Escursione del 26/04/2008. [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1991300994224424/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
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[ILK]MonteMatanna.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sul Monte Matanna e
[ILK]Funicolare.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sulla Funicolare Alto Matanna.
Si imbocca il sentiero sulla destra della carreggiata, contrassegnato dal nr.106, e si sale brevemente per incrociare di nuovo la strada asfaltata, che si deve risalire a destra per un centinaio di metri, fino al primo bivio, dove, sempre sulla destra della carreggiata, si ritrova il sentiero che si addentra nella vegetazione in direzione San Rocchino.
Dopo aver oltrepassato una piana erbosa sulla destra, con un’abitazione rurale, presso la quale si possono osservare i pagliai conici tipici della zona, si arriva all’altezza di una costruzione immersa dentro ad una abetaia, dove, sotto un bel muro a secco, si lascia proseguire dritto il sentiero 106 per imboccare, a destra, una traccia ben marcata che in poche decine di metri conduce davanti all’oratorio di San Rocco, dove giunge anche uno sterrato proveniente da Pomezzana (Loc. San Rocchino, 30’ circa dalla partenza).
Qui voltiamo a destra, seguendo il sentiero nr.3, che salendo da Farnocchia ci accompagnerà fino alla Foce del Pallone (vedi "Note").
La traccia è molto larga, quasi uno stradello e conduce in pochi minuti in vista di un agriturismo.
Qui bisogna fare attenzione, in quanto bisogna abbandonare la traccia più battuta, che, piegando a destra poi scenderà verso Grotta all’Onda, per imboccare quella meno evidente che prosegue a sinistra (segnali bianco-rossi), passando a monte dell’agriturismo.
Si prosegue così, piacevolmente ed in falsopiano, tra prati e cespugli di erica, per poi addentrarci di più nel bosco, fino ad aggirare la propaggine più meridionale del monte, per arrivare, dopo circa 20' da San Rocchino (50' dalla partenza), al bivio di Grattaculo, dove si prosegue a destra seguendo ancora il segnavia nr.3 ed ignorando le deviazioni a sinistra che conducono, una presso degli agriturismi, e l’altra verso il Rifugio Forte dei Marmi (sentiero nr.121).
Si sale comodamente, avendo costantemente a destra la vista del Monte Prana e della valle, fino al mare, con le isole settentrionali dell’arcipelago toscano.
Si arriva così, in breve tempo, in località Tricucci, dove si trova una fonte con un abbeveratoio per i molti cavalli che, da quelle parti, vivono semiliberi, e si prosegue, sempre in falsopiano, uscendo dal bosco per attraversare, trasversalmente, le ripide pendici erbose del versante meridionale del Matanna.
Sopra di noi la cresta della montagna che dovremo percorrere per raggiungere la vetta.
All’altezza del canalone che precipita fino a Grotta all’Onda, il sentiero si fa più ripido, salendo con stretti tornantini, e, dopo un altro tratto che lascia riprendere fiato, giunge alla corta erta finale che porta alla Foce del Pallone (mt. 1091, 1h e 50' circa dalla partenza).
Qui la vista si allarga verso l’interno fino agli Appennini, mentre più vicini si notano il Nona, La Pania Secca ed il Monte Croce.
Da questo punto, in pochi minuti, volendo e proseguendo ancora con il sentiero nr.3, si arriva all’Albergo Alto Matanna, dove ci si può ristorare e dove giunge anche una carrozzabile.
Per la vetta del Matanna, si devono invece seguire le tracce a sinistra (dapprima bollino bianco con striscia rossa, poi segni blu) che seguono il crinale in direzione Ovest-Nord-Ovest.
Inizialmente si procede in modo piacevole su prateria, poi, man mano che ci si avvicina allo strappo finale, il terreno si fa più aspro e roccioso, oltre che ripido, ma mai difficoltoso od esposto.
Si raggiunge la croce di vetta (mt.1317), salendo tra roccette rosate, in circa 40 minuti dalla Foce del Pallone.
Da lassù la vista spazia dagli Appennini alla piana Lucchese ed alle zone toscane più interne, alla costa, dall’Isola d’Elba alla Capraia ed alla Gorgona, alla Liguria di levante ed a gran parte delle Apuane. Di fronte, vicini, il Corchia con le Panie e sotto la zona dell’Alpe della Grotta con il gruppo Procinto-Nona-Croce.
Il ritorno, sebbene esista una variante quasi ad anello molto percorsa, questa volta si farà ripetendo al contrario lo stesso tragitto dell’andata.
Si ritornerà al punto di partenza in circa 2 ore.
Bisogna raggiungere Camaiore per via Bellosguardo (SP1). Al semaforo con via Fondi seguire le indicazioni per Casoli. Raggiungere il paese e oltrepassarlo, proseguendo per l’unica strada fino a raggiungere Tre Scolli. Lì ci si troverà di fronte ad un cartello di Strada Privata senza sbocco: proseguire per circa 300 metri, ignorando le varie strade (private) laterali, fino a raggiungere, subito dopo una curva a sinistra con uno spiazzo, una sbarra biancorossa alzata. Il sentiero si trova sulla destra (segnale bianco-rosso), all’altezza dello spiazzo in cui si può lasciare l’auto.
La Foce del Pallone è così chiamata perché, agli inizi del Novecento, la famiglia Barsi, proprietaria dell’Albergo Alto Matanna, per aumentare la propria clientela, studiò un ingegnoso mezzo per portare turisti dalla valle a questo valico, situato in prossimità della struttura, in breve tempo e senza fatica: la “teleferica aerostatica”.
Un grosso pallone di seta, sfruttando la propria forza ascensionale, faceva scorrere una navicella di vimini contenente gli ospiti, lungo un cavo opportunamente teso fin quassù dalla zona di Grotta all'Onda.
L’ingegnoso sistema, inaugurato nell’estate del 1910, ebbe però vita breve: fu infatti irrimediabilmente danneggiato da una tempesta durante l’inverno successivo.
SPECIE BOTANICHE OSSERVATE DURANTE L'ESCURSIONE (FINE APRILE)
CON IMMAGINI PRESENTI NELLA SEZ. "FLORA" :
Anemone bianca (Anemone nemorosa)
Anemone epatica (Hepatica nobilis)
Anemone stellata (Anemone hortensis)
Arabetta alpina (Arabis alpina)
Cerastio Apuano (Cerastium apuanum)
Doronico di Colonna (Doronicum columnae)
Elleboro puzzolente (Helleborus foetidus)
Elleboro verde (Helleborus viridis)
Erica arborea o Stipa (Erica arborea)
Fragola comune (Fragaria vesca)
Genziana di Clusius (Gentiana Clusii)
Giunchiglia o Narciso selvatico (Narcissus poeticus)
Vedovelle dei prati (Globularia bisnagarica)
Ofride verde bruna o Fior di ragno (Ophrys sphegodes)
Orchide gialla (Orchis provincialis)
Orchidea maschia o Giglio caprino (Orchis mascula)
Orchidea mediterranea (Orchis pauciflora)
Primula odorosa (Primula veris)
Serapide brunastra (Serapias neglecta)
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