DATA ESCURSIONE: 06/12/2008 [IXLK]https://www.facebook.com/Escursioni.Apuane/photos/a.1985769234777600/1993027530718437/?type=3&theater[FXLK][TYLK]
[ILK]MonteNona.html[FLK]Qui[TLK]un approfondimento sul Monte Nona.
La strada asfaltata finisce poco dopo una casa con annessa maestà privata, qua fermiamo l’auto.
Ben evidente è, a destra, l’inizio dei sentieri 5/6 rispettivamente per il rifugio Forte dei Marmi e per il Forato.
A pochi metri dalla partenza c’è una prima maestà con annessa panchina per riposarsi, essa è stata restaurata dalla famiglia Giannaccini.
Il sentiero sale a sinistra nel bosco di castagni e per un breve tratto si vede lo sterrato in basso che continua la strada asfaltata che abbiamo fatto in auto (iniziata nel 1973 questa avrebbe dovuto collegare Stazzema con Palagnana ed il Rifugio, fortunatamente il progetto non si è realizzato, preservando la bellezza di queste zone).
In 7’ dalla partenza siamo al bivio: a sinistra si stacca il sentiero 6 (che faremo, in parte, al ritorno) per il monte Forato, a destra il sentiero 5, che imbocchiamo, per il Rifugio Forte dei Marmi ed il Callare del Matanna.
Il sentiero è molto tranquillo e si sviluppa nel bosco di castagni.
A 12’ incontriamo un’altra maestà, in questa c’è un’immagine in terracotta del 1998 della Madonna del Popolo, probabilmente quella originale, in marmo, è stata asportata da vandali.
In basso sentiamo lavorare ad una cava di pietra da cui si alzano grandi gru gialle.
Lungo il sentiero ci sono tre brevi tratti attrezzati con corde metalliche per agevolare la progressione quando il terreno è scivoloso, ma non sono necessarie particolari competenze tecniche.
Oggi a causa delle recenti piogge scorre abbondante acqua dall’alto a formare, a tratti, anche delle cascatelle.
Inoltre sono presenti diversi ruderi, alcuni, le cosiddette “burraie”, servivano ai pastori ed ai montanari per conservare gli alimenti, altri sono fornaci di calce usate per produrre il cemento per costruire le abitazioni.
A 35’ c’è un breve tratto di salita più ripida: di fronte il Procinto ed il Nona mentre a destra abbiamo il Matanna (la visuale è buona perchè il bosco è spoglio, in estate invece si vede poco).
Proseguiamo con tratti pianeggianti seguiti da salite e a 52’ incrociamo un traliccio dell’Enel.
Finalmente a 1h 06’ arriviamo alle Sorgenti della Grotta (mt.865): qua c’è una captazione d’acqua con relativa fonte freschissima e l’incrocio con il sentiero 5bis (con la nuova numerazione diverrà 120) che proviene a sinistra dalle Scalette.
Pochi metri a sinistra c’è anche l’imbocco del sentiero 121 (fonte di Moscoso-S.Rocchino) che faremo al ritorno (il breve tratto da qua fino all’Alpe della Grotta è a comune tra 5 e 121).
Inoltre c’è una maestà con icona marmorea del 1727 dedicata a S.Antonio e Santa Margherita.
Dopo una breve sosta di 10’ prendiamo a destra per il 5/121 in direzione del Rifugio Forte dei Marmi.
Il sentiero costeggia agevolmente la parete strapiombante del Monte Nona.
Ad 1h 19’ arriviamo ad un bivio: a destra continua il sentiero 121 sul quale, a 50 metri tra gli abeti, si trova il rifugio Forte dei Marmi, invece a sinistra sale il sentiero 5 per il Callare del Matanna.
Questo tratto è il sentiero dedicato all’ingegner Aristide Bruni (al quale si deve la prima ascesa documentata, nel 1879, del Monte Procinto, ma probabilmente fu preceduto da boscaioli locali) e sale ripidamente per le pendici calcaree del Monte Nona: la vista che si gode è splendida ed arriva al mare dove si vedono le isole dell’arcipelago toscano.
Su noi incombe la parte del Nona molto amata dai rocciatori.
In dodici minuti arriviamo alla cengia rocciosa attrezzata con una fune d’acciaio molto utile in caso di ghiaccio e di fondo bagnato.
Saliamo ancora ed a 1h 39’ troviamo la deviazione a sinistra per il Procinto che porta alla cintura ed alla ferrata.
Continuiamo il sentiero che continua a costeggiare il monte Nona fino ad un traliccio dell’Enel da cui si ha una buona vista su Procinto e Matanna e a 2h siamo ad un intaglio con una sorta di ara pagana.
In realtà questo traforo (del Pizzo di San Pietro) è artificiale e fu fatto alla fine dell’ottocento per allestire una via attrezzata per il monte Nona che fu poi smantellata.
Noi saliamo ancora pochi minuti ed a 2h 13’ siamo al Callare del Matanna, segnalato da un altro traliccio dell’Enel e da un grande crocifisso di recente restaurato.
A sinistra sale il sentiero per il monte Nona mentre a destra quello per il Matanna.
In basso scende il sentiero per l’albergo rifugio Alto Matanna (1037m) da cui è possibile seguire il sentiero 109 per la Foce delle Porchette ed altri sentieri per San Rocchino e la Foce del Crocione.
Ci fermiamo una decina di minuti a goderci lo splendido panorama sul mare, il golfo della Spezia, le Alpi Marittime innevate, l’Appennino pure innevato ed il monte Piglione dietro il quale si intravedono i monti del Pisano.
A 02h 24’ iniziamo il sentiero per il monte Nona seguendo segni sbiaditi bianco-rossi e blu.
Il sentiero segue il crinale molto panoramico inizialmente piuttosto tranquillo poi sale più ripidamente sulla destra in basso scorgiamo il borgo di Palagnana.
Dopo pochi minuti un bivio: il sentiero blu continua verso destra ed è consigliabile poiché si sviluppa in cresta ed è più panoramico, invece l’altro sentiero che continua diritto sale a mezza costa per congiungersi più in alto.
La vista si apre sul monte Croce a destra e sul gruppo delle Panie con la prima neve mentre più a sinistra vediamo il Sumbra, l’Altissimo ed il Sagro: la visibilità oggi è veramente ottima.
A 3h siamo in vetta segnalata da un grosso ometto e da una croce che giace desolatamente a terra forse a causa del recente maltempo: il panorama è veramente splendido ed in basso, verso sinistra, c’è la vetta del Procinto.
Ci fermiamo un po’ a goderci il bel panorama e poi scendiamo (03h 18’), a 03h 48’ siamo nuovamente al Callare e a 04h 28’ al bivio per la cintura del Procinto, scendiamo per il tratto attrezzato e a 04h 44’ siamo al bivio per il Rifugio Forte dei Marmi a destra il sentiero porta al rifugio in meno di 1’, presso il rifugio ci sono due sentieri: il 121 per la Foce di Grattaculo ed il 106 per Pomezzana, sostiamo pochi minuti e torniamo indietro fino alle Sorgenti della Grotta (04h 54’) ed all’imbocco del 121.
Esso sale subito abbastanza ripidamente costeggiando il Procinto, il Bimbo Fasciato (Torrione Bacci), Il Piccolo Procinto e la Bimba, notiamo punti di attacco di diverse vie di roccia e finalmente a 05h 19’ arriviamo al notevole punto panoramico della Retaia presso il quale troviamo la piazzola dell’elicottero ed il rifugio privato la Baita degli Scoiattoli (mt.885) dominato dalla Bimba.
Il panorama si apre sulla Pania della Croce e sul Corchia in particolare, mentre in basso si vede l’abitato di Stazzema.
Ci fermiamo presso il rifugio fino a 06h 08’ poi scendiamo: da un cancelletto, seguiamo il sentiero non segnato che scende in basso verso sinistra, incontriamo alcuni ruderi (06h 15’) e l’ingresso alto della Casa del Pittore (06h 19’) e subito dopo siamo sul sentiero 6 (06h 20’).
Superiamo una maestà, l’ingresso della Casa del Pittore e a 06h 27’ siamo presso la casa Giorgini dalla quale in pochi minuti (06h 32’) al bivio tra il 6 ed il 5bis (che diventerà 120) con vicino una fonte dell’acquedotto e l’arrivo della sterrata che prosegue la strada di Stazzema.
Scendiamo il ripido 5bis che in un 15’ ci porta sulla strada (06h 49’) sterrata che percorriamo fino alla vettura (07h 10’).
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina, si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si oltrepassa Ponte Stazzemese, Mulina e Culierchia, si lascia a destra la deviazione per Pomezzana e Farnocchia e, poco dopo, su un ampio tornante prima di arrivare a Stazzema, si imbocca la deviazione a destra contrassegnata con una rustica, ma utile indicazione "Rifugio Forte dei Marmi" (Basta fare attenzione).
Il Nona è un monte basso, ma molto panoramico se abbiamo la fortuna di trovare buona visibilità.
Il panorama va dal mare al Sagro, all’ Altissimo,al Sumbra ed in particolare alle Panie, poi abbiamo il Croce, l’Appennino, il Piglione ed il Prana ed in lontananza i monti Pisani.
Molto bella la Baia degli Scoiattoli.
È possibile accorciare il percorso percorrendo al ritorno esattamente la strada fatta all’andata e riducendo le soste, ma sono sempre le soste a migliorare la qualità dell’escursione.
Da rilevare che il tratto iniziale del sentiero Bruni quando è freddo è ghiacciato per cui è da evitarsi in tali condizioni.
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