DATA ESCURSIONE: 22/05/2014
Qui un approfondimento sulle cave Gruzze.
Qui un approfondimento sulla via Vandelli.
Relazione a cura di Francesco Salvatori
Dal parcheggio si torna indietro su strada fino a incontrare, sulla sinistra, un bivio in corrispondenza del quale è posto un cartello che indica i principali sentieri CAI della zona. Ci dirigiamo a sinistra e in breve la strada termina. Attraversato il fondo del canale, inizia (ben indicato) il sentiero 165 che parte ripido ma largo e inizialmente passa attraverso alcune case di pastori. A 20', in corrispondenza di un edificio usato come captazione dell'acqua, occorre lasciare il tracciato principale inerpicandosi a destra su alcuni scalini. Si procede su sentiero faticoso ma comodo, incontrando anche alcuni tratti tra gli alberi. A poco più di 30' siamo al Ponte del Pisciarotto: questo permetteva alla via di lizza di superare il Fosso della Neve; quando era in funzione la lizza meccanica con piano inclinato, qui avveniva l'incrocio dei carrelli. Aggiriamo il ponte a sinistra, scendendo nel fondo del canale, dopodiché si risale fino a una costruzione in pietra in testa al ponte stesso. A 45' il sentiero svolta bruscamente a destra, con indicazione evidente, e inizia un tratto ripido con scalini. In breve usciamo su una crestina rocciosa, piena di fioriture, e ci riallineiamo col canale dei Vernacchi (alla nostra destra). Di fronte a noi, di sfondo, possiamo osservare l'Alto di Sella e il Sella. Per un breve tratto si scende, poi ci si muove tra gli alberi. Nuovamente si scende nel canale (1h05') per aggirare un ponte distrutto (il sentiero incontra più volte i resti della via di lizza).
A 1h20' giungiamo a una fonte (località All'Acqua) e qui si stacca a sinistra il sentiero 164 che risale il canale dei Campaniletti dirigendosi al rifugio Nello Conti. In zona è indicata anche una grotta. Si continua su grossi massi, nel fondo del canale. Una traccia si stacca quasi subito, sulla sinistra, per ricongiungersi al 164. In 8' incontriamo un altro bivio: a destra nasce il sentiero 160, diretto alla Focola del Vento e da qui, passando per cava Bagnoli, alla vetta del monte Sella. Il 165 prosegue ora nel canale della Neve, dapprima abbastanza chiuso in mezzo agli alberi, poi su tratto più aperto e con fondo a massi. Incontrati a 1h45' i resti della via di lizza, li abbandoniamo quasi subito inerpicandoci a sinistra in mezzo alla vegetazione. In 16' arriviamo a un primo breve tratto attrezzato con cavo metallico, utile ma non indispensabile. Successivamente un altro cavo agevola l'erta risalita di un canalino terroso, seguito poi da un tratto un po' esposto. In breve il sentiero migliora e ci troviamo al cospetto delle bastionate rocciose del Sella. A 2h25' si entra nel bosco della Selvarella: il sentiero, coperto di foglie, è ripido ma buono. Dopo 8', raggiunta una sella, vediamo staccarsi sulla sinistra un raccordo (segnato) per il 164, mentre il 165 prosegue a destra e in pochissimo si porta fuori dal bosco raggiungendo la Casa della Selvarella (edificio di servizio dei cavatori – 1355m). Qui, nel piazzale, possiamo notare alcuni blocchi di marmo squadrati e pronti per essere lizzati, chissà da quando. In lontananza iniziamo a vedere le cave Gruzze.
Seguiamo ora l'evidente tracciato della via di lizza, che in breve piega a sinistra per tagliare a mezzacosta il fianco del monte, in cui è intagliato. Le pendenze sono decisamente elevate e il fondo diventa in breve sassoso. Poi le pendenze si attenuano e a 3h08' ci portiamo sotto alle Cave Gruzze, un vero e proprio paesaggio lunare che lascia trasparire un forte senso di desolazione e di abbandono. Proseguendo, incontriamo in rapida successione una grossa cisterna per l'acqua, la cava dell'Acqua Fredda (immediatamente sotto la Focetta da cui prende il nome) e il corrispondente edificio di servizio, punto più alto della nostra escursione. Qua, anziché aggirare l'edificio e salire per raggiungere la Focetta dell'Acqua Fredda, pieghiamo immediatamente a sinistra sul tracciato del 164, affrontando un traverso su roccia attrezzato con cavo metallico. Successivamente si scende, senza eccessive difficoltà, su un misto tra rocce e terra e 3h40' siamo al rifugio Nello Conti (passiamo anche nei pressi del bivacco invernale, sempre aperto).
30' di sosta e ripartiamo. Passando tra i pinnacoli di roccia noti come Campaniletti (da cui, appunto, il nome della località) raggiungiamo in 7' lo spiazzo erboso della Finestra Vandelli, da cui possiamo osservare la via di lizza percorsa e le ferite inferte dalle vecchie cave all'Alto di Sella, quasi dei morsi. Il tratto alto della via Vandelli è ridotto a un sentierino, ma in poco tempo raggiungiamo la parte ben conservata. A 4h30', in corrispondenza di un tornante verso sinistra, vediamo le indicazioni per la miniera di ferro, di cui poco distante si nota l'ingresso. Qua parte il sentiero 163 (su alcune mappe non indicato) che raggiunge la lizza Magnani nei pressi del Canal Pianone. Continuiamo a scendere tornante dopo tornante: a 4h47' siamo alla piazzola degli elicotteri, e subito dopo sulla sinistra notiamo una piccola maestà. Altri 40' e attraversiamo lo stretto ponte di ferro sul canal Pianone, dedicato a Rolando Conti. Il tracciato ora si fa maggiormente lineare, e poco dopo sulla destra si staccano i sentieri 166 (lizza Magnani) e 166A (lizza Silvia). In corrispondenza dell'edificio noto come Ca' del Fondo pieghiamo a sinistra (la lizza Silvia in realtà giungeva qua, ma l'ultimo tratto è degradato) e in altri 8' incontriamo la diramazione del sentiero 170, diretto alla Foce della Vettolina; il fondo si è fatto prevalentemente sassoso. In breve recuperiamo la strada asfaltata e a 5h52' siamo al parcheggio, chiudendo l'anello.