DATA ESCURSIONE: 02/11/2008
Qui un approfondimento sulla Torre di Monzone.
Lasciamo l’auto nel vasto parcheggio presso il ristorante Belvedere ad Acquasparta. Il sentiero inizia di fronte al parcheggio, poco distante da una fonte. All’inizio è chiuso da una sbarra che impedisce l’accesso alle auto e, con indicazioni 171/185, sale nella faggeta, all’inizio il fondo è costituito da pietre. Incontriamo subito, sulla destra, una casa ben tenuta detta della Bella Pisana che su una delle pareti porta una lapide in ricordo della guerra partigiana.
In 5’ siamo ad un bivio che a sinistra ci porta al Rifugio Carrara (mt.1320) in pochi minuti; il piazzale del rifugio è molto panoramico sul mare e sul golfo della Spezia.
A destra del Rifugio inizia il sentiero 183 che prendiamo: il primo tratto del sentiero è a comune con l’Anello didattico detto del Monte Ballerino che in 30’ aggira il monte stesso ed è indicato per le scolaresche, nel suo decorso sono presenti interessanti cartelli esplicativi posti in loco di recente. Il sentiero è largo e piacevole in leggera discesa.
A 20’ arriviamo ad un punto panoramico sul Pizzo d’Uccello, sul Pisanino, sulla cresta Garnerone ed il Sagro: esso rimane a pochi metri a sinistra del sentiero principale.
Continuiamo lasciando a destra una carbonaia didattica e a 23’ lasciamo l’anello del Ballerino che continua a destra, noi proseguiamo invece a sinistra e dopo un paio di minuti, presso una radura, il sentiero fa una curva a gomito verso sinistra.
Il sentiero continua a scendere ed a 30’ ci troviamo in un’altra radura con alcune pozze d’acqua, a destra continuiamo a godere della bella vista del Pizzo e sul Pisanino sul quale è comparsa la prima neve.
Il sentiero continua ben segnato anche con paline, con tratti nel bosco e tratti allo scoperto.
A 40’ si sale leggermente ed a 46’ troviamo dei segni gialli verso sinistra (che trascuriamo) che indicano grotte.
La zona infatti è ricca di grotte, anche molto interessanti per gli speleologi.
A 50’ riprendiamo la discesa che a 55’ si fa più decisa, di fronte cominciamo a vedere la Torre di Monzone. A 1h 02’ siamo presso l’imbocco dell’antro degli Orridi (1204m) che scende per 210 m ed ha uno sviluppo di 610, probabilmente la grotta più interessante della zona.
Ancora pochi minuti (1h 05’) e siamo alla Foce dei Pozzi (mt.1220) dove sono presenti dei nuovi cartelli indicatori dei sentieri.
Qua si incrociano il 174 (Foce di Pianza-Cardeto) ed il 183 che continuiamo verso Respettolo. Adesso il sentiero scende gradualmente seguendo le pendici della Torre di Monzone e i segni appaiono evidenti anche se sarebbe meglio dar loro una rinfrescata.
Il sentiero è panoramico sul Pizzo, sul Sagro e si vede anche il Balzone ed il tratto iniziale della teleferica. All’inizio segue delle praterie per poi entrare decisamente nel bosco, il sentiero 183 era usato in passato come via di comunicazione tra Monzone e Campocecina e le cave della zona.
A 1h 30’ siamo presso dei muri di contenimento e dei ruderi (Porcigliola) e dopo un minuto arriviamo al bivio tra il 183 ed il 184 in località Respettolo presso la quale sono presenti diversi ruderi (mt.1081). Prendiamo il 184 che sale a sinistra in modo abbastanza ripido fino ad 1h 50’ poi la salita si fa più tranquilla.
Segue un tratto in un boschetto in cui bisogna fare attenzione per non perdere i segni ed a 1h 57’ siamo alla Foce di Porcigliola (mt.1148).
Da qua segni di sentiero verso destra portano verso la vetta, arriviamo alla vetta nord, minore di altezza (mt.1212) a 2h 12’ e panoramica sulla Rocca di Tenerano ed il mare.
Poi proseguiamo per la vetta sud (mt.1251), più alta, deviando verso destra e ci arriviamo in pochi minuti (2h 20’) qua il panorama è migliore su Monzone, Vinca, Sagro e Balzone.
Arrivare alle vette non è difficile anche se i sentieri non sono segnati poiché le stesse sono ben evidenti. Dopo 20’ di sosta scendiamo e a 2h 55’ siamo di nuovo alla Foce Porcigliola.
Qua scendiamo in direzione della Casa Cardeto.
Il sentiero inizialmente è segnato in maniera sufficiente poi bisogna procedere un po’ a caso, ma basta avere come meta la mole della Rocca di Tenerano e la casa Cardeto di cui a tratti si intravede il tetto.
Infatti scendendo si va ad incrociare per forza il sentiero 171/40. A 3h 17’ siamo alla Casa Cardeto (mt.1120) dove facciamo una breve sosta.
A 3h 28’ siamo al bivio con il sentiero 174 che va a sinistra ed un minuto dopo a quello con il 140Nord(ex 40), noi seguiamo il 171 in salita a sinistra.
Il sentiero sale abbastanza ripidamente per una decina di minuti per poi continuare più tranquillo ed a 4h 02’ esso passa tra due case ristrutturate per andare in una piana con una mini-maestà dedicata alla Madonna di Fatima, in alto, a sinistra, ci sono alcuni ripetitori.
Invece sulla destra vediamo il piazzale di Acquasparta (parco della memoria molto bello dedicato alla Shoah) verso il quale ci dirigiamo (4h 08’) ed in un paio di minuti siamo all’auto chiudendo l’anello.