(MS-Fivizzano) TENERANO loc. MAESTA' DELLA VILLA–SENTIERO 171–FOCE DI SANT'ANTONIO (840 m)-CASA CARDETO (1110 m)-GABELLACCIA (895 m)-SENTIERO 46-MAESTA' DELLA VILLA (Anello)
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

MAESTA' DELLA VILLA (450 mt)

Località di arrivo:

MAESTA' DELLA VILLA (450 mt)

Dislivello mt.:

800

Tempo totale:

6h 15'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Tenerano

Rifornimento acqua:

Tenerano. Miniera di Manganese

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

197(ex 46)/171, 171, 140Nord(ex 40)/171, 140Nord(ex 40), 140Nord(ex 40)/185, 185, 197(ex 46), 197(ex 46)/171

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (26)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE:02/06/2013



Partiamo dalla Maestà della Villa, presso il cartello stradale Tenerano, c’è ampio spazio per parcheggiare.
Il sentiero parte di fianco al piccolo cimitero e sono ben evidenti le indicazioni 197 (ex 46)/171.
I sentieri che percorreremo sono ben segnati con paline indicatrici ai bivi.
Saliamo per uno stradello, in lieve salita, costeggiando dei muri di confine di proprietà con qualche casa.
A 4' c'è un bivio: il sentiero 197 (ex 46) (che seguiremo al ritorno) scende, ben indicato, verso destra, mentre il nostro sale decisamente a sinistra.
Il sentiero è ancora un largo stradello che può essere percorso anche da fuoristrada o da trattori.
A 6' troviamo subito una casa e alcuni ruderi, mentre la salita si fa più ripida, sulla destra c'è la verde Val Saliceto che percorreremo al ritorno e le pendici boscose della Rocca di Tenerano.
La zona si apre in piane erbose ricche di vegetazione, in particolare ginestre e rose canine.
A 16' siamo presso alcuni ruderi sulla sinistra e il sentiero procede in lieve salita.
A 22' inizia il tratto nel bosco che ci accompagnerà a lungo, praticamente per quasi tutta l'escursione e questo limita di molto i panorami che si possono solo intravedere, la situazione è migliore in inverno quando il bosco è spoglio, ma questo itinerario non è di per sé molto panoramico.
All'inizio predominano i cerri mentre più in alto prendono il sopravvento i faggi.
Segue un po' di falsopiano e di discesina, a 31' superiamo un piccolo guado e poi riprendiamo a salire.
Seguono alcuni tornantini, a 01h 02' ci sono alcuni ruderi sulla destra, continuiamo a salire con qualche tratto aperto anche fino alla costa.
A 01h 20' arriviamo alla Foce Sant'Antonio dove sono presenti le indicazioni per il sentiero 194 per Monzone Alto, verso sinistra, mentre il nostro prosegue a destra.
La zona è particolarmente ricca di maggiociondoli.
Poco dopo cambiamo versante e sulla sinistra c'è la Torre di Monzone e il Pizzo d'Uccello con la cresta Nattapiana, è possibile vederli in qualche spuntone panoramico sulla sinistra, uno subito dopo il cambiamento di versante.
Il bosco è una fitta faggeta e il sentiero è ameno a tratti, ma poi sale anche ripido.
A 01h 57' da sinistra arriva uno stradello che corrisponde al sentiero 140Nord(ex 40), o almeno a un tratto alternativo dello stesso, proveniente da una radura sottostante posta presso una cisterna di acqua.
Continuiamo e a 02h 01' c'è il bivio ufficiale con il 140Nord(ex 40)/183 che scende verso sinistra, noi saliamo seguendo il sentiero, mentre sulla nostra sinistra sale uno stradello che poi andiamo a recuperare.
A 02h 10' troviamo le indicazioni verso sinistra che seguiamo.
C'è da dire che è possibile anche salire e poi deviare a sinistra, poiché in zona ci sono tante tracce che portano agli stessi luoghi. Saliamo e in 5' recuperiamo il sentiero principale e 02h 18' siamo alla Casa Cardeto: questa è una costruzione risistemata con a fianco un faggio centenario e alcuni ruderi.
Saliamo ancora e dopo un minuto troviamo il primo bivio: a sinistra si stacca il sentiero 184 per Casa Respettolo e, con deviazione, per la Torre di Monzone.
Facciamo una brevissima sosta e poi continuiamo e a 02h 27' c'è un altro bivio: il sentiero 174 va a sinistra diretto alla Foce dei Pozzi e, con deviazione, al Rifugio Carrara.
Continuiamo sul 140Nord(ex 40)/171 e a 02h 30' siamo a un altro bivio: il 171 sale a sinistra verso Acquasparta, mentre il 140Nord(ex 40) scende lievemente verso destra.
Il sentiero che seguiamo dopo una serie di saliscendi arriva al punto più alto dell'escursione.
A 02h 33' siamo presso alcuni ruderi e con saliscendi procediamo avendo sulla destra, tra gli alberi, la Rocca di Tenerano.
A 02h 41' c'è un breve tratto di corda metallica, utile in caso di ghiaccio e neve, ora scendiamo verso la zona delle miniere di manganese e a 02h 49' siamo presso un ingresso della miniera, intorno ci sono resti di strutture a servizio della miniera stessa.
Saliamo, troviamo una fonte e a 02h 54' siamo presso gli edifici principali della miniera, ormai ridotti in ruderi, subito più avanti ne troviamo un'altro.
Saliamo avendo sulla destra la Torre di Monzone e la Rocca di Tenerano tra gli alberi.
Seguono saliscendi e a 03h 04' riprende la salita che ci porta a 03h 10' al punto più alto dell'escursione a circa 1160 metri.
Qua, usciti dal bosco, il panorama si apre sulla costa, in particolare su Marina di Carrara e il Golfo della Spezia.
Adesso scendiamo e a 03h 18' siamo in un tratto aperto ancora panoramico sulla costa.
Dopo 5' troviamo, sulla destra, ancora ruderi di costruzioni al servizio delle miniere viste in precedenza e poco dopo a 03h 26' il sentiero si innesta con il 185, proveniente da Acquasparta. Costeggiamo una pinetina e vediamo, in alto, il Cippo della Resistenza che recentemente è stato riscoperto e sistemato.
A 03h 35' lasciamo definitivamente il sentiero 140Nord(ex 40) che scende a sinistra verso Capanne Ferrari e continuiamo per tratto ameno in lieve discesa.
A 03h 48' siamo al caratteristico arco naturale di roccia e con qualche tornantino scendiamo al Passo della Gabellaccia dove passa la strada di Campocecina.
Siamo a 03h 54'. La Gabellaccia è un valico tra Carrara e la Lunigiana dove esisteva un’antica Dogana di cui rimangono i ruderi, infatti qua era il confine tra gli stati di Massa e Carrara (dominio estense) e Fivizzano (dominio fiorentino).
Sostiamo presso alcune panche poste presso i ruderi e a 04h 13' riprendiamo il cammino, attraversiamo la strada e seguiamo le ben evidenti indicazioni del sentiero 197 (ex 46) sul guard-rail.
Il primissimo tratto è molto ripido e poi si fa più tranquillo e percorre un breve ravaneto, segue un tratto in falsopiano cui segue una discesa amena per tratto erboso all'ombra.
A 04h 29' sulla sinistra c'è uno stradello che va a recuperare più in alto la strada asfaltata che fino ad adesso abbiamo costeggiato.
A 04h 36' la discesa si fa più ripida per tornanti mentre il sentiero diventa più stretto nel bosco.
A tratti vediamo alcuni paesi in lontananza tra gli alberi.
Il sentiero alterna tratti ameni con tratti degradati per le recenti piogge.
Scendiamo in un tratto ricco di agrifoglio e cominciamo a vedere i resti della vecchia mulattiera, con qualche albero caduto sulla sede del sentiero.
A 05h 28' scendiamo per un tratto a tornantini e cominciano a vedersi i castagni e a 05h 53' siamo al punto più basso dell'escursione, a circa 370 metri.
Esso corrisponde al guado di un torrente che va poi ad alimentare il torrente Bardine, affluente dell'Aulella.
A questo punto iniziamo a salire, avendo sulla sinistra un altro corso d'acqua tributario del primo.
A 06h passiamo un altro guado dopo il quale c'è un rudere e il sentiero diventa una vera mulattiera.
Saliamo ancora per poi recuperare uno stradello aperto e a 06h 14' siamo al bivio 197 (ex 46)/171 dove chiudiamo l'anello, adesso scendiamo e a 06h 17' siamo al cimitero e subito dopo all'auto.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Carrara seguiamo la strada per Gragnana, Castelpoggio e Fosdinovo, superiamo la deviazione a destra per Campocecina (9,5km) e poche centinaia di metri dopo curviamo a destra per Marciaso (14,5 km) che lasciamo sulla sinistra continuando in discesa, tralasciando la deviazione a sinistra per Bardine e Cecina.
Poi la strada riprende a salire fino alla Maestà della Villa (20 km), presso il cimitero ed il cartello stradale Tenerano, dove parcheggiamo.
La strada è molto dissestata ed eventi meteo sfavorevoli potrebbero anche farla chiudere, come è successo più volte negli ultimi anni, nel qual caso il percorso potrebbe iniziare dalla Gabellaccia scendendo per il 46.
Altrimenti si potrebbe arrivare a Tenerano da Monzone e Isolano.
Note
Il percorso si sviluppa essenzialmente nel bosco ed è adatto ai periodi più caldi dell'anno.
Però i panorami sono molto limitati e l'escursione è essenzialmente un esercizio fisico.
La seconda parte è una discesa continua con gli ultimi 20' di decisa salita.
È un percorso per chi vuole conoscere la zona che gravita intorno alla Torre di Monzone a alla Rocca di Tenerano e non è difficile.
Volendo è possibile anche visitare la Grotta della Tecchia.
Traccia GPS