DATA ESCURSIONE: 24/09/2017
Iniziamo l'escursione dal grande parcheggio che si trova poco prima della ripida salita per Colonnata. Nel parcheggio c'è la vecchia stazione Colonnata della marmifera e una larderia che funziona da bar ristoro.
Seguiamo la strada asfaltata in discesa verso Carrara e in 5' troviamo, sulla sinistra, la deviazione per le cave, chiusa da una sbarra, ma si può facilmente passare sulla destra. Ci sono le indicazioni delle varie cave, noi dobbiamo dirigerci verso la n° 168, Cava Cima di Gioia.
La strada, per qualche minuto, è ancora asfaltata e molto ripida, ma ben presto diventa un'ampia via di cava sterrata. Il panorama progressivamente si apre sulle cave circostanti, sul borgo di Colonnata e sulle Apuane: dal Grondilice, al Contrario, al Cavallo e alla Tambura (non oggi poiché è molto nuvoloso).
Dopo la prima curva ci fermiamo a vedere tracce della presenza umana su un masso: è una sigla risalente a metà del 1800 a delimitare la zona di sfruttamento di Antonio Del Medico (tutta la zona è quella di Gioia Oliceto). Ricordiamo che questa zona fu sicuramente sfruttata già dai romani, come testimoniato da numerosi ritrovamenti archeologici visibili al Museo del marmo di Carrara.
Il percorso è sempre in salita, con qualche tratto pianeggiante nei piazzali di cava e con tratti di salita, anche molto ripida.
Continuiamo a salire trovando di fronte un enorme muro di contenimento formato da blocchi di marmo e seguiamo le indicazioni di cava 162 verso destra e, alla curva successiva, a 12', c’è una statuetta della Madonna scavata in un blocco di marmo con la data 7 ottobre 2004, a ricordare una frana di detriti di marmo in Gioia che fortunatamente non fece vittime, essendo i cavatori in pausa pranzo.
Salendo ci dirigiamo verso sinistra e, a un successivo bivio, lasciamo le indicazioni della cava 162 Calagio che indicano di andare a destra. Noi proseguiamo per la via principale.
A 22' siamo alla base inferiore delle cave 171 (Cancelli) e 172 (Pianello) e seguiamo le indicazioni per la 168 (e altre) verso sinistra, fino ad arrivare a 28' alla base alta delle stesse cave, presso un masso che ricorda la recente tragica morte di un cavatore.
Continuiamo a seguire le indicazioni 167/168/173 e Lavagnina, verso sinistra in ripida salita, mentre in avanti si proseguirebbe per le cave di Massa.
Salendo pochi metri si comincia a vedere la parte alta della testa del David che andremo ad ammirare. Poi proseguiamo verso destra e percorriamo un tratto pianeggiante tra macchinari poi a 37' ci spostiamo verso sinistra, per tratto molto ripido, con sulla destra una vecchia zona di cave con una galleria che attraversa il monte.
Ci spostiamo ancora verso sinistra e dopo 5' troviamo ancora indicazioni (167/168/Lavagnina) che seguiamo verso destra, ci sono anche delle frecce blu. Intanto si vede abbastanza bene in lontananza la testa del David.
Salendo vediamo bene la costa e la zona di Montemarcello e più avanti vedremo anche il Golfo della Spezia e l'Appennino ligure.
A 50' siamo a un piazzale con cisterne per l'acqua, dove prendiamo verso destra in ripida salita (indicazioni 168/Lavagnina).
Continuiamo a salire e dopo 3' seguiamo adesso le indicazioni 167/Lavagnina, ma la direzione da seguire è evidente, essendo ormai vicini alla testa del David.
A 58' siamo presso un altro ampio piazzale che guarda verso le Cave dei Campanili e proseguiamo ancora verso destra.
Subito dopo un altro piazzale e continuiamo a tenerci a destra, la salita ci porta alla base della Cima di Gioia, o piuttosto di quello che rimane di essa, dove troviamo l'indicazione David. La via di cava prosegue in discesa verso sinistra.
Poco sopra un altro stradello in discesa chiuso da una catena è il percorso che seguiremo per portarci sul sentiero 169. Però adesso saliamo al sito del David dove arriviamo a 01h 07'.
La testa del David è alta 10 m e larga 11 ed è dipinta su un vecchio taglio di cava, in posizione panoramica sulla costa e sulle Cave di Gioia. È stata dipinta dal 15 al 19 maggio 2017 dallo street artist brasiliano Eduardo Kobra (San Paolo 1976) e inaugurata il 23 luglio. È una rivisitazione della testa del David di Michelangelo in bianco nero e strisce e triangoli colorati, eseguita con tecnica mista.
Sul piazzale di marmo, protetto da una staccionata di legno, c'è la base di una colonna e due massi uno con foro per piro. Rimaniamo qualche minuto ad ammirare l'opera e il panorama, poi torniamo indietro e saliamo al piazzale sovrastante, che è ciò che rimane della Cima di Gioia, dove arriviamo a 01h 09'.
Il piazzale provvisto di staccionata di legno è dotato di panche di marmo e rustici tavoli sempre di marmo. Qua si vede bene il borgo di Casette, Carrara e la costa, fino al Golfo della Spezia, oltre ai bacini marmiferi. Il panorama si apre anche sulle Apuane settentrionali e centrali, ma oggi le nuvole ci impediscono di ammirarlo. Questo piazzale è il punto più alto dell'escursione (839 m), quindi la Cima di Gioia è stata abbassata di almeno 20 metri, essendo indicata nelle cartine a quota 860 m.
Dopo una breve sosta scendiamo e a 01h 25' siamo nuovamente al cartello David, prendiamo a destra per lo sterrato in discesa, sbarrato da una modesta catena di plastica. Sulla sinistra, in basso, c'è Colonnata con dietro la Cima d'Uomo e i suoi bacini marmiferi.
La discesa è ripida, con una protezione a sinistra di pali metallici e corda di acciaio. Ben presto lo sterrato diventa una traccia di sentiero con la protezione sulla destra.
Poi il percorso si fa più agevole e a 01h 33' ci innestiamo nel sentiero 169 (presso l'innesto è presente un ometto). Tre minuti dopo da destra sale un'altra traccia, con la parte finale dotata di protezione, che arriva dalle Casette e sistemata proprio per accedere al sito del David. Il sentiero 169 proviene dalle Casette ed è diretto a Forno. Questo tratto che stiamo percorrendo è la cresta del Tamburone (o di Venedreta) confine tra il bacino del Carrione (Comune di Carrara) e il bacino del Frigido (Comune di Massa).
Il percorso è divertente, per lo più su facili rocce, panoramico su Colonnata, Cima d'Uomo, Monte Maggiore e Sagro da una parte e sulle Casette e poi Forno dall'altra. Dalla parte di Colonnata poi la visuale arriva al mare e al Golfo della Spezia.
A 01h 38' siamo presso un poteau (strumento usato per far scorrere il filo elicoidale usato per tagliare il marmo e per far cambiare direzione al filo stesso: è un'asta metallica su cui è inserita una puleggia) vicino al quale c'è una croce bianca (Croce di Gioia 787 m).
Il sentiero, segnato di recente, adesso si sposta a sinistra nel versante carrarino per poi recuperare la cresta. Poi ci spostiamo nuovamente sulla sinistra, in discesa, su rocce o fondo erboso e poi iniziano gli alberi.
Serve un minimo di attenzione sulle rocce che oggi sono scivolose per la recente pioggia. A 01h 58' siamo nuovamente su tratto aperto che ci porta in pochi minuti a una sella dove, in basso a destra, scorgiamo Forno. Seguiamo la cresta in leggera salita e a 02h 16' siamo al Colle dei Prunetti. Qua su un masso sono presenti tutte le necessarie indicazioni. Il sentiero 169 si dirige a destra in discesa ed è diretto a Forno, invece sulla sinistra è indicato un sentiero di raccordo per il 38 diretto al Pianello e da qua al Vergheto. Noi seguiamo quest'ultimo per poi scendere a Colonnata.
Saliamo un po', sempre in cresta, e poi tra arbusti. A 02h 23' entriamo nel castagneto, ancora in salita, e dopo dieci minuti siamo al Pianello. Questo è un ripiano in un bosco di castagni centenari, è luogo di campeggio libero e di picnic estivi. Poco distante da qua arriva una strada asfaltata, piuttosto malmessa, da Forno.
Noi seguiamo i segni in discesa e a 02h 38' ci innestiamo nel sentiero 38, a destra si arriva in pochi minuti alle case del Vergheto e poi il sentiero prosegue per la Foce di Vinca e termina a Vinca.
Noi scendiamo verso sinistra per andare a Colonnata. Il sentiero è un'ampia mulattiera che si sviluppa in lunghi tornanti, a tratti, tra le fronde, si intravede la zona delle Cave di Gioia e la Cresta della Cima d'Uomo.
A 03h sulla sinistra c'è una traccia in salita che porta a una vicina costruzione, noi proseguiamo il sentiero in discesa e in un paio di minuti siamo su un ponte metallico sul Canale del Vento che è la parte iniziale del Carrione. Sulla destra sale una traccia che porta alle Sorgenti del Carrione dove recupera il sentiero 195 per la Cima d'Uomo. Presso il ponte c'è una piccola costruzione che può servire da riparo in caso di pioggia.
Adesso la discesa è tranquilla e il sentiero ha, sulla sinistra in basso, il Canale del Vento. Scendendo passiamo presso una costruzione dell'acquedotto e, subito dopo ci sono alcune costruzioni, a 03h 16' siamo su strada asfaltata presso le ultime case di Colonnata.
Scendiamo e in 4' siamo presso l'Oratorio di Maria Addolorata (XVI secolo) con bel campanile di pietra e marmo. La chiesa fu restaurata nel XIX dalla famiglia Cattani che la usa come sepoltura. Scendiamo ancora e a 03h 26' siamo in Piazza Palestro. Questa è la piazza principale di Colonnata, lastricata di marmo, nella quale si affacciano alcuni importanti ristoranti e larderie. È presente una fontana, un busto di Mazzini e diverse lapidi anarchiche ed è ben visibile il campanile in pietra e marmo della Chiesa di San Bartolomeo.
Ricordiamo che Colonnata, borgo di cavatori, è famoso per il prelibato lardo IGP che viene stagionato in conche di marmo dopo essere stato aromatizzato con spezie ed erbe locali e dove, ogni anno, a fine agosto, si tiene la Festa del Lardo.
Dalla piazza inizia, oltre al sentiero 38, anche il 195 diretto alla Cima d'Uomo, alle Sorgenti del Carrione e alle Case del Vergheto. Invece di scendere a sinistra per la strada asfaltata attraverseremo il borgo, ci spostiamo cosaì al lato opposto della piazza, presso la chiesa. Entriamo nel borgo, lasciamo a destra il Monumento al Cavatore e scendiamo per le strette stradine fino ad arrivare in una piazzetta-parcheggio, da cui a sinistra recuperiamo uno stradello cementato che ci porta a 03h 35' sulla strada asfaltata che seguiamo in discesa e, a 03h 42', siamo nuovamente alla ex stazione della marmifera, dove terminiamo l'escursione.