DATA ESCURSIONE: 13/11/2011
Qui un approfondimento sul Monte Altissimo.
Arriviamo all’imbocco meridionale della galleria del Cipollaio, a circa 800 metri, dove poco prima, sulla sinistra, si stacca una strada asfaltata a servizio delle cave, che seguiamo, per circa 1,5 km, fino a una sbarra che impedisce di proseguire.
Questo è il Colle del Cipollaio dove è possibile parcheggiare: uno sterrato sale verso destra e costituisce il sentiero 141, noi invece continuiamo sulla strada asfaltata e superiamo la sbarra per andare a recuperare il sentiero 31.
La strada passa per un bosco di abeti e pini e arriva a 5’ a una casa sulla destra, in posizione aperta sul Monte Freddone e sul Corchia.
A 11’ siamo a un bivio: la strada asfaltata, che noi seguiamo, prosegue verso sinistra per le cave delle Cervaiole, mentre, verso destra, una marmifera sterrata, chiusa da una sbarra, prosegue per la zona delle cave orientali del monte Altissimo (via che seguiremo al ritorno).
La salita a tratti è anche piuttosto ripida e il panorama si apre sul Freddone, sul Corchia e sulla costa.
A 29’ siamo all’ingresso della cava delle Cervaiole (gestione Henraux) che sta mangiando quello che rimane del Picco di Falcovaia.
Saliamo verso destra nella cava seguendo la marmifera, al primo bivio trascuriamo il percorso che scende a destra e saliamo.
Il panorama adesso si apre anche sulla zona Fiocca/Sumbra e sull’antecima sud del Monte Altissimo (quote 1460 e 1470) detta anche Monte delle Tavole.
Al secondo bivio prendiamo a destra in lieve discesa, trascurando il ramo di sinistra che si dirige a un piazzale con bella vista sulle antiche cave dell’Altissimo.
Scendendo troviamo alcune indicazioni relative al sentiero 142 e qualche segno del Cai.
A 45’ siamo presso un edificio abbandonato, che dovrebbe essere la vecchia mensa, con un’immagine della Madonna protettrice dei cavatori.
Il sentiero 142 prende a sinistra per la scalinata di cemento, all’inizio costeggiando l’edificio, poi scende per qualche metro e quindi sale tra scarsi faggi.
A 53’ arriviamo presso una cabina dell’elettricità con bella vista sulla cava, sulla costa e sul crinale Folgorito/Carchio/Focoraccia.
(Il sentiero 142 costeggia il versante sud-est del monte Altissimo, non presenta molti segni nella parte iniziale, ma è molto evidente e segnato nella parte successiva, anche per il fatto che è stato costruito dall’uomo sulla roccia).
Ora saliamo sulla roccia, mantenendo a destra una bella vista su Fiocca, Sumbra, Monte dei Ronchi, Freddone, Corchia e Panie, che progressivamente si allarga.
I segni sono pochi, ma il percorso è ben evidente, poi continua mantenendosi a mezza costa sul versante interno, avendo di fronte l’antecima dell’Altissimo.
A 01h 16’ abbiamo un po’ di discesa, poi il sentiero risale lievemente su traccia costruita dall’uomo, con qualche tratto letteralmente scavato nella roccia.
Dopo una decina di minuti il sentiero sale tra faggi e, più avanti, si fa più ripido, con qualche tratto scalinato.
A 01h 43’ siamo a un intaglio posto a circa 1370 metri, dal quale vediamo il monte Altissimo e la cava Fondone: qua scendiamo per breve tratto scalinato facendo attenzione a un punto piuttosto degradato che superiamo aiutandoci con le mani.
Scendiamo ora abbastanza ripidamente, seguendo qualche ometto e rari segni, costeggiando alcuni tentativi di cava ormai abbandonati.
A 02h 04’, presso un rudere, il sentiero riprende a salire ripido e ben segnato, attraversa un vecchio ravaneto, arrivando poi ad un intaglio con lapide e, subito dopo, a 02h 25’, siamo al passo del Vaso Tondo al quale arriva il sentiero dalla cava della Tacca Bianca.
Adesso iniziamo a salire verso la vetta del monte Altissimo con il sentiero 143, che costeggia la cresta sud-est, mantenendosi sempre sul versante interno ma, qualche volta, affacciandosi sul versante a mare con bei panorami sulla costa, sul Picco di Falcovaia e sulla cresta Folgorito/Carchio.
Qua e là sono presenti postazioni della seconda guerra mondiale: infatti per molti mesi il fronte stazionò proprio su queste montagne.
All’inizio saliamo tra qualche faggio, poi la salita si fa più lieve e più panoramica verso la costa e, per un certo tratto, seguiamo un vecchio tubo metallico che portava l’acqua alle cave.
A 02h 44’, presso una postazione militare, iniziamo la facile, ma ripida, salita della parete est del monte che poi devia verso ovest, con un ultimo strappo, che porta alla vetta con segno dell’IGM e grande croce metallica, dove giungiamo a 03h 01’.
Il panorama è veramente a 360°, sulla costa con le isole, comprese le montagne della Corsica, e sulle Apuane Settentrionali, centrali e meridionali e, in lontananza, anche i monti Pisani.
Sostiamo una ventina di minuti e a 03h 20’ scendiamo verso il Passo del Vaso Tondo.
A 03h 38’ iniziamo la zona della cresta e a 04h 07’ siamo di nuovo al Passo del Vaso Tondo, dove, pochi metri dopo, prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per la Cava Fondone, tralasciando il sentiero fatto all’andata. Scendiamo per un tratto agevole su roccia, in parte anche scalinato e, a 04h 18’, siamo sulla marmifera che seguiamo verso sinistra: essa si sviluppa con qualche tornante e, a 04h 30’, siamo presso un gruppo di vasconi per la raccolta delle acque a uso delle cave: sulle pareti sovrastanti si nota un’imponente via di lizza.
La zona è molto panoramica oltre che sull’Altissimo su tutte le Apuane settentrionali e centrali.
Ancora pochi minuti e, a 04h 35’, siamo presso un bivio: a sinistra la strada scende per innestarsi con il sentiero 33 e continua come sentiero 31 per Arni, noi continuiamo invece con la marmifera che costituisce il sentiero 31 in direzione Falcovaia.
Facciamo una breve sosta di 12’ per rifocillarci e a 04h 52’ riprendiamo a camminare.
Il sentiero è un’ampia marmifera in lieve discesa costeggiata, sulla destra, da una conduttura di acqua, mentre a sinistra c’è il monte dei Ronchi.
A 05h 01’ ci sono alcune vasche di marmo e, subito dopo, a 05h 03’, superiamo la galleria del monte dei Ronchi, prima della quale, a sinistra, tracce di sentiero portano alla vetta del monte stesso.
A 05h 15’, sulla sinistra, troviamo un deposito per l’acqua e, subito dopo, a 05h 17’, chiudiamo l’anello, superando una sbarra metallica, che ci porta sulla strada asfaltata fatta in mattinata, quindi a 05h 27’ siamo all’auto.