DATA ESCURSIONE: 24/07/2016
Qui un approfondimento sulla Rocca di Tenerano.
La partenza dell'escursione è dalla strada per Vinca, superata la deviazione per Equi e il bel Ponte di Santa Lucia sul Lucido di Vinca.
Parcheggiamo in un largo spiazzo presso una struttura industriale abbandonata che si trova proprio davanti al sentiero che porta in pochi minuti alle Sorgenti dell'Acqua Bianca e dell'Acqua Nera, che si trovano vicine tra loro. L'Acqua Nera ha gusto alcalino-salmastro e cura l'ipertensione, mentre l'Acqua Bianca è ricca di cloruro di sodio e ha proprietà lassative. Volendo è possibile andare a visitare il sito.
Percorriamo poche decine di metri in direzione del ponte e siamo al cartello stradale per Monzone Alto. Quindi seguiamo la strada asfaltata in salita per il borgo. Su un palo dell'elettricità c'è una vecchia indicazione del sentiero 140Nord (ex 40) che andiamo a percorrere. Ricordiamo che per alcune cartine il sentiero inizia qua, mentre altri lo fanno iniziare più avanti, presso lo spiazzo prossimo al passaggio a livello. Il sentiero 140Nord(ex 40) arriva a Casa Cardeto e da qua prosegue per Torano.
Saliamo avendo subito una deviazione (senso unico) a destra per Ponte di Monzone (Riolo) che trascuriamo. A 4' sulla sinistra c'è il locale cimitero (fontana), continuiamo a salire e a 10' siamo alla base del borgo di Monzone Alto, dominato dalla chiesa di San Prospero, con il suo tozzo campanile. La struttura è in fase di restauro. Prendiamo verso destra, per tratto scalinato, (presenti segni) e attraversiamo l'intero borgo dove sono presenti diverse fontane.
A 15' siamo al bivio con il sentiero 194 (che percorreremo al ritorno). Anche qua è presente una bella fontana. Continuiamo a percorrere il borgo in leggera discesa, con alcuni bei panorami su Sagro e Torre di Monzone e a 19' siamo fuori dal paese, presso un piccolo parcheggio, dove arriva un'altra strada che si stacca più in alto rispetto a quella che abbiamo seguito.
Il sentiero ora prosegue come ampio stradello (detto mulattiera di Respettolo) con all'inizio (20') una prima edicola con una pregevole icona marmorea dedicata a S. Giovanni Battista.
La mulattiera sale tra baracche e depositi di legna e macchinari agricoli. A 26' siamo presso una seconda edicola, panoramica su Sagro e Torre di Monzone, qua ci sono due icone marmoree: una di S. Paolo e l'altra della Madonna col Bambino, molto rustica (forse Madonna di Loreto).
Adesso scendiamo tra coltivi, con bella vista sull'alta Valle di Vinca (Grondilice, Rasori e Sagro) e ben presto siamo presso una costruzione rurale con edicola marmorea di San Antonio con il giglio (Sant'Antonio da Padova). Subito dopo la casa c'è una fontana. Seguono saliscendi e più avanti abbiamo sulla sinistra il Canal del Rio, tributario del Lucido di Vinca.
A 42' arriviamo a un'altra edicola con icona marmorea di Sant'Antonio da Padova con la Madonna di Loreto. Qua a destra sale uno stradello, ma noi dobbiamo andare a sinistra e guadare facilmente Canal del Rio.
I segni sono pochi, ma il percorso è ovvio. Ora il sentiero si sviluppa nel bosco, sempre ripido e percorribile anche da fuoristrada. In basso siamo nel castagneto mentre più in alto predomineranno i faggi.
La salita è ripida per ampi tornanti e sulla destra si scorge la zona del modesto monte Bandita. A 01h 11' il percorso si addolcisce con falsopiano e poi salita meno ripida.
A 01h 20' siamo presso un'altra rustica edicola di pietra, con statuetta marmorea di Sant'Antonio col Bambino. Riprendiamo a salire e, poco più avanti, la salita si fa ripida nuovamente. A 01h 48' sulla sinistra c'è un rudere che potrebbe essere un vecchio metato.
Saliamo ancora per tratto meno ripido e a 01h 54', dopo una curva, il panorama si apre, sulla sinistra, su Pizzo e Grondilice, seminascosti dalla vegetazione.
A 02h 18' siamo presso un abbeveratoio con fonte freschissima, un'altra si trova poco più in alto. Dopo 5' troviamo sulla destra una prima abitazione, panoramica sull'Appennino e, subito dopo, una seconda nascosta tra la vegetazione.
Al bivio successivo continuiamo verso sinistra e a 02h 27' troviamo una edicola con altarino e statuetta della Madonna della Neve con iscrizione del 1988.
Subito dopo c'è una casetta (zona Pietra Bianca) e una deviazione verso sinistra per altre costruzioni. Ci teniamo verso destra in salita e a 02h 34' siamo all'innesto del sentiero 183. Questo sentiero è diretto a Case Respettolo, Foce di Pozzi e Rifugio Carrara a Campocecina.
Proseguiamo e in breve siamo in un tratto aperto con una recinzione intorno a una cisterna per l'acqua. Qua troviamo un cartello del Parco con indicazioni di un itinerario didattico Alpe di Monzone-Monzone Alto che comprende parte del sentiero 171 e il sentiero 194 (lo percorreremo al ritorno).
La zona è dominata dalla Rocca di Monzone, noi facciamo una breve sosta e poi ci dirigiamo verso destra, dove si trova una palina indicatrice e altre ne troveremo andando avanti. Il sentiero 140Nord (ex 40)/183 proseguirebbe a sinistra, ma lo trascuriamo.
A 02h 44' ci innestiamo nel 171, qua è presente una tubazione con rubinetto (chiuderlo dopo l'uso) e proseguiamo verso sinistra. Dopo 5' c'è una captazione di acqua dove è possibile dissetarsi.
Saliamo e troviamo l'innesto a sinistra dei sentieri 140Nord (ex 40)/183 provenienti dalla radura precedente. Noi saliamo seguendo il sentiero, mentre sulla nostra sinistra sale uno stradello che poi andiamo a recuperare.
A 03h abbiamo a sinistra i segni di sentiero per la Casa Cardeto, c'è da dire che in zona ci sono numerose tracce non segnate che portano alla casa Cardeto, per chi non le conosce è bene seguire i segni.
Noi continuiamo a salire e lasciamo lo stradello per portarci a una radura. A 03h 05' siamo a una croce di legno con dietro la modesta mole della Rocca di Tenerano, verso cui siamo diretti.
La traccia è evidente, tra l'erba, e sale dietro la croce. In pochi minuti siamo in un boschetto e a 03h 12' siamo per tratto aperto tra paleo e roccette, dove prospera Anthericum liliago con i suoi bei fiori bianchi, oltre alla Santolina pinnata, endemismo apuano ben diffuso nelle zone assolate.
Saliamo per evidenti tornantini, con fondo di fastidiosi sassetti (specialmente in discesa). Salendo il panorama si apre sul Sagro, sul Pizzo, sul Pisanino, oltre alla vicina Torre di Monzone.
A 03h 24' siamo a una selletta e in 5' siamo in vetta. La zona di vetta è ampia con i resti di un ometto sommitale e di quella che era una rustica croce di legno. Il panorama è splendido sulla costa fino al golfo della Spezia, sull'Appennino, su Sagro e sua cresta sud-ovest diretta ai Tre Omi, su Pizzo d'Uccello, Pisanino, Cresta Garnerone, Grondilice e Tambura. Sostiamo un quarto d'ora e a 03h 44' scendiamo.
A 04h 15' siamo al bivio tra il 171 e il 140Nord (ex 40)/183 e proseguiamo sul 171. A 04h 20' siamo al bivio con rubinetto, con la traccia che porta a destra per la radura. Adesso seguiamo il 171 fino alla Foce Sant'Antonio e poi con il 194 chiuderemo l'anello.
Il sentiero scende nella faggeta, con qualche tratto sassoso e più avanti si apre sulla Cresta Nattapiana e sul Pizzo, visibili tra le fronde dei faggi.
A 04h 41' siamo a un bel punto panoramico, su una roccetta sulla destra, dove è possibile apprezzare lo sviluppo della Cresta Nattapiana.
La vegetazione ora è più rada e formata da giovani piante, scendiamo e cambiamo versante a 04h 48' e in un paio di minuti siamo alla palina segnaletica di Foce Sant'Antonio. Il sentiero 171 scende per Maestà della Villa a Tenerano, noi invece proseguiamo sul 194, anche presso la foce c'è una gran fioritura di Anthericum liliago. All'inizio il sentiero si sviluppa su calcare cavernoso ed è panoramico a destra su Pizzo e Nattapiana e sulla costa.
Il sentiero sale lievemente per poi scendere dopo un primo cartello dell'itinerario didattico dedicato alla volpe, altri ne troveremo più avanti. Poco più avanti c'è un'altra breve salita, con sulla destra alcuni gendarmi calcarei. Subito siamo in discesa, per tratto erboso, tra giovani alberi, alcuni tratti della discesa sono ripidi e degradati.
A 05h 15' il fondo del sentiero è sassoso con un po' di degrado e a 05h 18' siamo al sito delle Antiche Teleferiche, i cui resti sono a sinistra, esse servivano per trasportare a valle la quarzite che era estratta in zona.
Subito dopo il cartello dedicato alle galle il sentiero scende nel bosco verso sinistra e a 05h 32' inizia un lungo tratto sassoso. Dopo 5' siamo presso un bel punto panoramico su Pizzo, Cresta Garnerone e Torre di Monzone, protetto da una staccionata.
La vegetazione intanto diventa macchia e a 05h 47' siamo su tratto aperto e panoramico sull'Alta Valle di Vinca. Più avanti a 06h 04' siamo alla carbonaia didattica, posta anch’essa in luogo panoramico, con la vista che si allarga fino al Sagro.
Adesso il sentiero scende decisamente verso sinistra, diventando un ampio stradello, troviamo sulla destra alcuni ruderi e a 06h 10' scorgiamo l'abitato di Aiola, la chiesa di Monzone Alto e tutti i borghi della Lunigiana che circondano Monzone, con in fondo l'Appennino.
Proseguiamo per ripidi tornanti e più avanti vediamo bene il campanile della chiesa e a 06h 30' siamo presso un altro cartello del Parco che indica l'itinerario didattico da noi appena percorso.
Andiamo a destra e ben presto entriamo nel borgo. A 06h 33' chiudiamo l'anello riportandoci sul sentiero 140Nord (ex 40) presso la fontana. Proseguiamo a sinistra e a 06h 48' siamo all'auto.