(MS-Carrara) TORANO-OMYA (300 m)-CAVE DI LORANO 2-CRESTA-PIAZZALE DELL'UCCELLIERA (1230 m)-ACQUASPARTA (1270 m)-CAPANNE FERRARI (1002 m)-PIANACCIA-TORANO (ANELLO)
Loc. di partenza: TORANO (142m)
Loc. di arrivo: TORANO (142m)
Dislivello mt.: 1140
Tempo totale: 8h 20'
Difficoltà: EE
Punti d'appoggio: Torano – Belvedere – Rifugio Carrara
Rifornimento acqua: strada; 182; strada; 171/185; 185; 40/185; 40; strada
Tratti di ferrata: No
Sequenza sentieri: 182 – strada – 185 - 140Nord(ex 40)
DATA ESCURSIONE:Revisione del 21/03/2021 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993031570718033/?type=3&theater[FXLK][TYLK]

Superato il cimitero monumentale di Marcognano la strada si biforca: a destra, dopo il ponte, si entra nel paese di Torano, a sinistra invece la strada si inoltra nei bacini marmiferi di Torano, tra cui quello di Lorano che seguiremo.
Volendo è possibile proseguire e parcheggiare più in alto, presso la pesa abbandonata (parcheggio di Pescina). È possibile parcheggiare anche in paese oppure prima, infatti poco dopo il cimitero di Marcognano c’è un ampio parcheggio.
Non esistono indicazioni per il sentiero 182 e anche lungo il percorso ne troveremo poche e molto sbiadite, ma, d’altra parte, si tratta di seguire la strada per le cave, con qualche accortezza presso alcuni bivi.

[Torano è un grosso borgo del comune di Carrara. Il paese è citato sin dal XII secolo, ma dovrebbe essere di origine romana, legato all'escavazione del marmo. Il toponimo è diffuso nella regione apuana e deriva dal prediale Thurānĭus dal nome Thurius. Il paese è circondato da castagneti ed è punto di partenza per i bacini marmiferi di Lorano, di Ravaccione e del Battaglino. È paese di cavatori e di imprenditori del marmo. I marmi bianchi, estratti in zona, sono molto pregiati e furono usati anche nella Roma imperiale. Nei pressi di Torano si trova la Grotta del Tanone descritta nel 1783 da Spallanzani, si sviluppa per 700 m con andamento prevalentemente orizzontale, in essa furono ritrovati reperti dell'uomo preistorico. Importanti sono poi le Sorgenti del Pizzutello a nord del paese usate per l'acquedotto municipale. La chiesa è intitolata a S. Maria Assunta (XVI secolo) e fu costruita, probabilmente, al posto di un oratorio più antico, il campanile risale al XVIII secolo. Il paese è ricco di portali e di fontane di marmo. Dal 1999, in estate, si tiene una manifestazione artistico-culturale denominata “Torano Giorno e Notte” in cui tutto il borgo diventa palcoscenico di arte con esibizioni all'aperto.]

Parcheggiamo poco dopo il ponte (142m) e saliamo per la strada asfaltata. In pochi minuti siamo alla zona lavaggio camion, ormai in abbandono (questo veniva fatto per evitare l’accumulo di polveri sottili in città portate dal trasporto incessante del marmo con gli autocarri), sulla sinistra in basso ci sono la fonte del Pizzutello e le strutture dell’acquedotto, nascoste dalla vegetazione. Subito dopo sulla sinistra segni rossi indicano il percorso per un traliccio dell'elettricità che si trova poco sotto il Monte d'Istro.
A 11' siamo al ponte sul canale Porcinacchia, prima di attraversarlo si stacca a sinistra (188m) il sentiero 140Nord(ex 40) (Torano-Casa Cardeto-Ponte di Monzone) che percorreremo, in parte, al ritorno per chiudere l’anello.
Proseguiamo sulla strada in decisa salita e a 15' siamo alla pesa pubblica, ormai in disuso, usata in passato dai camion che trasportano il marmo dalle cave. Qua è possibile parcheggiare e c'è una biforcazione della strada, verso sinistra, che porta alle cave di Pescina e di Boccanaglia. Noi continuiamo in avanti e poco dopo siamo sopra un ponte della ex ferrovia marmifera (viadotto di Sponda), continuiamo la strada principale che è a senso unico discendente. Sulla destra si stacca la Via delle Canalie, usata dai camion per portare il marmo al piano. Siamo ormai in zona di cave con a sinistra la Cava Madonna e in alto abbiamo il crinale del Monte Maggiore. Sulla sinistra si staccano vie marmifere per altre cave.
A 30’ sulla sinistra c’è una infermeria delle cave con la scritta "Servizi Sanitari". A 38’ in località La Piastra incontriamo un grande edificio bianco: si tratta dello stabilimento della società Omya che produce carbonato di calcio usando il marmo. C’è anche una torretta con un segno stinto del sentiero 182 ed indicazioni stradali per le cave di Lorano, dobbiamo curvare a sinistra (304m), lasciando la strada principale, che prosegue in direzione di Conca-Ravaccione, dove anni fa iniziava il sentiero 39 (Torano-Foce di Pianza-Vinca-Equi Terme), non più agibile nel tratto da Torano a Foce di Pianza. Adesso seguiremo la via di cava che costituisce il sentiero 182 (Torano Piastra-Rifugio Carrara) con segni quasi inesistenti.
La strada marmifera sale sempre ripida, sulla sinistra c'è una cresta montuosa che si dirige verso l’Uccelliera (crinale di Créstola e Pesàro). Invece sulla destra il Monte Maggiore con il bacino marmifero sottostante. Salendo poi la vista arriva alla costa, con le isole e il golfo della Spezia. In particolare verso mare vedremo sempre meglio la cava di Betogli, situata proprio nella parte terminale della cresta del Maggiore, che essa ha ormai devastato.
A 01h siamo a un piazzale panoramico. Proseguiamo avendo a fianco i caratteristici muri di contenimento della strada, formati da gabbie di ferro riempite di detriti marmorei che ci accompagnano per un po’. Dopo una decina di minuti siamo presso una torretta su cui c'è uno stinto segno del sentiero.
Proseguiamo e a 01h 20' siamo a un bivio, qui dobbiamo andare a sinistra, in direzione Lorano II ed evitare di andare a destra in direzione di altre cave (Campaccio, Fossa degli Angeli, Facciata).
Proseguiamo la salita e, a 01h 50', sulla destra c'è un alto muro di contenimento fatto con pannelli di cemento oltre che con marmo. A 02h arriviamo presso alcuni edifici di servizio (715m), uno abbandonato che vedevamo bene dal basso e ci serviva come riferimento. Sull'altro edificio c'è l'indicazione “Cava 21 Lorano2”. Saliamo per tratto costeggiato da ravaneti, abbaglianti con la presenza del sole, e dopo alcuni faticosi tornanti, a 02h 42,' abbiamo sulla sinistra la cava Lorano II in piena attività, con estrazione del marmo in galleria.
Proseguiamo e dopo pochi minuti la marmifera si riduce a un vecchio stradello abbandonato. In alto ormai è ben evidente il monte Uccelliera, con il piazzale panoramico e la zona del monte Borla. Seguiamo lo stradello che ci porta a 02h 58' a un edificio abbandonato (943m) con ruderi, posto in posizione molto panoramica. Tra l'altro si vede anche il Sagro innevato.
Dopo una breve sosta iniziamo la salita di un costone roccioso sopra la costruzione, che ci porterà a una strada di cava per la zona delle Cave del Morlungo fino alla Faggiola. Il primissimo tratto è un po' esposto e richiede attenzione, una corda metallica di pochi metri sarebbe utile. Saliamo i pochi metri impegnativi e poi proseguiamo a salire per la cresta con tratti ripidi, ma senza difficoltà. Ci sono alcuni segni sbiaditi per seguire il percorso migliore, evitando di spostarsi troppo sulla destra.
A 03h 39' la traccia evidente porta verso sinistra per poi spostarsi sulla destra, per zona erbosa e poi recuperare il crinale. Poi un ultimo tratto ripido ci porta a 04h sulla marmifera sterrata (1175m) che seguiamo verso sinistra in salita. Dopo quattro tornanti arriviamo a 04h 18' sulla strada marmifera Walton per la Foce di Pianza (;1240m) e la seguiamo verso sinistra.
A 04h 26' siamo al Piazzale dell'Uccelliera (1240m) ,questo è un notevole punto panoramico su diverse cave, su Carrara, sul mare, sulle isole dell’arcipelago toscano e sul golfo della Spezia, oltre che sul Monte Sagro. Prima del piazzale c'è un monumento marmoreo di Marco Devoti con incise poesie di Mario Lazzari, dedicate ai cavatori e alle Apuane. Dal piazzale una strada porta ad Acquasparta e noi la seguiamo dopo una brevissima sosta al piazzale.
A pochi metri dall’imbocco della strada abbiamo a destra l’indicazione per il sentiero 182 che continua per Fontana Antica e il Rifugio Carrara (servono 20’). Seguiamo la strada e a 04h 40' siamo al parcheggio del Belvedere. Sulla destra c'è la fontana di Acquasparta e pochi metri dopo sale il tratto comune ai sentieri 171/185 per il vicino rifugio (171: Maestà della Villa-Cardeto-Rifugio Carrara; 185: Castelpoggio-Gabellaccia-Rifugio Carrara).
Proseguiamo passando presso il bar ristorante Belvedere e a 04h 43' siamo al Piazzale di Acquasparta (1276) che è il punto più alto dell'escursione. Qua termina la strada asfaltata. Il piazzale merita una visita poiché esso costituisce il Parco della Memoria dedicato alla Shoah, infatti qua sono state poste le statue del XIV Simposio internazionale di Scultura tenutosi a Carrara nel 2001 con tema proprio la Shoah. Il parco è sempre suggestivo ed emozionante, ma, in particolare, quando la copertura nevosa si confonde con le statue: è meritevole di una visita non frettolosa. Facciamo una sosta breve e a 04h 55' iniziamo la discesa per tornare a Torano. Scendiamo tra roulotte stanziali, entriamo in un boschetto che più avanti diventa più folto, e in un paio di minuti, dopo aver superato un ponticello di legno, siamo presso un gruppetto di case riattate (l’antico alpeggio di Acquasparta). Qua i due sentieri si lasciano: il 171 va a destra per la Casa Cardeto. Noi seguiamo il 185 che scende a sinistra, costeggiando alcune abitazioni.
La discesa nel bosco è piacevole, inizialmente tra faggi e poi tra conifere, frutto dei rimboschimenti degli anni 50 non rispettosi della vegetazione locale. All'inizio in tratti aperti il panorama è gradevole sulla costa e sulla zona di Colareta. A 05h 13' percorriamo un tratto di discesa più ripido, con ometti formati da sassi in bilico. In alto ci sono gli ingressi di un paio di grotte di interesse speleologico la cui apertura è protetta da pali di legno.
Proseguiamo la discesa e, dopo 10', siamo al bivio (1073m) con il sentiero 140Nord(ex 40). Quest'ultimo sale verso destra diretto alla Sella dei Grenzi. Adesso, per un breve tratto, i sentieri 140Nord(ex 40) e 185 coincidono. Poco più avanti una traccia segnata porta, a sinistra, sulla strada per Campocecina in località Bivio Cardeto (da cui è possibile iniziare escursioni più brevi che dalla Gabellaccia). Poco più avanti una freccia segnaletica indica la breve traccia che in pochi minuti porta al Cippo Monumentale alla Resistenza.

[È un cippo marmoreo, alto circa due metri, posto in loco nel 1951, come si evince dalle scritte su di esso. Su una faccia c’è un profilo di montagna con un cielo stellato e la scritta “non cedere / 9 settembre 1943” (data della nascita del CNL, Comitato Nazionale di Liberazione); su un’altra faccia “il sangue versato / sui monti ridona / libertà ed onore / al popolo italiano” e sulla terza “Divisione apuana / B.ta Garibaldi / G. Menconi / G.pi Patrioti apuani / Bta Lunense” / 9 settembre 1951”.]

Proseguiamo per tratto ameno, adesso nella faggeta, e a 05h 33' siamo a un altro bivio presso una grotta: il sentiero 185 prosegue verso destra. Invece il 140Nord(ex 40), che seguiamo, va verso sinistra. Il sentiero scende lievemente, nuovamente tra conifere, e a 05h 39' arriviamo allo spiazzo parcheggio di Capanne Ferrari (993m).

[Il nome Capanne Ferrari deriva dal nome della ditta Ferrari che collaborava con l'organizzazione tedesca Todt nella costruzione della strada per Campocecina che aveva fini militari. Proprio in questa località però i lavori si interruppero e furono ripresi, lentamente, nel dopoguerra e furono terminati negli anni '60. Pochi metri più avanti del parcheggio, in direzione Campocecina, si vedono, addossati alla roccia, i resti dei tetti delle costruzioni che servirono come alloggio dei lavoratori durante la costruzione della strada stessa e come deposito dei materiali.]

Adesso scendiamo per la strada e in 5' ritroviamo il sentiero 140Nord(ex 40). Sulla sinistra scende una marmifera (con sbarra) per le cave di Canal d'Abbia e per Colareta. Sempre a sinistra c'è il modesto Monte Formica alle pendici del quale c'è una casa in costruzione e mai terminata. Il sentiero 140Nord(ex 40) scende verso destra presso una mini stazione meteo, il luogo è molto panoramico sulla costa. All'inizio la discesa è abbastanza ripida poi si fa più tranquilla nel bosco. C'è da dire che sono stati tagliati arbusti e rovi che renderebbero difficoltoso progredire. I segni sono abbondanti.
A 06h siamo a un bivio nel bosco, forse con il vecchio tracciato del sentiero 184 che saliva dal cimitero di Gragnana per la Gabellaccia. Trascuriamo la traccia segnata che sale a destra e scendiamo con il nostro 140Nord(ex 40). Segue un tratto ameno ricco di primule in fiore, poi a 06h 07' un tratto di ripida discesa tra alberi e arbusti su terreno argilloso. Dopo 7' il tratto ripido termina e usciamo dal bosco a percorrere la Pianaccia. È questa una crestina di rocce e paleo ben segnata anche con alcune paline di legno, molto panoramica. La terminiamo a 06h 33’ e dopo scendiamo ancora tra arbusti e ginestroni per arrivare a 06h 38’ al bivio (676m) tra il sentiero 140Nord(ex 40) e il 193 (Carrara San Rocco-Monte d'Arma-Pianaccia).
Proseguiamo sul 140Nord(ex 40) che entra nel bosco a sinistra, inizialmente per tratto ripido poi più ameno. A 06h 50' arriviamo a una pozza frequentata dai cinghiali. Poi scendiamo per una zona meno boscosa, tra roccette e folta vegetazione e dopo 10' arriviamo a una rupe panoramica. Da essa si vedono Torano e i bacini marmiferi, Carrara e il mare.
Proseguiamo e a 07h 09' attraversiamo un ravaneto di rocce grigie, il sentiero è in leggera discesa e piuttosto monotono, inoltre in estate la vegetazione è folta e non mancano i rovi. Sulla sinistra intravediamo in basso depositi di marmo e le cave di Crestola e di Calacatta che ci accompagnano a lungo. Seguono tratti più ripidi e altri di leggera salita, poi un tratto di bosco rado e a 07h 57' incrociamo uno stradello (261m) per Monte d'Arma. Lo attraversiamo e subito dopo ci sono vecchi abbeveratoi, scendiamo per ripidi tornantini e a 08h 08' chiudiamo l'anello, arrivando sulla strada percorsa in mattinata. Scendiamo e a 08h 21' siamo a Torano dove concludiamo l'escursione.
Da Carrara si seguono le indicazioni per Gragnana e Torano fino al bivio che a sinistra porta a Torano ed al cimitero di Marcognano, si continua la strada per pochi minuti, si supera il cimitero che rimane a sinistra e si arriva al paese ben visibile dalla strada.
La classificazione EE dipende dalla parte in piziale della cresta che dalle cave di Lorano II porta alla marmifera del Morlungo. Infatti essa presenta un po' di esposizione. Da considerare poi il dislivello che richiede adeguato allenamento. In estate il caldo aumenta la fatica ed è necessario un buon approvvigionamento di acqua. Con neve e ghiaccio le difficoltà aumentano, in particolare sulla cresta.
Di interesse sono il borgo di Torano e i bacini marmiferi amati da Michelangelo per creare i suoi capolavori. Molto panoramico è poi il Piazzale dell'Uccelliera. Interessante è pure il Parco della memoria di Acquasparta dedicato alla Shoah. Molto panoramica è anche la zona della Pianaccia.

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