(LU-Stazzema ) PRUNO–COLLE A IAPOLI (746 m)–LE CASELLE(835m)–PASSO DELL'ALPINO(1080m)–FOCE DI MOSCETA(1170m)– RIFUGIO DEL FREO(1180m)-RIFUGIO FANIA(900m)–COLLEMEZZANA(766m)-PRUNO (ANELLO)      
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

PRUNO (468 mt)

Località di arrivo:

PRUNO (468 mt)

Dislivello mt.:

712

Tempo totale:

6h 30'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Pruno, Rifugio Del Freo

Rifornimento acqua:

Pruno, Rifugio Del Freo, Fania, Collemezzana

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

122, 9, 124, 7, mulattiera per Pruno

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (30)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 26/02/2012



La strada da Ponte Stazzemese porta a Cardoso e da qua a Pruno, dove c’è un ampio parcheggio sotto il borgo.
Il sentiero 122 inizia di fronte al parcheggio: dobbiamo seguire la scalinata che porta ai lavatoi e ad una fontana. Salendo cominciamo a vedere Volegno e i monti che circondano Pruno.
A 5’ il sentiero devia a destra, mentre a sinistra si va all’Ostello di Pruno.
Segue un tratto ripido e aperto con due marginette recenti, dedicate a vittime della guerra (Guidi e Luisi), presso la seconda il panorama si apre sul Matanna e sul Nona.
Adesso il sentiero è una bella mulattiera nel castagneto che in 14’ arriva a una casa nel bosco, prendiamo a destra evitando lo stradello ampio che continua di fronte a noi.
Segue un tratto ripido con tornanti, poi il percorso si addolcisce.
A 27’ siamo presso la maestà di Bartolomeo di Pietro, la cui immagine marmorea risalente al 1661 è stata trafugata dai soliti cialtroni ed è stata sostituita da una copia.
Continuiamo a destra e in breve (34’) siamo presso a un’altra casa ben tenuta, qua passa una strada asfaltata che porta a Colle a Iapoli (746 m) dove siamo diretti e che seguiamo prendendo a destra.
C’è subito una fontana e la vista si apre su Nona, Matanna e Forato a destra, mentre dietro c’è il monte Alto.
A 40’ il sentiero lascia la strada dirigendosi a destra ed è ben indicato su una roccia in alto.
Ben presto esso diventa una mulattiera e a 45’ siamo ad un’altra marginetta (Gesù morto in croce), anch’essa ha l’immagine sostituita da una copia.
Continuiamo a destra e subito dopo siamo a un grosso invaso per l’acqua, dove incontriamo la strada che qua finisce. Infatti siamo a Colle a Iapoli, presso l’alpeggio di Tiglieta.
Qua arrivano anche le auto con la via asfaltata, e una sterrata da destra, dal Colle di Cavazzola.
Il luogo è straordinariamente panoramico sulla Pania della Croce, sulla Cresta Pulita e sui monti Forato, Croce, Nona, Matanna e Procinto.
Continuiamo per la mulattiera e a 54’ siamo a un’altra marginetta con una bella immagine originale del 1842 (è detta La Marcona ed è posta a 800m).
Il sentiero continua ripido a destra per un tratto a lastroni con sulla sinistra un ruscello.
A 01h 01’ siamo alle Caselle, a circa 835 metri: troviamo sulla destra un gruppo di case posto in posizione panoramica sulla Pania, questo è l’Alpe di Pruno, mentre 100 metri più avanti, sulla sinistra, passato il torrente su un ponte, c’è l’Alpe di Volegno.
Quindi la località era divisa in due parti, entrambe in posizione panoramica.
Da rilevare che presso la seconda c’era l’antico rifugio del Cai di Viareggio, ormai ridotto a rudere.
Saliamo ancora e poco dopo troviamo altri due bei casolari serviti da teleferica: siamo al Monte della Tana e subito dopo i casolari, a 01h 12’ siamo al bivio per la Fania.
A destra si stacca il sentiero non numerato, ma segnato di giallo, che in 50’ porta alla Fania dove andremo scendendo da Mosceta con il sentiero 124.
Adesso invece seguiamo ancora il sentiero 122 e troviamo subito una marginetta piuttosto recente, con immagine marmorea della Madonna con il Bambino.
Il sentiero prosegue in salita, a sinistra della marginetta, mentre l’ampia traccia di destra porta al Bed & Breakfast Fuorimano.
Proseguiamo in salita e troviamo alcuni ruderi, poi il sentiero entra in un boschetto per continuare tra rade betulle e poi per balze erbose, inciso nel terreno argilloso.
A destra il panorama si apre sulla Pania della Croce.
A 01h 44’ siamo alla Foce di Borra Larga (proprio sopra la cava dell’Ussaccio) a cui arriva anche il sentiero 123 piuttosto disagevole da Retignano.
Qua si gode di un bel panorama sulla strada a tornanti per le cave del Corchia, sul mare e sui tre paesi di Levigliani, Terrinca e Basati, che appaiono allineati, sulla destra c’è una bella rupe.
Proseguiamo verso destr,a per traccia ben segnata, avendo di fronte la Pania e a sinistra il monte Corchia.
A 01h 57’ siamo al passo dell’Alpino, al quale arriva il sentiero 9 delle Voltoline proveniente da Levigliani. Adesso continuiamo lungo il sentiero 9, verso destra, e saliamo per rocce scalinate un breve tratto conosciuto per le numerose lapidi che, in passato, hanno dato origini a polemiche.
A 02h 05’ siamo a una maestà, restaurata nel 1986, dalla quale possiamo ammirare la mole imponente della Pania.
Il sentiero continua ameno a mezza costa sempre molto panoramico sulla Pania e in pochi minuti entra in un’abetaia da cui esce alla Foce di Mosceta (02h 32’), dove è presente un’altra maestà e numerose indicazioni di sentieri. Saliamo verso sinistra e in pochi minuti siamo al Rifugio Del Freo (02h 42’), posto alle pendici del monte Corchia e molto panoramico sulla Pania e sul Pizzo delle Saette.
Qua ci fermiamo una mezz’ora per riposarci e rifocillarci.
A 03h 14’ torniamo indietro verso la foce di Mosceta e a 03h 23’ siamo all’indicazione del sentiero 124 che si trova poco a sinistra della maestà.
Il sentiero scende ben segnato, tenendo alla sinistra la Pania della Croce, mentre a destra c’è inizialmente un boschetto di abeti.
Il primo tratto è ripido, a tornantini, e di fronte si erge il Procinto con Nona e Matanna di contorno, poi segue un tratto più ameno erboso e sempre ben aperto.
A 03h 58’ iniziano i primi alberi, poi segue una discesina fino a superare un canalino che scende dalle pareti della Pania.
Il sentiero prosegue tranquillo con aumento del sottobosco e a sinistra si intravede la Cresta Pulita.
A 04h 18’ siamo alla Fania. Qua si trova un rifugio dell’UOEI di fronte a un bellissimo faggio centenario, che appunto è la fania.
La zona è un bel pianoro panoramico sulla Pania e i monti vicini, ed è presente una bella fonte.
Nei pressi c’è un altro casolare, iniziamo a scendere lungo il 124 per dirigerci a Collemezzana, seguiamo le balze con qualche segno di sentiero e poco sotto troviamo il sentiero che si dirige decisamente a sinistra.
A 04h 31’ siamo all’alpeggio di San Rossore, con alcuni ruderi e una casa ancora in buono stato, con in alto il recinto delle pecore.
La zona è molto amena, con orti, case, ruderi e bella vista sui monti circostanti.
Scendiamo 5’ e, presso un’altra abitazione, il sentiero scende a destra. ,
Poco dopo siamo alla Cima alla Ripa (800m), presso cui c’è un’altra bella casa (Chalet Il Bellorino) risistemata, che ci lasciamo a destra.
Poco dopo altra casa con impianto eolico, poi superiamo un altro ruscello e a 04h 52’ siamo a Collemezzana.
Qua c’è un gruppo di case restaurate, tra cui quella del Nonno amico degli escursionisti e vittima dei nazi-fascisti, qui passa il sentiero 7 Cardoso-Foce di Valli-Piglionico.
Scendiamo nel bosco per questo sentiero che è piuttosto ripido e all’inizio è scalinato, la traccia del sentiero è abbastanza evidente e i segni sono stati rinnovati di recente, serve un minimo di attenzione per le foglie e per il degrado di questi boschi ormai del tutto abbandonati.
Arriviamo in breve a un rudere, il sentiero continua a destra di esso, poi il percorso diventa ben evidente e più tranquillo.
A 05h 17’ superiamo un guado e cambiamo versante, il sentiero si fa più ameno e sulla sinistra cominciamo anche a vedere il foro del Monte Forato.
A 05h 41’ siamo presso una maestà, posta a Colle di Fondo a 485m, qua lasciamo il sentiero 7 che sulla sinistra porta a Cardoso e risaliamo sulla destra verso Pruno per una ben evidente mulattiera, tralasciando dei segni verdi. Subito incontriamo un’altra maestà, da cui proseguiamo in discesa e, a 05h 59’, incontriamo un gruppo di ruderi, tra cui una casa in parte costruita sulla roccia e, subito dopo, sulla destra, ben indicata da un cartello c’è la deviazione per l’Acquapendente.
Questa è una cascata, formata dal torrente Deglio, per ammirarla occorre una deviazione di circa un’ora (andata e ritorno). ,
Noi invece proseguiamo verso Pruno e dopo due minuti, siamo al ponte mediceo sul canale Deglio, con edicola marmorea dedicata a S. Francesco.
Adesso risaliamo al paese con una mulattiera che entra nel bosco, nella prima parte allo scoperto vediamo il Procinto, il Nona e il Croce, la zona è particolarmente ricca di bucaneve.
In una decina di minuti incontriamo una casa abitata e uno stradello che porta al ,che raggiungiamo in pochi minuti. Arriviamo a un arco, sotto le case, che prendiamo sulla destra, ci sono anche segni rossi,e raggiungiamo l’auto a 06h 30’.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina (3,8km), si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si arriva ad un bivio (6,2km) che a destra porta a Stazzema, invece a sinistra porta a Cardoso che si raggiunge in pochi minuti (8,6 Km), da qua si continua verso Volegno e poi Pruno (9,8km).
Note
Questo itinerario è molto ricco di stimoli.
Permette di vedere le rovine del vecchio rifugio dei Cai di Viareggio, il nuovo rifugio di Mosceta e quello della Fania, che è comunque privato, dell’associazione AOEI.
Notevoli sono i panorami sul Corchia e sulla Pania e scendendo sul Procinto, Nona, Matanna e Costa Pulita e infine Forato.
Se si è fortunati è possibile vedere anche i mufloni che vivono in queste zone.
I boschi variano dal castagneto alla faggeta e alle abetaie presso Mosceta.
Particolarmente bello il tratto del 124 che porta alla Fania costeggiando l’imponente Pania della Croce. Interessanti anche gli alpeggi presso la Fania stessa.
Invece è degradato il primo tratto del sentiero 7 da Collemezzana che risente della disastrosa alluvione del 1996 e dell’abbandono della montagna.
Volendo è possibile allungare il percorso alla cascata dell’Acquapendente.
Inoltre dalla Fania è possibile seguire i segni gialli che portano al sentiero 122 evitando così il tratto degradato del sentiero 7.
Il tratto più alto può essere ghiacciato in caso di inverni freddi e nevosi per cui è necessaria l’attrezzatura adeguata.
Traccia GPS