicastello e dall'altra va a Farnocchia.
Nei pressi della foce una lapide ricorda Quentin Clewes (Annapaola Cancogni 1944 - 1993) scrittrice e traduttrice di famiglia versiliese.
Sostiamo per rifocillarci e a 04h 41' scendiamo in direzione di Farnocchia. Subito all'inizio della discesa c'è una marginetta con icona marmorea dell'Assunzione di Maria (per devozione di Ottavio Bottari 1707).
Il sentiero è una bella mulattiera che scende inizialmente per tornantini e poi per tornanti più lunghi, incrociando la linea dei tralicci che proviene da Farnocchia.
A 05h prendiamo a destra, evitando la traccia che prosegue in avanti, e dopo un paio di minuti siamo a un bivio (presenti indicazioni): a destra un sentiero non numerato si va a innestare nel 107 per il Gabberi. Noi seguiamo il 4, in discesa, che costeggia subito una costruzione e a 05h 10' chiudiamo l'anello raggiungendo la marginetta Bertelli.
Ora torniamo indietro per lo stesso percorso dell'andata. A 05h 16' siamo sulla strada che ci porta Farnocchia, a 05h 28' siamo fuori del borgo, sulla strada, da cui scendiamo per il sentiero.
A 06h 25' siamo sulla strada alla fine del sentiero 4 e a 06h 30' siamo al parcheggio dove terminiamo l'escursione.
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina, si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si oltrepassa Ponte Stazzemese e, dopo circa un chilometro, si arriva a Mulina (8 km).
Questa escursione offre bei panorami sulle Apuane Centrali e Meridionali e, dalla vetta del Lieto, anche su quelle settentrionali.
Percorre antiche mulattiere piene di marginette, simbolo di religiosità popolare. Peccato che l'avidità di ladri sacrileghi abbia depredato queste marginette delle loro immagini sacre.
La classificazione EE dipende dal tratto dalla vetta del Lieto alla Foce di Farnocchia. Esso non è difficile, ma alcuni brevi tratti sono leggermente esposti e altri richiedono di aiutarsi con le mani nella progressione.
Chi volesse può evitare la cresta tornando indietro per il percorso dell'andata. In alternativa l'escursionista può scendere a Sant'Anna e con il sentiero 107 arrivare alla Foce di Farnocchia.
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