(LU-Stazzema) PRUNO–CASCATA DELL'ACQUAPENDENTE (mt.535)–PRUNO (Anello)
ATTENZIONE!!!
Si raccomanda di consultare sempre lo stato dei sentieri poco prima di intraprendere l'escursione (Voce Menù "Sentieristica") oppure, ancor meglio, di informarsi contattando le Sezioni CAI cui spetta la manutenzione dei singoli sentieri.

Località di partenza:

PRUNO (mt.468)

Località di arrivo:

PRUNO (mt.468)

Dislivello mt.:

130

Tempo totale:

2h 40'

Difficoltà

E

Punti di appoggio:

Pruno

Rifornimento acqua:

Pruno

Tratti ferrata:

No

Sequenza sentieri:

Sentieri non numerati segnati di rosso

Tipologia percorso:

ND

Immagini del percorso (14)
Disclaimer
Descrizione itinerario
DATA ESCURSIONE: 15/06/2008



Qui un approfondimento sulla Cascata dell'Acquapendente.

La strada da Ponte Stazzemese porta ad un parcheggio sotto il paese di Pruno.
Da qua saliamo per le scalinate di sinistra che portano verso il sentiero 122 per Mosceta e da questa scalinata deviamo a destra verso il borgo fino ad arrivare in pochi minuti a un arco che a sinistra ci porta nella direzione giusta: sono presenti anche dei segni rossi.
Uno stradello lastricato, molto panoramico sul monte Forato, ci porta alle ultime case del paese, sulla sinistra prendiamo una mulattiera che scende nel bosco, esce dallo stesso e arriva ad un gruppo di case (21’) con bella vista su Procinto, Nona e Croce.
Qua troviamo delle indicazioni: Acquapendente sentiero A impegnativo, sentiero B facile.
Superate le case arriviamo ad un bellissimo ponte mediceo (quota 405m) a schiena d’asino sul canale di Deglio, a sinistra sale nel bosco una via di lizza con tanto di indicazioni didattiche.
Il ponte è presso una cascatella con un laghetto che vediamo a monte, sul ponte stesso è un’edicola del 1800 dedicata a S. Francesco.
Dopo il ponte saliamo, troviamo alcune case e dei segni rossi.
A 25’ prima di un’altra casa che si trova in alto lungo la mulattiera che stiamo percorrendo, troviamo una deviazione a sinistra con una piccola indicazione per l’Acquapendente su sfondo bianco sulla roccia.
È richiesto un minimo di attenzione per non perdere l’indicazione.
Continuando la mulattiera si va al Colle Orzale e alla Fania (essa, infatti, si immette nel sentiero 7).
Il sentiero è segnato con segni rossi ed è una mulattiera che si inerpica nel bosco, formando dei tornanti e salendo abbastanza ripidamente.
A 36’ incontriamo una maestà con un’immagine della Madonna.
Adesso il sentiero scende un po’ per poi continuare con saliscendi, a 43’ troviamo una vecchia costruzione adibita a captazione d’acqua sulla quale ci sono delle indicazioni, una indica la Fania seguendo un sentierino in alto a destra.
Ancora pochi minuti (47’) ed attraversiamo alcune rocce tra le acque del canale e vediamo la cascata spumeggiante ormai molto vicina.
Saliamo qualche metro (50’) e troviamo un bivio: a sinistra i segni rossi per il sentiero che faremo al ritorno, mentre davanti abbiamo quelli blu che portano ai piedi dell’Acquapendente.
Saliamo un tratto abbastanza ripido, ed in parte scalinato, per poi percorrere un tratto cementato, la zona infatti presenta anche una serie di opere in cemento armato per imbrigliare la forza delle acque, comunque esse non alterano la bellezza del luogo.
Saliamo ancora un poco e siamo alla visione piena della cascata (55’).
Questa si presenta in due rami separati con un balzo di una trentina di metri, la cascata origina dal salto di un ramo del canale Deglio ed essendo la roccia ricca di materiali ferrosi la luce del sole crea bellissimi giochi di luce con sfumature rosse, oggi la giornata non è adatta per questo fenomeno.
Arriviamo fino alla base della cascata dove prospera la Petasites japonicus, pianta che ama i luoghi umidi, con le sue foglie giganti.
Dopo aver fatto foto ed aver goduto dello spettacolo torniamo indietro (sosta di 25’).
In 5’ siamo di nuovo al bivio e prendiamo il sentiero rosso in salita nel bosco e subito arriviamo ad un rudere: Il sentiero è all’inizio in salita, poi scende, in certi tratti in modo anche molto ripido, è scivoloso ed a tratti ricco di rovi, ogni tanto nel bosco ci sono ruderi di abitazioni.
A 26’ siamo ad una teleferica per il trasporto della legna e dopo pochi minuti (32’) percorriamo una scalinata di roccia (detta Scala Santa) con un cavo metallico piuttosto malconcio per aiutare la discesa, essa univa due mulini.
A 44’ arriviamo presso il torrente Deglio che costeggiamo per un tratto, adesso il cammino è più tranquillo.
A 50’ siamo poco sopra le case ed il ponte di cui ho detto all’inizio e risaliamo al paese con la mulattiera fatta all’andata.
In una decina di minuti (1h 01’) arriviamo alla casa abitata e allo stradello che porta al paese. Arriviamo all’arco sotto le case che prendiamo sulla destra e raggiungiamo l’auto a 1h 20’.
Consiglio di fare questo percorso tornando per la strada fatta all’andata (sentiero B) poiché il sentiero di ritorno, da me descritto, è troppo ripido e scivoloso e a tratti troppo infrascato tra i rovi.
Viste su mappa: Come arrivare e Itinerario
Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina, si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si arriva ad un bivio che a destra porta a Stazzema, invece a sinistra si va a Cardoso che si raggiunge in pochi minuti (2,5 Km), da qua si continua verso Volegno e poi Pruno.
Note
L’escursione è facile e breve e permettere di godere di uno spettacolo raro nelle Apuane, è necessario un minimo di attenzione per seguire le tracce rosse e per evitare di scivolare dopo i giorni di pioggia.
D’altra parte per godere della cascata è necessario fare questa escursione nei periodi piovosi, altrimenti la stessa è asciutta.
Il paese di Pruno è un bel borgo medioevale e merita una visita in particolare alla sua chiesa, se uno vuole può anche fermarsi a pranzo nei locali del paese.
Da sottolineare che a Pruno esiste un bel Ostello della Gioventù.