(MS-Carrara) PIAZZALE BELVEDERE-FOCE DELLA FAGGIOLA–MONTE SAGRO (1749m)–BIVIO SENTIERI BLU/173-PIAZZALE BELVEDERE
Loc. di partenza: PIAZZALE BELVEDERE (m.1300)
Loc. di arrivo: PIAZZALE BELVEDERE (m.1300)
Dislivello mt.: 449
Tempo totale: 4h 50'
Difficoltà: E
Punti d'appoggio: Rifugio Carrara – Ristorante Belvedere
Rifornimento acqua: Acquasparta – Rifugio Carrara
Tratti di ferrata: No
Sequenza sentieri: 173 – 172/173 – 172 – blu non numerato - 173
DATA ESCURSIONE: 01/05/2008 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993021530719037/?type=3&theater[FXLK][TYLK]

[ILK]MonteSagro.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sul Monte Sagro.

Lasciamo l’auto nell’ampio parcheggio presso il ristorante Belvedere al quale si accede, in pochi minuti, dal piazzale dell’Uccelliera deviando a sinistra.
Nei pressi è possibile approvvigionarsi di acqua ad una fonte all’inizio della salita per i prati di Campocecina, questa fonte, sormontata da una statua della Madonna, è la Fontana di Acquasparta.
La salita, chiusa da una sbarra per impedire l’accesso alle auto, è inizialmente uno sterrato con fondo in pietre che entra nel bosco di faggi.
Si incontra subito, sulla destra, una casa ben tenuta (1280m) detta della Bella Pisana che su una delle pareti porta una lapide in ricordo della guerra partigiana.
Il sentiero è il numero 173.
In pochi minuti (3’) siamo alla prima deviazione, sulla sinistra, per il Rifugio Carrara, che è vicinissimo. Ancora pochi passi (5’) e siamo alla seconda deviazione per il rifugio, mentre sulla destra scende il sentiero 182 per Fontana Antica ed il Piazzale dell’Uccelliera, e che poi continua in basso per Piastra, presso Torano.
Continuiamo per lo stradello e arriviamo ai prati di Campocecina (m.1345-10’) estesa conca erbosa alle pendici del monte Borla, sulla destra lo Zucco del Latte (m.1356) ed il bosco, alla sinistra la zona dei Pozzi.
Seguiamo in salita il sentiero che in pochi minuti porta nel bosco, dopo alcuni ruderi. Qua si gode subito di una vista splendida sul Pizzo d’Uccello e la cresta Nattapiana.
Adesso il sentiero costeggia il Borla, mantenendosi nel bosco di faggi e a 21’ troviamo sulla destra tracce di sentiero non segnato che portano, in pochi minuti, alla cima del monte stesso.
Continuiamo e a 29’ cambiamo versante del monte, adesso il fondo è più roccioso ed il panorama si apre sulle cave del monte Sagro.
Nel bosco fioriture di epatiche, mentre sulla roccia un’esplosione rosa di Erica Carnea e saltuariamente primule orecchia d’orso.
Ancora pochi minuti ed il sentiero percorre le pendici marmoree del Borla senza più vegetazione di alto fusto (le pendici de questo monte sono ricche di sassifraghe e rari endemismi tra cui la Centaurea del Monte Borla).
A 37’ arriviamo ad una cisterna d’acqua con indicazione dei vari sentieri e subito sotto la via di cava, siamo infatti a Foce di Pianza (m.1279).
A sinistra in basso scendono il 39 ed il 174, il 39 proveniente dalle cave della Conca di Torano è diretto a Vinca, mentre il 174, che si stacca da esso più in basso, presso le cave Walton, è diretto ai Pozzi ed al Cardeto.
Davanti a noi le indicazioni 172-173 che seguiamo. Il sentiero 172 per Foce della Faggiola è diretto a Foce Luccica, mentre il 173 per la Foce del Faneletto percorre il catino del Sagro per arrivare a Foce di Vinca e Capanna Garnerone.
Da entrambi i sentieri si staccano facili vie di ascensione al monte Sagro, segnate di blu.
Il nostro intento è di percorrere l’anello dei due sentieri.
Subito dopo l’imbocco della strada notiamo delle trincee scavate nella roccia ed altre ne troveremo più in alto, sono segni della guerra partigiana che si svolse sulle Apuane dove il fronte si fermò per molto tempo.
Raggiungiamo rapidamente l’ampia cresta marmorea tra le cave del Sagro a sinistra e la strada di cava a destra in basso che entra in un tunnel per la zona del monte Maggiore.
Il panorama, sulla destra, spazia sui bacini marmiferi ed arriva fino al mare.
A 58’ siamo al bivio 172-173, a sinistra scende il 173, mentre il 172, che è quello che seguiremo ora, continua in avanti salendo rapidamente ed aggirando quota 1341, fino ad un vicino intaglio dal quale si ammira la piramide del Sagro ed in basso si nota l’ingresso del tunnel di cui ho parlato.
Si sale per alcuni metri e poi si costeggia il crinale della Faggiola, che costituisce confine amministrativo tra i comuni di Carrara e Fivizzano.
Il sentiero è sempre su terreno carsico e su marmo con rari alberi, a 1h 23’ arriviamo ad un pianoro panoramico sulle cave e sul mare ed in pochi minuti aggiriamo, lasciandola sulla destra, quota 1456, sulla quale è ben evidente un cippo confinario.
Da qui per tracce di sentiero si può salire al monte Maggiore (1396m).
Adesso il panorama si apre sulle sottostanti cave di Colonnata, si scorge il paese e più in alto c’è il Vergheto ed il relativo crinale per le Casette, in secondo piano abbiamo le Apuane meridionali fino alle Panie.
Seguiamo ancora il crinale, fiancheggiando il boschetto della Faggiola e l’ingresso di una grotta e a 1h 23’ siamo a Foce della Faggiola (m.1464) alla base dello Spallone.
Il sentiero segnato continua per Foce Luccica in basso a destra.
Di fronte abbiamo lo Spallone (1650m) che si può salire per tracce di sentiero e continuandole si arriva in vetta al Sagro, rappresentando questa una via alternativa di ascesa.
Noi continuiamo a sinistra seguendo un facile sentiero segnato di blu ed inciso, inizialmente, nel terreno tra l’erba ancora gialla.
In dieci minuti (1h 41’) siamo ad un ripiano, dove in estate non è difficile trovare tende di ragazzi, da qua si stacca a sinistra una traccia di sentiero per i Capannelli del Sagro, ruderi di vecchie abitazioni di pastori, continuando il quale si arriva al sentiero 173.
Noi continuiamo per il sentiero costeggiando il monte sul versante a mare prima nel sentiero scavato nel terra e poi sulla roccia, sempre molto agevole, sulla sinistra vediamo il monte Borla e scorci della Lunigiana.
A 2h 08’ arriviamo al bivio con il sentiero blu che scende al sentiero 173 ed iniziamo dieci minuti di ripida salita per arrivare alla cresta terminale; ammiriamo una gran quantità di crochi, anche bianchi.
A 2h 16’ siamo quindi sulla cresta dalla quale il panorama si apre a mozzafiato sulla valle di Vinca, in basso appare il paese con il suo nodo di sentieri.
In alto c’è il Pizzo d’Uccello, imponente di fronte a noi, con la sua cresta ed i monti vicini: cresta Garnerone, Grondilice, Contrario, Cavallo, Tambura ed in secondo piano Pisanino.
A 2h 21’ siamo sulla vetta (m.1749) dove il panorama si apre anche sullo Spallone e le Apuane meridionali e sul mare.
Qua è una croce, due statue della Madonna decapitate da vandali ed un piedistallo con una rosa dei venti con indicazione della direzione delle cime e delle isole donata dal Lions Club nel 2001.
Rimaniamo sulla vetta 20’ per rifocillarci e poi scendiamo.
In dieci minuti siamo al bivio tra i sentieri blu, scendiamo adesso a destra per la cresta nord-ovest. Il sentiero è ben segnato di blu sulla roccia con un gran numero di ometti che indicano la direzione, di fronte abbiamo la cava del Sagro alla quale ci avviciniamo progressivamente.
Durante la discesa ammiriamo belle fioriture di Primula orecchia d’orso tra le rocce, oltre alle prime sassifraghe in fiore tra cui una bellissima Saxifraga Latina.
A 52’,nei pressi di due radi pini, siamo al bivio con il sentiero segnato bianco rosso 173 che, a destra, va per la Foce del Faneletto verso Vinca. Noi invece seguiamo lo stesso sentiero a sinistra, verso il basso.
In prossimità del bivio suddetto si staccano tracce di sentiero per i Capannelli e poco in alto abbiamo una fonte con una vasca che presumo usata in passato dai pastori.
Si scende in modo più tranquillo, un tratto del sentiero è tra l’erba e poi di nuovo sul marmo proprio a fianco della cava.
A 1h siamo al punto più basso in un canalone da cui risaliamo per aggirare quota 1341 sulla destra ed arriviamo di nuovo al bivio 172-173 completando così il piccolo anello (1h 07’).
In dieci minuti siamo a Pianza (1h 16’), poi al bivio per il Borla (1h 46’) ed in 5’ a Campocecina, continuiamo per il Rifugio Carrara (m.1320), dove arriviamo in 2h precise dall'inizio della discesa e, di lì a poco, di nuovo al Piazzale Belvedere.
Prima del Rifugio c’è la Chiesetta dedicata alla Madonna delle Apuane. Salita 2h 20’, discesa 2h.
Da Carrara si segue la strada per Gragnana. Castelpoggio e Fosdinovo, prima di quest’ultimo paese si prende la deviazione a destra per Campocecina (9,5km) che si segue per altri 10 km fino al punto di soccorso delle Cave ed al Piazzale dell’Uccelliera pochi metri avanti. Da qua deviare a sinistra per meno di 1 km fino ad incontrare un ampio parcheggio presso il ristorante Belvedere.
Il monte Sagro è il monte dei Carrarini, nonostante sia situato completamente nel territorio del comune di Fivizzano.
La salita al monte è rapida, poiché si parte già in quota, se infatti si sale da Pianza invece che da Campocecina in poco più di un’ora e mezza siamo in vetta e da qua si può ammirare un panorama veramente splendido se la giornata lo permette.
Infatti si spazia dalle Apuane settentrionali a quelle meridionali ed al mare sulla costa fino a Livorno ed al golfo della Spezia.
Nelle giornate limpide possiamo ammirare le isole dell’arcipelago Toscano: Capraia, Gorgona, isola d’Elba e se siamo fortunati anche la Corsica.
Nelle giornate limpide si scorgono anche le Alpi Marittime innevate.
Le pendici del monte sono ricche di fioriture rare tra le rocce.
Inoltre la zona è nodo nevralgico di sentieri per la zona di Vinca ed il vicino rifugio Cai permette di poter programmare anche escursioni di più giorni in un ambiente che rimane incontaminato, nonostante le cave che rappresentano, comunque, uno spettacolo di per sè.

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