(LU-Molazzana) MOLINO DEL RICCIO-S.ANTONIO (870m)-PASQUIGLIORA (980 m)-COLLE A PANESTRA (1012m)-PIZZORNO (497m)-STRADA (458m)-MOLINO DEL RICCIO (ANELLO)  
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

MOLINO DEL RICCIO (350 mt)

Località di arrivo:

MOLINO DEL RICCIO (350 mt)

Dislivello mt.:

740

Tempo totale:

06h 40'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Alpe di Sant'Antonio

Rifornimento acqua:

Sant'Antonio, Pasquigliora, Pizzorno, strada provinciale km 10

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

133, 138, strada

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (51)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 3/05/2015



Partiamo dal Calorino dove si trova un grosso casolare con annesso laghetto. Il casolare è fornito di una pala idrica che genera corrente utilizzando l'acqua della Turrite, c'è un piccolo lago per la pesca delle trote con relativo allevamento. In passato era anche ristorante, ma oggi rimane azienda agricola con vendita di trote.
Dal Calorino ci dirigiamo in direzione Castelnuovo, in lieve discesa, superiamo un ponte sulla Turrite, che qua percorre una piccola ansa, e arriviamo di fronte al Molino del Riccio che sta sulla sinistra della strada.
Qua la Turrite torna indietro e passa poi sotto un ponte che si trova poco più avanti, portandosi nuovamente sulla destra della strada provinciale 13 Arni-Castelnuovo.
L'edificio del vecchio Molino è un tipico esempio di casa rurale garfagnina, con una loggia a tre archi che serviva per asciugare i cereali. Di fronte al mulino si trova l'inizio, ben segnato, del sentiero 133 per l'Alpe di S. Antonio e Colle a Panestra, a fianco di una casa in ristrutturazione.
A 4' iniziamo a percorrere il sentiero che sale subito scalinato e ripido, con vista sulla strada e sul ponte, ma subito entra nel bosco. Il percorso è sempre in salita e alterna tratti ripidi con tratti di salita meno faticosa. In qualche tratto il sentiero potrebbe essere scivoloso per la pioggia, ma non oggi.
A 27' percorriamo un tratto piuttosto degradato in cui parte del sentiero è franato e subito dopo curviamo decisamente a sinistra per tratto ripido a fianco di rocce.
Poi il sentiero torna più tranquillo con tratti di falsopiano e, ogni tanto, vista a destra sui borghi collinari nei pressi di Castelnuovo Garfagnana. Proseguiamo nel bosco percorrendo qualche tratto su sfasciumi e aperto sulle montagne circostanti. Poi dopo aver costeggiato un rudere, a 01h 06', segue un po' di discesa che porta al Canale Porchia che superiamo facilmente a 01h 17'.
Risaliamo e in pochi minuti arriviamo a una zona recintata. Questa è la Casa delle Farfalle, una casa vacanze panoramica che viene affittata agli amanti della natura. Il cascinale, con annesso metato ristrutturato, era conosciuto come la Casa del tessitore e si trova in un ampio parco con alberi e arbusti e con qualche tratto coltivato a ortaggi. Il sentiero attraversa per qualche decina di metri la proprietà per cui è necessario chiudere i cancelli e avere il massimo rispetto. Il secondo cancello dà direttamente su una ampia strada sterrata che seguiamo in salita verso sinistra.
A 01h 48' arriviamo a un trivio dove troviamo diverse indicazioni. Il sentiero si sposta verso sinistra sempre sull'ampio sterrato, mentre un ramo dello stesso verso destra si dirige a Case Cervaia.
Il tratto da noi percorso è una via privata con tanto di catena che può impedire l'accesso alle auto. Sulla destra si intravedono tra le fronde la Pania Secca, l'Uomo Morto, la Pania della Croce e il Pizzo delle Saette, a tratti invece la visibilità e libera. Inoltre, ancora sulla sinistra, in decisa discesa c'è un altro stradello.
Proseguiamo per lo sterrato in leggera salita e, a 01h 58', inizia il tratto asfaltato e, subito dopo, ci sono le prime case dell'Alpe di Sant'Antonio. [L'Alpe Sant'Antonio è un insieme di borgate e di case sparse dominate dalla Pania Secca. Oggi le case sono state per lo più abbandonate dai proprietari mentre turisti forestieri le abitano saltuariamente.]
Saliamo alla vicina torretta dell'Enel dove arriviamo a 02h 03'. Qua da sinistra arriva il sentiero del Garfagnana Trekking che proviene da Eglio e coincide con il sentiero 133 fino a Colle a Panestra (prima tappa da Castenuovo Garfagnana per il Rifugio Rossi).
Proseguiamo per la strada asfaltata e in 5' arriviamo a una marginetta, dedicata ai morti in guerra, presso il piazzale Fosco Maraini. A fianco della marginetta una lapide in marmo ricorda il primo blocco cavato dall'Alpe di Sant'Antonio nel 1902, ma l'estrazione del marmo, che portò alla costruzione della strada delle Rocchette (unisce la zona di Castelnuovo con le valli a ridosso della Pania Secca), non ebbe molta fortuna. Ricordiamo che Fosco Maraini (1912-2004), etnologo, alpinista, orientalista, fotografo e scrittore era molto legato a queste terre, comprò una casa a Pasquigliora e si fece seppellire nel piccolo cimitero dell’ Alpe di Sant'Antonio. Tra breve andremo a fare visita alla sua tomba e più tardi passeremo da Pasquigliora.
Dal piazzale è possibile salire in un paio di minuti alla Chiesa di san Martino, patrono dell'Alpe di Sant'Antonio, che risale al XVII secolo. La chiesa è in posizione molto panoramica sulla Pania Secca.
Noi comunque non saliamo alla chiesa dove già siamo stati in altra occasione, ma consigliamo la breve deviazione. Dalla marginetta prendiamo verso destra seguendo le indicazioni Peritano, agriturismo la Betulla (ma qua dicono Piritano).
Scendiamo per la strada e in pochi minuti troviamo le indicazioni per il vicino cimitero, verso sinistra in decisa salita, e le seguiamo per rendere omaggio a Maraini, il piccolo cimitero è in posizione panoramica sulle Panie, in particolare la Pania Secca. La tomba ha sia la croce che un Budda e ci sono alcune bandiere di preghiera tibetane. Lo scrittore si definiva scherzosamente Citluvit (Cittadino della Luna in visita di istruzione sul pianeta Terra) e questa parola è riportata sulla lapide.
A 02h 18' lasciamo il cimitero e poco dopo siamo nuovamente sulla strada. A 02h 26' passiamo per le strade di Piritano di Sopra e poi lasciamo la strada per il sentiero a sinistra (presenti indicazioni) che è uno stradello che costeggia alcune abitazioni.
In breve siamo nuovamente sulla strada asfaltata che seguiamo a sinistra fino alla vicina captazione di acqua con fonte, dove arriviamo a 02h 33'. Presso la fonte il sentiero lascia definitivamente la strada per salire per uno stradello ameno che ci porta, a 02h 38', presso un villaggio di casette in legno e muratura a disposizione di turisti e campeggiatori. Esso è gestito dalla Chiesa cattolica (Colonia Pra' del Frejo). [Ricordiamo che a Piritano di Sotto esiste anche un Rifugio con 24 posti letto con adiacente campeggio, gestito dalla locale sezione della Protezione Civile.]
Ora il sentiero sale più deciso con tratti di mulattiera e bei panorami sulla chiesa e sul cimitero, se le fronde lo permettono. Di fronte a noi scorgiamo le abitazioni di Colle a Panestra verso il quale siamo diretti.
Il sentiero poi si sviluppa, ben sistemato, su sfasciumi a mezzacosta con alberi radi. Poi a 03h 07' entriamo in una bella faggeta, scendiamo al Fosso Regolaio che superiamo su un ponticello di legno e poi saliamo un tratto ripido con resti della mulattiera.
A 03h 19' siamo a una captazione di acqua con relativa fonte e abbeveratoio da cui arriviamo ai ruderi di Pasquigliora a 03h 23', qua è presente un cartello dei Cai.
Facciamo una breve deviazione a destra per vedere la casa abitata da Maraini dal 1978, situata di fianco a un rudere con di fronte un piccolo orto. Periodicamente qua torna la vedova giapponese di Maraini, Mieko Namiki, maestra di ikebana e designer.
Poco prima della casa c'è l'indicazione Albero Monumentale, così andiamo a vedere. Basta scendere pochi metri e, circondato da staccionata troviamo il Castagno del Maraini. Esso è alto 20 m e ha circonferenza 7,5 m. L'età è stimata in 400 anni. Mararini lo aveva chiamato Giapeto dandogli il nome del Titano considerato il progenitore del genere umano.
Torniamo indietro e a 03h 38' siamo nuovamente al cartello Pasquigliora, il sentiero 133 prosegue in lieve salita sulla sinistra mentre a destra scende uno sterrato che riporta a Piritano di Sotto.
Un paio di minuti dopo c'è un altro bivio: a sinistra va il 133 per Colle a Panestra mentre a destra c'è il Sentiero della Libertà. Questo è un percorso ad anello che gira attorno al monte Rovaio e porta a Colle a Panestra, passando da Casa Bovaio, per tornare indietro con il tratto del 133 che andiamo a percorrere.
Noi seguiamo il 133 nel bosco costeggiando alcuni ruderi e a 03h 52' arriviamo a Colle a Panestra. Questo borgo è costituita da un gruppo di case alcune restaurate e altre ormai abbandonate ed è dominato da uno spigolo roccioso (Nome del Gesù 1145m) che costituisce l’estremità sud-est della cresta del Rovaio, inoltre è panoramico sull'Uomo Morto e Pania della Croce e da parte opposta sul Sumbra, Fiocca e Freddone. Qua il sentiero 138 che, tra breve, percorreremo in discesa, continua per la vicina Foce del Piglionico da cui si sale al Rifugio Rossi e alla Pania Secca.
Noi sostiamo a mangiare qualcosa e riprendiamo il cammino a 04h 04'. Scendiamo nel bosco e in 5' arriviamo a una fonte con lavatoio e abbeveratoio presso dei ruderi, continuando oltre la fonte c'è una casetta panoramica sull'Uomo Morto. Comunque la fonte è stata incanalata probabilmente a servizio delle case ancora saltuariamente abitate del borgo.
Continuiamo con tornantini ripidi nel bosco che ci portano a 04h 19' a un tratto aperto e meno ripido su sfasciumi panoramico su Fiocca, Sumbra, Freddone, Corchia e Pizzo delle Saette.
Poi scendiamo per un giovane bosco di faggi sempre su sentiero a sfasciumi con qualche tornantino. A 04h 31' iniziamo a costeggiare il letto asciutto del Fosso del Burrone che attraversiamo due volte. Poi costeggiamo un ravaneto e proseguiamo nel bosco con una breve salita, qualche tratto degradato per la caduta di alberi e qualche saliscendi.
A 05h 04' siamo presso dei ruderi preceduti dalle solite siepi di bosso (quota 656 nella carta IGM, ma in realtà una decina di metri più in alto).
Adesso segue un tratto di ripida discesa a tornantini nel castagneto fino ad arrivare a 05h 19' a un piccolo guado di un canale che scende da destra e va a immettersi nel vicino Rio Rimondina.
Il sentiero curva decisamente e si fa meno ripido e prosegue parallelo al Rio Rimondina, che scorre più in basso. A 05h 32' arriviamo al modesto borgo di Pizzorno. Esso è costituito da poche case, alcune sempre abitate, e da una piccola marginetta. Pizzorno (allora estense) era confine tra lo Stato Estense e il Granducato di Toscana.
Scendiamo per una strada asfaltata fino ad arrivare al ponte sulla Turrite, a 05h 43', e da qua allo spiazzo sulla provinciale 13, a 05h 50'. Qua il sentiero 138 termina.
Ci rimangono adesso quattro chilometri di strada provinciale per tornare al punto di partenza. [Per evitare la strada servono due auto, una qua e l'altra al Calorino.]
La strada è in discesa ed è particolarmente ricca di belle fioriture sulla parte sinistra rocciosa, mentre a destra scorre la Turrite. Pochi minuti dopo il cartello dei 10 km troviamo sulla sinistra una fonte che ci dicono essere di acqua azzurrina.
Poco dopo il cartello dei 9 km, sempre sulla sinistra, troviamo una decina di metri di parete umida dove prosperano bellissime pinguicole (non adesso, ma nel giusto periodo). Continuiamo superando i cartelli degli 8 e 7 km e a 06h 39' siamo al punto di partenza.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Dall'uscita della Galleria del Vestito si prosegue in direzione Castelnuovo (SP 13), si supera la Galleria del Castellaccio e si raggiunge Arni (2,2 km). Si scende passando per Campagrina, Tre Fiumi, si supera un'altra breve galleria e si continua fino a isola Santa (9,6 km). Poi all'Azienda Agricola il Calorino (dopo il cartello 7 km) (16,1 km). Subito dopo si trova l'edificio del Mulino del Riccio. Partendo da Castelnuovo servono circa 6 km con la stessa strada.
Note
Questo percorso ad anello prevede di percorrere 4 chilometri di strada che si possono evitare con l'uso di due auto. Si sale fino a Colle a Panestra e poi è tutta discesa.
Di interesse sono i panorami sulle Panie, in particolare sulla Pania Secca che domina l'Alpe di Sant'Antonio. Da non dimenticare una sosta al cimitero dove riposa Fosco Maraini posto in posizione panoramica sulle Panie.
Di interesse anche Pasquigliora con la casa di Maraini e il bel castagno monumentale a lui intitolato.
Il percorso è molto ricco di fioriture, anche lungo il tratto di strada. Dopo la pioggia qualche tratto è scivoloso e da fare con un minimo di attenzione.
Traccia GPS