DATA ESCURSIONE: 01/01/2020
Qui un approfondimento sul Monte Forato.
Seguiamo la strada asfaltata fino alla località Freddaccia, dove si trova una casa con marginetta privata. Subito dopo, sulla destra, c'è l'inizio dei sentieri 5 (diretto al Rifugio Forte dei Marmi e poi all'Alto Matanna) e 6 (diretto alla Foce di Petrosciana e poi a Fornovolasco).
Noi continuiamo, in auto, per la strada comunale sterrata detta Stazzema-Gallicano (che in realtà si interrompe molto prima di Casa Giorgini). Essa, dopo circa 1 km, arriva alle "Scalette" dove inizia il sentiero 5A. La strada è stata sistemata di recente per cui è ben percorribile e presso l'inizio del sentiero è molto ampia, con notevole possibilità di parcheggio. La zona è molto panoramica sui monti Procinto, Nona e sul crinale del Forato.
L'attacco del sentiero 5A , da cui iniziamo a prendere i tempi dell'escursione, è ben evidente e provvisto di segnalazioni. Esso si trova in prossimità della curva della strada, dopo la quale la stessa si allarga notevolmente, e consiste in una breve rampa rocciosa scalinata, con un cavo d’acciaio per facilitare la salita. Entriamo subito nel bosco di castagni, con diverse piante di agrifoglio e alcuni ruderi, e saliamo abbastanza ripidamente per il sentiero intagliato nel fondo argilloso.
A 14' ci innestiamo nel sentiero 6. Questo proviene da destra e pochi metri sotto c’è una fonte dell’acquedotto di Stazzema. Di fronte invece c’è l’indicazione per la base logistica del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) di Querceta a cui si arriva seguendo uno stradello, all’inizio del quale c’è una casa adibita al ricovero delle capre che costeggeremo. Da sinistra invece arriva lo sterrato su cui abbiamo parcheggiato e che percorreremo al ritorno.
Proseguiamo a sinistra, in salita, per un tratto comune ai sentieri 5A e 6. Quest'ultimo sentiero segue una antica via di comunicazione tra la Versilia e la Garfagnana passante per la Foce di Petrosciana e noi lo percorreremo in parte, sia all'andata che al ritorno. Seguiamo quindi il ripido percorso lastricato e a 19' siamo alla Locanda di Casa Giorgini (735 m) che fa servizio Bed & Breakfast per gli escursionisti [In passato fu proprietà della famiglia Giorgini originaria di Montignoso e imparentata con Alessandro Manzoni. Essa fu fatta costruire dall'industriale del marmo Vittorio amico del pittore Filadelfio Simi].
Saliamo qualche tornantino e il panorama si apre, sulla destra, sul monte Alto che sovrasta Retignano. Altri 5’ di curve ci portano all’ingresso della Montanina (detta anche Casa del Pittore) che è un villino immerso nel verde del bosco, subito dopo c'è una marginetta. Questa abitazione è così chiamata perché fu abitata e affrescata dal pittore versiliese Filadelfo Simi (1849 -1923). La marginetta è dedicata a Renzo, figlio di Filadelfo. Nella marginetta c'è un'immagine in ceramica di Cristo del 1964.
A 28', siamo a un'altra deviazione dopo la Casa del Pittore. Il sentiero 5A sale verso destra fiancheggiando il Parco della Casa del Pittore, esso è diretto alla Fonte della Grotta e al vicino Rifugio Forte dei Marmi, inoltre, con deviazione, è possibile arrivare alla bella e panoramica Baita degli Scoiattoli e innestarsi nel sentiero 121 (Fonte di Moscoso-Foce di San Rocchino).
Noi seguiamo il sentiero 6 che procede tranquillo nel bosco con qualche saliscendi e costeggiamo alcune costruzioni, presso la prima delle quali c’è un teleferica sistemata di recente e, a 40’, siamo sotto un’altra marginetta (con icona di S. Francesco), con fonte, che rimane un poco più in alto, presso un altro gruppo di case riattate, sotto il gruppo della Bimba del Procinto. Sulla sinistra godiamo una bella vista su Corchia, Pania della Croce e crinale del Monte Forato. Tutta questa zona che andiamo a percorrere è stata sottoposta a taglio del bosco per cui è migliorata molto la visuale su Nona e Procinto, verso destra, e sui contrafforti del Croce che scendono nel tratto tra la Foce delle Porchette e a quella di Petrosciana.
Continuiamo superando un'altra costruzione sulla destra cui ne corrisponde un'altra, in basso, sistemata negli ultimi anni. Proseguiamo con un po' di discesa e a 47’ siamo al bivio con il sentiero 121 che si stacca a destra. Esso in alto costeggia il Procinto e porta alla Baita degli Scoiattoli, poi al Rifugio Forte dei Marmi e, continuando, arriva a San Rocchino. Il tratto, da percorrere, fino alla Fonte di Moscoso è comune ai sentieri 6 e 121. Subito dopo il bivio, e prima della Marginetta, c'è una traccia che sale per innestarsi nella Cintura del Procinto nei pressi del ponticello di legno.
Il tratto che percorriamo adesso è aperto e panoramico, in particolare sulla Pania della Croce, il Corchia e il crinale del Forato. Passiamo subito presso una marginetta con Sacra Famiglia in ceramica e icona marmorea della Madonna del 2000, poi entriamo nel bosco e a 51' ci innestiamo nel sentiero 8 (Cardoso-Palagnana) che sale da sinistra, proveniente da Cardoso. Pochi metri sotto c'è una captazione d'acqua con annessa fonte di acqua freschissima (Fonte Moscoso). Per un breve tratto i sentieri 6 e 8 coincidono e poi a 59' si separano: il sentiero 8 prosegue a destra in salita diretto alla Foce delle Porchette. Noi proseguiamo a sinistra per il sentiero 6.
Adesso il sentiero scende un poco, fino ad alcune grotte che vediamo, poco più in alto, scavate nelle pendici del Nona. Siamo sempre nel bosco, ora saliamo un poco e a 01h 05' siamo a un bivio: il sentiero 6 prosegue verso destra mentre a sinistra si stacca il 124 A. Quest'ultimo è un raccordo tra il sentiero 6 e il 124 e passa dall'Alpeggio Colleoni dove si trova la casa omonima (oggi museo etnografico). Dietro noi abbiamo il Procinto, il Nona e il Matanna e davanti la cresta del Forato.
Continuiamo a salire per tratti semplici e a 01h 26' troviamo sulla destra il sentiero 109 che va alla Foce delle Porchette e poi prosegue per l'Alto Matanna. Proseguiamo e in 5’ siamo alla Marginetta dei Fratelli Meccheri, con icona marmorea della Madonna di Montenero del 1944 e fregio che ricorda i tre fratelli scomparsi tragicamente nel 1982. Qua c'è un bivio: il sentiero 124 (Foce di Mosceta-Foce di Petrosciana) va verso sinistra. Invece a destra sale per tornantini il sentiero 6 che seguiamo.
A 01h 38' arriviamo alla Foce di Petrosciana. La zona è molto panoramica sul gruppo del Procinto da una parte e sul Croce dall’altra, è presente quella che sembra la base per una maestà ormai perduta e molte indicazioni per sentieri e croci commemorative. È valico importantissimo tra l’alta Versilia e la Garfagnana sin da tempi remoti. Da qua il sentiero 6 continua in basso, a destra, verso Fornovolasco mentre a sinistra, sempre in basso, c’è il sentiero 131 per Casa del Monte, Foce di Valli e il Forato. In alto invece sale il sentiero 110 alternativo per il Forato e Foce di Valli con l’indicazione anche della ferrata intitolata all’ingegner Renato Salvatori, che si stacca dallo stesso poco più avanti. Noi proseguiamo sul sentiero 131 che percorreremo integralmente fino all'innesto nel sentiero 130.
Il sentiero è ameno nel bosco. Nel primo tratto, a saliscendi, abbiamo di fronte la Pania Secca e a destra il Monte Croce. A 01h 46' siamo presso i resti di una carbonaia e subito dopo siamo in una zona di grotte, scavate nei pendii carbonatici del Forato. Poi saliamo qualche minuto per poi scendere, intanto sulla destra il panorama si apre sull'Appennino.
A 01h 55' si comincia a rivedere la Pania Secca e poco dopo c'è un'altra grotta, in alto sulla sinistra. Proseguiamo e dopo un tratto con molte piante di bosso arriviamo, a 02h 03', all'innesto nel sentiero 12 , presso una palina dei sentieri. Il sentiero 12 unisce Cardoso con Fornovolasco passando dall'Arco del Monte Forato. A destra si scende a Fornovolasco, mentre a sinistra si sale all'Arco del Forato.
Saliamo costeggiando la Casa del Monte che rimane sulla destra in basso. La Casa del Monte è una costruzione riattata posta in posizione molto panoramica sulle Panie cui arriva uno stradello che porta alle Casette e, con deviazione, a Petrosciana di Sotto e allo stradello principale per Fornovolasco. Al momento la costruzione è inattiva, ma nelle intenzioni c'era di farne un Agriturismo.
Saliamo pochi metri e, a 02h 08', siamo a un altro bivio, il 12 sale di fronte a noi mentre il 131 scende lievemente verso destra. Poi pianeggia o sale lievemente.
A 02h 14' siamo in un bosco di giovani piante, molto rado, con molto paleo. Il panorama si apre progressivamente sulle Panie e a 02h 30' siamo su tratto completamente aperto con splendida visuale dalla Pania della Croce alla Pania Secca. Intanto la salita aumenta e a 02h 44' ci innestiamo nel sentiero 130. Questo sale da Fornovolasco e termina alla vicina Foce di Valli. Di fronte a noi, al di là di un canale che scende dalla Foce di Valli, sulle alture che degradano dalla Pania della Croce notiamo diversi mufloni intenti a pascolare. [Il muflone (Ovis orientalis musimon) è specie alloctona che si è adattata molto bene all'ambiente apuano, tanto da essere osservavile piuttosto comunemente. È alto al garrese circa 70 cm, ha mantello di colore fulvo-rossastro e il maschio ha corna molto voluminose e arcuate. Le femmine e i piccoli vivono tutto l'anno in grossi greggi, mentre i maschi formano gruppi separati e meno numerosi oppure vivono isolati, soprattutto se anziani. Fu introdotto nella regione apuana a fini venatori e, con la costituzione del Parco delle Apuane la popolazione si è consolidata. Inizialmente, nel 1981, furono introdotti 6 capi nel territorio del comune di Stazzema e, l’anno dopo, altri dieci. Nel 2004 un monitoraggio ha stimato la presenza di oltre 1600 capi. La popolazione ha come baricentro la Pania della Croce, concentrandosi essenzialmente nel triangolo Pania Secca, Pania della Croce e Monte Corchia, ma è in espansione verso nord e verso sud. Dal 2011 sono stati predisposti piani di prelievo per stabilizzare la popolazione.]
Dopo una breve sosta saliamo verso Foce di Valli. Adesso il sentiero sale ripido e aperto su paleo. Sulla destra abbiamo il canalone al quale ci avviciniamo fino a quando, a 03h 08' ci spostiamo verso sinistra. In pochi minuti siamo nella faggeta e procediamo per tornanti. Usciamo dalla faggeta e saliamo l'ultimo tratto ripido che ci porta a 03h 39' a Foce di Valli. Questa è un ripiano erboso, a quota 1264 metri, alla base della imponente ed erbosa parete meridionale della Pania della Croce (Costa Pulita). Esso era, in passato, comunicazione tra l'Alta Versilia e la Garfagnana ed è oggi importante nodo di sentieri. Il sentiero 110 arriva da destra dalla Foce di Petrosciana e percorre la Costa Pulita (o meglio Cresta Pulita) e adesso lo seguiremo interamente. Il 130 arriva da Fornovolasco e ne abbiamo percorso il tratto finale. Poi qua arriva il 125 dalla Foce di Mosceta e il sentiero 7, da Cardoso che continua fino al Rifugio Rossi e termina al Piglionico. La Foce è estremamente panoramica sulle Panie, sulla Costa Pulita, sull'Appennino e sulla costa. Un albero solitario offre la sua ombra al viandante, ma non oggi perché è spoglio.
Dopo una brevissima sosta saliamo per il sentiero 110 che nella prima parte percorre la Costa (o Cresta) Pulita che è il crinale che da Foce di Valli arriva al Forato. Mentre il versante orientale è prativo e boscoso, quello occidentale e marittimo è roccioso con grotte e aspre pareti verticali, mentre i boschi prosperano solo in basso nella Valle di Cardoso.
Il percorso è a saliscendi con prevalenza di discesa nella parte iniziale, poi scende. Alcuni tratti sono su cresta e altri sul versante interno. Inizialmente saliamo tra radi alberi avendo alle spalle lo spettacolo della Pania. Inoltre scorgiamo, verso la costa, le vette innevate delle Alpi Marittime. In questo tratto raggiungiamo i punto più alto dell'escursione (1290 m) a 04h, vicino a esso c'è una postazione difensiva tedesca della seconda guerra mondiale e altre ne troveremo più avanti.
Poi scendiamo su roccette per risalire su tratto aperto seguendo la cresta. Ci spostiamo nel versante interno e a 04h 26' siamo ancora in cresta, ci spostiamo un po' a sinistra. Il panorama è aperto su tutte le Apuane Meridionali e, in particolare, sulle due vette del Forato. Ancora un tratto di cresta poi scendiamo verso sinistra su sfasciumi che ci portano a 04h 38' su sentiero tranquillo.
Dopo 5' abbiamo un'altra postazione difensiva sulla destra e prendiamo a salire. A 04h 49' passiamo presso un foro scavato nel monte, presumibilmente sempre ai fini della guerra e la salita si fa più ripida. Incrociamo da sinistra l'innesto del sentiero 12 e subito dopo, a 04h 53', siamo al Passo dell'Arco del Forato (1164m), cioè al Foro che dà il nome al monte. Qua transita il sentiero 12 che scende ripido a Cardoso. Dal foro il panorama arriva al mare e ai tre paesi di Cardoso, Volegno e Pruno. Volendo è possibile salire in pochi minuti alla vetta Nord del Forato (1209 m) dove è presente una croce sommitale.
Sostiamo un quarto d'ora e riprendiamo il cammino sul sentiero 110 per tornare alla Foce di Petrosciana. Esso scende nel bosco mantenendosi parallelo, nella prima parte, alla Ferrata (in realtà sentiero attrezzato) che porta alla vetta sud del Forato.
A 05h 10' arriviamo a un intaglio panoramico, protetto da catena, al quale arriva il sentiero della ferrata e si stacca, verso l’alto a destra, un sentierino che sale lo spettacolare arco roccioso del Monte Forato.
Scendiamo e a 05h 23' arriviamo a una sorta di pianoro dove il sentiero scende ripido per circa 5'. Poi il percorso diventa più tranquillo con panorami su Croce e Nona.
A 05h 32' c'è un bivio (1077m): a destra si stacca una traccia che porta al vicino punto di attacco del sentiero attrezzato per la vetta sud del Forato (1229 m). Scendiamo per tratti ripidi, più avanti anche su roccia su tratto aperto e panoramico.
A 05h 48' siamo presso un foro che porta nel versante a mare e dopo 5' siamo nuovamente alla Foce di Petrosciana dove chiudiamo l'anello. Scendiamo subito e a 06h siamo alla Marginetta Meccheri dove sostiamo una decina di minuti.
Scendiamo per il percorso fatto all'andata e a 06h 36' siamo al bivio con il sentiero 8 e dopo 10' a quello con il sentiero 121. A 07h 02' siamo alla deviazione per il Rifugio Forte dei Marmi presso il parco della Casa del Pittore. Qua invece di salire alla marginetta scendiamo per traccia alternativa sulla destra che ci riporta a 07h 08' a Casa Giorgini.
Quindi a 07h 12' siamo al bivio 5A/6 e scendiamo usando lo sterrato di destra, evitando il sentiero 5A. Essa scende con qualche tornante con bei panorami su Corchia, Panie, Procinto e Croce.
A 07h 20' sulla sinistra ci sono dei ruderi e il punto di arrivo di una teleferica per il trasporto della legna. Scendiamo ancora e in 5' arriviamo a una sbarra, oggi chiusa, cui segue un allargamento della strada. A 07h 30' siamo alle Scalette dove terminiamo l'escursione.