(LU-Stazzema) STAZZEMA (scalette)-FONTE DI MOSCOSO (800 m)-CASA COLLEONI (786 m)-MAESTA' MECCHERI (920 m)-STAZZEMA (scalette) (in parte anello)
Loc. di partenza: STAZZEMA (scalette 615 m)
Loc. di arrivo: STAZZEMA (scalette 615 m)
Dislivello mt.: 360
Tempo totale: 3h 15'
Difficoltà: E
Punti d'appoggio: Casa Giorgini
Rifornimento acqua: Stazzema Freddaccia, Fonte di Moscoso
Tratti di ferrata: No
Sequenza sentieri: 5A; 5A/6; 6; 6/121; 6/8; 124 A; 124; 6; 6/8; 6/121; 6; 5A/6; 5A
DATA ESCURSIONE: 09/12/2018
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Seguiamo la strada asfaltata fino alla località Freddaccia, dove si trova una casa con marginetta privata. Subito dopo, sulla destra, c'è l'inizio dei sentieri 5 (diretto al Rifugio Forte dei Marmi e poi all'Alto Matanna) e 6 (diretto alla Foce di Petrosciana e poi a Fornovolasco) che in parte percorreremo.
Noi continuiamo per la strada comunale sterrata detta Stazzema-Gallicano (che in realtà è interrotta poco prima di casa Giorgini) che dopo circa 1 km arriva alle "Scalette" dove inizia il sentiero 5A.
La strada è stata sistemata di recente per cui ben percorribile e presso l'inizio del sentiero è molto ampia, con notevole possibilità di parcheggio. La zona è molto panoramica sui monti Procinto, Nona e sul crinale del Forato.
L'attacco del sentiero 5 A è ben evidente e provvisto di segnalazioni (da qua iniziamo a prendere i tempi dell'escursione). Esso si trova in prossimità di una curva della strada e consiste di una breve rampa rocciosa scalinata con un cavo d’acciaio per facilitare la salita.
Entriamo subito nel bosco di castagni con qualche pianta di agrifoglio e alcuni ruderi, saliamo abbastanza ripidamente per il sentiero intagliato nel fondo argilloso e a 12' ci innestiamo nel sentiero 6.
Esso proviene da destra e pochi metri sotto c’è una fonte di acqua dell’acquedotto di Stazzema. Di fronte invece c’è l’indicazione per la base logistica del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) di Querceta a cui si arriva seguendo uno stradello all’inizio del quale c’è una casa adibita al ricovero delle capre. Da sinistra invece arriva lo sterrato su cui abbiamo parcheggiato.
Continuiamo a sinistra, in salita, per un tratto comune ai sentieri 5A e 6. Quest'ultimo segue una antica via di comunicazione tra la Versilia e la Garfagnana passante per la Foce di Petrosciana e noi lo percorreremo in parte, sia all'andata che al ritorno.
Seguiamo quindi il ripido percorso lastricato e a 16' siamo alla Locanda di Casa Giorgini (735 m) che fa servizio Bed & Breakfast per gli escursionisti, saliamo qualche tornantino e il panorama si apre, sulla destra, sul monte Alto che sovrasta Retignano.
Altri 5’ di curve ci porterebbero all’ingresso della Montanina (detta anche Casa del Pittore) che è un villino immerso nel verde del bosco, subito dopo il quale c'è una marginetta.
Questa abitazione è chiamata in questo modo perché fu abitata e affrescata dal pittore versiliese Filadelfo Simi (1849 Levigliani-1923 Firenze).
In realtà noi seguiamo una evidente traccia alternativa sulla sinistra, che taglia i tornanti ed evita di salire alla Montanina, naturalmente consigliamo all'escursionista che non fosse mai stato da queste parti di passare dalla Casa del Pittore (cosa che noi faremo al ritorno).
Percorso il tratto alternativo, a 23' siamo a un'altra deviazione dopo la Casa del Pittore. Il sentiero 5A sale verso destra fiancheggiando il Parco della Casa del Pittore, esso è diretto alla Fonte della Grotta e al vicino Rifugio Forte dei Marmi, inoltre, con deviazione, è possibile arrivare alla bella e panoramica Baita dello Scoiattolo e innestarsi nel sentiero 121.
Noi seguiamo il sentiero 6 che procede tranquillo nel bosco con qualche saliscendi e costeggiando alcune costruzioni, presso la prima delle quali c’è un teleferica sistemata di recente e, a 31’, siamo a un’altra marginetta (con icona di S. Francesco), con fonte, che rimane un poco più in alto presso un altro gruppo di case riattate sotto il gruppo della Bimba del Procinto, sulla sinistra godiamo una bella vista sulla Pania e sul Corchia (non oggi per le condizioni meteo).
Tutta questa zona che andiamo a percorrere è stata sottoposta a taglio del bosco per cui è migliorata molto la visuale su Nona e Procinto, verso destra, e sui contrafforti del Croce che scendono alla Foce delle Porchette e a quella di Petrosciana.
Continuiamo superando un'altra costruzione sulla destra cui ne corrisponde un'altra, in basso, sistemata negli ultimi anni.
Proseguiamo con un po' di discesa e a 38’ siamo al bivio con il sentiero 121 che si stacca a destra. Esso in alto costeggia il Procinto e porta alla Baita dello Scoiattolo, poi al Rifugio Forte dei Marmi e, continuando, arriva a San Rocchino.
Il tratto, da percorrere, fino alla Fonte di Moscoso è comune ai sentieri 6 e 121. Subito dopo il bivio, e prima della Marginetta, c'è una traccia che sale per innestarsi nella Cintura del Procinto nei pressi del ponticello di legno. Un cartello invita a desistere per il rischio di caduta massi in alto.
Il tratto che percorriamo adesso è aperto e panoramico sulla Pania della Croce, il Corchia e il crinale del Forato. Passiamo subito presso una marginetta con Sacra Famiglia in ceramica e icona marmorea della Madonna del 2000, poi entriamo nel bosco e a 41' ci innestiamo nel sentiero 8 che sale da sinistra, proveniente da Cardoso. Pochi metri sotto c'è una captazione d'acqua con annessa fonte di acqua freschissima (Fonte Moscoso).
Per un breve tratto i sentieri 6 e 8 coincidono e poi a 46' si separano: il sentiero 8 sale, a destra, per la Foce delle Porchette da cui scenderà a Palagnana.
Noi proseguiamo, a sinistra, sul sentiero 6. Adesso il sentiero scende un poco fino ad alcune grotte che vediamo poco più in alto scavate nelle pendici del Nona. Siamo sempre nel bosco, ora saliamo un poco e a 54' siamo a un bivio: il sentiero 6 prosegue verso destra, mentre a sinistra si stacca il 124 A. Questo sentiero è un raccordo tra il sentiero 6 e il 124 e passa dall'Alpeggio Colleoni dove si trova la casa omonima. Dietro noi abbiamo il Procinto, il Nona e il Matanna e davanti la cresta del Forato.
Il percorso è essenzialmente in discesa, nel bosco, con qualche tratto di salita. Nel primo tratto, ma anche più avanti, ci sono bei panorami sul Procinto e sul Nona anche in considerazione del bosco spoglio.
Scendiamo per traccia evidente e segnata passando presso massi di calcare cavernoso. A 01h 04' abbiamo, sulla sinistra, l'arrivo di una vecchia teleferica per il trasporto della legna. Dopo 3' passiamo presso dei ruderi. Sulla destra ci sono le ultime pendici del Monte Croce, che costeggiamo.
Saliamo un po' e superiamo a 01h 13' un canalino presso il quale si trova una struttura dell'acquedotto. A 01h 16' arriviamo a Casa Colleoni.
Colleoni è un vecchio alpeggio di Cardoso citato già nel XVIII secolo, insieme all'edificio. Quest'ultimo fu abitato fino agli anni 60 del secolo scorso. Oggi è gestito da Simona e Michele che accolgono piccoli gruppi con l'intento di promuovere un turismo "leggero" (culturale, escursionistico, gastronomico e di tutela dei prodotti locali). Infatti l'edificio ospita un museo etnografico denominato "Museo dell'Alpeggio e dell'identità apuana" e c'è una piccola Azienda Agricola con orto didattico (chi volesse visitarlo può informarsi in rete, comunque non fa servizio di albergo). Il luogo è molto panoramico su Procinto e Matanna ed è circondato da vecchi terrazzamenti ormai invasi da vegetazione.
Proseguiamo in falsopiano e a 01h 27' ci innestiamo nel sentiero 124. Questo sentiero unisce Foce di Petrosciana con Foce di Mosceta passando da Collemezzana e dalla Fania. Noi lo percorreremo in salita, sempre nel bosco, con qualche tratto ripido e qualche tratto più tranquillo. Tra le fronde vediamo ancora il Procinto e la Casa Colleoni.
A 01h 38' affrontiamo un altro tratto ripido a tornantini con qualche albero caduto cui segue poi un altro tratto di salita meno ripida.
A 01h 50' sulla sinistra si stacca un sentiero che va a innestarsi nel sentiero 12 sotto l'Arco del Monte Forato costeggiando quindi il crinale del monte stesso.
Noi proseguiamo sul 124 e in un paio di minuti siamo alla Marginetta dei Fratelli Meccheri. Questa marginetta ha una icona marmorea della Madonna di Montenero del 1944 e fregio che ricorda i tre fratelli Meccheri scomparsi tragicamente nel 1982. Il sentiero 124 sale, insieme al sentiero 6 alla vicina Foce di Petrosciana, noi scendiamo con il 6 per tornare al punto di partenza.
A 02h 06' sulla sinistra si stacca il sentiero 109 diretto alla Foce delle Porchette e poi all'Alto Matanna. Continuiamo a scendere nel bosco e in 5' siamo all'innesto del 124 A dove chiudiamo l'anello.
Torniamo indietro per il percorso dell'andata. A 02h 28' siamo alla Fonte di Moscoso. A 02h 55' siamo all'innesto del 5A e questa volta seguiamo il sentiero 8 passando di fronte alla Casa del Pittore con annessa marginetta dedicata al Renzo figlio del pittore Filadelfo Simi. Nella marginetta c'è un'immagine in ceramica di Cristo del 1964.
A 03h 05' siamo al secondo bivio del 5A con il 6 e scendiamo verso la strada dove arriviamo a 03h 15'.
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina (3,8 km), si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si oltrepassa Ponte Stazzemese, Mulina (8 km) e Culierchia, si lascia a destra la deviazione per Pomezzana e Farnocchia (8,5 km) e, poco dopo, su un ampio tornante prima di arrivare a Stazzema, si imbocca la deviazione a destra (10 km) contrassegnata con una rustica, ma utile indicazione "Rifugio Forte dei Marmi" (Basta fare attenzione). Poi si arriva a una casa con maestà (11,5 km) dove finisce la strada e iniziano i sentieri 5 e 6. Si prosegue poi per la strada che diventa sterrata per circa 1km fino all'inizio del sentiero 5 A.
L'escursione è finalizzata a percorrere il sentiero 124 A, mai descritto da noi. Il percorso è panoramico, a tratti, sul Forato, sulla Pania della Croce e sul Corchia.
Inoltre costeggiamo il Procinto e il Nona con ottimi panorami sul primo. Interessante è la Casa Colleoni con un piccolo museo etnografico, per visitarla bisogna contattare i gestori.
Il percorso si sviluppa per lo più nel bosco senza difficoltà. L'escursionista può allungarlo come preferisce.

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