DATA ESCURSIONE: 24/01/2010
Qui un approfondimento sul Monte Castagnolo.
Qui un approfondimento sul sentiero 161.
Arriviamo a Resceto e lasciamo l’auto lungo la strada, essendo completo il piccolo parcheggio del paese presso il quale è una fontana, che, a volte in estate, è asciutta.
Il sentiero 161 parte a circa cinquanta metri dalla piazzetta (in discesa) lungo la strada e sale a destra nel castagneto.
La parte iniziale è un breve tratto cementato non ben indicato, ma è difficile sbagliarsi e poco in alto ci sono segni ben evidenti. Il sentiero sale per ampi tornanti ed è abbastanza segnato, con gli alberi spogli vediamo dietro noi la Tambura ed il Sella oltre le valli che scendono a Resceto.
Nel bosco ci sono anche le prime fioriture di elleboro verde.
A 15’ incrociamo una strada sterrata, pietosa testimonianza della stupidità e dell’avidità umana: essa avrebbe dovuto collegare la zona con Gorfigliano mediante galleria sotto la Tambura, in realtà si è fermata poche centinaia di metri più avanti sprecando denari della collettività.
Passiamo la strada e leggermente sulla sinistra vediamo la continuazione del sentiero per alcuni gradini cementati.
All’inizio il sentiero si mantiene basso parallelo alla strada poi sale abbastanza segnato seguendo ancora dei tornanti, occorre fare un po’ di attenzione per le varianti che possono indurre in errore.
A 30’ possiamo vedere bene Sella e Pelato essendo gli alberi spogli per l’inverno, nella buona stagione naturalmente la visuale qua non è molto buona.
A 38’ il bosco si fa più rado e salendo si vedono bene anche il Pelato ed il Folgorito verso la costa.
A 48’ bel punto panoramico aperto e subito dopo il sentiero svolta a destra cambiando versante ed arriva alla “bonifica di Resceto” che sono una serie di terrazzamenti sulle pendici del monte Castagnolo costruiti negli anni trenta del 1900 ed ormai in completo abbandono ed invasi da alberi e ginestre.
A 53’ arriviamo ad una vecchia vasca presso la sorgente del “callarolo” e saliamo alla sua sinistra per un tratto non ben segnato, ma ben evidente che in 5’ ci porta ad un altro bel punto panoramico molto aperto.
Fatti pochi metri sulla sinistra ci sono segni per Forno-Pian dei santi (sentiero non numerato e non indicato nelle cartine).
Noi rientriamo nel bosco e seguiamo il sentiero fino ad arrivare a 01h 06’ su un bel crinale panoramico sul quale prospera una tipica pianta marittima come il cistus salvifolius.
Noi seguiamo il crinale per poi rientrare a 01h 14’ in un bosco di pini, percorso il quale arriviamo a 01h 23’ ad una finestra naturale nella roccia (904m) molto panoramica sul Sagro, Grondilice, Contrario e Cavallo fino al monte della Mandriola.
Nei pressi c’è un capanno di cacciatori.
Continuiamo sulla destra ed il sentiero è ora più ripido e sale rasente la roccia del monte Castagnolo. All’inizio ci sono i ruderi di un riparo sotto roccia probabilmente di pastori, continuiamo a salire e a 01h 38’ arriviamo ad un pianoro panoramico.
Da questo è possibile prendere tracce di sentiero che a destra portano alla modesta vetta del monte Castagnolo (1007m) dalla quale poi si scende facilmente per pendii erbosi a recuperare il sentiero.
Noi continuiamo per il sentiero a sinistra (qualche tratto da fare con attenzione solo per l’esposizione) che aggira il monte Castagnolo e che adesso comincia ad essere pieno di neve dura, ma facile, continuiamo con attenzione e a 01h 48’ troviamo una lapide con indicazioni di sentiero presso i ruderi della “Ca’ di Mario”.
Il sentiero è in leggera discesa e porta alle pendici del Castagnolo (dove si scende dalla vetta) in bel punto panoramico su Tambura e monte Sella.
Di fronte abbiamo un fungo roccioso detto “La Rocchetta” (1065m) che somiglia vagamente ad una faccia.
A fianco di questo roccia tracce di sentiero scendono per portarsi a Casa Castagnolo con percorso a tratti un po’ esposto.
Noi continuiamo fino ad arrivare a 01h 50’ alla sella della Cima della Croce (979m) presso la quale un altro sentiero più semplice porta a Casa Castagnolo, continuando invece per il crinale si perviene alla Cima e proseguendo ancora alla Cima della Mandriola (1106m).
Il sentiero 161 prosegue a sinistra per le pendici occidentali della Mandriola fino ad una marmifera, dalla quale è possibile andare alle Vettoline oppure a Forno.
Noi prendiamo invece il facile sentiero per la Casa Castagnolo localmente detta “Ca’ d’ Bolan” cui arriviamo in 7 minuti. Il luogo è straordinariamente panoramico su Cavallo, Tambura, Sella e loro vie di lizza, compresa la via Vandelli ed oggi il fascino è aumentato dalla neve.
La casa Castagnolo era casale di pastori, ma la zona era anche intensamente coltivata. Fino a pochi anni fa era presente uno splendido noce di fronte alla casa che è poi caduto.
Poco distante un edificio della Cava della Mandriola e la cava stessa ormai dismessa dalla quale si diparte la via di lizza omonima che va a innestarsi con la via Vandelli.
Sostiamo 18’ poi torniamo indietro seguendo lo stesso itinerario, in 22’ siamo al punto panoramico da cui si può salire al monte Castagnolo, in 45’ siamo alla finestra panoramica presso il capanno, a 01h 10’ siamo alla fonte presso i terrazzamenti, a 01h 35’ alla strada nel bosco e a 01h 50’ alla fine dell’escursione.
Per il momento abbiamo potuto allegare a questo itinerario una traccia GPS parziale, relativa al solo percorso Resceto-Vetta Monte Castagnolo.