DATA ESCURSIONE: 24/02/2008
Qui un approfondimento sulla Gabellaccia.
Il sentiero è il numero 197 (ex 46) (Ponte Storto-Gabellaccia-Tenerano la Villa).
La partenza è da Ponte Storto (346 m slm): dopo il cimitero di Gragnana si procede per poche centinaia di metri e si arriva ad una curva a gomito nei pressi del torrente che, appunto, passa sotto il ponte (coperto dalla strada).
Il punto di partenza è stato recentemente sistemato con una staccionata e con un tabellone che comunque non porta alcuna indicazione e con cartelli indicatori ben visibili. Purtroppo il torrente è stato scambiato per una discarica di materiale elettronico, abbondano schede, schermi ed altre attrezzature: è uno spettacolo avvilente. All’inizio del sentiero c’è una leggera salita e dopo 5 minuti attraversiamo il torrente. Risaliamo costeggiando un altro torrente in secca e dopo venti minuti troviamo una casa diroccata coperta da vegetazione.
Continuiamo a salire per il bosco per tornanti non molto ripidi tra alberi abbattuti, il sentiero non è molto curato, anche se la parte iniziale è stata pulita di recente.Troviamo torrenti e fonti di captazione per la città, in particolare fiancheggiamo un torrente con piccole marmitte di corrosione ed un mini canyon prodotto dallo stesso torrente nella roccia calcarea.
Dopo un’ora ed un quarto circa dalla partenza arriviamo ad una deviazione: il 197 (ex 46) , per la Gabellaccia, prosegue diritto, sulla sinistra c’è il 185 (Castelpoggio-Acquasparta Campocecina) per Castelpoggio (il tratto da qua fino alla Gabellaccia è comune ai due sentieri).
Noi continuiamo per la Gabellaccia e poco dopo arriviamo sotto le locali palestre di roccia, lungo il percorso molte piante di pungitopo e le prime violette e primule. Proseguendo c’è un altro bivio: a sinistra l’indicazione Grotte indica il percorso per la Tecchia della Gabellaccia che visiteremo al ritorno.
Ad 1h 45’ dalla partenza siamo ai ruderi della Gabellaccia (895 m) sulla strada per Campocecina. Da qua si diparte anche il sentiero 198 (ex 47) per Castelpoggio, passando per il Malpasso e la Maestà, esso presenta tratti esposti ed è quindi per esperti.
Al ritorno visitiamo le grotte della Tecchia che ospitarono l’uomo preistorico e presentano stalattiti, stalagmiti e colonne ormai inattive, il percorso è in parte attrezzato, ma è molto trascurato e non mancano i soliti rifiuti umani: cartacce e bottiglie di plastica.
Tornati indietro prendiamo il sentiero per Castelpoggio che è molto agevole ed in leggera discesa e, a differenza di quello fatto in salita, si apre permettendo una buona visuale, particolarmente interessante è il percorso nella tipica macchia mediterranea ricca di cipressi.
Arrivati ad una Maestà (detta di Castelpoggio) si scende rapidamente al paese dove si arriva dopo un’ora dalla dalla Gabellaccia, ma teniamo presente il tempo per la visita alle grotte.
Il ritorno è per la strada, sono venti minuti che ci permettono di vedere in lontananza il paese di Noceto.
Tempo complessivo circa 4 ore, ma senza soste e senza la visita alle grotte è poco più di 3 ore.