DATA ESCURSIONE:05/10/2008
Qui un approfondimento sul Monte Piglione.
Lasciamo l’auto poco prima della discesa asfaltata per il cimitero, non mancano i segni di sentiero che ci indicano la strada, comunque poco prima ci sono un paio di box di lamiera per custodire le auto.
Scendiamo ed alla prima curva della strada prendiamo a sinistra dove inizia il sentiero numero 2 ed in un paio di minuti costeggiamo una grossa abitazione che si trova in alto con all’inizio una maestà del 1885 dedicata a S. Domenico del Rosario, più avanti presso un altro accesso della stessa casa un’icona marmorea di S. Giovanni del 1934.
Continuiamo per l’agevole sentiero fino ad incontrare una maestà restaurata nel 2004 dedicata a S. Rocco (10’). Qua c’è un bivio: il sentiero 112 va a destra, ed è quello che faremo al ritorno, invece il 2, che facciamo adesso, va a sinistra. Il sentiero è una mulattiera che sale abbastanza ripidamente, entriamo in un bosco di castagni, costeggiamo un paio di ruderi ed a 19’ siamo ad un ponte (490m sul fosso della Grotta all’Onda) con un altro rudere presso un salto del torrente.
Il sentiero continua a salire ripidamente mantenendo il torrente a sinistra, a 26’ un altro rudere.
A 37’ passiamo un altro piccolo ponte su un altro torrente che rimane sulla destra, il sentiero ha muri di contenimento ed a 44’ incontriamo una fonte (708m) presso un sentiero non segnato che si dirige a destra ed un altro, segnato di giallo che va a sinistra portando alla Grotta all’Onda.
Questa è un’interessantissima grotta abitata dall’uomo preistorico studiata a lungo dai paleontologi: da qui essa non è molto distante.
Noi continuiamo a sinistra in alto sempre in salita. A 53’ la salita si fa un po’ più tranquilla sulla sinistra scorgiamo il monte Prana, tra gli alberi.
A 1h 02’ passiamo presso un riparo sotto roccia e dopo un paio di minuti il sentiero si apre permettendoci di vedere a destra il Prana con la sua croce sommitale mentre il Matanna si intravede a sinistra.
Poi il bosco si fa di nuovo fitto e ne usciamo definitivamente a 1h 19’, stiamo costeggiando le ultime pendici del monte Matanna mentre sulla destra abbiamo la valle scavata dal Fosso del Boschetto, un tributario del Rio Lombricese, che ha scavato delle marmitte e supera con cascatelle alcuni salti.
Questo tratto di sentiero è molto bello e selvaggio, dietro a noi si vede Camaiore ed il mare mentre di fronte c’è la zona della foce del Crocione (detta anche Foce del Termine) a cui siamo diretti.
A 1h 30’ il sentiero lascia il pendio del monte per inoltrarsi in un boschetto a fianco del canale, da evitare le tracce di sentiero che portano in alto verso sinistra. La zona è piena di felci con le colorazioni autunnali, usciamo poi dal boschetto e saliamo in direzione della Foce del Crocione (mt.978) dove arriviamo a 1h 50’, pochi metri prima sulla destra si stacca il sentiero 101 che faremo al ritorno.
La foce è molto panoramica su tutte le Apuane meridionali, dopo una breve sosta seguiamo il sentiero 103 a destra, diretto alla Groppa.
Esso inizialmente segue l’ampio crinale, che divide la valle della Tùrrite di Pascoso dal Camaiorese, con di fronte la piramide del monte Piglione, ma, poco dopo, si sposta sul versante di sinistra e a 2h 10’ entra in un boschetto dal quale esce dopo 7’ in località “La Parte”.
Il sentiero 103 scende verso la Groppa, noi dobbiamo seguire il sentiero segnato di blu che porta al monte: esso inizia davanti a noi nella pinetina a fianco della palina indicatrice del 103. Qua arriva anche uno sterrato da destra. Sarebbe bene indicare meglio l’inizio di questo sentiero. Piglione è scritto su un sasso in pratica assolutamente impossibile a vedersi.
In 5’ siamo fuori dalla pineta e seguiamo un ripido pendio erboso in cui il sentiero è ben evidente.
A 2h 30’ il sentiero taglia a sinistra , poco dopo siamo su una selletta molto panoramica da cui vediamo verso destra gli abitati di Rianchiani e Ritrogoli, paesi di pastori.
Poi arriviamo alla base del monte a 2h 36’. Da qua il sentiero continua seguendo a mezza costa il monte poi a 2h 50’ sale ed arriva alla cresta in pochi minuti (2h 54’).
A destra a quota mt.1188 c’è una croce ed un bel panorama sulle piane di Lucca e di Pisa, ma la vetta principale si trova a sinistra e noi ci dirigiamo verso quest’ultima.
Percorriamo la cresta salendo un poco ed a 3h 12’ siamo in vetta (mt.1233), segnata da un gruppo di sassi con un bastone metallico dove si trova anche un libro di vetta.
La vista è molto aperta sulle vicine Panie, su tutte le Apuane meridionali, ma spazia anche su quelle settentrionali, oltre che sul mare e sull’Appennino, naturalmente per apprezzare il panorama la giornata deve essere serena, oggi il panorama verso nord è poco visibile a causa delle nubi.
Ci fermiamo fino 15’ e poi scendiamo.
In 13’ siamo all’inizio della discesa dalla cresta del monte, in 28’ siamo alla sua base, in 52’ alla fine della pinetina ed in 1h 16’ siamo alla Foce del Crocione da cui scendiamo pochi metri per poi prendere il sentiero 102 che si stacca a sinistra. Esso inizialmente è a mezza costa per poi portarsi a 1h 31’ sul crinale, abbiamo di fronte il monte Prana, mentre a destra c’è la zona del Matanna e del Gabberi.
A 1h 50’ siamo ai ruderi della chiesa di Campo all’Orzo (mt.938), da dove si stacca sulla sinistra il 102 per San Giuseppe in Trebbio (anche se il tratto da Foce del Crocione fino qua può essere considerato comune ai sentieri 101 e 102).
Noi continuiamo sul 101 e dopo 5’ troviamo una fonte e a 2h 03’ presso una staccionata di legno con un cancello troviamo una serie di indicazioni: a sinistra per la Baita Barsi, rifugio degli Amici della Montagna, in avanti continua il 101 e ci sono le indicazioni del 104 per il monte Prana che si stacca dal 101 poco avanti.
Il sentiero 112 invece scende nel bosco prima del cancello.
Dopo una breve sosta scendiamo nel bosco con un tratto abbastanza ripido, sulla destra abbiamo un fosso.
A 2h 23’ a destra del sentiero principale se ne stacca un altro indicato con segni blu, dopo una decina di minuti il sentiero diventa una mulattiera che scende con tratti a tornantini.
A 2h 39’ troviamo sulla destra delle rocce che formano ripari ed il fosso (Rio Lombricese) rimane adesso sulla sinistra, a 3h 00’ incontriamo un primo ponte (sul canale che proviene dalla Foce del Crocione) e vediamo nel sottostante canale marmitte ed altri segni di erosione dell’acqua, a 3h 11’ un secondo ponte (sul canale che proviene dalla Grotta all’Onda) con strutture di cemento, forse di un vecchio acquedotto, un laghetto ameno con cascatella.
A 3h 14’ siamo alla maestà di S.Rocco presso la quale chiudiamo l’anello. Ancora pochi minuti e siamo all’auto (3h 38’).