DATA ESCURSIONE: 21/06/2015
Superato Forno, ed evitata la deviazione per il Pianello/Vergheto, la strada prosegue costeggiando il Canal Secco, tra edifici che testimoniano un’intensa attività estrattiva ormai passata.
Al termine della strada ci fermiamo presso uno spiazzo, protetto da un muro di cemento, con indicazioni dei sentieri 36, 167 e 168.
Siamo subito alla sbarra che delimita la zona delle cave e una ripida salita ci porta a 2' al primo bivio che dà il nome alla zona (Biforco). A destra sale il canal Cerignano, con a fianco la marmifera che costituisce il sentiero 36 (che faremo al ritorno) per le Vettoline e il Passo della Focolaccia, invece a sinistra c’è il Canal Fondone.
I due canali si fondono nel canal Secco, tributario del Frigido, in realtà i canali sono sassosi e secchi. Prendiamo a sinistra la marmifera, subito ripida, dalla quale più in alto si separano i sentieri 167 e 168.
La zona è ampiamente sfruttata per l’estrazione del marmo, con cave attive e in espansione che stanno velocemente mutando la conformazione della zona.
A 11' sulla destra c'è una deviazione della marmifera. A 17' siamo al bivio tra i sentieri 167 e 168, ci troviamo presso la vecchia Cava Romana ormai abbandonata, ma fino a qualche anno fa era possibile entrare mediante un cunicolo nel marmo e visitare la cava che si presenta come un’enorme voragine, visibile salendo un poco il sentiero 167.
Oggi il cunicolo è stato ostruito con un blocco di marmo, forse per impedire che incauti escursionisti si avventurino per la cava stessa. Il nome è rimasto alla nuova cava che sta coltivado intensamente la zona a monte della vecchia cava, che comunque non ha nulla a che fare con i romani, infatti l’attività estrattiva a Forno è iniziata nel 1800.
Sulla destra la marmifera sale alla cava, mentre a sinistra si dirige il sentiero 168 del Canal Fondone per la Foce Rasori.
Noi continuiamo di fronte, dove è ben indicato il sentiero 167 che, nella parte iniziale, coincide per lo più con la vecchia via di lizza degli Alberghi, ed è subito molto ripido.
Più avanti è possibile seguire la via di lizza, oppure lasciarla a tratti, per evitare le parti più ripide. Noi seguiremo in parte i segni Cai e, poco dopo la decisa curva a destra, prendiamo, a 32’, la deviazione a destra, indicata dai segni rossi, mentre i segni Cai continuano per la via di lizza.
Il sentiero si inerpica tra l'erba, verso un punto panoramico, dove arriviamo a 37'.
Interessanti sono le fioriture: Centaurium Erythrea, Lilium bulbiferum, Buphthalmum salicifolium, Moltkia suffruticosa per citarne alcune.
Il sentiero si mantiene nel bosco, parallelo alla via di lizza un po’ più in alto, poi a 42’ incrociamo di nuovo la via di lizza e ci portiamo a sinistra per pochi minuti, per recuperare poi la via di lizza e saliamo per la stessa, anche se il sentiero continuerebbe di fronte a noi per qualche minuto per poi reimmettersi nella via di lizza. In assenza di nuvole è possibile ammirare la cima del monte Contrario. La salita è ripida e il fondo è sconnesso, con parti della via ormai franati.
A 01h 02' lasciamo la via di lizza e con un ultimo tratto a semicerchio arriviamo a 01h 08' a un intaglio panoramico posto a 794 m.
Sulla destra c’è un modesto cocuzzolo, detto localmente Il (sic) Zucco (811 metri). Da questo momento il panorama si apre incredibile sull’alta valle degli Alberghi, dominata dalla parete sud-ovest del monte Contrario, salendo poi si apre, a sinistra, alla Forbice del Grondilice e a destra al monte Cavallo , mentre sotto la mole del Contrario si vede la Casa degli Alberghi.
Naturalmente bisogna avere una giornata di buona visibilità. Pochi metri dopo l’intaglio è ancora presente un bel piro in marmo con le scalanature dovute alle corde usate nella lizzatura, nascosto alla vista da un masso caduto alcuni anni fa, c’è da dire che salendo troveremo altri piri di marmo.
Il sentiero adesso si fa ameno e sale modestamente, mantenendo a sinistra il canale degli Alberghi.
A 01h 19’ si stacca, sulla sinistra a quota 830, poco sotto le Capanne di Maccaglione, il sentiero dei Pradacetti per il Passo delle Pecore e cava 27, che scende nel canale per proseguire nel versante opposto. Questo sentiero è impegnativo e non è indicato nelle cartine.
Continuiamo e, poco dopo, lasciamo il ramo principale della via di lizza, che si stacca verso sinistra per le cave degli Alberghi, poste alla base del Contrario a 1050 metri.
Noi proseguiamo per i resti della via di lizza proveniente da Carpano di Sopra e iniziamo a salire, prima su sfasciumi e poi sull’abbondante paleo.
Superiamo un rudere e dopo essere saliti per alcuni tornanti, a 01h 33’ troviamo, sulla sinistra, il bivio posto a 907 metri per la casa degli Alberghi e per la ferrata del Monte Contrario.
Noi invece proseguiamo a destra, sempre sul sentiero 167, nell'abbondante paleo, superiamo poi un canalino in cui a volte scorre l’acqua per proseguire, ancora nel paleo, in salita per facili tornantini, fino a un tratto scalinato dove arriviamo a 01h 50', dal quale si gode di bella vista sul monte Sagro. Continuiamo poi per un tratto misto di erba e roccia, con a destra la cava abbandonata di Carpano di Sopra, e in breve arriviamo (02h 03’), dopo aver superato vecchie cariche di marmo, al bivio tra il sentiero 167 e il 170 e prendendo a destra siamo subito alle Case Carpano.
Esse si trovano sulla parte iniziale della cresta sud del monte Contrario, proprio all’incrocio tra il sentiero 167 e il 170.
Il 167 sale a sinistra verso Forcella di Porta e il passo della Focolaccia, con percorso impegnativo, mentre il 170 scende alle Vettoline e a Resceto, noi lo seguiremo fino all'innesto con il sentiero 36, poco sotto la Foce delle Vettoline.
La località è chiamata Càrpano di Sopra ed è estremamente panoramica sulle pendici e sulle gobbe del Monte Cavallo, oltre che sulla sottostante Valle degli Alberghi e su Canal Cerignano. Inoltre sulla zona delle Vettoline e sulla Cima della Croce (monte della Mandriola) e su buona parte del percorso che dobbiamo fare.
Le case sono ruderi di ricoveri di pastori e forse, in un secondo momento, di cavatori che lavoravano nelle vicine cave ormai abbandonate. Molto caratteristico è un vecchio sambuco che si trova di fronte ad una di queste abitazioni che con grande rammarico troviamo morto. Una lastronata di marmo vicino alle case riporta vecchie incisioni, frutto della pazienza e dell’ingegno dei pastori nelle ore di riposo: tra le incisioni un volto femminile, il volto del diavolo, un uccello, un’orma inoltre anche dei nomi e delle date.
Dopo circa 10' di sosta scendiamo per il 170, a 02h 14'. Il tratto iniziale è molto ripido e, a tratti, serve aiutarsi anche con le mani, poi segue un tratto più tranquillo, ma invaso dal paleo, in basso si vedono le vecchie cave di Carpano di Sotto, con l’edificio di servizio e le nuove cave più sotto. Continuando il sentiero si sviluppa con tornantini, poi a 02h 37’ esso taglia a mezza costa il monte e cambia versante, affacciandosi sulla orrida valle formata dal Canal del Piagnone che scende da Piastra Marina.
Dopo qualche metro di rapida discesa attraversiamo un breve ravaneto, frutto di un tentativo infruttuoso di aprire una cava, poi scendiamo per una zona a eriche e a 02h 49' siamo a un bivio: il sentiero 170 scenda a sinistra, mentre a destra continua una traccia segnata con punti rossi, diretta alla marmifera di canal Cerignano.
Noi scendiamo per il 170 verso il canal del Piagnone, arriviamo presso dei ruderi: il sentiero è di fronte a noi e sale dalla fonte ben segnalata, mentre la vegetazione ostacola l'orientamento.
Saliamo qualche minuto nel bosco per poi scendere a un'orrida gola dove si trovano vecchi pneumatici e resti di attrezzatura di cava. Da qua si sale per facili tornantini, nell'ombra del bosco. Più avanti il sentiero diventa più agevole e a 03h 10' si apre il panorama sul Contrario. Poi il sentiero diventa erboso e tranquillo per poi passare per un tratto di ginestroni spinosi, da percorrerere con attenzione.
A 03h 20' iniziamo a vedere la zona di Case Carpano, con dietro il Contrario. Più avanti il sentiero si sviluppa aperto in falsopiano e poco dopo si apre sulla zona delle Vettoline, verso cui siamo diretti, e su un gruppo di ruderi a noi vicinissimo.
A 03h 36' siamo presso questo gruppo di vecchie abitazioni, ormai cadenti e usate come riparo per le capre.
Il sentiero prosegue ora tra alte felci e dopo qualche minuto gira a destra diventando più ameno, anche se il paleo rimane sempre molto alto.
A 03h 54' siamo presso dei ruderi e subito dopo, a 03h 57', siamo all'incrocio dei sentieri 36 e 170.
A sinistra sale il 170 e il 36 diretto al Rifugio Aronte, mentre a destra scende il 36 diretto a Biforco. Noi seguiamo quest'ultimo che si sviluppa nel paleo, inizialmente a mezzacosta e poi con tornantini. A 04h 17' riprendiamo a salire per un breve tratto addossato alla montagna, da fare con attenzione perché c’è una certa esposizione.
Il panorama nelle giornate serene è notevole su Contrario e Cavallo. Parte della salita è attrezzata con un cavo metallico di sicurezza.
Si scende subito nel bosco, dove sono presenti muretti a secco che sostengono vecchi piazzali con blocchi di marmo e a 04h 25' siamo nella parte alta delle cave, che andremo ad attraversare: sono le cave Borre, dal nome della zona.
Seguiamo i segni ben evidenti e ci immettiamo nella marmifera e a 04h 34' un breve tratto di corda ci aiuta a scendere per un tratto con placche lisce di marmo.
A 04h 46' siamo nella parte bassa della cava e scendiamo per la marmifera, avendo sulla destra la zona di Canal Cerignano con vecchie vie di lizza.
Superiamo un tratto sul quale il fondo della marmifera è di marmo, con a sinistra una barriera di blocchi che funziona da guard-rail, e a 04h 56' siamo a una fonte di acqua freschissima, presso una curva della marmifera. Qua ci fermiamo a mangiare qualcosa e a 05h 14' riprendiamo il cammino. Subito dopo siamo al punto dove il sentiero 161 sale verso Castagnolo e pochi metri più avanti troviamo il 161 diretto a Forno che passa per Celia Caldia.
Adesso il sentiero 36 coincide con la via di cava, che si sviluppa con tornanti e con il fondo molto degradato.
A 05h 28' un tratto della marmifera sale a destra (direzione cave Bore-Puntello). Poi la strada inizia a essere meno degradata e più avanti diventa progressivamente anche meno ripida, con panorami sulla nuova cava Romana che sta cambiando il paesaggio in basso.
Passiamo presso dei blocchi di marmo di una cava che si sviluppa sulla destra e a 05h 45' siamo alla sbarra che impedisce l'ingresso in cava.
In 2’ siamo sulla marmifera che costeggia Canal Cerignano (circa 482m) che ci rimane a sinistra.
La discesa è ancora abbastanza ripida, ma non a tornanti, ed è esposta al sole. A 05h 57’ sulla destra c’è la deviazione per la nuova Cava Romana.
Proseguendo troviamo alcuni interessanti esemplari di Orobanche Apuana parassita della santolina pinnata, e a 06h 11’ chiudiamo l'anello incrociando il sentiero 167/168. Ancora 2' e siamo all'auto.