DATA ESCURSIONE:02/06/2013
Partiamo dalla Maestà della Villa, presso il cartello stradale Tenerano, c’è ampio spazio per parcheggiare.
Il sentiero parte di fianco al piccolo cimitero e sono ben evidenti le indicazioni 197 (ex 46)/171.
I sentieri che percorreremo sono ben segnati con paline indicatrici ai bivi.
Saliamo per uno stradello, in lieve salita, costeggiando dei muri di confine di proprietà con qualche casa.
A 4' c'è un bivio: il sentiero 197 (ex 46) (che seguiremo al ritorno) scende, ben indicato, verso destra, mentre il nostro sale decisamente a sinistra.
Il sentiero è ancora un largo stradello che può essere percorso anche da fuoristrada o da trattori.
A 6' troviamo subito una casa e alcuni ruderi, mentre la salita si fa più ripida, sulla destra c'è la verde Val Saliceto che percorreremo al ritorno e le pendici boscose della Rocca di Tenerano.
La zona si apre in piane erbose ricche di vegetazione, in particolare ginestre e rose canine.
A 16' siamo presso alcuni ruderi sulla sinistra e il sentiero procede in lieve salita.
A 22' inizia il tratto nel bosco che ci accompagnerà a lungo, praticamente per quasi tutta l'escursione e questo limita di molto i panorami che si possono solo intravedere, la situazione è migliore in inverno quando il bosco è spoglio, ma questo itinerario non è di per sé molto panoramico.
All'inizio predominano i cerri mentre più in alto prendono il sopravvento i faggi.
Segue un po' di falsopiano e di discesina, a 31' superiamo un piccolo guado e poi riprendiamo a salire.
Seguono alcuni tornantini, a 01h 02' ci sono alcuni ruderi sulla destra, continuiamo a salire con qualche tratto aperto anche fino alla costa.
A 01h 20' arriviamo alla Foce Sant'Antonio dove sono presenti le indicazioni per il sentiero 194 per Monzone Alto, verso sinistra, mentre il nostro prosegue a destra.
La zona è particolarmente ricca di maggiociondoli.
Poco dopo cambiamo versante e sulla sinistra c'è la Torre di Monzone e il Pizzo d'Uccello con la cresta Nattapiana, è possibile vederli in qualche spuntone panoramico sulla sinistra, uno subito dopo il cambiamento di versante.
Il bosco è una fitta faggeta e il sentiero è ameno a tratti, ma poi sale anche ripido.
A 01h 57' da sinistra arriva uno stradello che corrisponde al sentiero 140Nord(ex 40), o almeno a un tratto alternativo dello stesso, proveniente da una radura sottostante posta presso una cisterna di acqua.
Continuiamo e a 02h 01' c'è il bivio ufficiale con il 140Nord(ex 40)/183 che scende verso sinistra, noi saliamo seguendo il sentiero, mentre sulla nostra sinistra sale uno stradello che poi andiamo a recuperare.
A 02h 10' troviamo le indicazioni verso sinistra che seguiamo.
C'è da dire che è possibile anche salire e poi deviare a sinistra, poiché in zona ci sono tante tracce che portano agli stessi luoghi. Saliamo e in 5' recuperiamo il sentiero principale e 02h 18' siamo alla Casa Cardeto: questa è una costruzione risistemata con a fianco un faggio centenario e alcuni ruderi.
Saliamo ancora e dopo un minuto troviamo il primo bivio: a sinistra si stacca il sentiero 184 per Casa Respettolo e, con deviazione, per la Torre di Monzone.
Facciamo una brevissima sosta e poi continuiamo e a 02h 27' c'è un altro bivio: il sentiero 174 va a sinistra diretto alla Foce dei Pozzi e, con deviazione, al Rifugio Carrara.
Continuiamo sul 140Nord(ex 40)/171 e a 02h 30' siamo a un altro bivio: il 171 sale a sinistra verso Acquasparta, mentre il 140Nord(ex 40) scende lievemente verso destra.
Il sentiero che seguiamo dopo una serie di saliscendi arriva al punto più alto dell'escursione.
A 02h 33' siamo presso alcuni ruderi e con saliscendi procediamo avendo sulla destra, tra gli alberi, la Rocca di Tenerano.
A 02h 41' c'è un breve tratto di corda metallica, utile in caso di ghiaccio e neve, ora scendiamo verso la zona delle miniere di manganese e a 02h 49' siamo presso un ingresso della miniera, intorno ci sono resti di strutture a servizio della miniera stessa.
Saliamo, troviamo una fonte e a 02h 54' siamo presso gli edifici principali della miniera, ormai ridotti in ruderi, subito più avanti ne troviamo un'altro.
Saliamo avendo sulla destra la Torre di Monzone e la Rocca di Tenerano tra gli alberi.
Seguono saliscendi e a 03h 04' riprende la salita che ci porta a 03h 10' al punto più alto dell'escursione a circa 1160 metri.
Qua, usciti dal bosco, il panorama si apre sulla costa, in particolare su Marina di Carrara e il Golfo della Spezia.
Adesso scendiamo e a 03h 18' siamo in un tratto aperto ancora panoramico sulla costa.
Dopo 5' troviamo, sulla destra, ancora ruderi di costruzioni al servizio delle miniere viste in precedenza e poco dopo a 03h 26' il sentiero si innesta con il 185, proveniente da Acquasparta. Costeggiamo una pinetina e vediamo, in alto, il Cippo della Resistenza che recentemente è stato riscoperto e sistemato.
A 03h 35' lasciamo definitivamente il sentiero 140Nord(ex 40) che scende a sinistra verso Capanne Ferrari e continuiamo per tratto ameno in lieve discesa.
A 03h 48' siamo al caratteristico arco naturale di roccia e con qualche tornantino scendiamo al Passo della Gabellaccia dove passa la strada di Campocecina.
Siamo a 03h 54'. La Gabellaccia è un valico tra Carrara e la Lunigiana dove esisteva un’antica Dogana di cui rimangono i ruderi, infatti qua era il confine tra gli stati di Massa e Carrara (dominio estense) e Fivizzano (dominio fiorentino).
Sostiamo presso alcune panche poste presso i ruderi e a 04h 13' riprendiamo il cammino, attraversiamo la strada e seguiamo le ben evidenti indicazioni del sentiero 197 (ex 46) sul guard-rail.
Il primissimo tratto è molto ripido e poi si fa più tranquillo e percorre un breve ravaneto, segue un tratto in falsopiano cui segue una discesa amena per tratto erboso all'ombra.
A 04h 29' sulla sinistra c'è uno stradello che va a recuperare più in alto la strada asfaltata che fino ad adesso abbiamo costeggiato.
A 04h 36' la discesa si fa più ripida per tornanti mentre il sentiero diventa più stretto nel bosco.
A tratti vediamo alcuni paesi in lontananza tra gli alberi.
Il sentiero alterna tratti ameni con tratti degradati per le recenti piogge.
Scendiamo in un tratto ricco di agrifoglio e cominciamo a vedere i resti della vecchia mulattiera, con qualche albero caduto sulla sede del sentiero.
A 05h 28' scendiamo per un tratto a tornantini e cominciano a vedersi i castagni e a 05h 53' siamo al punto più basso dell'escursione, a circa 370 metri.
Esso corrisponde al guado di un torrente che va poi ad alimentare il torrente Bardine, affluente dell'Aulella.
A questo punto iniziamo a salire, avendo sulla sinistra un altro corso d'acqua tributario del primo.
A 06h passiamo un altro guado dopo il quale c'è un rudere e il sentiero diventa una vera mulattiera.
Saliamo ancora per poi recuperare uno stradello aperto e a 06h 14' siamo al bivio 197 (ex 46)/171 dove chiudiamo l'anello, adesso scendiamo e a 06h 17' siamo al cimitero e subito dopo all'auto.