Escursione del 22/05/2010.
Qui un approfondimento sul Monte Matanna e
Qui un approfondimento sul Monte Nona.
Qui un approfondimento sulla Funicolare Alto Matanna.
Troviamo il sentiero sulla destra della carreggiata, contrassegnato dal nr.106, lo risaliamo brevemente per incrociare di nuovo la strada asfaltata, che seguiamo a destra per un centinaio di metri, fino al primo bivio, dove ricompare la traccia che si addentra nella vegetazione in direzione San Rocchino.
Dopo un primo tratto aperto e in leggera salita, il sentiero si addentra nel bosco e si fa più ripido. Oltrepassiamo, sulla destra, una piana erbosa, con un’abitazione rurale, presso la quale si possono osservare i pagliai conici tipici della zona, ed arriviamo all’altezza di una costruzione immersa dentro ad una abetaia, dove, nei pressi di un muro a secco, lasciamo proseguire dritto il sentiero 106 per imboccare, a destra, una traccia ben marcata che in poche decine di metri ci conduce davanti all’oratorio di San Rocco, dove giunge anche uno sterrato proveniente da Pomezzana (Loc. San Rocchino, 30’ circa dalla partenza).
Qui voltiamo a destra, seguendo il sentiero nr.3, che salendo da Farnocchia ci accompagnerà fino alla Foce del Pallone e all'Albergo Alto Matanna.
La traccia è molto larga, e conduce in pochi minuti in vista di un agriturismo.
Qui bisogna fare attenzione, in quanto bisogna abbandonare la traccia più battuta, che, piegando a destra poi scenderà verso Grotta all’Onda, per imboccare quella meno evidente che prosegue a sinistra tra i prati (segnali bianco-rossi), passando a monte dell’agriturismo.
Si prosegue così, piacevolmente ed in falsopiano, tra prati e cespugli di erica, per poi addentrarci di più nel bosco, fino ad aggirare la propaggine più meridionale del monte, per arrivare, dopo circa 15-20 minuti da San Rocchino, al bivio di Grattaculo, dove proseguiamo scegliendo la traccia di destra seguendo ancora il segnavia nr.3 ed ignorando le deviazioni a sinistra che conducono, una presso degli agriturismi, e l’altra verso il Rifugio Forte dei Marmi (sentiero nr.121).
Si sale piacevolmente, avendo costantemente a destra la vista del Monte Prana e della valle, fino al mare, con le isole settentrionali dell’arcipelago toscano.
Si arriva così, in breve tempo, in località Tricucci, dove si trova una fonte con un abbeveratoio per i molti cavalli che, da quelle parti, vivono semiliberi, e si prosegue, sempre in falsopiano, uscendo dal bosco per attraversare, trasversalmente, le ripide pendici erbose del versante meridionale del Matanna. E' il periodo delle fioriture delle orchidee: ne notiamo e ne fotografiamo una buona varietà, dalla Orchis mascula all'Orchis provincialis, dalla Orchis tridentata all'Orchis ustulata, oltre naturalmente, alle tante altre specie botaniche tipiche della stagione.
All’altezza del canalone che precipita fino a Grotta all’Onda, il sentiero si fa più ripido, salendo con stretti tornantini, e, dopo un altro tratto che lascia riprendere fiato, giungiamo alla breve erta finale che porta alla Foce del Pallone (mt. 1091, 2 ore circa dalla partenza).
Da qui scendiamo, a sinistra, lo stradello (sempre sentiero nr.3) che conduce, in circa 10-15 minuti, al Rifugio/Albergo Alto Matanna.
Per arrivarci, alla biforcazione che si incontrerà, bisogna prendere a sinistra, costeggiare le due pozze (in questo periodo) del “Bozzone”, ovvero il laghetto del Matanna, arrivare ad un cancelletto girevole ed attraversare il parco dell'albergo.
Passiamo davanti alla rossa e storica costruzione, la oltrepassiamo e subito, sulla sinistra, notiamo le indicazioni del sentiero nr.5 che in 15 minuti di ripida salita ci conduce al Callare del Matanna, dove ci accolgono un traliccio ed una croce con un Cristo ligneo.
Sono trascorse circa 2 ore e 40' dalla partenza.
Al Callare, il sentiero nr.5 scende al Rifugio Forte dei Marmi per proseguire fino a Stazzema, a sinistra notiamo la traccia che porta alla vetta del Matanna e, a destra, quella per la vetta del Nona, che noi seguiamo.
In verità le tracce sono più di una, ma conducono poi tutte alla vetta.
Noi scegliamo quella ben marcata di sinistra, che poi si ricollega più avanti con quella di cresta, seguendo la quale poi scenderemo.
Sulla cresta i segni sono poco visibili, ma si può tranquillamente andare anche d'istinto soltanto seguendola.
In 35' dal Callare, arriviamo in vetta, dove troviamo i resti arruginiti di una croce di ferro e un mucchio di pietre disposte su un masso a mò di ometto.
Dalla partenza sono trascorse 3h e 15'.
La vista è notevole, sul gruppo delle Panie, sul sottostante Procinto, sul Croce e su tutte le vette delle Apuane del sud. Bella anche la vista sulla costa.
Restiamo una mezz'ora a goderci lo spettacolo, e ci rifocilliamo prima di intraprendere la via del ritorno, che si svolgerà, a ritroso, sul percorso da cui siamo venuti.
Ritorniamo al punto di partenza in 2h e 30', per un totale di 5h e 45' più la mezz'ora di sosta in vetta.