DATA ESCURSIONE: 21/02/2010
Superato Forno la strada prosegue costeggiando il Canal Secco, tra edifici che testimoniano un’intensa attività estrattiva ormai passata.
Poco prima che la strada finisca ci fermiamo presso uno spiazzo, protetto da un muro di cemento con indicazioni dei sentieri 36, 167 e 168.
Camminiamo per pochi minuti e troviamo la biforcazione che dà il nome alla zona (Biforco): a destra sale il canal Cerignano con a fianco la marmifera che costituisce il sentiero 36 per le Vettoline ed il Passo della Focolaccia, invece a sinistra c’è il Canal Fondone.
I due canali, in realtà sassosi e secchi, si fondono nel canal Secco tributario del Frigido.
Prendiamo a sinistra la marmifera, subito molto ripida, dalla quale, più in alto, hanno origine i sentieri 167 e 168.
La zona è ampiamente sfruttata per l’estrazione del marmo con numerose cave attive ed in espansione che stanno velocemente mutando la conformazione della zona.
A 18’ ci troviamo presso la cosiddetta Cava Romana posta a circa 500 metri, la vecchia Cava Romana è abbandonata, ma fino a qualche anno fa era possibile entrare, mediante un cunicolo nel marmo, e visitare la cava che si presenta, salendo un poco il sentiero, come un’enorme voragine.
Oggi il cunicolo è stato ostruito, forse per impedire che incauti escursionisti si avventurino per la cava stessa.
Il nome, rimasto alla nuova cava che sta coltivando intensamente la zona, a monte della vecchia cava, non ha comunque nulla a che fare con i romani, poichè l’attività estrattiva a Forno è iniziata nel 1800.
Sulla destra c’è l’ingresso della nuova cava, mentre a sinistra inizia il sentiero 168 del Canal Fondone per la Foce Rasori.
Noi continuiamo di fronte, dove è ben indicato il sentiero 167 che nella parte iniziale coincide per lo più con la vecchia via di lizza degli Alberghi, ed è subito molto ripido.
È possibile seguire la via di lizza oppure lasciarla a tratti per evitare la parti più ripide.
Noi decidiamo di seguire i segni per cui poco dopo la decisa curva a destra prendiamo, a 37’, la deviazione a destra, indicata dai segni e da un ometto.
Il sentiero si mantiene parallelo alla via di lizza un po’ più in alto, poi a 46’ incrociamo di nuovo la via di lizza e ci portiamo a sinistra per pochi minuti.
Infatti attraversiamo di nuovo la lizza e continuiamo sulla destra, di fronte iniziamo a scorgere la cima del monte Contrario, oggi innevata.
A 56’ siamo ancora sulla via di lizza che adesso seguiremo fino agli Alberghi.
Il fondo è sconnesso e parti della via sono franate, con un ultimo semicerchio arriviamo a 01h 14’ ad un intaglio posto a 794 metri.
Sulla destra c’è un modesto cocuzzolo detto localmente Il (sic) Zucco (811 metri).
Da questo momento il panorama si apre incredibile sull’alta valle degli Alberghi, dominata dalla parete sud-ovest del monte Contrario, salendo poi si apre alla Forbice del Grondilice a sinistra ed al monte Cavallo a destra, mentre sotto la mole del Contrario si vede la Casa degli Alberghi.
Pochi metri dopo l’intaglio è ancora presente un bel piro in marmo con le scalanature dovute alle corde usate nella lizzatura, nascosto alla vista da un masso caduto alcuni anni fa, c’è da dire che salendo troveremo altri piri di marmo.
Il sentiero adesso si fa ameno e sale modestamente mantenendo a sinistra il canale degli Alberghi.
A 01h 28’ si stacca, a quota 830 metri, sulla sinistra, il sentiero dei Pradacetti per il Passo delle Pecore e cava 27 che scende nel canale per proseguire nel versante opposto.
Questo sentiero è impegnativo e non è indicato nelle cartine.
Continuiamo e poco dopo lasciamo il ramo principale della via di lizza che si stacca verso sinistra per le cave degli Alberghi, alla base del Contrario a 1050 metri.
Noi proseguiamo per i resti della via di lizza proveniente da Carpano di Sopra ed iniziamo a salire prima su sfasciumi e poi sull’abbondante paleo.
Superiamo un rudere e dopo essere saliti per alcuni tornanti, a 01h 46’, troviamo il bivio posto a 907 metri per la casa degli Alberghi e per la ferrata del Monte Contrario sulla sinistra.
Noi invece proseguiamo a destra sempre sul sentiero nel paleo, superiamo poi un canalino, in cui a volte scorre l’acqua, per proseguire ancora nel paleo, in salita, per facili tornantini fino ad un tratto scalinato, dal quale si gode di bella vista sul monte Sagro.
Continuaimo poi per un tratto misto di erba e roccia con a destra una cava abbandonata, ed in breve arriviamo (02h 16’), dopo aver superato vecchie cariche di marmo, a Case Carpano.
Esse si trovano sulla parte iniziale della cresta sud del monte Contrario, proprio all’incrocio tra il sentiero 167 ed il 170.
Il 167 sale a sinistra verso Forcella di Porta ed il passo della Focolaccia, con percorso impegnativo, mentre il 170 scende alle Vettoline e a Resceto.
La località è Càrpano di Sopra ed è estremamente panoramica sulle pendici e sulle gobbe del Monte Cavallo oltre che sulla sottostante Valle degli Alberghi e su Canal Cerignano.
Le case sono ruderi di ricoveri di pastori e forse, in un secondo momento, di cavatori che lavoravano nelle vicine cave ormai abbandonate.
Molto caratteristico è un vecchio sambuco che si trova di fronte ad una di queste abitazioni.
Una lastronata di marmo vicino alle case riporta vecchie incisioni, frutto della pazienza e dell’ingegno dei pastori nelle ore di riposo: tra le incisioni un volto femminile, il volto del diavolo, un uccello, un’orma, inoltre anche dei nomi e delle date.
Ci fermiamo 27’ poi scendiamo per la stessa strada.
In 33’ siamo al bivio per la casa degli Alberghi, in 01h 02’ siamo all’intaglio alla base dello Zucco e in 02h 02’ siamo a Biforco.