DATA ESCURSIONE: 28/06/2015
L'inizio dell'escursione è dal Colle della Tecchia, dove si trova il Sacrario della Tecchia dedicato ai caduti della Guerra di Liberazione. Questo si trova sulla strada provinciale Massa-Arni, subito dopo Pian della Fioba, dove si trova l'Orto Botanico, di cui consigliamo la visita.
Subito dopo la Galleria della Tecchia (lunga 130 m) siamo al Colle della Tecchia, con piccolo spiazzo parcheggio.
Il Colle della Tecchia è sovrastato da un dirupo sul quale si articola l'orto Botanico. Inoltre è presente una utile fontana.
Seguiamo uno stradello asfaltato (tratto comune ai sentieri 41 e 188) e, subito dopo l'edificio del Sacrario, troviamo le indicazioni del sentiero 41, che sale a sinistra diretto al Passo d’Angiola o Foce del Frate. Questo sentiero inizia da Canevara e termina alle Gobbie.
Continuiamo per lo stradello, lasciando sulla destra alcune costruzioni e qualche rudere e a 04' lasciamo anche il sentiero 188, che sale a sinistra diretto al Passo della Greppia. Lo faremo poi al ritorno.
Subito dopo, a 6', siamo al punto di partenza della teleferica per il sottostante rifugio Campiglia, immerso nel verde. Lo stradello qua finisce e prendiamo sulla sinistra un sentiero non segnato, ma ben evidente e facile a percorrersi, che scende nel bosco. Dopo un tratto con protezione sulla destra a 13' passiamo su un ponte verde di legno che supera un ruscello, ne segue un altro e poi a 19' ci sono le costruzioni di Campiglia. Da una parte due vecchie costruzioni, una delle quali con la scritta "Rifugio Campiglia 1952" e una più moderna, da parte opposta, con la scritta "Tu sei per noi un rifugio o Signore".
Proseguiamo e sulla sinistra il sentiero continua sempre ben evidente. A 22' abbiamo una costruzione a destra e due minuti dopo incrociamo segni rossi piuttosto recenti che provengono da destra e si dirigono a sinistra. Noi li seguiamo verso sinistra.
Il sentiero ora è segnato bene, ma a tratti è scivoloso, stretto e ricco di vegetazione per cui deve essere percorso con prudenza. A 30' si apre il panorama sul monte di Antona, la via provinciale e la costa, a 35' siamo presso delle pozze cui arriva l'acqua dall'alto, da uno dei tanti tributari del Fosso di Antona, segue un tratto ricco di felci e di rovi.
Cambiamo versante e a 50' seguiamo alcuni tornantini tra roccette e paleo, con vista sugli Uncini, continuiamo a salire mentre i segni adesso diventano vecchi e stinti, ma la traccia appare evidente, nonostante la ricca vegetazione.
Saliamo e a 01h 00' siamo a un pianoro panoramico, qua dobbiamo scendere verso sinistra per poi risalire. Aiutano segni e ometti.
A 01h 05' siamo in un tratto aperto, con bella vista sul monte Focoraccia, il sottostante passo e la costa. È doveroso chiarire alcune cose relativamente ai nomi dei luoghi che andremo a raggiungere: l'intaglio posto a 1058 metri dove si trova la lapide e la croce è conosciuto come passo del Pitone (o Pittone). In realtà esso è il Passo della Focoraccia, anche seguendo la cartina IGM e la guida delle Alpi Apuane del Cai e il vero passo del Pittone si trova più avanti sul sentiero 33. Alcuni sostengono che il termine Pittone (spuntone di roccia) sia da riferirsi all’intera zona che gravita tra il passo della Focoraccia e il Passo della Greppia.
Più avanti siamo ancora immersi nelle felci per 5' poi il sentiero è più tranquillo. A 01h 17' ci dirigiamo verso destra su roccette e continuiamo a salire sempre verso destra (bisogna fare attenzione per non perdere i segni, specialmente in caso di vegetazione abbondante). Dopo 5' c'è un canalino facile con cavo di acciaio di sicurezza. Saliti la vista si apre su un piazzale di cava con annesso ravaneto e sulla costa.
Adesso il sentiero prosegue nel paleo, a mezzacosta, poi sale su roccette e sfasciumi per tornantini, diretto al Passo della Focoraccia e a 01h 53' il sentiero si innesta sul 33 proveniente dal Pasquilio e diretto ad Arni, passando per il Passo della Greppia e quello degli Uncini.
Ancora pochi metri di salita e a 01h 57' siamo al Passo della Focoraccia. Questo è un incavo sotto il monte omonimo, dove sono presenti una lapide e una croce di marmo in memoria di Andrea Marchini (medaglia d’oro al valor militare) e di Giuseppe Antolini. Infatti nella seconda guerra mondiale questo era uno dei passi principali che permetteva di passare il fronte andando da Antona ad Azzano.
Il fronte si fermò per diverso tempo sulla linea gotica: Antona e la zona di Massa, Montignoso e Carrara erano sotto i tedeschi e i fascisti loro alleati, mentre Azzano era già liberata. Il sentiero che abbiamo percorso è infatti uno dei Sentieri della Libertà, dove transitavano coloro che desideravano passare il fronte sotto la guida dei partigiani e dei montanari locali.
Dal passo una traccia segnata di rosso scende a recuperare il sentiero Fanfani, oggi sentiero 32, per Azzano, continuando quindi il Sentiero della Libertà.
Dopo una sosta brevissima riprendiamo sul sentiero 33: esso è, a tratti, difficile con un minimo di esposizione e passa e ripassa il crinale costeggiando alcune quote prive di nome per arrivare infine al Passo della Greppia. Inizialmente il sentiero lascia a destra un modesto cucuzzolo, alla cui base c'è la croce marmorea, poi a 02h 05' si dirige a destra nel versante di Azzano e scende per un canalino roccioso, da fare con attenzione ma non molto complicato, all'inizio di esso c'è anche un breve tratto di corda metallica di limitata utilità.
A 02h 13' finiamo il canalino e il sentiero adesso costeggia rocce calcaree, alla base di una quota senza nome che si trova sulla nostra sinistra.
Il sentiero si fa più tranquillo e sale, di fronte abbiamo il monte Altissimo, con il Picco di Falcovaia e le marmifere. Più avanti il sentiero si sviluppa tra eriche e paleo.
A 02h 42' siamo a un punto panoramico che presumo sia il Passo del Pitone, indicato dalla cartina IGM, si vede bene anche la costa e dietro di noi un notevole cucuzzolo (Pitone) che dovrebbe giustificare il nome del Passo. Adesso siamo nuovamente nel versante a mare e di fronte c'è la catena degli Uncini.
A 02h 55' iniziamo a vedere il torrione alto 1231 metri che domina il Passo della Greppia. Scendiamo qualche metro e poi risaliamo tra roccette e paleo. A 03h 12' siamo nel versante interno, ci troviamo di fronte il torrione che costeggiamo e a 03h 19' siamo ai tavolini del Passo della Greppia.
La zona è panoramica sulla costa, sul crinale Folgorito-Carchio-Focoraccia e sul Colle della Tecchia. Dopo 5' di sosta riprendiamo il cammino e a 03h 28' siamo alla palina dei sentieri: il 33 sale per un ripido canalone di fronte a noi per arrivare al passo degli Uncini. Invece il 188 scende sulla sinistra. Non indicato sale invece a destra (per poi subito scendere) un altro Sentiero della Libertà che va a innestarsi nel 32 e si dirige ad Azzano.
Scendiamo per il sentiero 188: il primo tratto è un versante erboso che il sentiero percorre mediante ripidi tornantini. A 03h 36' la ripidità diminuisce, dopo 10' superiamo un primo canalino roccioso, da percorrere con attenzione in caso di terreno scivoloso dopo le piogge. Più avanti abbiamo un bello spiazzo panoramico e il sentiero si sviluppa tra eriche e ginestre.
A 03h 56' superiamo un altro canalino roccioso dove è presente una corda metallica che può essere di aiuto quando il fondo è bagnato. Dopo pochi minuti troviamo un terzo canalino con presenza di acqua. Il panorama è aperto sul monte Sagro e la costa, fino al Golfo della Spezia e le sue isole. Sulla Cresta degli Uncini che dal Passo dell'Angiola arriva a quello degli Uncini, essa è caratterizzata da guglie calcaree frastagliate per l'erosione.
A 04h 06' incontriamo i primi alberi che poi diventeranno un boschetto e poi superiamo altri canali che scendono dalla zona degli Uncini.
A 04h 20' chiudiamo l'anello riportandoci sullo stradello e in 2' siamo al Sacrario dove terminiamo l'escursione.